lunedì 14 luglio 2014

Rispolvero vecchie lettere di Alfredo Sole

Dopo le rampogne a Camilleri




Di Calogero Taverna (da Santa Lucia di Fiamignano )

La lettera
Io non ho abbandonato Alfredo Sole, scrivevo un paio di setimane fa. A modo mio - qualche poco gentile signora mi dà del vanesio dispregiatore della grandezza (supposta) altrui, ma ad ottant'anni francamente me ne fotto - cercavo di spronare gli immemori Camilleri Adragna Tanu Savatteri Scimè ed altri a darsi da fare dopo il pirotecnico ma effimero interessamento per questo ergastalonao ostativo di nome Alfredo Sole da Racalmuto,

Se il silenzio si addice ad Elettra, figuriamoci a loro.

Segnalavo le mie rampogne ad Alfredo ed ecco la sua risposta.

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La risposta
Sì, caro Lillo, non hai mollato l’ergastolano, anzi, la nostra amicizia diventa sempre più solida.
Quanto al computer, a quel “stiamo provvedendo”, nel tuo scritto lo hai ritmato così bene da rendere palpabile la loro volontà, ormai non più così latente di non attivare mai la saletta per i computer. Facciamo il punto: a dicembre portarono nella saletta due armadietti di metallo. Dopo cinque mesi appesero al muro un armadietto di legno (10 giorni fa). Significa che per attaccarne un altro passeranno almeno altri cinque mesi. Per completarla con so se basteranno i dieci anni di cui tu parli. La verità è che non c’è nessuna intenzione costruttiva per noi. Se si trattasse di togliere lo farebbero in giornata, ma la filosofia del dare trova molti ostacoli, specie in chi trova soddisfazione solo nel togliere.
Riuscirò mai a scrivere la mia tesi? Non lo so, intanto penso a dare quest’altra materia avvicinandomi sempre di più alla fine degli studi, magari sperando che nel frattempo chissà, un colpo di fortuna mi porti in un altro carcere dove le sorti di uno studente siano migliori. Nel frattempo continuiamo a ridere (non tanto) di questo seguito kafkiano.
Ciao un abbraccio.
Alfredo

La risposta
Carissimo Lillo,
com'è che ti ha definito una signora? Vanesio dispregiatore della grandezza altrui! Mi dispiace che la signora abbia frainteso il tuo scritto, ma era abbastanza chiaro che non stavi disprezzando, ma spronando. Certo,  a modo tuo, ma sempre spronare è.
Quanto al “silenzio di Elettra”, beh, credo che in questo momento così delicato sia un silenzio d'ora. Se Elettra dovrà parlare, lo dovrà fare con forza, se dovrà solo sussurrare è meglio che taccia; almeno per il momento.
Ciao un abbraccio
Alfredo

Alfredo Sole
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