giovedì 2 luglio 2015

Se musulmano importa il CHI, se marines bianco e trasteverino contano solo i traumi della vittima della violenza (grata puellis?)

Io non ho figlie e manco figli e ne sono felice. Quanto alla violenza sulle donne mi indispone soltanto la violenza tout court chiunque la commetta, madre, padre, nonno, nonna zio zie parenti amici benefattori compatrioti bianchi neri colleghi comunitari extracomunitari. Da sanzionare sempre ma secundum legem senza leggi del taglione senza misoginie ma neppure senza predilezioni. Se i latini che in diritto erano tanto saggi sancirono la vis grata puellis qualcosa avranno voluto significare e guarda caso trattasi di quella civiltà romana che i xenofobi di oggidì vogliono salvaguardare dagli incivili e immorali islamici. Se una sedicenne accede al fascino di un fusto prossimo marines in sé e per sé ci vedrei materia di limitato scandalo. Ma non ho figlie mi si dice per giudicare. Concedo. Se una sedicenne resta ammaliata da un fusto musulmano non saprei trovare differenze sostanziali. Solo che l'orda dei moralisti militaristi antiislamici beghine e pretonzoli fascistissimi e razzisti mi frastornano con l' Italia agli Italiani, come dire le ragazzine italiche solo ai fusti italici, con la difesa delle nostra civiltà, con l'obbligo di essere cattolici e col dovere di salvaguardare la nostra razza bianca. Insomma una siffatta violenza sulla sedicenne magari consenziente diventa emblematica, paradigmatica, iconoclasta, religiosissimamente deplorevole. Ora invece che è un aspirante marines come quelli che arpionarono a morte qualche pescatore indiano ed è di razza bianca ed è anche trasteverino persino papalino che lotta per l'integrità e santità della famiglia cristiana apostolica e romana allora non di deve badare al CHI ma limitarsi a piangere sulle (presunte) ferite dell'anima della povera sedicenne forse persino consenziente, figlia di questa nostra civiltà cattolica televisivamente depravata.

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