giovedì 10 dicembre 2015

Carissima Tina, poni quesiti beffardamente tragici umanamente disperati. Ho cercato in mente mia di controbatterti per amore della verità. Non ho argomenti contrappositivi pur sapendo che la verità sta altrove. Le emozioni del momento sono nobilissime, lo sconcerto delle ferree leggi economiche ci trascina altrove magari nel cinismo della razionalità mitteleuropea. La faccenda di gente che se non si suicida si becca un cancro fulminante per flessioni perpendicolri delle difese immunitarie a seguito di traumi dovuti al dissolvimento mettiamo dei famodsi titoli Tanzi, non è nuova anhe se del tutto ignota. Un caso emblematico: Montedoro, piccolo paesino vicinio al mio, noto per aver dato i natali al celebre (per chi sa di storia della mafia) all'on.le Calogero Volpe. Vi era un piccolo sportello dell'ora famigerato Fiorani, quello della Bana Popolre di Lodi insomma. Per meriti politici era arrivato a dirigerlo un mio cugino. Le sue entrature nel mondo degli affari dei "rispettabili" avevano convogliato presso lo sportello bancario da lui gestito fior di risparmi investiti direttamente a seguito delle direttive del nostro governatore Ciampi in titoli parmalat tanziani. Succede il not patacrack di Tanzi. Quei titoli si polverizzano in borsa. Gli investitori di Montedoro a frotte da mio cugino per avere indietro i loro risparmi. Mio cugino non sa che rispondere. "Interverrà la Banca d'italia" e vi imborserà". Passa un giorno passa l'altro, niente. Quelli perdono la pazienza. "Duttu, nanstri a vossia dettimu li sordi, vossia a nanstri ni l'avi a dari". Mio cugino si dimette, arraffa la pesnione e si autoliquida una ospicua buonascita. Ma "quelli"l o bersagliano. A mio cugino si abbassano le difese immunitrie cone a Sciascia con il caso Falcone, come a don Peppino D'Alema per la fuga a Vallo della Lucania. Dopo qualche mese, un cancro fulminante e dopo lo spirare di poche mattine se ne va al Creatore. Cause, concause coincidenze? Ma appena cinquantenne mio cugino a seguito o in dipendenza della folle politica della vigilanza prudenziale di "Mammoletta" Ciampi lascia i suoi ubertosi campi montedoresi per quelli elisei della nostra vecchia civiltà della Magna Grecia. Ti dirò, io come fugace dirigente della Banca 'Italia, mi sento in colpa, io come personaggio dell'Uspie CGIL ispiratrice di questa mirabolante vigilanza prudenziale, al posto di quella assitenziale e protesa al sotegno della funzione di pubblico interesse della intermediazione creditizia della fascista legge bancaria, mi sento in colpa. Io come correligionario di chi oggi continua la sua assistenza di quel Geronzo che va vantandosi dello SCARCO IN SICILIA dopo essersi beccato 32 milioni di euro in undici mesi per pretese "anzianità convenzionali" a seguito dell'occulta riforma del codice civile di Berlusconi e Castelli, mi sento in olpa. Io in questo momento teorizzando forse a vanvera il costo del salto di quantità che diventa alla Marx salto di qualità di questa novella palingenesi per l'affossamento dello stato "assistenziale" di De Gasperi consocio il nostro immenso Palmiro Togliatti, mi pare di essere divenuto senilmente vanesio. Tu che ne dici?

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