sabato 3 giugno 2017












Scrivevo e confermo: Piero Cacciato grande pittore di Racalmuto.Questo pomeriggio a Racalmuto sono stato contestato come autore di una emerita sciocchezza. E'... un pittore-fotografo Racalmutese che mi contesta. A suo dire non avrei neppur capito che il mio caro amico Piero Cacciato non possedeva neppure l'ABC del tecnicismo accademico. E senza quella maestria che si apprende nelle scuole accademiche, quelle che bocciavano i capolavori dei più grandi pittori francesi, non si è grandi pittori- Poi magari mi si citano i naif perché capaci di raffigurare alla perfezione una caleidoscopica testa di tigre. Mi sono presa la indesiderata lezione pittorica e sono ovviamente rimasto rafforzato nelle mie convinzioni.Pero Cacciato, nella sua grande sapienza creativa, fu davvero un grande pittore, che magari allettato dal mercimonio dei suoi quadri che ne facevano i galleristi di quando lui era vivo e sano di corpo, si abbandonò alle reiterazioni di un suo primo quadro geniale, come del resto sta ora facendo in letteratura tale Camilleri.Nulla di nuovo sotto il sole.Ecco qui un suo prima cartone, donato al suo protettore Lillo Mulé- Spalmata su una superficie piana tutta la Racalmuto che l'ossessionava, lo puniva e lo emarginava. Tutta la sua giovanile rabbia esistenziale. La miniera solfifera fumigante dai calcheroni devastatori di alberi e piante e la Chiesa del Monte, Il castello alla destra della ammezzato soffocante ove Lillo Mulè l'aveva accolto quando quasi ragazzo era stato cacciato via da un genitore arcigno autoritario di idee e di modi fascisti. Nessun figurativismo, nessuna tecnica tridimensionale, nessuna accondiscendenza calligrafica. Pura creatività, poesia. (da poieo in greco come dire emulazione del Dio creatore)- Arte somma, dunque,; trascendenza delle mummificate regolette da accademie di imbrattatele senza genialità. Torno dunque a ripetere: Piero cacciato grande pittore racalmutese. La sublime corda pazza creativa e poetica della terra di Sciascia oltre Sciascia a prescindere da Sciascia.Calogero Taverna

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