sabato 10 febbraio 2018

io penso che dovremmo mettere alle strette più che alla prova. Dovremmo costituire un GRUPPO DI PRESSIONE interno alla Banca d'Italia. Fare un incontro pubblico fra noi  al quale dovremmo invitare le OO.SS. BI. Pervenire a conclusioni propositive e quindi chiedere un incontro ufficiale alla Banca d'Italia, allo stesso Governatore che potrebbe anche delegare il Direttore o il Vice Direttore generale. Farne  partecipe la Stampa e gli stessi Parlamentari che dovessero avere a cuore il recupero di una Istituzione come la Banca d'Italia. Io espongo questi dilemmi: esiste ancora l'Interesse nazionale? Nel caso vi sia una direttiva BCE in palese contrasto con l'art. 47 della Costituzione quella Direttiva deve retrocedere? Davvero  la Banca d'Italia non può più adoperarsi per il salvataggio dei aziende di credito ITALIANE caducabili solo per valutazioni MITTELEUROPEE che ci sono estranee (patrimonio adeguato per concezioni che non sono nostre, 'baciate', valutazioni in sofferenza per sviamenti ispettivi, tipo quelle di Barbagallo  per la Mediterranea, revisioni comunitarie sovvertitrici delle risultanze ispettive firmate Cantarella nel 2010 per il MPS, dissolvimenti patrimoniali per inaccettabili tecniche da bilancio prudenziale , etc.)? Devono esservi pur sistemi rispettosi dell'Interesse Nazionale, quali un tempio si chiamavano misure di ristoro, patrimonializzazioni, e moral suasion della Banca Centrale ITALIANA.  Calogero Taverna

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