domenica 22 maggio 2016

domenica 15 maggio 2016


Del FALCONCINI ce ne siamo interessati VOLONTARIAMENTE da un trentennio; del volume trafugato dalla Biblioteca del Senato di pari passo e sempre volontariamente. Rimanemmo perplessi quando quel volumetto apparve a Racalmuto, provenienza Sciascia- Ce ne parlò Totò Petrotto. Non ci pre che il volume sia tornato al legittimo proprietario: il SENATO. Vederlo pubblicato da Sellerio ci suonò arditezza legale direì illegale. Ma tant'è. Francaente crediamo di avere più titoli storici (o se si vuole microstorici) di chiunque altro a Racalmuto, almeno per quanto riguarda Racalmuto. E siffatti titoli ce li siamo sudati con ricerche originali ed oneste. Direi volontaristicamente. E credo meritatamente anche se non abbiamo avuto né chiesto favori al Comune, come l'assunzione di qualche fratello o alla Fondazione come pretendere rimborsi spese e in definitiva neppure al mio CIRCOLO UNIONE, che però sembra divenuto proprietà privata del Ciccio racalmutese, e se lui si assenta nessuno può sostituirlo neppure nei compiti statutari, quale ad esempio un convegno su Messana (questore) perché magari non va al Messana (sindaco) a motivo dello zio Everardo.
Alla fin fine questo postumo e forse illegittimo libro dell’Adelhi Leonardo Scoascia – IL FUOCO NEL MARE – 2010) consente gratificanti excursus nella veridica storia racalmutese dal 2 febbraio al1975. E spescie per il quadriennio ’46-60 se non fosse per questi autografi sciasciani poco o nulla sapremmo della vicenda storica di questo nostro diletto paese. Grazie dunque ancora Sciascia.
In Paese con Figure – pubblicato, pare, dallo stesso Nanà in GALLERIA I, n- 1. Agosto 1949. Pp. 21-24 – a parte una faccenda di diritti d’autore che non ci riguarda – abbiamo i prodromi della satira sciasciana del circolo dei Galantuomini. Ma l’ardire costò qualche grattacapo al Racalmutese, e per riparare scrisse in Illustrazione Italiana un elzeviro deliziosissimo quanto sussiegoso e in definitiva un tantinello ipocrita. Nel 1947.
Iil primo personaggio della “Concordia” è DON GIUSEPPE SAVATTERI e Sciascia v subito giù forte “è un imbecille detestabile. La sua voce sembra trascinarsi dietro un’eco moleplice. Anto è violenta e maleducata. Tutte le sue parole ingombranol’area del luogo in cui ci si trova come un ciarpame onfuso, si accataztano come ose inutili dentro un vecchio solaio. Ma non può mancare; è quasi un simbolo.” Con chi ce l’avessete tanto Nanà non è dato sapere. A quel tempo al Circolo Unione, cessato dall’essere un dopolaro fascista, sia pure per nobili sfatigati – e ritornato il sacrario della crestomazia paesana – non albergava alcun Savatteri. Nobili davvero i Savatteri, erano in quel tempo molto ecaduti. Nessun Savatteri vivnte, aveva comunque le stigmate desolanti che ci siamo divertiti e a riproporre. Per quella faccenda che si narra lì del terno gli addetti ai lavori credono in un falso cognome del falso don Ferdinando Trupia delle auree pagine delle Parrocchie di Regalpetra. Ma noi siamo imprecisi. Avremmobisogno dei lumi di FORBICE LUCENTE,ma di ‘sti tempi disdegniamo il CicoloUnione per stiza verso giovani rampanti che massacrando l’intagibile statuto grintosamente salvaguardato dall’avvocato Pilllitteri si sono intrufoati tra i nobili di paese e subito, senza alcuna doverosa anzianità, hanno arraffato persi i posti apicali: roba da ufficiale giudiziario.
Vsto che sinora Savatteri no hanno querelato loSciascia, suppliamo noi riportando vecchie nostre pagin su quella grande, digitosa ed altera famiglia.
Ma, per completezza, occorrerebbe addentrarsi nelle vicende del casato dei Del Carretto e per far ciò necessiterebbe un libro intero - che forse apprirà a suo tempo e luogo. Abbiamo già scritto sulle tante figlie di Girolamo I Del Carretto - il figlio Giovanni, figlie legittime non ne ebbe - soprattutto sulla celebre virago donna Aldonza, quella che dotò il convento di Santa Chiara: queste le altre sorelle: donna Diana, donna Ippolita, donna Giovanna, donna Eumilia e donna Margherita del Carretto. Le del Carretto - antecedenti e successive - non potevano essere assegnate in isposa a Scipione Savatteri, per evidenti ragioni .... di età. Quanto alle altre sbavature sui del Carretto del Messana, è meglio qui sorvolare.

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