mercoledì 9 marzo 2016

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xk ^NEGLI ANNI DEI TUMULTI POSTBELLICI^ !!!!

1919. 26 ottobre. Si sta per chiudere l'anno dell'anarchica
turbolenza. Tutta l'Italia postbellica Š in fermento. E' la



piccola borghesia, al contempo illusa e delusa, che

s'interroga rabbiosamente. Reagisce. Gli echi si hanno anche

da noi, a Racalmuto. Vaghissime, per•, le ripercussioni al



circolo. Sotto la data prima messa in evidenza, si ha una

seduta consiliare. Volpe, Caratozzolo e Tinebra, al vertice;

un altro Tinebra, Macaluso, Messana, Rizzo, Casuccio e Grillo

nella veste un p• marginale di meri consiglieri. Si erano

dimessi i soci GIALI' Carmelo e DI RAIMONDO Salvatore ®a causa


che in occasione della morte della madre e nonna di detti

soci, la Societ… non <aveva> accompagnata la salma.¯ Si nomina

una commissione per far desistere quei soci dalle dimissioni.

Per riparare, il Consiglio approva la proposta del socio

Baldassare Tinebra: tutti son d'accordo ®per l'offerta di una

corona ad ogni socio che viene a morire¯. La corona - sia
chiaro! - non pu• che essere ®di uguale dimensione e tipo.¯ !


Abbiamo qui un rarissimo accenno ad una presenza - molto
trasversale, come si Š visto - di donne nella vita del



circolo. Si parla di morte di una madre e di una nonna di

soci. Per il resto Š silenzio. Le donne al circolo non vengono

quasi neppure menzionate. Come non esistessero. Il Mutuo

Soccorso Š pervicacemente maschlilista. Solo per maschi. Nella

sua storia, non vi Š traccia non solo di una qualche

associata, ma neppure di frequentatrici, vuoi saltuarie. ®u

masculu a lu circulu (pi— appropriatamente: 'a lu casinu') e

la fimmina, intra¯, Š imperativo categorico a Racalmuto. Segno



di un costume tanto radicato, che ancor oggi perdura. !

Il panorama politico locale Š per•, in quell'anno, fosco.



Riportiamo una relazione della Prefettura di Agrigento, datata

16 dicembre 1919, sulle condizioni

dell'ordine pubblico e della

sicurezza nella Provincia (cfr. Archivio Centrale dello Stato

- Ministero Interno - Ps - 1919, b. 121). ®Da qualche tempo ad


opera di aderenti al partito socialista ufficiale, per

sfruttare l'attuale momento critico di disagio generale, viene

preso pretesto da qualsiasi argomento per creare agitazioni
pi— o meno "ingiustificate". Si cerca cos di tener compatte


le masse per le prossime lotte elettorali amministrative e di

fare opera proficua di propaganda per rafforzare il partito

stesso in provincia, che finora ha potuto fare solamente

assegnamento su nuclei di scarsa importanza. !

®Primo pretesto per il R. Decreto 2 settembre scorso, recante

provvedimenti per l'occupazione delle terre incolte. Le

associazioni agricole della Provincia, istigati da agitatori

messi in giro dalla locale Camera del Lavoro, iniziarono

subito una campagna per ottenere dalla Prefettura

l'applicazione del decreto suddetto; e tale movimento,
iniziato apparentemente con carattere di legalit…, degener



subito in vera e propria agitazione, tendente ad impedire ai

proprietari di terre l'aumento dei canoni annui di fitto e la

modifica dei patti di mezzadria e si ricorse persino ad

intimidazioni su fittavoli e mezzadri per indurli ad

abbandonare le terre e renderle incolte, onde facilitare

l'occupazione. !

®Quest'Ufficio contrappose subito l'opera propria e dei


dipendenti funzionari perch‚ l'agitazione non sortisse

pratici risultati ed ottenere che i minacciati disordini

abortissero ovunque, sia assecondando le trattative di

componimenti col… dove i proprietari di terre si erano

dimostrati proclivi ad intavolarle, sia provvedendo con i

mezzi a disposizione, a tutelare l'ordine pubblico e a fare

opera di propaganda per impedire l'abbandono delle terre e la

sospensione delle culture intraprese. !

®Finita tale agitazione, i socialisti ne inscenarono un'altra

ancora. !

®Forti del lodo arbitrale del collegio dei probiviri di

Caltanissetta sulle pretese di aumento dei salari avanzate

dagli operai di quel bacino minerario, inducono la numerosa

classe zolfifera della Provincia ad invocare l'applicazione

anche in questa giurisdizione: Aragana, Favara, Cianciana,

Racalmuto, Grotte, Comitini abboccano all'amo. !
®I proprietari delle miniere per• resistono: gli operai di



rimando proclamano lo sciopero. !

®Quest'Ufficio, nell'interesse dell'ordine pubblico,


interviene nella vertenza e dopo pratiche loboriosissime

ottenne ovunque la ripresa del lavoro, riuscendo a persuadere

le organizzazioni zolfifere che non poteva il lodo accennato

applicarsi alle industrie del genere di questa provincia,

nella quale la vertenza sorgeva ex novo e che, in ogni caso,

dovevansi attendere le deliberazioni della commissione di

appello in Roma, cui era stata deferito su ricorso degli
industriali la soluzione della controversia. Ottennero per



nell'occasione gli zolfatari quasi ovunque aumenti di salario,

con pagamento di arretrati da parte degli esercenti, che

accogliendo in parte le pretese dei propri lavotarori,

volontariamente vi si sobbarcarono. !

®Visto abortire anche tale pretesto, i mestatori, che erano


ricorsi per mantenere desta l'agitazione anche all'ausilio di

compagni, all'uopo qui venuti da fuori provincia, prova

cotesta che le fila del movimento vengono mosse dall'alto, si

danno ad aizzare ancora le masse per pretese irregolarit…

nella distribuzione degli sfarinati nei vari comuni, per la

cattiva qualit… della farina fornita e per invocare la

distribuzione del grano in sostituzione della farina stessa,

alla popolazione che ne avesse diritto. !

®E cos, a Favara si cerca di sciommiottare i Soviet

pretendendo che una commissione di operai regoli la

distribuzione degli sfarinati; a S. Giovanni, S. Biagio

Platani, Cammarata ed altrove si minacciano torbidi e si

pretende l'aumento del contingentamento; a S. Stefano

Quisquina, rocca del socialismo in Provincia, si crea una

vivissima agitazione per ottenere grano invece di farina, pur

non disponendosi di mezzi idonei alla macinazione, prendendo a
pretesto la cattiva qualit… della farina, che, al contrario, Š



ottima perch‚ fornita da stabilimenti che approvvigionano

altri Comuni, nei quali mai sono stati lamentati inconvenienti

del genere. In quest'ultimo Comune, ove sorge a tale scopo

un comitato permanente di agitazione, si pretende persino

impedire alla Commissione Militare di Requisizione il

trasporto del frumento requisito e depositato in quei

magazzini statali. !

®A questo movimento, per ovvie ragioni di tornaconto e di

speculazione, Š stata trascinata tutta la cittadinanza, e ci



… costretto quest'Ufficio a dislocare col… un forte nucleo di

truppa allo scopo di assicurare il regolare funzionamento

delle operazioni di requisizione e il conseguente regolare

approvvigionamento della Provincia; d'altra parte si Š



interessato il Consorzio per addivenire a qualche aumento

nell'assegnazione degli sfarinati effettivamente non

corrispondenti al bisogno e tali provvedimenti sono valsi ad

infrenare i pi— violenti e a tranquillizzare i pi— timidi,



esasperati al punto da indurre il Sindaco a telegrafare a

diversi deputati della Provincia, sia pure di tendenze

opposte, perch‚ patrocinassero presso il competente Ministero

l'accoglimento dei desiderata della popolazione, anche a costo

di dare soddisfazione ai socialisti, avversari irriducibili

con l'amministrazione al potere. !

®Anche tale agitazione Š stata cos ridotta in modesti confini



e l'ordine pubblico anche in S. Stefano Quisquina tende a

ritornare normale. !

®E' naturale e logico che il succedersi ininterrotto di tutte


queste agitazioni che io riferisco a codesto Ministero perch‚

si renda conto della difficolt… che quest'Ufficio attraversa

quotidianamente per far fronte alle esigenze dell'ordine

pubblico e per evitare fatti che potrebbero avere su di esso
grave ripercussione, ci• implichi lo spostamento continuo dei



mezzi limitati di cui dispone, e la peregrinazione continua

dall'uno all'altro Comune della Provincia dei nuclei di agenti

della Forza Pubblica che sono quindi distratti dai servizi di

Istituto e di quelli di Polizia Giudiziaria, nelle campagne in

ispecie. !

®Tali fatti influiscono evidentemente sulla recrudescenza dei


reati e conseguente allarme nella popolazione rurale che non
pu• accudire, con tranquillit…, al lavoro dei campi. !

®Si aggiunga a tali circostanze la soppressione della locale


Tenenza Guardie Citt…, che contribuisce ad assottigliare il

numero degli Agenti disponibili, per quanto sostituiti dai
soldati sui quali pochissimo assegnamento pu• farsi per i



servizi di prevenzione e anche di repressione dei reati. !

®Anche ci• credo di portare a conoscenza di codesto On.le



Ministero perch‚ si compiaccia esaminare benevolmente la

possibilit… di mettere quest'Ufficio in grado di ovviare agli

inconvenienti prospettati, aumentando convenientemente il

numero dei carabinieri in Provincia, per potere, sia

rafforzando le stazioni, sia costituendo nuclei speciali,

porre almeno un argine al dilagare della delinquenza e della

propaganda sovversiva che intenderebbe farsi a base di

intimidazioni, di sopraffazioni e di violenze.¯ ®IL PREFETTO:


Nannetti¯. !!
Il quadro Š vivace. La prosa prefettizia, pur prevenuta



politicamente, non tradisce invero l'atmosfera cupa e

minacciosa di quel cosiddetto ®biennio della paura¯. Chi ha


seguito la moderna storiografia sulla svolta del 1919 (specie

con le elezioni plebiscitarie volute da NITTI), coglie nel

passo citato tante conferme e molti riscontri. !

Torbida la Provincia. Torbido il nostro paese. In quel torno

di tempo, la criminalit… omicida in Racalmuto ebbe ritmi ed

efferetezza che ancor oggi tanti rammentano con un brivido di

terrore. !

Nelle elezioni svoltesi il 16 novembre 1919, la provincia di

Girgenti si era contraddistinta per non avere eletto nessun

socialista. Il candidato di maggior prestigio (Cesare Sessa)

aveva ottenuto solo 2.554 voti contro i 19.383 voti degli

eletti nel Partito Democratico: Enrico La Loggia e Vecchio

Verderame Gaetano Arturo o contro i 14.267 voti di Giovanni

Guarino, i 6.109 voti di Antonino Pancamo o gli 8.825 voti di

Angelo Abisso. La clericale Girgenti eleggeva pure

Eugenio Fronda del Partito Popolare Italiano con 5.115

preferenze. Nel collegio di Canicatt il successo arrideva

a Giuseppe Marchesano (5.551 voti) che sbaragliava il suo

avversario Cesare Gangitano (3.886 voti di preferenze).

Entrambi erano nelle grazie di contrapposti capi elettori

racalmutesi. Questo binomio MARCHESANO-GANGITANO mi risuona

nelle orecchie per averlo sentito tante volte scandito in

famiglia. E abbiamo visto che al MUTUO SOCCORSO Gangitano

aveva simpatie negli esponenti del momento. !

Continuando a consultare i verbali, cogliamo un'eco di quei

tempi difficili. Il 21 marzo del 1920 ®viene approvata

all'unanimit…¯ la proposta di far ®sorgere la Cooperativa di

consumo.¯ A tal proposito si elegge una commissione composta

dai signori:®Comm. Angelo Nalbone, avv. Emmanuele Cavallaro,

avv. Vincenzo Vella, Mattina Gaetano, Comm. dott. Bartolotta

Giuseppe, Sciascia Giuseppe di Giuseppe, Alfieri Salvatore,

Sferrazza Carmelo, Morreale Salvatore, Volpe Calogero, Tinebra

Baldassare, Vincenzo Burruano Alfano.¯ Compito di quei signori

era quello di compilare ®statuto e regolamento di detta

cooperativa¯. Di quella cooperativa noi non sappiamo altro. Ci

incuriosisce l'assortimento di personalit…, uomini ed

indirizzi politici non proprio bene amalgamato che si annida

nella cennata commissione. Per ben comprendere quel che

diciamo, ci permettiamo di riportare _fedelmente_ i rapporti

di polizia e prefetizi di eventi clamorosi avvenuti

nell'agosto del 1920 in Racalmuto. Taluni dei personaggi della

istituenda cooperativa racalmutese vi sono additati con nome e

cognome e per partecipazione diretta o per ispirazione occulta

di un sommovimento di popolo, alla cui testa rinveniamo alcune

celeberrime figure femminili del paese. Non se ne voglia al

povero cronista se ha avuto la ventura di riesumare antiche
carte del Ministero degli Interni. Quel che riportiamo Š



leggibile nell'Archivio Centrale dello Stato (cfr. MI-1920

busta n. 89). Del resto trattasi di episodi simpatici ed

esaltanti. Gli eredi, possono comunque esserne, oggi, fieri.

Erano pur sempre dei protagonisti. E di veramente infamante -

a distanza di tanto tempo - non Š rinvenible alcunch‚. !!

Le avvisaglie della rivolta d'estate della popolazione

racalmutese si hanno in un diffuso malcontento degli zolfatai.

Il telegramma prefettizio n. 4113 dell'8 luglio 1919 informa

il Ministero dell'Interno che ®in Racalmuto centro minerario


tutti zolfatai scioperarono scopo protesta contro caro-viveri

ed iniziarono dimostrazione tosto sedata pronto intervento

quel funzionario. Seguito promessa attuazione nuovo calmiere

scioperanti si sciolsero.¯ L'anno dopo, la faccenda si

complica. Per tre giorni (dal 14 al 17 luglio 1920) si hanno -

precisa un telegramma della solita prefettura agrigentina -

®dimostrazioni ostili amministrazione comunale Racalmuto,

togliendosi a pretesto insufficienza e cattiva distribuzione

sfarinati. Pro sindaco e giunta comunale cedendo intimazione

folla tumultuante ha rassegnato dimissioni. Nomina R.
Commissario imponesi perci• anche come mezzo calmare gli



animi. Non avendo assolutamente come provvedere ho delegato

funzioni commissario prefettizio al V. Commissario di P.S.

Allisio Carlo gi… mandato in luogo finch‚ non sia possibile

sostituirlo. Pregasi ratificare. Prefetto Nannetti¯. !

Vi Š subito un altro dispaccio al Ministero per segnalare che

proprio quel diciassette luglio del 1920 una ®colonna di circa

tremila dimostranti tent• di saccheggiare e incendiare



magazzino fave comm. Narbone (sic!) un maggiorente

dell'amministrazione comunale¯. Il prefetto Nannetti soggiunge

di avere chiesto al ®Comm. Mori <che> sia col… <cioŠ a



Racalmuto> inviato oggi stesso parte nucleo carabinieri

servizio rinforzo¯. La faccenda ha un corso che indispettisce


l'on. Abisso. Il Ministero chiede una prima delucidazione al

prefetto di Girgenti che tra l'amaro ed il velenoso cos

replica il 19 luglio: ®on. Abisso che prima era un mio non

desiderato laudatore sotto tutti i rapporti, oggi, per suo

tornaconto politico, pare abbia cambiato giudizio <...> <E

tanto perch‚ a Racalmuto> procedono accertamenti con arresto
responsabili, ci• che non si vorrebbe dai partigiani on.



Abisso, militanti partito avverso amministrazione comunale,

contro cui disordini furono promossi sotto pretesto deficienza

servizi approvvigionamento per i quali purtroppo si attraversa

un periodo di difficolt… non avendosi rifornimento stabile e

non riuscendo che, a stento, con grano requisito di produzione

locale, soddisfare giornalmente bisogni popolazione.¯ !


I partigiani del'on. Abisso, avversari del Nalbone ed altri

componenti dell'amministrazione comunale, erano personaggi

eccellenti nella scena politica e sociale di Racalmuto. L'on.

Abisso, per difenderli, lancia un'interrogazione parlamentare,
a risposta scritta, il 7 agosto del 1920. Il prefetto Š



costretto a difendersi. L'iniziale sicumera scema ed ora

chiarisce che ®V. Commissario Micucci fu da me fatto


sostituire con Allisio e Mazzora perch‚ Pro Sindaco Racalmuto

era fisso nell'idea che funzionario fosse stato influenzato

dai suoi avversari, circostanza questa che dimostra

infondatezza accusa on. Abisso. Quanto al tenente presidente

gruppo requisizione, egli ha affermato non aver mai detto le

parole

attribuitegli da commissione zolfatai presentatasi 15 dec.

mese a quell'ufficio p.s.- Ha pure affermato non avere mai

ricevuto denunzie per vendite clandestine di grano a prezzi

superiori ai prescritti.¯ Certo, l'on. Abisso era stato

perentorio e sferzante nella sua interrogazione parlamentare,

preludendo allo stle della sua successiva avventura fascista,
che, invero, sar… alquanto controversa, pi— che altro a motivo



della sfuggente figura di un suo congiunto, il farmacista

Frisia. !

L'onorevole voleva sapere, senza mezzi termini, quali

provvedimenti intendeva prendere il Ministero ®contro quei


funzionari che nel loro impudente partigiano contegno

<avevano> provocato gravi tumulti nel comune di Racalmuto¯. La

cronistoria di quei gravi tumulti possiamo 'gustarla'

rispolverando i documenti ministeriali. !

_Telegramma 10417 da Girgenti 5.8.920: partenza ore 21.45

arrivo 6 1,30 - Min. Interni_ !
®Dal prefetto di Catania Š stato trasmesso telegramma ieri di



codesto Ministero 17583 relativo interrogazione On. Abisso

contro contegno funzionari ai quali imputa tumulti

verificatisi Racalmuto dal 14 al 16 decorso luglio. - Premesso

che disordini Racalmuto ebbero inizio improvvisamente e che

malcontento per deficienza approvvigionamento serv per

pretesto avversari amministrazione comunale per abbatterla

costringendo pro-sindaco dott. ALAIMO a dimettersi, escludo

che unico funzionario in luogo Domenico Micucci all'inizio dei

disordini e gli altri V. Commissario Allisio Carlo e dott.

Marzani Francesco, col… mandati giorno 15 per sostituirlo

perch‚ pro-sindaco ne dimostr• convenienza, abbiano provocato



essi i tumulti. Devesi anzi ai funzionari P.S. se i disordini

furono arginati e vinti senza conseguenze per le persone.¯ !


Segue 'dettagliata' del 23. !

®Aggiungo per quel conto che dovesse farsene e allo scopo di
essere il pi— possibilmente preciso su ogni circostanza che il



15 luglio Commissione zolfatari, contadini ed operai

presentossi ufficio P.S. Racalmuto reclamando sostituzione

tenente quel gruppo requisizione cereali che dicevano non aver

dato corso denuncia avuta vendita grano prezzo lire 170 al

quintale e che alle rimostranze popolazione avrebbe risposto

"mangiate patate". In proposito riferii subito presidente

Commissione Provinciale requisizione per provvedimenti caso.

Presidente dispose inchiesta ma ancora non conoscesi risultato

che perci• riservomi comunicare avendo fatto speciale

sollecitazione. - Prefetto Nannetti -.¯ !!


In contemporanea, la Prefettura di Girgenti ragguaglia il

Ministero su quelli che definisce 'disordini di Racalmuto'.

Eccone, con puntuale fedelt…, il testo, che ad alcuni
racalmutesi pu• ancor oggi tornare sgradito. !

®Trascrivo - esordisce il prefetto Nannetti - il rapporto


presentatomi da quel V. Commissario di P.S. "Con riferimento a

precedente corrispondenza telegrafica, pregiomi riferire alla

S.V. Ill.ma che in questo Comune serpeggiava un forte

malcontento per la deficienza degli sfarinati. !

®"La mattina del 14 corrente un gruppo di circa 300 persone,

all'arrivo di due autocarri carichi di pasta, li circondavano

per impedire che la pasta venisse depositata nel magazzino

consorziale per tema di possibili sottrazioni. Intervenuto il

V. Commissario sig. Domenico Micucci, detta pasta venne

depositata in questo ufficio di P.S. !

®"Nel frattempo si raccolsero circa 200 persone, che,

precedute dalla bandiera nazionale, si avviarono presso

l'abitazione del pro-sindaco con grida di abbasso, reclamando

le di lui dimissioni. !

®"Contro l'abitazione del pro-sindaco vennero lanciati sassi

che frantumarono i vetri di tutte le invetriate. !
®"Per•, per l'intervento del V. Commissario Sig. Micucci, la



folla desistette da altre violenze e si diresse verso la casa

comunale con minaccia di saccheggiarla se il pro-sindaco non

si fosse dimesso. !

®"Poco dopo il dott. Alaimo fece sapere che egli aveva gi…

presentate le proprie dimissioni e la folla ritorn• in piazza



continuando a protestare per la scarsa distribuzione degli

sfarinati. Indi, merc‚ l'esortazione del predetto funzionario,

i dimostranti si sciolsero. !

®"Il quindici successivo, si ebbe altro tentativo di


dimostrazione, che, senza incidenti, venne sciolta. !

®"La sera del 16, alle ore 20 e 15, essendosi ad arte

propalata la notizia che l'ill.mo signor Prefetto non aveva

accettate le dimissioni del pro-sindaco e trattenuto a

Girgenti, in segno di punizione, il V. Commissario sig.
Micucci, in Piazza Umberto 1ø s'improvvis• una dimostrazione



con grida 'Abbasso l'amministrazione comunale!', e per

l'abolizione del tesseramento al mulino per la macinazione del

grano. I dimostranti percorsero la Via Garibaldi, frantumando

molti vetri delle abitazioni private, non esclusi quelli di

quell'Ufficio di P.S.; e mentre lo scrivente parlamentava con

il Presidente del gruppo della requisizione grano, sig.

Tenente Veniero Giuseppe, per un componimento conforme ai

desiderata della popolazione, parte dei dimostranti si avvi•

alla casa del comm. sig. Angelo NALBONE e, quivi, dopo avergli

frantumato tutti i vetri, scassinarono la porta di un

magazzino sottostante all'abitazione dello stesso e vi

appiccarono incendio, per cui, il comm. Nalbone, per

richiamare l'attenzione della forza, cominci• a sparare colpi

d'arma da fuoco. !

®"Recatomi sul posto con i pochi militari dell'arma presenti,


dopo aver subito fugati i dimostranti, mi diedi con l'ausilio

anche dei vicini di casa Nalbone, a fare opera di spegnimento.

Durante le quali operazioni i dimostranti si riversarono verso

l'abitazione del pro-sindaco, ove, oltre di avergli frantumato

altri pochi vetri rimasti intatti il giorno avanti, gli

devastarono la villetta prospiciente all'abitazione, gli

abbatterono parte della ringhiera di ferro che cingeva la

villetta dalla parte della strada e tutta quella laterale che

divide la villetta dal cortile d'ingresso. Tentarono pure di

forzare il portone di entrata, di scassinare la porta del

magazzino con cereali e quella della cantina, che

resistettero, rubandogli due paia di colombi, cagionandogli un

danno complessivo di L. 2.000.- !
®"Durante tale vandalismo il Prosindaco cominci• a sparare



colpi d'arma da fuoco per

fare ivi accorrere la forza in di lui

soccorso, ed in seguito ai quali colpi mi recai subito in

luogo con i militari dell'arma, ma il furore popolare aveva

gi… compiuto la sua opera, e, dopo non pochi superati stenti

si riusc a fare gradatamente allontanare la folla. !

®"Dalle indagini successivamente svolte si Š potuto stabilire



che la causale dei disordini non Š stato solamente il

malcontento per la deficienza degli sfarinati ma l'influenza

politico-amministrativa locale dei maggiorenti del partito

contrario, per rovesciare l'amministrazione comunale. !

®"Accertata la responsabilit… degli esecutori dei lamentati

danneggiamenti, si Š proceduto all'arresto di Macaluso



Leonardo di Calogero, di Rizzo Eduardo fu Vincenzo, di Rizzo

Francesca di Pietro, di Ippolito Stefana di Gaetano, di

Scibetta Luigia fu Luigi e Ansaldo Giovanna fu Mariano. E

denunciati, per la loro irreperibilit…, i nominati Grego

Giuseppe di Vincenzo, Cacciato Pietro d'Ignoti, Chiodo

Giuseppe fu Calogero, Campanella Salvatore fu Antonio, Cino

Francesco fu Calogero, fratelli Giuseppe e Luigi Lo Bue e

Giuseppe Castelli d'Ignoti, siccome tutti esecutori materiali;

e denunciati inoltre per istigazione il comm. Giuseppe

Bartolotta fu Luigi, l'avv. Emmanuele Cavallaro fu Felice,

Luigi Messana di Emilio, Alfonso Vinci di Giuseppe, Nicolo'

Sferrazza di Carmelo, Nestore Falletto fu Luigi, Francesco

Caratozzolo fu Felice e l'avv. Calogero Picone Chiodo fu

Giuseppe". Il Prefetto Nannetti.¯ !!!


Quelle suffragette in formato paesano e racalmutese destano la
nostra pi— viva simpatia. Alla testa di quel codazzo



manzoniano, tutto preso dal pane e la farina per la

popolazione, erano donne fiere, irrituali, imperiose,

ardenti e passionarie. Ombre fluttuanti nelle memorie della

nostra infanzia. Annidda la Pisciara o Carmela l'Acqualora

erano come loro se non loro. In una Racalmuto maschilista,

prevenuta contro le donne, un p• codina, quegli esempi di

ribellismo femminile sono eccezioni, ma pur sempre

casi di ammirevole ribellismo. !!

Il 18 aprile 1920, il Mutuo Soccorso aveva avuto anche un

momento di simpatie socialiste. Ci•, per merito del Vice

Presidente Giuseppe SCIASCIA. In una seduta consiliare,

sovraccarica di lavoro ed alquanto disordinata, inopinatamente

il sig. Sciascia Giuseppe di Giuseppe propone di abbonare il

circolo all'®AVANTI!¯. Il Presidente (ricopriva allora quella


carica il sig. Restivo Pantalone Salvatore, un benpensante con

nessuna simpatia socialista) ®propone di respingere la

proposta avendo scopo di sovvertimento della Societ…¯. Le
votazioni d…nno, per•, torto al Restivo Pantalone: ®su nove


aventi diritto al voto, viene approvato l'abbonamento con voti
sei contro tre¯. Non Š comunque nelle intenzioni dello



Sciascia stravincere o dare troppo peso politico all'episodio.

Questi fa verbalizzare che ®tiene a dichiarare che,


contrariamente all'allusione fatta dal Presidente nel ritenere

che l'abbonamento al giornale Avanti sia fatto nell'esclusivo

interesse di sovvertimento della nostra societ…, ha creduto

<invece> sottoporre all'approvazione del Consiglio

l'abbonamento in parola per scopo soltanto istruttivo e

per allargare le cognizioni culturali della societ….¯ Ancor
pi— contrario a quel vezzo socialista il controllo Vincenzo



Tinebra. Ma questi non pu• votare. Si attacca allora

all'espediente di rimettere la decizione all'assemblea

®trattandosi di un giornale con scopi rivoluzionari e

sovversivi¯. Ma il V. Presidente si oppone perch‚ ®ci• non Š

competenza dell'assemblea¯. Il consiglio Š d'accordo col V.



Presidente. !!

La faccenda ha un seguito: il Presidente Restivo Pantalone Š

uomo d'onore e, quindi, si dimette dalla carica. Porta a scusa

di essere stato trattato ®con poca cordialit…


dall'amministrazione¯.

Tante insistenze e

la smentita per il tramite di una commissione non valsero a
farlo desistere da quelle dimissioni. Ci• agevola



il Vice Giuseppe SCIASCIA, che finisce col diventare il numero

uno del circolo. Segue il Restivo Pantalone nelle

dimissioni anche il controllo Vincenzo Tinebra, che peraltro

gli era 'congiunto'. !

La vicepresidenza SCIASCIA dura, ad ogni buon conto, lo spazio

di un mattino. Non ci vien detto neppure perch‚: le sue

dimissioni vengono approvate all'unanimit… il giorno 27 maggio

1920. In seconda convocazione, annota il segretario Giuseppe

Collura. Subentra nella presidenza Giovanni FANTAUZZO. !

Ma son ben altre le preoccupazioni insorgenti.

Scoppia una controversia con il padrone di casa Iacono che

perdurer… per tanto tempo e con risvolti giudiziari. Il 2

giugno 1920 una commissione - composta da Gaetano Mattina,

Calogero Volpe, Giovanni Fantauzzo e presieduta dall'avv.

Giuseppe Giudice - si reca a Girgenti per ®consiglio sullo


sfratto casa¯. !

Durante i torbidi di quell'estate, i verbali, pudicamente,

tacciono. Riemergomo il 1ø ottobre per ammettere a socio un

personaggio di rilievo, allora giovanissimo, l'avv. Carmelo

BURRUANO. Avr…, dopo, l'incarico di interessarsi dello

sfratto. Non si dimostrer… molto solerte e il circolo si

rivolger… ad altro legale. Se l'avv. Burruano aveva mire

egemoniche sul circolo, queste andarono sicuramente deluse.

Non ebbe mai, come abbiamo gi… notato, incarichi direttivi o

rappresentativi in seno al consiglio. !!

L'anno 1921 si apre con una nuova amministrazione, stavolta

tutta conservatrice ed antisocialista. Vi sono tagli persino
dittatoriali. Ne Š alfieri un personaggio insospettabile sotto



tale veste: IGNAZIO INFANTINO. !!

p

xk ^RESTAURAZIONE - GLI ALBORI DEL FASCISMO^ !!!!

Viene strappata mezza pagina del libro dei verbali. La

calligrafia si fa rototondeggiante, linda, precisa. Lo stile Š

curato. Col 31 gennaio 1921, inizia una nuova epoca al

circolo. Contrassegna la restaurazione il nuovo presidente

Ignazio Infantino. La sua amministrazione era stata eletta

sulla base di una lista che, per la prima volta, viene

propagandata su fogli dattiloscritti. Il Vice Presidente Š la

notoria figura di Baldassare Tinebra. Il vecchio e

antisocialista presidente dimissionario Salvatore Restivo

Pantalone accetta, ora, di retrocedere al grado di cassiere,

pur di essere presente nell'opera di recupero conservatore del

Mutuo Soccorso. Tra i consiglieri notiamo personalit… come

Casuccio Salvatore di Calogero o Rosina Salvatore. Calogero

Volpe e Vincenzo Tinebra gradiscono la carica di 'controlli'.

A portabandiera vengono chiamati Giuseppe Fantauzzo ed Angelo

Collura. !

La verbalizzazione della prima seduta del nuovo corso val la

pena di riportarla pressoch‚ integralmente. !

®Il presidente, visto il numero legale degli intervenuti,


dichiara aperta la seduta e delibera quanto appresso: !

®1ø La Presidenza con l'accordo unanime degli intervenuti,

ritenuto che il voto a Vice Segretario era attribuito al
signor ScimŠ Chiodo Giuseppe di Carmelo, perch‚ egli era il



candidato proposto dalla lista di opposizione a quella

ufficiale, lo proclama a Vice Segretario di questo Sodalizio

ad unanimit…. !

®2ø Il consiglio Direttivo ad unanimit…, compresi i controlli


aventi diritto di voto, ritenuto che il giornale _L'AVANTI_

non risponde alle esigenze delle istituzioni costituzionali,

che reggono il nostro Sodalizio, propone la soppressione di

detto giornale _L'AVANTI_, ed ad unanimit… si delibera la

soppressione, dando mandato al Presidente di sopprimere detto
giornale, scrivendo al Direttore di detto giornale, di non pi



spedire il detto giornale ad onta di essere pagato

anticipatamente. !

®3ø Dietro proposta del Presidente, di potere avere la


distribuzione della farina, dello zucchero, ed altro che si

appartiene al tesseramento dei soci del nostro sodalizio, il

consiglio unanime, nonch‚ tutti coloro aventi diritto al voto,

d… facolt… al Presidente di fare le pratiche col Sindaco del

nostro Comune o con chi di diritto inerente alla desiderata. !

®4ø Sempre con l'armonioso accordo e con l'unanimit… del voto,

si d… incarico speciale al signor VOLPE Calogero, controllo

del nostro sodalizio, come presidente di una commissione

scelta a suo piacere, la quale avr… l'intiera responsabilit…

di quanto potrebbe accadere, in occasione del divertimento con

suono e ballo, che in atto si delibera per la sera di Domenica

giorno sei corrente e giorno otto, ultima sera, di Carnevale. !

®A tal uopo si delibera ad unanimit…, la somma di lire Cento,

sotto l'assoluta direzione del detto signor Volpe Calogero,

coadiuvato dal segretario Martorelli Giuseppe e dalla

Presidenza.¯ !

Feste, farina e ....forca al giornale socialista L'AVANTI:

coacervo repressivo non nuovo. Il buon Infantino e soci, come

una primordiale corte costituzionale, 'sopprimono' un

quotidiano che valutano contrario ®alle esigenze delle

istituzioni costituzionali¯. Parole altosonanti per un gesto

di intolleranza prefascista. Ma tanto non dissolve lo stato di

miseria della popolazione. Si chiedono farina e zucchero al

Sindaco: una contropartita, forse, per il suggerito atto

liberticida. Come sempre, nella storia. !
Per di pi—, Š Carnevale. Suono e ballo e lire Cento di



sovvenzione a carico delle casse del Circolo. !

Per obiettivit…, va segnalato che quello Š un episodio

eccezionalissimo nella vita del Mutuo Soccorso. Dopo qualche

tempo, INFANTINO non trova molto credito e spazio nel circolo.

Indispettito, si dimetter… da l a pochi anni dopo. Nessun

rimpianto per lui: le sue dimissioni verrano accettate

nell'indifferenza. !

La gestione del ventuno si costella di tanti atti autoritari.

Al socio Alfieri Salvatore che presenta una 'protesta' il 6

marzo del '21, si contrappone un perentorio rigetto ®per vizio


di forma e perch‚ non risponde all'art. 49 dello Statuto¯. Al

cronista non viene data neppure l'opportunit… di conoscere i

dati di fatto. Il cav. avv. Emanuele Cavallaro lascia il

sodalizio. Il solito sig. Alfieri Salvatore osa ®rappresentare

la societ… nella riunione del Patronato Scolastico, senza

delega alcuna del Presidente in vigore¯. Viene coinvolto il

signor CARATOZZOLO Francesco. A dire dell'Alfieri, era stato

questi, quando presidente, a conferirgli la delega. Alfieri e

Caratozzolo debbono discolparsi il 5 aprile 1921.Assicurato il

Presidente che loro ®non lo fecero affatto per lenire la <di

lui> autorit…¯ e dopo aver fatto ®ampia dichiarazione di

essere rispettosi e ubbidienti ai regolamenti sociali¯,

ottengono il perdono. L'incidente si chiude ®per l'amore della

concordia e fratellanza fra i soci tutti¯. !

Anche il socio Giuseppe Collura incappa nelle censure

dell'amministrazione. L'Infantino relaziona: ®egli commise un

atto poco decente verso la presidenza tutta, usando le frasi

'ZARRISMO' e 'IMPERIALISMO'¯. La verit… ovviamente offende. Il

Collura viene chiamato a discolparsi (il 18 aprile 1921).

®Avuta la parola, accerta <per accetta, n.d.r.> l'accusa

fattagli , non potendo smentire. Chiede scusa all'intero

Consiglio Direttivo, dichiarando che lo disse istigato e in un

momento di scatto sempre pel giornale AVANTI.¯ Di fronte a

tanta sincerit… e a tale sottomissione, il consiglio Direttivo

si concede longanimit…: ®accetta ad unanimit… la schietta

rivelazione del socio Collura e sempre per l'amore e la pace

tra i soci tutti, delibera di dare al suddetto Collura per

come d… in seduta stante, un semplice ammonimento, acciocch‚

sparisca dalla mente del medesimo la impressione fattasi che

l'Amministrazione in atto in vigore agisce con Zarrismo e

Imperialismo, ma bens con zelo e magnanimit… fraterna¯. !
V'Š un seguito alla seduta. ®Indi licenziato il socio Collura,


il presiidente fece osservare che ebbe l'invito di far parte

al Comitato per la prossima festa Di Maria Santissima del

Monte e quindi chiede al consiglio se deve accettare...¯ Il
Consiglio Š unanime nell'accordargli quella fiducia e quel



mandato. Gi…! Ordine e religione sono i segni dei nuovi tempi.!!

Spira l'anno del rigore. Si Š ancora in tempo per dare

incarico al Cassiere di ®rinnovare l'abbonamento del giornale

L'ASINO e della Illustrazione Italiana.¯ V'Š maretta. Appena



proposta la nuova amministrazione (presidente SCIME' Carmelo e

V. Presidente SCHILLACI VENTURA Carmelo) sei membri si

dimettono.Sono: Caratozzolo Francesco, Alfieri Salvatore,

Sciascia Michele, Patti Santo, Tinebra Giovanni e Schillaci

Ventura Carmelo. Verbalmente si dimettono, anche Calogero

Volpe e Luigi Franco. Il Consiglio non se ne preoccupa pi— di

tanto. ®Delibera di scrivere accanto ai loro nomi la parola


_dimissionario_ restando cos consapevole tutti i soci¯(Sic!).!

E' il 18 gennaio del 1922. Si elegge un consiglio, in parte

diverso da quello proposto dall'amministrazione uscente. La

prima seduta del nuovo organo consiliare avviene il 20

febbraio. Come vice presidente era stato eletto Clemente
Messana che, per•, si dimette. Il 23 febbraio si decide di non

fare alcuna festa per il carnevale ®per ragioni della crisi


zolfifera¯. Dal 23 luglio 1922 le delibere saltano al 6

dicembre 1922. Ignoriamo, dunque, cosa avvenne nel circolo in
concomitanza con lo storico 28 ottobre di quell'anno, e cioŠ



con l'avvento del fascismo. E dire che quella sar… data

importante per il Mutuo Soccorso che, in pieno fascismo, dovr…

cambiare i connotati e chiamarsi ®DOPOLAVORO XXVIII OTTOBRE¯.

Dovranno per• ancora passare diciassette anni. !!



Nei primi anni del fascismo, la vita del circolo scorre

tranquilla e piuttosto anonima. Il 2 gennaio del 1925 si

accettano le dimissioni da socio del signor Infantino Ignazio.!

Gli si fa anche il torto di cancellarlo da socio ®per


inadempimento pagamento del bimestre Novembre-Dicembre 1924,

come ne aveva obbligo essendo lo stesso dimissionario con
lettera 30 novembre 1924¯. Un p• eccessivo, a dire il vero. !



Nel maggio del 1925, il salario del cameriere viene aumentato

di L. 10 al mese e raggiunge le lire 120. !

Qualche segno dell'avvento del regime fascista si ha nel 1926.

Il giorno 11 dicembre si verbalizza l'approvazione

dell'abbonamento al giornale IL POPOLO D'ITALIA dismettendo

la compera del giornale SICILIA NUOVA. Durante la discussione

il Consigliere Luigi VELLA si allontana, intuibilmente per

dissenso. Infuria la controversia con Iacono, il proprietario

dei locali. Nel marzo del 1927 si decide la parcella dell'avv.

Salvago. !

I verbali dell'anno 1929 esordiscono con una novit…. La data Š



ora agghindata con l'indicazione dell'anno della volgente era

fascista. La seduta del 26 gennaio cade nel VII anno del

fascismo.. E riguarda la nomina di una commissione per le

feste di carnevale. !

Il 28 maggio 1929 si paga una nota a Collura Alfonso per la

fornitura di ®2 mobilucci in mogano con specchi e lastre di


marmo¯. Si ha la forza per rifiutare l'abbonamento al giornale

L'Aquila, nonostante la richiesta promani dalla casa dei

Balilla di Agrigento (5 novembre 1929). Ma per il matrimonio

del principe di Piemonte, ®ad unanimit… il consiglio stanzia

la somma di lire trecento¯ (2 gennaio 1930). !

Il 10 maggio 1930 (anno VIII) ®il presidente mette a voti

segreti col sistema delle fagiole, per il prelevamento della

somma per pagare le tessere agli iscritti del circolo

all'O.N.D. oppure pagare personalmente l'iscritto. Visto il

risultato ad unanimit… di voti, approva il prelevamento della

somma dal fondo di cassa e l'iscrizione a corpo.¯
L'omologazione fascista si Š dunque consumata. Presidente Š



Salvatore Mattina fu Gaetano. Segretario: Collura Alfonso.Era

arrivata una circolare mandata dal Podest…, con cui si esigeva

l'iscrizione del circolo all'Opera nazionale Dopolavoro. I

tempi della libert… di associazione erano definitivamente

tramontati. L'assenso era d'obbligo. !

Nel luglio successivo il circolo pu•, per compenso, venire



incontro ai soci che tanto desiderano una radio. Ad unanimit…

si decide di 'acquistarla incondizionatamente'. In quel torno

di tempo, il vice presidente Š Carmelo Schillaci Ventura,



degna persona, che ricordiamo con affetto. !

Per far parte del circolo, la tassa di entrata sale ora a

L.50. Col nuovo anno, occore una commissione per 'manovrare la

radio'. L'audizione Š limitata da mezzogiorno alle 13,30 e

dal tardo pomeriggio fino alle 22,30. !

Qualche segno di vivacit… irrequieta lo d… il solito Angelo

Collura che, sebbene vice presidente (o forse appunto per

questo), ®la sera del 25/26 (dicembre 1931) si presentava


nell'abitazione del cameriere per prelevare la chiave del

circolo; la quale, si tratteneva con persone per divertimento.

Il presidente (Calogero Mattina) mette a votazione segreta

circa il provvedimento se doveva stabilire la punizione il

Consiglio oppure l'assemblea generale dei soci¯. Si propende

per la competenza del Consiglio. Il Collura subisce un mese di

allontanamento. Due giorni di mancata paga vengono inflitti,

pure, all'incolpevole cameriere. Non doveva eseguire gli

ordine del Vice Presidente. Una pretesa eccessiva, ci pare. !

Raffaele Morreale, portabandiera, non ha voglia di portare il

vessillo del circolo ®in occasione della venuta delle truppe

militari¯. Il 4 agosto 1932, gli viene tolta la carica.
Carmelo Guarnieri Š il suo sostituto. !



Le cariche sociali cessano di essere affidate a libere

elezioni. ®Ritenuto che la nuova amministrazione - viene


verbalizzato, con contorta prosa, il 9 dicembre 1932 - sar…

approvata prima della fine del c.m. per ordine del Commissario

Comunale ddel'O.N.D. sig. Mattina prof. Giuseppe, ed in esito

alla circolare n. 8 dell'8 c.m.¯ al consiglio non rimane altro

che procedere ad una commissione consultiva, incaricata di

segnalare nominativi graditi. !

Il fascismo che in Racalmuto aveva visto i suoi albori per

opera di Agostino Puma e dei suoi congiunti Burruano (in

ispecie l'avv. Salvatore e suo fratello Carmelo), era passato

poi sotto l'egida del farmacista Enrico Macaluso. Al Ministero

degli Interni figurava, nel 1926, il seguente stato maggiore

(cfr. A.C.S. - MI - PS - 1926, b. 107): !

- segretario politico: MACALUSO dott. Enrico; !

- segretario amministrativo: MATTINA prof. Giuseppe; !

- presidente assemblea: MENDOLA cav. dott. Michele; !

- membri: BRUCCULERI LUCA Giuseppe; !

@@@@@@@@@ CAVALLARO avv. Baldassare; !

@@@@@@@@@ CAVALLARO Oreste; !

@@@@@@@@@ ROSINA FILI' Carmelo; !

@@@@@@@@@ VINCI dott. Achille; !

@@@@@@@@@ MARTORANA prof. Placido; !

@@@@@@@@@ SCIASCIA Giuseppe. !!

Altri dati: risulta una scheda sulla costituzione della

Sezione del Fascio di Racalmuto. Essa venne costituita il 29

novembre 1925 con il titolo 'SEZIONE FASCISTA RACALMUTO'. !

Enrico Macaluso assurger… alla carica di podest…. Lo

ritroviamo in tale veste in una controversia relativa alla

miniera di Gibillini che si ebbe a dirimere il 7 gennaio 1928.

Gli echi giungono a Roma, per il tramite del prefetto di

Agrigento (cfr. A.C.S. - MI - 1928 b. 170). !

Enrico Macaluso sar… un protettore, tra gli altri, del Mutuo
Soccorso. A lui si deve se il circolo potŠ usufruire dei



locali tradizionali che il proprietario Iacono voleva liberi

ad ogni costo. !!!!

p



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