venerdì 6 marzo 2015

Mutuo Soccorso

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xkc ^[IL 'MUTUO SOCCORSO'^[ !!

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xk COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO' !!

^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO

SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE

E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA

SICUREZZA RIFERISCE.^ !!!!



Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI

attestavano che questi aveva ®inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA

di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873. !

In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un

notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico

del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo

che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi

era un cambio di guardia nella gestione del Comune: ®entrava

al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il

partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine

comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma

proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi ®una voce di generale

malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno

ascolto ®agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva

®alle autorit… superiori¯, era come rivolgersi ®al muro¯. !

Secondo quella versione - sulla cui obiettivit… abbiamo molte

riserve - ®il Savatteri allora conoscendo che un tale

operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a

suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚

rimase inascoltato ®mosse guerra ostinata dal suo Studio

notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e

volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano

unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che

nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento

della nostra terra racalmutese doveva equivalere a

discriminante discordia. !

Il Savatteri ha, comunque, fede nelle ®forze del popolo¯ e

comincia a far propaganda nel suo studio notarile, ®dove si

ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si

aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti

aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea

di ®riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per ®schermirsi

da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra

_Societ… Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo

quella cronaca - il 6 gennaio del 1873. !

Benevola attesa della ®casta imperante¯ che fornisce persino

il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che

®conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,

si esager• in assemblearismo e si os• parlare ®di

emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la

benevolenza svan, e si sguinzagliarono ®i satelliti della

setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro

l'ancor fragile societ… operaia. !

Molti soci si fecero ®mettere la benda d'innanzi agli

occhi¯ e ®si lasciarono infemminire e snervare da quella gente

che chiama delitto persino il pensiero della libert… e si

affanna di presentare quelli che parlano di libert… e di

associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il

frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di

prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,

la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!

Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi— di tanto.

Inaugurata la Societ…, ®cominci• ad

informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del

sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo

pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.

L'opuscolo Š intitolato ®Pensieri sulla educazione

dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale

di Favara nel 1879. L… abbiamo potuto raccogliere le notizie

che stiamo fornendo. !

Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso

ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che

dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in

nome di una fratellanza massonica, potere educare la

plebe o - come allora si diceva - il popolo minuto. Non

sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi

quando il Savatteri tuonava: ®il servilismo, l'avvilimento,

l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del

lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici

autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe

mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra

infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di

vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,

l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore

e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la

reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit…

nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano

hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si

vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e

nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato

indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla

chiesa.¯ !

La denuncia Š arruffata eppure il quadro Š realistico. Ma

agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della

denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi

erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova

borghesia di Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva

parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli

che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli

'avvocaticchi': il rinomato Crispi. !

Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, ®la

Societ… progrediva gigantescamente. Le classi colpite

®vomitavano calunnie¯ ®accusando la societ…

d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che

tendevano a farla odiare e dalle autorit… e dai bigotti¯. !

Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il

sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di

ricreativit… sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli

ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio

appariva alquanto disaffezionato verso la Societ… di mutuo

soccorso e propendeva, invece, verso una ®istituzione pi—

spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio

Quadrio. !

Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore

della Societ… di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla

cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la

possibilit… di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il

sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto

ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo

stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza

settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il

quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore

ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il

Mutuo soccorso ha gi… un presidente e un segretario che

sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe Romano e

Giuseppe Orcel. !



Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano

erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al

cav. dr. Salvatore Romano,®superiore ad ogni sospetto, di

affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite

proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del

primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio

1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -

Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š

turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e

drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per

opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il

notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un

commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto

Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che

appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina

- prendono di mira

le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non

sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.

Bartolotta, o gli immigrati preposti all'esazione daziaria

come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di

Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'

Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente

ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e

perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo

citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.

Il Barone Tulumello viene accreditato quale ®persona degna di

rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi

concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la

fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel

son degni di stima. !

Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla

camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il

primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione

farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di

Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9

marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',

ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino

nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -

ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š

sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo

per il 'capo-mastro', mestiere pi— consono alla pretesa

operaistica del Mutuo Soccorso di allora. !

Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri

compare gi… un timbro del circolo che, tale e quale, permarr…

fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non

consente pi— l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico

timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute

consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che

proclama l'adesione del circolo all'®OND¯, e cioŠ al

dopolavoro fascista. !

Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema

corona circolare la scritta ®Societ… del Mutuo Soccorso degli

Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati

compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di

mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a

cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei

vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che

s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi—

rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi

di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i

suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come

®affiliato alla Loggia Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era

entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la

massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I

massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire

di rappresentare ®il dramma stupendo di Agesilao Milano con

tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del

popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei

racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne. !

Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non

furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile

polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di

Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š

persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a

compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle

logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che

®la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,

fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande

Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di

Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo

5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da

fornire. ®Dalle avute informazioni - pu• egli completare il

suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una

in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra

in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo

umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio

statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne

copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il

numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta

politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non … nulla

da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei

due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese

ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo

Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della

massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;

addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato

come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per

compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche

lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit… a

conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene

mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)

esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno

politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini

tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo

Soccorso. ®In questo mandamento - dicono i rapporti

polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi— in Racalmuto,

non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le

opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi— dal

lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine

dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile

occupasi del miglioramento della sua propriet…, ed il popolo

minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa

fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che

d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si

volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯

Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto

come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse

ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo

Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben

presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di

radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente

repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece

niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il

Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o

meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in

circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi

paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire

l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato

senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava

per trovare simpatici compagni per partite a carte ,

per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore

esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro

sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•

spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio

venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad

alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico

d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci

del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente

incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo

Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche

iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al

circolo questa sua appartenenza non interessava: se non

segreta restava estranea al modo di essere e di volere

apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua

apoliticit…. !

Quali che siano stati gli intenti del

Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per

uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel

periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,

conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -

dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al

contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila

abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado! !

Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del

suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di

sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi

sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno

tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta

per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime

e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono

astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del

Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e

Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,

il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -

blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare

Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei

carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe

Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere

dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e

sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo

dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato

stigmatizzato che a Racalmuto ®si posponeva la pubblica

istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello

Stato - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).

L'anonimo ci informa che ®si rimossero abilissimi professori¯

quali ®Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il

coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare

che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di ®insultare

ed opprimere¯ il ®professore provetto e direttore delle scuole

sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo

derideva con il salace motto: ®non la schiaffeggi• per non

lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine

pettegola e la gravit… dell'accusa sociale. Il Matrona,

nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza

chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di

iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada

l'impressione di decadenza e inettitudine. La scolarit… resta

fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla

richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario

Alasia, il Matrona risponde: ®abbiamo le scuole elementari e

le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non

abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno

scatto difensivo: ® Si lagnano che si Š tolta la scuola

tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno

squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un

quadro contabile della scolarit… locale davvero desolante.

®La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo

e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli

allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie

se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli

undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,

l'alfabetizzazione del

paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e

scrivere sono poco pi— di 500 (appena il 7% della popolazione

maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la

preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La

scolarit… femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del

ceto elevato, in vena di

eccentricit…. Era comunque l'epoca in cui

l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato

nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%. !

Non credo che sia offensiva l'obiettivit… storica: a

quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di

acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la

prressochŠ totalit… dei ceti operai di Racalmuto, nel

quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚

ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso

in quello scorcio finale del XIX secolo. !

Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario

Arcivescovile di Agrigento, sar… stato forse un illuso. Senza

dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella

vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente

sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,

dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i

remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -

almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo

Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di

Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini

(pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz

(pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San

Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss…

perch‚? - esplodeva: ®_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero

nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit… e macello di

uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.

Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,

analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non

potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,

notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici. !

Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del

Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un

funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una

relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di

Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:

®non esistono nello stretto senso della parola partiti

politici, ma invece dei gruppi pi— o meno numerosi di varie

opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle

attualit…; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il

pi— numeroso; il terzo di principi spinti non Š

ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit… positive

alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit…

dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi—

che la Giuvent— Civile, generalmente parlando, sanno appena

leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui

accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo

passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha

avvenire. !

®Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š

diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco

Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,

Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in

verit… ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle

opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli

amministrati. !

®Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro

ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit… dei

Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di

arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•

specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si

agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi— di

uomini inetti e deboli, come si asserisce. !

®Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze e

velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero

desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico. !

®La popolazione nella generalit… Š docile, ed ha di che

comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi— specialmente

l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,

e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle

grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,

colla leva, colla legge penale e principalmente colla

attivit…, ed impegno delle autorit… preposte al mantenimento

dell' Ordine Pubblico. !

®Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura

diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede

regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi—

presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che

si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit… al

regolare andamento dell'amministrazione della giustizia. !

®Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare

in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della

stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore

energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali

profittandosi della bont… del loro capo sono un p• rilassati

nel servizio, non prestandolo con quella attivit… che si

richiede; attivit… indispensabile per potere alla meglio

sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre

la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la

stazione di almeno altri due carabinieri non essendone che

soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane

quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due

corriere postali che transitano in questo stradale ogni

giorno. !

®Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e

Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di

farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente

addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,

sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i

suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit… Comunale

commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo. !

®Gli Uffici del registro, telegrafico e Poste non danno

motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi—

di attivit… in quest'ultimo servizio, e che il capo

dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel

prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non

abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.

Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e

distratto. ...............IL DELEGATO¯ !!

A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le

sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi

discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma

tant'era! !

La prefettura di Girgenti cambier… di l a qualche anno

opinione. Racalmuto verr… descritto come un paese amministrato

da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e

rispettoso della legge. Le campagne erano infestate

da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva

consolare: il lestofante era di Favara. !

La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi

celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar… una

coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in

Racalmuto la Societ… Operaia di Mutuo Soccorso. !!!!

p

xk DAI MATRONA AI TULUMELLO !!!

Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo

cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento

disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci

al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di

quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,

che era denominato in modo alquanto complicato: ®Comitato

Direttivo della societ… di Mutuo Soccorso ed Eletterale di

_Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto

esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente

e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia

TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed

ammettere i nuovi soci. !

Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e

roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.

Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di

stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:

trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da

una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si

erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,

l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della

nobile schiatta del barone TULUMELLO. !

Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11

agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la

solerzia, apertura mentale e disponibilit… dell'attuale

presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le

ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite

scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate

smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr…

al MULE' se un lembo della storia locale non si dissolver…

irrimediabilmente. !!

Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a

quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale

documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo

Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia

Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica

e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte

dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne

legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua

novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,

mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci

assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per

nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di

fine ottocento. !

I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano

agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla

fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le

magnanimit… di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan

matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il favore di un

elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto

nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla

cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici. !

Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di

paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.

Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in

Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale

(ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in

protesto. !

Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,

i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un

centro clientelare di base alle fortune elettoralistiche

della famiglia gi… consolidatasi e vincente, ed a scorno dei

soccombenti Matrona. !

Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia

la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello

che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -

cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un

segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)

che mostra una non disprezzabile

cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente

corretti come poi raramente avverr… nella vita del circolo,

redatti in una gradevole grafia. !

Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,

l'indicazione dell'oggetto. ®Esame della domanda dei controlli

- recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le

riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!

Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO

Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,

MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA

Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA

CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI

Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore. !

I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed

importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono

frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a

carte. La passione del gioco non Š

del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si

accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il

maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit…

Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la

piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,

valutano e propongono provvedimenti disciplinari. !

Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza

disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si

controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e

rappresentativit… ai 'controlli'. Costoro non possono ancora

avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti

dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce

l'importanza e ®ad unanimit… di voti per alzata di mano

delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno

i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando

sar… per discutersi su quistioni disciplinari¯. !

A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di

indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit….

Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale

- a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e

nell'efficacia espressiva. Il Comitato ®con pari unanimit… di

voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio

Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola

canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu

Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte

all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in

caso di rifiuto.¯ !

Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose

all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del

sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una

settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un

altro incidente. Stavolta Š il caso di una vera e propria

rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di

Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di

Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di

Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli

organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non

sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.

Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.

Differenziano le pene pi— in considerazione del livello

sociale che dell'effettiva responsabilit…. Il recondito senso

si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: ®Il Consiglio

presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano

Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a

maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla

Societ… per un mese del socio Mastrosimone e di quindici

giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯ !

La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il

due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe

fu Raffaele contro cui si appunta ®la querela mossa da

Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette

settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome

oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene

addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno

al Consiglio. E' un capo di accusa ®contro il controllo

Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte

dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i

testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯. La

questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i

testi e si appura che il ®Controllo Sciascia Leonardo di

Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della

Societ…. Tale organo decide allora di ®fare ci• che non

fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente

del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei

testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare ®il

Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile

i quali poterono udire

le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui

furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di

allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,

FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,

MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe

e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro

SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti ®cinque giorni di

allontanamento dalla Societ… durante il quale tempo deve

guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne

adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente

nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare

asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo

appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile

1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr… animatore di una

corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili

(rispetto alla base di partenza di L. 50), passer… a L. 45 e

quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali

BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,

nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e

CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA

(L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo

colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š

un tantinello birichina. ®Il Presidente - ci viene tramandato

- visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il

parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel

casiniere e la scelta verr… fatta a sorte fra i concorrenti.¯

Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,

anche se alcuni di loro si erano offerti come

'casinieri' a meno delle lire 40. Restano Cino Pagliarello e

Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito

che ®l'asta sar… aggiudicata a colui il quale sortir… il

primo¯. Indi, ®il Presidente fa estrarre da un ragazzo un

bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il

nome di Cino Pagliarello.¯ !

Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma

affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue

richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria

ancestrale racalmutese. !

Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet… della

partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello

SCIASCIA (e parimenti nella seriet… d'intenti dello BRUCCULERI

e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un

compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del

Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO. !

Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo

antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su

Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per

raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento

racalmutese. ®Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai

Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della

contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,

volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto

di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora

Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato

prima: ®Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si

scoprirono pi— tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯ !

Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare

proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro

'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali

magari si permetter… qualche ®impropria parola¯. !

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