venerdì 23 settembre 2016

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L’Arte in Banca d’Italia: dipinti del Barocco napoletano dalla collezione Cappelli al Museo Nazionale d’Abruzzo

E’ stato un incontro di intenti. Da una parte la Banca d’Italia che, sotto la guida di Antonio Carrubba, a L’Aquila, prosegue con rinnovato slancio il percorso di vicinanza e sostegno al territorio segnato dal sisma aprendo le proprie porte alla cittadinanza anche per una funzione non solo istituzionale. Dall’altra la necessità, da parte del […]

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E’ stato un incontro di intenti. Da una parte la Banca d’Italia che, sotto la guida di Antonio Carrubba, a L’Aquila, prosegue con rinnovato slancio il percorso di vicinanza e sostegno al territorio segnato dal sisma aprendo le proprie porte alla cittadinanza anche per una funzione non solo istituzionale. Dall’altra la necessità, da parte del Polo Museale dell’Abruzzo, diretto da Lucia Arbace, di promuovere la conoscenza e diffusione del patrimonio esposto, prima del terremoto, nella sede del Museo Nazionale d’Abruzzo al Castello Cinquecentesco. Sinergia già collaudata con i restauri finanziati dalla Banca dopo il 2009: due tavole di Francesco da Montereale e la tela di fine ‘400 di Cola da Casentino. Legame, in realtà, che parte da lontano se davanti al bellissimo “Cristo alla Colonna” attribuito a Pompeo Cesura del 1570, per anni si sono svolte riunioni nella sede della Banca d’Italia. La statua, sacra, miracolosa, molto venerata dalla comunità aquilana, era trasportata in processione per scongiurare pesti e terremoti e la stessa proprietaria, la monaca Cecilia Porzia, la vide volgere dolcemente il viso verso sinistra nell’atteggiamento che ora possiamo ammirare, stupiti, al MUNDA. Confluenza di intenti che ancora proseguono se venerdì 23 alle ore 12.00 alla presenza di Lucia Arbace, il Dr. Tommaso Giacomino – Capo del Servizio Immobili della Banca d’Italia e il Dr. Antonio Carrubba – Direttore della Filiale di L’Aquila sarà inaugurata l’esposizione “L’Arte in Banca d’Italia. Dipinti del Barocco napoletano dalla collezione Cappelli al Museo Nazionale d’Abruzzo” che arriva dopo il Trittico di Beffi (1410-1415), lì allestito al rientro dalla mostra di New York, meraviglioso ambasciatore dell’arte di questo territorio, prima che il nuovo Museo Nazionale d’Abruzzo aprisse nel 2015. Si vuole, in questo, modo dare continuità ad un dialogo fra Polo Museale, Banca d’Italia e territorio, la cui tutela e valorizzazione è il legante principale della felice azione comune.
Le tre opere esposte sono:
Morte di Santa Barbara di Giuseppe Simonelli 1649/1710;
Il Matrimonio di Tobia e Sara, e Tobia guarisce il padre dalla cecità entrambi della bottega di Bernardo Cavallino (XVII sec.) potranno essere visitabili nella sede della Banca d’Italia negli orari di apertura: lunedì-venerdì 8.15-13.30

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