venerdì 24 luglio 2015

DIARIO MINIMO TERZA PUNTATA

cosa annotare adesso sul mio Diario Minimo? Avrei tanto, ma è molto troppo ponderoso: Questioni epistemologiche, filosofici aspetti dell'assurdo, forse in satiriasi di transumanze psichedeliche dovrei deflettere verso la metafisica teologia del dolore. Chissà da una metempsicosi all'altra come dire da un transito dal candido cigno all'irsuto satiro dagli attributi escrescenti oltre l'immaginario del più immaginario porno, vivo l'attimo fuggente del pacifico vivere in pace con me senza obbligo di piacere a dio o alli nemici sua, alle donne che mi circuiscono o ai maschi che aborro.

Complesso, complesso, complesso, esula, deborda esonda dal piccolo catino del mio minimo diario. Già, e il mare può essere un catino se non ne scorgi i limiti di tal Pirandello; ma nessun mare per il mio DIARIO MINIMO solo un catino sovrabbondante persino per raccoglier le lacrime del mio esistere che ne difettano in toto.

Non sono un uomo allegro ma non tanto scioccamente tristo da lacrimare per amore o tradimento o dinieghi o rigetti o congedi o pianti di donne da me deluse, illuse, mai concupite.

Già, dovrei piangere perché sine causa ieri per me è stata la giornata del dissenso. I presunti miei legami d'amore tranciati come la falangetta del mio dito medio della mano destra che evangelicamente nulla dovrebbe sapere della faccendona mano sinistra.

Già stamane un gran simpaticone di infermiere sardo già con qualche mio brivido mi espunse i punti di legamento carnale di questo mio dito che sarebbe votato al segnaccio del vai .... etc. Poco male. Userò il braccio, tutto intero, un ombrello più coreografico di quel segnaccio ditale dell'ormai ammosciato lombardo Bossi che pare ora evirato dai sui stessi per averlo avuto "troppo duro".

Salvini? Ma chi è Salvini? Boh! Non lo so .... non fa niente al mio diario minimo non interessa.

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