martedì 30 maggio 2017

Tra un bailamme forsennato ed un altro mi viene  da sorridere.  Premetto che conosco Francescoantonio Lopriore Cariglia  da qualche mese e subito ne ho apprezzato le sue grandi capacità scrittorie: mette l'accento giusto, scrive né e non accentua la terza persona indicativa del verbo fare. Quisquilie direbbe un tal Francesco dirompente  nel coinvolgermi nelle sue faccenduole domestiche. Né Francescoantonio né io abbiamo reciproco bisogno di darci manforte  nel contrapporci alle stonate corde pazze d tal  Francesco.
Si quieti costui: non son più ispettore capomissione della Banca d'Italia dal 1° febbraio 1981 ed a quel tempo  lo spauracchio l'ho messo oltre che alle banche dell'IOR che andavan dicendo essere di Sindona, soprattutto ad una certa mammoletta Ciampi per via delle motovedette atomiche della sua patria livornese.
Dopo come superispettore di Reviglio di spauracchi ne ho messi ai vari potentissimi del momento. E invero me ne vanto. Comunque noblesse oblige e figurarsi se ho voglia di abbassarmi  a modesto intimidatore di tal Francesco. Sotto questo aspetto, dorma pure sonni tranquilli.
Sto qui ed altrove per contribuire a  sollevare le sorti derelitte di 9.033 pensionati BI ridotti a mal partito per certa politica dei conti/benefici di tal Visco, in atto govenatore della Banca d'Italia.
Sono nella CGIL dal 1° febbraio 1960  (da 57 anni appunto), mai servile, sempre indisciplinato, uomo libero insomma. L'attuale assetto sindacale della BI non mi piace.  Ma non ho le albagie degli imbecilli che cianciano contro la Politica e i Sindacati.
Mi piace la vigilanza democratica molto incisiva ai miei tempi quando aveva nome e giornale  protesi all'UNIONE. Mi piace pungolare quei neghittosi che oggi si assidono ai vertici di codesti sindacatini implumi.
L'amico Francescoantonio ha altre idee, altre passioni, altri progetti. Lo stimo e spero che anche lui pur nella diversità ideologica che ci contraddistingue abbia nei miei confronti  analoga stima.  Con buona pace  dell'irascibile iroso Francesco di cui non conosco neppure le vere generalità.
Calogero Taverna 

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