giovedì 28 dicembre 2017

Una niova legge non ha mai risolto alcunché La legge è sempre retroattiva, mettere una toppa a qualchosa che è andata storta. Ma subito si mummifica e diviene una palla al piede in quel vortice dello scorrere storico del panta rei. Subentra la saggezza di chi ha il timone dello stato. Tutti i nostri timonieri hanno ben fatto. Nella congiuntura sono stati 'provvidenziali'. E' nelli inevitabili palingenesi che casca l'asino: diventano desueti, tediosi, ciarlatani. Occorre cambiare. A priori nessun candidato nocchiero è giudicabile. Ma vigilano i 'poteri colti' e quella realtà pensata che è lo Stato, lo Stato di diritto, riesce sempre a sceglere e a imporre uomimi giusti al posto giusto nella novella congiuntutura. Sì, una sorta di laica provvidenza, non escludo che il fututo 'uomo di questa laica provvidenza' sia il bistrattato Di Maio. Non lo giudico a priori, Non debbo non voglio. Vedrò (se vivrò) Non è mai l'uomo che conta ma la cultura, il progetto politico, le esigenze sociali e politiche del momento che ineluttabilmente s'impongono. Nè Berlusconi, né Renzi, né Bersani, né D'Alema, n+ Letta possomno più aspirare a prendere in mano il timone della novella Italia del novello millennio. Tutti i uomini bruciati. E non può esservi velleitaria ciarla elettorale che li possa resuscitare. Solo il nuovo avanza, il vecchio si rottama impietosamente. Calogero Taverna

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