domenica 25 ottobre 2015

BEPPE CINO REGISTA

domenica 25 ottobre 2015

Invito i miei colleghi di MALGRADO TUTTO, di TRS98, di REGALPETRA LIBERA, di ARCHIVIOEPENSAMENTI e di RACALMUTO REC ed altri organi e media di Racalmuto di celebrare questo lieto evento: QUELL'ESTATE FELICE è un film del racalmutese BEPPE CINO BEPPE CINO MERITA

Invito i miei colleghi di MALGRADO TUTTO, di TRS98, di REGALPETRA LIBERA, di ARCHIVIOEPENSAMENTI e di RACALMUTO REC ed altri organi e media di Racalmuto di celebrare questo lieto evento:

QUELL'ESTATE FELICE

 è un film del racalmutese BEPPE CINO

BEPPE CINO MERITA


Quell'estate felice è un film del racalmutese Beppe Cino. Non mancate. Vedetelo. Pubblicizzatelo. In un certo qual senso ci appartiene. Forse tanti di noi ci si ritrovano (più o meno malinconicamente). Grande questa nostra Racalmuto!



nformazioni su "QUELL'ESTATE FELICE" (già "Maria Venera")
INFORMAZIONI SULLA PAGINA
  • Genere
    DRAMMATICO
  • Studio
    M.CINEMATOGRAFICA
  • Trama
    SOGGETTO SINTETICO:
    Estate del 1951in Sicilia. Il giovane professore Angelo Amato ama, non riamato, la più bella e misteriosa ragazza del paese, Maria Venera.
    Cinquantanni dopo, il Professore ormai invecchiato si rivedrà raccontato in un film. L’amore e gli amici di una volta non ci sono più, il tempo tutto il bello dell’uomo macina, guasta e scompone.

    NOTE DI REGIA:
    Un film sulla Sicilia dei primi anni cinquanta, tra vampe di passione, fughe riparatrici e amori ignorati e non corrisposti, potrebbe indurre chiunque a credere che siamo dalle parti, grandissime ma abusate, di Vitaliano Brancati e di Pietro Germi. Sicilianamente potrei rispondere che è così, ma non è così!
    Anche il romanzo di Gesualdo Bufalino “Argo il cieco” da cui è liberamente tratto “Maria Venera” può, ad una prima lettura, trarre in inganno.
    Si, c’è la Sicilia del dopoguerra, ci sono le calze nere, c’è il Circolo di Conversazione di tanta letteratura & cinema Made in Sicily, ma è solo un “falso movimento”, un piccolo inganno per adescare il lettore e lo spettatore….
    ”Maria Venera” gradualmente si lascia alle spalle la Sicilia del “déjà vu” per tirar fuori dalle maschere della tradizione la brace che cova il nuovo.
    Attraverso Maria Venera il film sterza bruscamente verso il futuro e propone un’eroina che, lungi dallo stare affacciata alla finestra, guarda già lontano, e sceglie con determinazione, durezza e bellezza, di anticipare l’addio ad anni che solo la nostalgia può ricordare come felici.
    Beppe Cino

    SINOSSI:
    Estate del ’51 a Modica, in Sicilia. In paese impazza il “Boogie-Woogie”. Impazzano anche gli amori, specialmente quelli ignorati o non corrisposti. Il giovane professore Angelo Amato ama non riamato Maria Venera, la più bella e misteriosa ragazza del paese. Orfana di entrambi i genitori, Maria Venera vive con il nonno Don Alvise Salibba, vecchio ed aristocratico rubacuori negli anni di gioventù. Ma la bella Maria Venera, anche se vive rinchiusa in un decrepito ma nobile palazzo, ha modo di inguaiarsi all’insaputa di tutti con il cugino Sasà Trubia, noto in paese per essere un degno continuatore delle imprese amatorie di nonno Alvise. Per timore dello scandalo, Maria Venera architetta una fuga d’amore con il ballerino Liborio Galfo, famoso in paese per la sua abilità nel “Boogie-Woogie”, ma reputato “scarso” in quanto a capacità amatorie. La fuga viene scoperta da nonno Alvise che, con l’aiuto dell’innamorato Angelo Amato, riesce a riportare la nipote a casa, sana e salva. A questo punto l’astuta Maria Venera si finge innamorata del nostro giovane professore che, caduto nella rete, viene usato dalla ragazza per risolvere presso una levatrice di Catania il delicato problema nato dalla sua relazione con il cugino Sasà Trubia.
    A missione compiuta Maria Venera scarica l’illuso Angelo Amato che, scornato, si butta con entusiasmo in una breve storia d’amore con Cecilia, matura ed ancora bella “dame sans merci” di passaggio a Modica. Finisce l’estate,la scuola dove insegna Angelo Amato chiude i battenti, muore il vecchio Don Alvise durante l’annuale festa nella villa dell’uomo di rispetto Don Nitto Barreca.
    Maria Venera fugge (a Roma? A Parigi?) con un aiuto regista francese capitato da quelle parti per preparare un film di Jean Renoir, “La Carrozza d’Oro”. Ad Angelo non rimane che l’amaro sapore dei ricordi ed il rimpianto per non aver saputo vedere, accecato dalla passione per Maria Venera, l’amore di una sua allieva, Isolina, che in segreto gli aveva inviato disperate lettere d’amore.
  • Premi
    Varna International Filn Festival (Bulgaria):- Premio ad Olivia Magnani come migliore attrice protagonista
    Villerupt (Franci... Altro...
  • Con
    Olivia Magnani, Dario Costa, Djoko Rossich, Giovanni Argante, Sergio Friscia, Aldo Puglisi, Sara Emmolo, Giuseppe Moschella, Valentina Graziano, Pierluigi Misasi, Elena Presti, Alessandro Schiavo
  • Regia di
    Beppe CINO
  • Sceneggiatura di
    Beppe CINO
  • Prodotto da

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