domenica 11 ottobre 2015

Ca ro Silvano Messina, a te la penna.

 
Riguardo certi mei ormai vecchi appunti. Mi ero ripromesso di vagliarli coordinarli, farne storia o più modestamente microstoria. Poi ho fatto altro. Ora con i mezzi del computer mi limito a scannerizzarli  e mostrarli. Le foto di Dario Racalmuto trovano qua bella reminiscenza. Silvano Messina, dopo il suo stupendo romanzo ancora inedito, che ripercorre gli anni della uccisione del conte Girolamo Del Carretto e della successiva terribile peste, provocata magari dalla mania della vedova Del Carretto di dotare San Francesco degli ossicini della rinvenuta (o supposta tale) Santa Rosalia, - romanzo troppo bello perché io mi possa permettere di prefazionarlo -  potrebbe benissimo farci rivivere gli anni finali dell'Ottocento racalmutese, con i baroni contro i galantuomini con le miniere che cadono in crisi, con gli scandali al Comune, con gli anonimi ben noti del gesuita laicizzato Nalbone, o inchieste finite in burletta. Dopo Crispi eccoci il Regio Commissario Civile per la Sicilia. Carte a dovizia all'ACS di Roma all'Eur. Qualche appunto qui. C'è da sollazzarsi. L'abigeato c'era a Racalmuto? E chi lo praticava o ne era la cupola quando non si chiamava così? . Qui traspare. Non è pane per i denti di Silvano Messina?
 
 
 
 









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