venerdì 12 dicembre 2014

Racalmuto, ingrata patria mia!

 

 

Scrivevo qualche mese fa di un fatto archeologico non proprio di risibile significato: un elmo punico rinvenuto su in cima al Serrone. Ne spiegavo implicazioni, colti collegamenti, possibilità di insegnamenti non "precari" in corpore vivo. Naturalmente non sono amato a Racalmuto ed oggi mi tocca leggere tutto un je accuse contro l'incuria di autorità provinciali e comunali (e fin qui potrei essere d'accordo) ma anche contro l'intellighenzia locale che. tolto il meritevole ingegnere Cutaia, si disinteressa del patrimonio antico racalmutese.
Mi sono detto ma che ho fatto in quarant'anni di studi ricerche e pubblicazioni sul settore. Ho dimostrato che la datazione della cultura sicana a Racalmuto bisogna retrocederla a tre quattro mila anni prima, ho spiegato il valore di una tomba metà a tholos e metà a forno in quel dei dintorni del Vriccicu, ho segnalato l'unica fontana araba al Vozzaro, ho scritto cose pregevoli sul tesoretto bizantino della Montagna, ho rispolverato studi e ricerche ottocentesche su Racalmuto e pure l'elmo punico ho potuto documentare fotograficamente. Ho fatto convegni, ho scritto un paio di libri, nei miei 3650 post di Contra omnia  Racalmuto avrò disseminato oltre dieci mila pagine sull'archeologia racalmutese. Non son degno neppure di una citazione?. Li lastimi non mi piacciono: vuol dire che è così e basta-
 
 
Questo sta al Louvre: l'altro del tutto analogo (del tempo delle guerre puniche) che sarebbe stato rinvenuto nel picco Est del Serrone e chi lo sa più dove è andato a finire?  Nessuno ha voglia di salvaguardare il grande patrimonio dell'Umanità disseminato nelle viscere dell'intero territorio di Racamuto. Quello che interessa in questo momento è: assessore vetero mafioso o assessore futuro mafioso. E se alzo la voce Manuel mi dà addosso facendomi lezioni sulla differenza  tra critica costruttiva o ruffiana che dir si voglia e critica distruttiva che io invece credo VIGILANZA DEMOCRATICA. Per fortuna Fabio è rientrato nei ranghi della saggezza democratica.
 
 
 
 
ELMO PUNICO TROVATO AL SERRONE SUL PIZZO CENTRALE SOPRA LA FALSA CHIESETTA DEL '600
 PRIMA guerra punica, la guerra coi cartaginesi di cui parla Polibio, in greco.
 Fu combattuta attorno al tempio di Esculapio nella Valle dei Templi ad Agrigento.
 Al di là delle scarne cronache, è pur verosimile pensare che qualche oplite romano scappò verso l'interno ma giunto in cima al Serrone una qualche lancia o una pietra ben fiondata gli perforò il frontale del suo elmo e lo uccise. Si noti l'ampia fessura dell'elmo.
 Accursio fagli uno dei Tuoi mirabili dipinti. Inclusa la foto come sai fare tu, costringi queste tanto supponenti professoresse a far fare ricerche storiche ai loro alunni.
 Quindi un incontro tra l'arte e la storia: la tua arte e la pagina di Polibio. Letta in greco e tradotta in italiano, un bel pellegrinaggio al Serrone. Spiegazione sul posto della vicenda storica. Quindi quadro e foto possono venire lassù esposti in una sorta di edicola laica, in ricordo di quel milite ignoto del secondo secolo avanti Cristo.
 Giù la monaca Basarocco, sù l'oplite romano spirato per lancia o fionda cartaginese. L'Africa e la romanità in conflitto nel Sud del nostro Castrum.
 Moniti contro la guerra.
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Lillo Taverna ACCURSIO VINTI
E la guerra, una delle guerre puniche che ci torturano nei nostri impacciati studi nell'allora triennio ginnasiale si combatté qui tra il Tempio di Esculapio, modesto solitario, marino e sotto l'olimpica ara del culto alla pingue e schifiltosa Giunone.  (FOTO MARCANGELI)
 

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