sabato 26 dicembre 2015

"ACADEMIA" platonica al Circolo sciasciano
della CONCORDIA di RACALMUTO
 
 
 
Istanza pubblica al Presidente Marchese,

con la presente La prego di iniziare questo primo anno accademico al Circolo Unione  con una serie d'incontri di taglio culturale, non letterario ma storico e didattico; a mo’ di sintetico programma suggerirei:

 

-  un convegno tra gli appassionati di storia locale per una rivisitazione della figura, invero controversa, del comm. di san Lazzaro e San Patrizio Ettore Messana Racalmutese, che ha contraddistinto tre momenti storici d’Italia: quella nittiana, quella mussoliniana e quella degasperiana.;

 

 

- la celebrazione di una sorta di Primavera Racalmutese con l'inaugurazione di una fototeca con cartigli illustrativi della flora racalmutese di origine sicana;

 

 

- lectio magistralis del prof. Salvo Messana indagatrice dell’evoluzione della lingua latina da Virgilio all’uso medioevale  e brachigrafico di cui all'investigando archivio parrocchiale della Matrice di Racalmuto;

 

 

- lectio magisralis della dott.ssa Elide Ferraro sull'adattamento dell'inglese scespiriano alle esigenze della Banca d'Italia per rapporti come quello del Cantarella sul Monte dei Paschi di Siena cui far seguire un dibattito su momento complesso e drammatico della presente crisi bancaria che ci sta travolgendo tutti, anche noi di Racalmuto;

 

- retablo pittorico illustrativo nel moderno linguaggio astratto  persino pollokiano dell’obliato sacrificio dei 32 "dispersi in guerra" di nostri umili figli del popolo racalmutese nella guerra del 1915-1918: convegno e commemorazione musicale del maestro Beppe Bruno;

 

 

- parallelo tra historia Ecclesiae Deliae et historia ecclesiae Racalmuti nella rievocazione di Padre Giuseppe Adamo di Delia e di Calogero Taverna di Racalmuto - Gemellaggio tra la onlus di patronato comunale “Ecclesia” e il glorioso circolo Sciasciano “Concordia”, il nostro Circolo Unione, inaugurante la diffusione on on line dell'intero archivio parrocchiale della Matrice.









Accademia di Atene

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Coordinate: 37°59′33″N 23°42′29″E / 37.9925°N 23.708056°E37.9925; 23.708056 (Mappa)
Accademia (in greco: Ἀκαδήμεια) fu il nome con il quale fu conosciuta la scuola fondata da Platone ad Atene.
L'Accademia, fondata nel 387 a.C., esistette, seppur attraverso varie fasi, fino a dopo la morte di Filone di Larissa. Anche se vari filosofi continuarono ad insegnare la filosofia platonica ad Atene in epoca romana, fu solo all'inizio del V secolo che una nuova scuola venne fondata come centro del neoplatonismo, per essere chiusa definitivamente dall'imperatore Giustiniano nel 529.
L'Accademia rappresentò per tutta l'età antica il simbolo della filosofia platonica e ancora Plutarco, in piena età imperiale, definiva se stesso e i pensatori che come lui si rifacevano a Platone come "accademici" (akademikoi).


Sito[modifica | modifica wikitesto]

Mappa dell'antica Atene. L'Accademia è a nord della città.
Prima che l'Accademia fosse una scuola e prima che Cimone la perimetrasse con un muro[1], essa racchiudeva un boschetto sacro di alberi di ulivo dedicato ad Atena, la dea della saggezza, fuori dalle mura cittadine dell'antica Atene[2]. In passato il luogo era noto come Hekademia (in greco: Ἑκαδήμεια), poi mutatosi, in epoca classica, in Accademia, dal nome dell'eroe ateniese Academo.

Origini dell'Accademia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva da quello di un bosco situato a nord ovest di Atene dedicato all'eroe Academo (Akademos), dove sorgeva un ginnasio circondato dalle mura di Ippia e ornato dagli alberi di Cimone.
Platone discorre con i suoi discepoli nell'Accademia
Nelle sue vicinanze, secondo la tradizione, nel 387 a.C. Platone acquistò un fondo dopo il suo primo viaggio in Sicilia (dove era stato ridotto in schiavitù), e con il denaro raccolto per il suo riscatto vi stabilì la sede delle riunioni dei suoi discepoli dando così inizio alla celebre scuola filosofica.
Tale scuola era caratterizzata da una vita in comune tra maestro e discepoli. Sul piano giuridico essa era un'associazione religiosa, dedita al culto di Apollo e delle Muse.
Platone fu scolarca dell'Accademia dalla sua fondazione. All'interno della scuola egli insegnò alcune dottrine che, a quanto ne riferisce Aristotele, differivano da quelle contenute nei suoi dialoghi, ed erano più profondamente influenzate dal pitagorismo.
L'accademia fu uno dei centri di formazione dei giovani di buona famiglia ateniesi e stranieri. Per questo essa fu in diretta concorrenza sia con l'insegnamento dei sofisti sia con altri istituti come la scuola fondata dal retore Isocrate e più tardi il Liceo fondato da Aristotele.

Sviluppo dell'Accademia ellenistica[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionalmente, si distingue in diverse fasi lo sviluppo della scuola. Tra gli antichi, Diogene Laerzio parla di cinque diverse "Accademie", a partire dallo scolarcato di Platone fino ad arrivare a Filone, al termine dell'Ellenismo; Cicerone invece distingue semplicemente un'accademia antica dalla "nuova accademia" di Carneade e Filone.
Mentre a quanto sembra gli immediati successori di Platone, Speusippo e Senocrate, proseguirono l'insegnamento del fondatore senza apportare innovazioni di rilievo, una vera svolta si ebbe con lo scolarcato di Arcesilao. Arcesilao inaugurò il nuovo corso del platonismo ellenistico: a partire da lui, fino al primo secolo, il platonismo venne guardato innanzitutto come una filosofia scettica. La svolta scettica fu probabilmente influenzata dalla polemica che Arcesilao inaugurò contro il dogmatismo della dottrina stoica, che veniva allora insegnata ad Atene da Zenone di Cizio.
Anche i successori di Arcesilao - in particolare Carneade - proseguirono sia lo sviluppo scettico del platonismo sia la polemica con lo stoicismo, fino al I secolo d.C.
Filone di Larissa, in quest'epoca, iniziò una revisione delle posizioni dei suoi predecessori, puntando verso un approccio più sincretico con le altre scuole di pensiero ellenistiche, in reazione agli orientamenti scettici; il più famoso allievo di Filone, Antioco di Ascalona, ruppe del tutto con l'insegnamento dei predecessori, e con l'Accademia di Atene, fondando una nuova scuola in Egitto, e dando del platonismo una interpretazione che tendeva a trasformarlo in un sistema dogmatico con molti punti di contatto più che di polemica con lo stoicismo.

La Scuola neoplatonica[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del IV secolo d.C. Plutarco di Atene fondò nella sua città una nuova scuola, basata sulle dottrine neoplatoniche elaborate da Plotino, Porfirio e Giamblico, ove esercitarono il loro magistero filosofi come Siriano, e Proclo. La scuola venne ben presto osteggiata dai cristiani[senza fonte] che la vedevano come un pericolo rispetto alla supremazia morale e politica della loro religione[senza fonte] visto che i suoi insegnanti ed i suoi studenti erano in larghissima maggioranza ancora pagani[senza fonte]. Ciò causò la chiusura[senza fonte] decretata nel 529 dall'Imperatore bizantino Giustiniano. A causa delle persecuzioni dei cristiani[senza fonte] un gruppo di sette filosofi, che comprendeva l'ultimo scolarca, Damascio, dovette fuggire esule in Persia, presso il re Cosroe I, e cercò di rifondare in oriente una nuova scuola platonica, ma senza successo.
 


 
 
 
 

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