Notizie

- Ornella P.-
di Ornella Pennacchioni.
Chi scrive, anima un libro che è destinato ad un futuro incolume tenuto al caldo dalle parole, mi dico. Nello stesso tempo non può essergli derubata una carnalità mai avuta, in fondo è scrittura, mi dico. Le persone sono di carta, no? Amore, morte, e carta. Inizio, fine e carta. Se una fine ci fosse sarebbe l'inizio d'altrove. Dove vanno poi i denti, la fame, la federa, il divano, dei personaggi, mi dico. In verità sono spaventata, a romanzo terminato vivo la sindrome della discarica, e mentre i personaggi esalano l'ultimo respiro sulla tastiera, li porto ad agonizzare altrove, li asfissio fra le spire della copertina, come una recluta di Medea. Non posso stare tranquilla, eh no! Sta nella compassione di chiunque, capirmi, che entro nella trama e mi aizzo da sola fra le righe, dopo aver messo zizzania fra i personaggi, e sudo la difesa in una sorta di estenuatezza della vita, fuori e dentro l'immaginario. Un nodo d'amore fra aria e terra. Questo faccio per necessità di esistenza oltre la strada di casa, il frigo, l'aceto balsamico e la mia scarpiera. Il solito bilico è inevitabile, non so più se sono di sangue o inchiostro, né perché è cominciato questo grattacapo di salvavita della scrittura, ma grazie a prescindere, a Ornella, che quando ne ho bisogno arriva sempre.
Mi piace
Commenta
Commenti
Gianfranca Santunione salvavita è il termine adeguato e non solo per te
Mi piaceRispondi11 h
OLivia Traini Grazie 😘
Mi piaceRispondi128 min
Lillo Taverna Direi: scrittura sfiatatoio di demoni intimi in gran ribollimento: ma se leggo Ornella penso ad ingoio di angeli arcani o forse di demoni pentiti riassunti in cielo dal Dio delle arti della vita e dell'amore.
Mi piaceRispondi122 min
Ornella Pennacchioni Lillo Taverna hai descritto il mio paradiso infernale come inevitabile per passione. Grazie sempre grazie. Mi piace molto esserti amica, davvero.