venerdì 19 gennaio 2018

 Dispersi 1916 - soldato Taibi Nicolò, nato a Racalmuto il 7 aprile 1893 - arruolato nel 70° Rgt. Fanteria Brigata Ancona - disperso il 7 settembre  1916 - a Vallarsa-

 

 
Soldato Taibi Nicolò di Gaetano Taibi e Filomena Mendola, battezzato a Racalmuto il 9/4/1893

 

 

 

Fanteria - 69° e 70° reggimento, brigata Ancona



Scheda

La Brigata riunisce i battaglioni del 69° e 70° Fanteria, di stanza a Firenze.
Anno 1915
All'inizio delle ostilità, la Brigata si trova in Alto Cadore, alle dipendenze della 10a divisione. Tra il 24 maggio e la metà di giugno, gli austriaci tentano di occupare i passi ed alcuni tratti di confine, ma nonostante le difficoltà riscontrate i reparti avanzati riescono a mantenere le loro posizioni. Nell'agosto la "Ancona" concorre alle operazioni contro lo sbarramento di Sexten (it. Sesto), ed in particolare contro il tratto Monte Seikofel (it. Monte Covolo) – Beim Feichten: né il 70° all'inizio del mese, né il 69° ai primi di settembre riescono però ad averne ragione.
A cavallo tra l'ottobre e il novembre la Brigata viene dislocata sul fronte dell'Isonzo. Il 7 novembre è operativa, agli ordini dell'11a divisione, in vista della IV battaglia: obiettivo del 69° è Oslavia (nel Goriziano), mentre per il 70° il bersaglio è il Monte Peuma. Entrambi i reggimenti non riescono a conseguire risultati, anche per via delle gravissime perdite subìte (3200 uomini di cui 72 ufficiali). Dopo un periodo di riposo, la Brigata rientra in linea agli inizi di dicembre nel medesimo settore, conducendo nuovi, infruttuosi attacchi contro i suoi vecchi obiettivi. Alla fine del mese la "Ancona" è sostituita e trasferita per un periodo di riposo a Valerisce (vicino a San Floriano del Collio).
Anno 1916
Dopo un lungo periodo di riordino ed istruzione, a fine aprile i due reggimenti sono tradotti in Trentino: l'11 maggio sono in Alto Astico alle dipendenze della 35a divisione. Il 15 maggio il Capo di Stato Maggiore austriaco, generale Conrad, lancia la Strafexpedition: dopo un violentissimo bombardamento, il nemico occupa Costa d'Agra ed il 16 Monte Maronia. Continuando a fronteggiare il nemico, la Brigata ripiega sino alla Malga Azaron. Cinque giorni dopo gli uomini sono fatti rientrare a Thiene per riordinarsi, prima che la Brigata sia inviata – completamente ricostituita, dopo le numerose perdite subìte – in seconda linea nel settore Malga Pianeti – Cerbaro. Il 12 giugno il 69° e reparti del 70° sono in prima linea sul Monte Giove (nelle prealpi vicentine) dove, nonostante i violenti attacchi avversari, riescono a tenere la posizione.
Nella seconda metà del mese, dopo un breve periodo di riposo, la Brigata è chiamata a partecipare, sotto il comando della 44a divisione, alla nostra controffensiva: dal settore del Pasubio gli uomini avanzano fino al forte Valmorbia, contribuendo alla ripresa del Monte Trappola. Fino al settembre la Brigata rimane di presidio in questo settore, prima di participare ad un tentativo di riconquista dell'Altipiano di Col Santo che si conclude con un nulla di fatto.
Il periodo invernale vede la Brigata alternarsi tra servizio in linea e messa a riposo.
Anno 1917
Prima di essere dislocata nell'Altipiano carsico, dove è in corso di svolgimento la X battaglia dell'Isonzo, la Brigata rimane attiva nel settore del Pasubio. Poi, dal 26 maggio, come detto è impegnata sulla Linea Flondar alle dipendenze della 20a divisione. Vani attacchi contro le posizioni ad est dell'altura vengono intrapresi sino al 9 giugno, quando i due reggimenti sono messi a riposo presso San Canziano, sotto il comando della 34a divisione.
Nel corso dell'estate le truppe sono quindi impegnate in prima linea, dapprima sul Volkovnjak (it. Monte Lupo) con la 63a divisione e poi sul Dosso Fajti, agli ordini della 54a divisione.
In vista della grande offensiva degli Imperi Centrali, dal 15 ottobre la Brigata si trova alle dipendenze della 58a divisione, nuovamente dislocata nel settore del Fajti. Il 26 gli austriaci attaccano in forze: il 70° resiste strenuamente, sacrificandosi sul posto, mentre il 69° regge sino al giorno successivo: durante la notte del 28 ottobre i reggimenti sono però costretti a ripiegare, poiché coinvolti nella rotta della II Armata. Gli uomini della "Ancona" passano il Tagliamento sul ponte della Delizia, raggiungendo quindi Padova il 2 novembre ed Arsego il 7, passando agli ordini della 7a divisione.
Ad inizio dicembre la Brigata, completamente ricostituita, è in seconda linea sull'Altipiano di Asiago.
Anno 1918
Fino al giugno la "Ancona" è dapprima in linea nel tratto Monte Valbella – Monte Costalunga, quindi è impegnata in un periodo di esercitazioni presso Villafranca Padovana.
Quando si preannuncia l'ultima grande offensiva nemica, i reggimenti sono tradotti all'inizio del giugno nei pressi di Mestre, da dove compiono ricognizioni difensive lungo gli alvei di diversi torrenti. Tra il 17 ed il 22 i reggimenti riescono a rintuzzare le puntate del nemico e, quando dal 23 esso non riesce più a reggere la pressione italiana, è incalzato in direzione della fronte Ronchi-Fossalta-Casa Gradenigo.
Sino alla metà di luglio la "Ancona" rimane di stanza nel tratto Ansa di Lampol – Ansa di Gonfo, sul Piave, quindi dopo un periodo di riposo, a fine settembre è operativa nella Val Brenta, da dove prende parte alla battaglia conclusiva di Vittorio Veneto. A fine ottobre la Brigata comincia la sua avanzata, che la porta il mattino del 4 novembre a toccare le pendici meridionali del Monte Panarotta, dove apprende dell'avvenuta firma dell'armistizio.
Andrea Spicciarelli
FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. III, Roma, Libreria dello Stato 1926, pp. 233-237


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