lunedì 22 gennaio 2018

Dispersi 1917 - soldato Falco Abramo Giuseppe nato a Racalmuto il 26 febbraio 1892 (o 1882) - arruolato nel 247° Rgt. Fanteria Girgenti - disperso il 18 maggio 1917 - Monte Kuk - Medio Isonzo
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BRIGATA "GIRGENTI"
(247° e 248° Fanteria)
Costituita nel gennaio 1917:
il Comando di Brigata ed il 247° dal deposito del 5° Fanteria; il 248° dal deposito dell'85°.
ANNO 1917.
Nella zona fra Monselice ed Este la "Girgenti" si costituisce fra gli ultimi giorni di gennaio ed i primi di febbraio. Essa fa parte della 53a divisione. Dopo un periodo di istruzione e di allenamento è inviata, nei giorni 11 e 12 marzo, a S. Maria la Longa. L'11 aprile è trasferita a Mortegliano e Flumignano, per proseguire, il 12, per la zona fra Lonca, Rivolto, Passariano e Codroipo da dove, il 14, il 248° si porta per Beano a S. Lorenzo. Tutta la brigata è il 25 inviata fra Lumignacco, Sammardenchia, Cortello e Terenzano.
Destinata in altro settore, si trasferisce, nei giorni dal 3 al 6 maggio, nei pressi di Cividale ed il 13 nella zona fra Liga e Kambresko. Il 15 maggio raggiunge Plava ed il 16, il 247°, prosegue per Zagomilla e poi, per il quadrivio di q. 503, a disposizione del comando della brigata Teramo che gli commette la protezione del fianco destro del 241° operante verso la q. 652. Il 248° ha ordine di rincalzare le truppe operanti contro la q. 592. Il nemico preme con violenza in questi giorni, sì che la "Girgenti" è subito impegnata.
Il 248° invia il suo I battaglione a q. 592 col compito di collegare i riparti delle brigate Avellino e Teramo, ed il III battaglione verso la Sella del Vodice per mantenere quelle posizioni minacciate dall'avversario. Il 18 è affidata alla "Girgenti" la conquista del Vodice - q. 652. Quest'ultima è occupata, lo stesso 18, dal I/247° che opera insieme a riparti alpini. Nei giorni successivi riparti della brigata concorrono alla conquista del Vodice ed al mantenimento di quelle contrastate posizioni. La brigata ha subito nelle azioni svolte fino al 31 maggio la rilevante perdita di 105 ufficiali e 3248 militari di truppa. Il 247°, sostituito in linea, scende a riposo, lo stesso giorno 31, in val Grune, ma molestato anche ivi dal tiro avversario, si sposta il 5 giugno a Verhovlje ed il 7 a Vedrignano. Il 248° permane sul Vodice fino al 3 giugno allorchè, sostituito dal 159°, inizia il suo trasferimento nei pressi di Cernusco, movimento che è compiuto il 5.
L'11 giugno il 247° è inviato fra Casa del Pastore (I e III battaglione) e Zagomilla (II). Nei primi tre giorni di luglio il 248° ritorna in linea sul Vodice a sostituirvi il 241°, ma il giorno 12, rilevato dal 261°, ritorna a Cernusco, mentre il 247° è dislocato fra Vedrignano e Sonesenchia.
Il 17 agosto la "Girgenti" ritorna in linea sul Vodice per impadronirsi della linea fortificata del Kobilek (q. 652 - q. 627). Essa avanza su tre colonne: una costituita da due battaglioni del 248° (II e III) con obbiettivo la q. 652, un'altra da una compagnia del 248° con obbiettivo q. 605, la terza, dal 247°, con obbiettivo la q. 627. Lo schieramento ha luogo nella notte sul 19 nel vallone del Rohot Potok.
Sferrato l'attacco all'alba del 19, il nemico oppone una resistenza sempre più tenace a misura che nuovi suoi rinforzi giungono sulla linea del fuoco. La terza colonna, giunta improvvisamente nel vallone occidentale del "Mamellone" ne cattura il presidio e prosegue verso la q. 531, ma il nemico, uscito in forze da alcune caverne e non trattenuto dai riparti laterali, tenta aggirare il "Mamellone" sì che la colonna, dopo cruenta lotta, è costretta a ripiegare sulle posizioni di partenza. La seconda colonna intanto, pur essendo riuscita ad oltrepassare la prima linea avversaria, deve sostare dinanzi alle difese accessorie della successiva, che sono ancora intatte e intensamente battute, sì che anche essa deve ripiegare. Le perdite subite dalla brigata ammontano a 57 ufficiali e 1729 gregari, compresi i dispersi.
Il giorno 20 agosto, mentre il 247° (eccetto il II battaglione che rimane sul Vodice) è inviato a Vedrignano per riordinarsi, il 248° sostituisce in linea il 241°, col quale il 23 ritenta una azione per la conquista dell'altura di Kobilek allo scopo però di costituire una nuova linea, verso valle Gargaro, che da Kobilek per q. 627 - Baske e q. 531 possa saldarsi all'occupazione del Vodice. Mentre il 241° punta per Bavterca e le pendici meridionali di q. 652, alle quote 605 e 627 del Kobilek, che riesce ad occupare, il 248° si dirige, per q. 627 alla conquista di Baske, ma la viva reazione proveniente dal presidio di q. 531, ne arresta l'avanzata che ha già peraltro fruttato un rilevante numero di prigionieri. Il 24 l'azione è ripresa: vi partecipa anche il 247° che opera col suo II battaglione e con un battaglione formato coi nuclei del I e III maggiormente provati nei precedenti combattimenti. Il nemico, sospinto, si ritira sulla linea di resistenza del Na Kobil. Si organizza quindi e si allarga la nostra occupazione fino a Bitez - q. 541. Mentre il 241° col I/248° raggiunge la q. 627 del Kobilek, il II/247° occupa il "Mammellone" e più tardi una colonna composta da due battaglioni del 241°, da due del 248° e del battaglione di formazione del 247°, raggiunge Zabrdo e Bitez ed occupa la linea del Na Kobil.
La battaglia della Bainsizza è in pieno svolgimento. Alla "Girgenti" è ordinato, il 25, di procedere all'occupazione del ciglione settentrionale del vallone di Chiapovano e precisamente del tratto compreso fra l'altura di Na Kobil - q. 778 ed il punto d'intersezione del ciglione col meridiano di Podlaka. Per l'assolvimento di tale compito essa destina due battaglioni del 241° ed il I/248°, i quali, una volta raggiunta la fronte sopraindicata, dovranno spingere posti di osservazione sul tratto q. 802 - Zavrh. Contemporaneamente un battaglione del 247° ed uno del 248° debbono giungere sul ciglio meridionale del Chiapovano nel tratto tra nel tratto tra Canisce - q. 557, mentre un battaglione del 241° ed uno del 247° sono lasciati a sbarramento della valle Gargaro.
Il 26, l'avanzata delle due colonne principali procede con lentezza poichè ostacolata dal nemico, sì che sono spinti verso la q. 557 i due battaglioni lasciati in val Gargaro, ed essi, vinta la tenace resistenza incontrata, occupano, specie per opera di quello del 247°, la località "Caverne" catturandone il presidio.
Nella notte sul 27 agosto la brigata, che ha perduto per questi ultimi combattimenti oltre 17 ufficiali e 1096 gregari, è sostituita dalla "Aquila" e inviata a riposo fra Visnjevik e Breg, passando alla dipendenza della 30a divisione.
Il 4 settembre, è trasferita a Valerisce (24a divisione) e nella stessa giornata viene prima raccolta al ponte n. 14 e poi i reggimenti sono inviati, il 247°, a S. Caterina ed il 248° alla q. 646 del S. Gabriele alla dipendenza, rispettivamente, delle brigate Palermo ed Arno. Il 7 la "Girgenti" assume la difesa della linea q. 526 - q. 552 - q. 646 sulla quale, oltre il 248° ed un battaglione del 247°, sono schierati riparti di altre brigate. Nei giorni 9 e 10, il nemico attacca la q. 526, ma è respinto. Esso ripete il giorno 11 il tentativo contro tutta la fronte della brigata accentuando la pressione contro le pendici occidentali del S. Gabriele in direzione di Kamarca, ma è anche questa volta ricacciato nelle sue posizioni dal pronto accorrere dei rincalzi.
Più fortunato riesce però per il nemico l'attacco del 12 settembre contro la q. 646 i cui difensori, del 281° fanteria, sono costretti a ripiegare facilitando l'avanzata avversaria verso Kamarca. Accorre in rinforzo il I/248° che, per quanto coinvolto nella lotta, durante la sua marcia di avvicinamento, riesce, assieme a riparti del 281°, a contenere l'attaccante, respingendolo fino a 200 metri a sud di q. 552. Il presidio di questa quota, attaccato anch'esso da forze preponderanti, arresta e volge in fuga il nemico.
Nei giorni 14 e 15 settembre, la "Girgenti", sostituita in linea, ritorna a Valerisce per riordinarsi e riposare.
Sferrata l'offensiva nemica del 24 ottobre, il 26 ripiega al Torre ove si schiera e fino al 28 protegge il passaggio di altre unità. Il 29 riprende la marcia verso Nogaredo, il 30 verso il torrente Corno. Sosta e combatte a Ragogna, ove il 248° sostiene il ripiegamento del 247°. La brigata riprende poi la marcia per Valeriano. Il 31 è a Casarsa ove, schierata sul Tagliamento, resiste fino al 4 novembre, nel qual giorno riprende il ripiegamento. L'8 passa il Piave a Lovadina ed il 9 raggiunto Pozzobon, la brigata viene, il giorno 11, disciolta.

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