venerdì 7 giugno 2013

I loquaci silenziosi del Comune di Racalmuto

Il mio cellulare è ,,,,,,,. Ma venerdì prossimo sono a Racalmuto e potremo parlare di presenza. Il 31 dicembre dell'anno scorso il prof. Agato Bruno, pittore di fama internazionale, ha chiesto alla istituzione museale Castello Chiaramontano di potere esporre le sue tavole derivate dalle Favole della Dittatura di Leonardo Sciascia. Ha inviato pure un fascicolo illustrativo. Non ne hanno tenuto conto come per il passato; il duo Volpe-Baiamonte se ne sono buggerati delle mie puntuali e legittime richieste. Forse non si sa che il dottor Calogero Taverna a Roma cessa di essere il figlio di Peppi Taverna (paternità di cui sono fierissimo) e può far danno e danno fortissimo come si deve pur sapere dalla stampa specializzata. Se vogliono la guerra, unitamente ai vari commissari, l'avranno. Tipico il fatto che il protocollo a suo tempo non voleva accettare la consegna di mie richieste, richieste che vennero accettate solo dopo che il sig. Volpe diede (a quale titolo non so) l'assenso. Assenso peraltro pro forma perché tutto poi andò in fumo come successe con la mia insolenza al vecchio commissario, presenti Sardo e il capo dell'opposizione  Collura che potrebbero ben bene testimoniare. Si dà ora il caso che non accordano alcuna ospitalità al portavoce dell'Associazione Libera " Racalmuto domani", Totuccio Palermo, mio fiduciario con l'appiglio che ormai tutto è occupato. Bene, ma si potrebbero allora usare i locali di Sant'Anna in modo da dare più evidenza alla mia iniziativa. Al contempo avrebbe luogo sia la mostra illustrativa del connubio Sciascia-Agato Bruno, sia il filone del percorso poetico della pittura "alternativa" non omaggiata dalla cricca delle gallerie romane, e sia soprattutto il percorso pittorico racalmutese, ove grande risalto deve avere la pittura originalissima di Accursio Vinti unitamente a quella dei vari Cacciato, Puma, di Puma, Baiamonte stesso, se accetta, e Nicolò Rizzo e tuti quelli che ne avrebbero titolo. Credo che riuscirei ad ottenere interventi di grosse personalità della cultura romana.

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