giovedì 15 ottobre 2015

Le due torri incastrano un ospitium quadrangolare. Coevi? I grandi sapientoni dei Beni Culturali neppure questo hanno appurato- Accanto un corpo non più medievale che ci fa pensare al Giovanni del Carretto se ben leggiamo le querimonie del suo lungo testamento. Quindi l'appendice terminale molto simile alla Chiesa di San Giuseppe. Fine del Settecento,senza dubbio. E la parte che non so quanto ci è costata e che di giorno in giorno è sempre più collabente, le ex abitazioni Petrotto per intenderci? Non so proprio che c'entrano col castello. Casette abusive sull'ex orto dei Del Carretto secondo me databili in data che basta consultare il catasto capitario che si trova in Comune per saperlo.







Turuiti che approdate  in queste apriche terre racalmutesi forse già note ad Edrisi (il suo Gardutà si riferiva a Racalmuto? Se sì perché non chiarmarlo con il suo vero nome arabo che credo significhi solo "Stazione, villaggio di Hamut", il gaito e neppure quello di Naro dato che il toponimo nostrano era già in uso un secolo prima del Duecento quando Racalmuto fu finalmente nome del paese che si ama dire di Sciascia), non siamo così incolti da non capire cosa relazionava Du Mazel al Papa venuto fresco fresco da Avignone a Roma. Ma gli affari sono affari e gli affarucci affarucci. Non so a chi fa comodo persisgere nella boiata che il castello o magari solo le torri sono sveve come dire quando di Racalmuto non c'era sentore alcuno. Le torri sono solo di avvistamento e servivano da interscambio  di notizie con le clasiche fiammate e e solffocamanti di fiamma da torre a torre, da castello a castello.  Una sorta di pali telegrafici di quei tempi. Noi notiamo una correlazione tra Naro, Castelluccio le torri qui fotografate e Mussomeli. 

Nel 1375 Racalmuto era soltanto un casale, poi fu casalis cum castro. Castrum cun habitatione (o habitationibus) non l'ho mai incontrato e non ci credo. I Chiaramonte a Racalmuto? Dubito. Il "domicellus" delle carte vaticane esiste ma ha ben altro significato. Ma si sa, Sciascia non lo dice e quindi si possono diffondere cartelli in ceramica falsi e bugiardi.


Le due torri incastrano un ospitium quadrangolare. Coevi? I grandi sapientoni dei Beni Culturali neppure questo hanno appurato- Accanto un  corpo non più medievale che ci fa pensare al Giovanni del Carretto se ben leggiamo le querimonie del suo lungo testamento. Quindi  l'appendice terminale molto simile alla Chiesa di San Giuseppe. Fine del Settecento,senza dubbio. E la parte che non so quanto ci è costata e che di giorno in giorno è sempre più collabente, le ex abitazioni Petrotto per intenderci? Non so proprio che c'entrano col castello. Casette abusive sull'ex orto dei Del Carretto secondo me databili in data che basta consultare il catasto capitario che si trova in Comune per saperlo.  


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