domenica 28 maggio 2017

Noi MESSANA
NOI MESSANA

Ettore Giuseppe Tancredi MESSANA nacque dunque a Racalmuto nel 1884, figlio di don Clemente Messana, da non confondere con l'altro don Clemente Messana di cui si ha ancora memoria in paese anche per essere il nonno materno di Clemente Casuccio il DINO della storia racalmutese del Dopoguerra.

Il padre di Ettore non può dirsi uomo assennato. Non tanto perché sposa una dolce e fedele ragazza maltese, quanto perché propenso a scialacquare la cospicuo patrimonio familiare. Possidente si dichiara nel 1884 ma ormai poco possiede. Si trasferisce a Palermo, più dedito al gioco che alla sua numerosa famiglia: due figli maschi e tre femmine.

Il fratello di Ettore muore piuttosto giovane, le tre sorelle resteranno irascibili zitelle.

Ettore  deve il nome ad uno zio morto giovanissimo  a cui  la zia di Ettore, che per quella tragica dipartita ne resterà fulminata dopo pochi mesi, ergerà nel novello cimitero di Santa Maria una tomba alla greca, inusitata, emblematica come oggi la si può vedere anche perché avello di un'altra celebre Messana  la virago centenaria donna Elettra Messana, virgo in capillis inferocita contro la madre napoletana che se ne scappò con il suo ragazzo. Poi caduta in miseria, Elettra la sovvenzionò ma da lontano tramite l'ormai potente suo cugino il questore Ettore Tancredi Messana, di cui forse era innamorata.

Noi Messana vorrebbe un suterino detrattore. Noi Messana diciano noi  abbagliati dai fulgori di questa intrigante grande famiglia Racalmutese.  

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