giovedì 2 luglio 2015

Padre Arrigo

Il Sac. Giovanni Arrigo
di Piero Carbone
Entusiasta ed esuberante, talvolta discusso, ereditò la difficile situazione economica e sociale del dopoguerra che affrontò con generosità e coraggio. Si prodigò per il restauro della Chiesa e la costruzione del campanile dove fece installare l’orologio e un altoparlante che diffondeva quotidianamente musiche, canti e il santo rosario. Anche la Piazzetta del Carmelo antistante la Chiesa è stata piastrellata grazie al suo interessamento. Per realizzare le suddette opere si avvalse nel modo più trasparente e disinteressato delle conoscenze politiche, anzi, con la politica ebbe un rapporto fuori dagli schemi anticipando aperture e pratiche di là da venire, finalizzate sempre al bene dei suoi parrocchiani; si recò anche in America presso gli emigrati racalmutesi a raccogliere fondi. Sotto l’aspetto pastorale curò soprattutto l‘Azione Cattolica.
La salute cagionevole gli ha impedito di continuare il proficuo apostolato. Dal suo libro di memorie Svolta pericolosa emerge la duplice figura di parroco esuberante e sacerdote inquieto. Ha lasciato una casa colonica rustica con due tumoli di terreno all‘Ente Orfanotrofio del Carmelo che ha destinato alla realizzazione dell’attuale Centro diurno che porta il suo nome.



P.S. Il valore di Piero Carbone non si discute. Ci siamo permessi di riportare qui integralmente il pezzo a suo tempo pubblicato in Ecclesia. Ci pare indispensabile, anche per correggere certe pennellate nostre che potrebbero apparire non molto confacenti alla grande figura sacerdotale di padre Arrigo cui ci ha legato una amicizia laica per non consentirmi delle confidenze. 

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