domenica 22 marzo 2015

Fin qui abbiamo ripreso quanto il Casarrubea affastella in lode di una sua iniziativa che ci piacerebbe sapere quanto no-profit sia stata. La faccenda ci lasciava indifferente finchè il bloggista non ha osato infangare la figura dell'ispettore generale il gr.uff. dottore ETTORE MESSANA da Racalmuto. Ci agganciamo allo sproloquio di quest'ultimo squarcio sopra riportato per contestare le infondate, calunniose, infamanti affermazioni che vi si contengono: a) il dottore Ettore Messana, che si vuol sminuire persino nella qualifica del suo alto ufficio (era Ispettore Generale di PS) non "diede nessuna copertura alle 'stragi' di Portella della Ginistra o ad essa collegate o collegabili". ANZI!!! Il grande merito di quest'altissimo ed apicale dirigente di PS fu quello di avere sbaragliato il banditismo siciliano dell'epoca Giuliano.

Trascrivo da un blog: Archivio Giuseppe Casarrubea senior (1899-1947) UN ARCHIVIO STORICO SULL’ITALIA E SULLA SICILIA DEL XX SECOLO Chi siamo? L’archivio sorge per dare seguito ad uno dei punti statutari dell’Associazione “Non solo Portella onlus” fondata nel 1998 con lo scopo di rappresentare i familiari delle vittime della strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947), e degli assalti contro le Camere del Lavoro del 22 giugno 1947. Aderiscono all’Associazione i familiari di altre stragi avvenute in Sicilia dal secondo dopoguerra in poi. L’archivio è dedicato al dirigente sindacale “Giuseppe Casarrubea” assassinato durante l’attacco terroristico contro la sezione del Pci di Partinico, un mese e 22 giorni dopo la strage di Portella della Ginestra. Il commando, stando ai giudici di Viterbo (1950-’52), era ispirato dal neofascista Salvatore Giuliano e da Pasquale ‘Pino’ Sciortino. Il processo contro i mandanti e gli esecutori di queste stragi ebbe a fondamento un depistaggio della polizia giudiziaria: il “Rapporto giudiziario” del 4 settembre 1947. Gli accusati furono sottoposti a interrogatori e confronti dibattimentali durati due anni. Alla fine i giudici conclusero assolvendo i mafiosi e parecchi imputati e negando l’esistenza di mandanti. Nell’attentato di giugno perse la vita anche Vincenzo Lo Iacono e si ebbero dieci feriti gravi, alcuni con menomazioni irreversibili come Leonardo Addamo e Giuseppe Salvia. In una stessa notte furono prese d’assalto le seguenti sedi di sinistra: la sezione comunista di Cinisi (attentato dinamitardo senza vittime), sezione del Pci di San Giuseppe Jato (un ferito e distruzione totale della sede), Camera del Lavoro di Borgetto (senza vittime), sezione socialista di Monreale (senza vittime), sezione del Pci di Carini (senza vittime). Gli attentati di giugno furono la “naturale” continuazione dell’azione di provocazione terroristica della strage del 1° maggio. Entrambe le stragi, processualmente unificate, ebbero gravi coperture da parte di alcuni settori delle forze dell’ordine dipendenti dall’Ispettore di Ps, Ettore Messana. Questi aveva cominciato la sua carriera ai tempi della strage di Riesi (1919) e l’aveva conclusa dopo Portella della Ginestra, avendo avuto all’interno del gruppo di fuoco che aveva sparato sulla folla dei manifestanti per la festa del 1° maggio, il proprio confidente Salvatore Ferreri, inteso Fra’ Diavolo. L’ispettore inoltre era stato nominato dal governo di Ivanoe Bonomi, a quell’alta carica, nonostante fosse ricercato dalla commissione delle Nazioni Unite nel 1945 per crimini di guerra compiuti in Slovenia, durante l’occupazione fascista (1941-1943: sul tema si possono consultare diversi post di questo stesso blog e una sequenza fotografica di eccezionale interesse). _______________________________________ Controdeduco: Fin qui abbiamo ripreso quanto il Casarrubea affastella in lode di una sua iniziativa che ci piacerebbe sapere quanto no-profit sia stata. La faccenda ci lasciava indifferente finchè il bloggista non ha osato infangare la figura dell'ispettore generale il gr.uff. dottore ETTORE MESSANA da Racalmuto. Ci agganciamo allo sproloquio di quest'ultimo squarcio sopra riportato per contestare le infondate, calunniose, infamanti affermazioni che vi si contengono: a) il dottore Ettore Messana, che si vuol sminuire persino nella qualifica del suo alto ufficio (era Ispettore Generale di PS) non "diede nessuna copertura alle 'stragi' di Portella della Ginistra o ad essa collegate o collegabili". ANZI!!! Il grande merito di quest'altissimo ed apicale dirigente di PS fu quello di avere sbaragliato il banditismo siciliano dell'epoca Giuliano. Ebbe sottoposti oltre 750 carabinieri e questo forse fu il guaio suo giacché è ben nota la ritrosia della Benemerita a sottostare agli ordini di un "civile". Nacquero dissapori, incomprensioni ed ostracismi che gli storici allla Casarrubea fingono di ignorare pur di costruire i loro sillogismi storici fregandosene della correttezza storica e del dovere di non infangare figure prestigiose di funzionari che sacrificano tanto pur di servire lo Stato, quello democratico che necessita di un rigoroso mantenimento dell'ordine pubblico. E in questo quadro di obnubilamento della verità storica, non si dà manco peso alla gravissima circostanza che il bandito Ferreri fu ucciso o suicidato in una caserma dei carabinieri ad Alcamo mentre veniva torchiato con il sotterraneo intento di estorcere confessioni che potessero oscurare la figura del dottore Messana. Resta però integerrima la probità, la sagacia, la dedizione al dovere e l'abilità persecutrice del banditismo siciliano del dottore Messana. Noi abbiamo pubblicato quanto nel 1951 il fiero 'poliziotto di Stato' dottore Messana ebbe a deporre da teste e con giuramento nel processo del 1951. Il Casarrubea che dice di avere un archivio che spero non finanziato con soldi pubblici piùcompleto e più esaustivo degli archivi di Stato quel documento non ce l'ha? non l'ha visto? oppure pur conoscendolo l'ha voluto cassare per non compromettere il suo "scoop" giornalistico ed editoriale (ben tre libri penso ben remunerati da Bompiani)? Il Casarrubea sa benissimo che i tentavivi di coinvolgere giudiziariamente il Messana in processi più pretesuosi che fondati a nulla approdarono e nulla poté essere addebitato a questo rigoroso inflessibile sagace Uomo di PS. Si guardi ad esempio il misero tentativo del buon compagno onorevole Montalbano. E se è vero che il Casarrubbea dispone di archivi unici ed esaustivi quel processo che noi abbiamo pubblicato gli è sfuggito o ama driblare ciò che non gli conviene? Falso che il Messana chiuse quasi ignominiosamente la sua cariera in Sicilia. Fu invece autorità apicale sino al suo sessacinquesimo anno di età quando andò in pensione per raggiunti limiti di età e dopo restò legato al Viminale rispestato e ascoltato pur nel mutare dei governi dell'epoca. Austero e rigoroso non accettava omaggi dubbi, omise persino di agevolare la carriera del figlio che meritevolmente da medico-scienziato qual era esercitò la sua professione senza estranei appoggi. Il dottore Messana finì i suoi giorni dignitosamente ma non opulentemente in una casa INGC. Un esempio luminoso da imitare specie oggi, in tempi cioè che si dicono inquinati da illeciti arricchimenti da parte di uomini pubblici. Qui ci limitiamo a sottolineare questo infame passaggio di uno che pensa di fare lui la storia a suo modo sovvertendo persino sentenze passate da mezzo secolo in giudicato, e di fare revisioni di sentenze solo con pregiudizi, senza fondamento, privo di congrua documentazione, sulla base soltanto di pretestuosi e presuntuosi apodittici giudizi di valore. b) Sulle vicende di Riesi del 1919 il Casarrubea non ha alcuna documentazione a comprova della sua infamante accusa. Noi l'abbiamo e a suo tempo la esibiremo. Ci basta qui contrapporre questi contrappunti: falso che l'eccidio di Riesi sia imputabile al Messana. Se una folla inferocita o certi sediziosi delinquenti trucidarono l'ufficiale dell'esercito responsabile della mitragliatrice nel campanile della chiesa di Riesi non ragioni ma motivi li avranno avuti e se il Messana - da provare ancora che fosse lui lì presente - non bebbe torto neppure un capello questo è già indice della non responsabilità del giovane commissario di PS che non lì cominciò la sua carriera. Ed infatti nessuna responsabilità fu attribuita al giovane trentunenne commissario di PS; anzi l'evento che occorso quando Vittorio Emanuele Orlando era stato giubilitato ed era subentrato il Nitti della intesa con i socialisti e dell'apertura ai popolari venne indagato con rigore e al Messana non si contestò alcunché e così potè percorre una lusinghiera carriera nella PS sino al top per i suoi grandi meriti e la sua riconosciuta valentia al servizio dell'Ordine Pubblico, dello Stato di diritto insomma. Se non fosse stato per il Li Causi che solo per incidens e nella foga del suo contrattacco politico allo Scelba "strumentalizzò" quell'antico e incerto episodio, non ci sarebbe materia per imbastire una siffatta calunnnnia contro il dottore Messana, mai incolpato giudiziariamente di una tale"strage" tanto cara al Casarrubea

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