IL CICOLANO
ARCHEOLOGIA: GLI EQUICOLI I GUERRIERI DELLA MONTAGNA
<a href="http://www.histats.com" target="_blank"><img src="http://sstatic1.histats.com/0.gif?1461421&101" alt="statistiche accessi" border="0"></a>
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza consenso scritto della SBAL
© 2004 Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
B
Blogger
sab 04/01/2014, 22.57
Te
Occupavano l'estensione superiori delle valli del fiume Anio (Aniene), affluente del Tevere, Tolenus (Turano), Himella (Imele) e Saltus (Salto), che scorrono verso nord e confluiscono nel fiume Nera. Il loro centro principale sarebbe stato conquistato una prima volta dai Romani verso il 484 a.C. [1] e di nuovo circa novanta anni più tardi [2], ma non furono sottomessi definitivamente che alla fine della Seconda guerra sannitica [3], quando sembra che abbiano ricevuto una forma limitata di libertà [4].
Insediamenti [modifica]
Tutto ciò che sappiamo della loro successiva situazione politica è che dopo la guerra sociale le popolazioni di Nersae (quest'ultima oggi nel comune di Pescorocchiano) sembrano unite in una res publica Aequiculorum, che era un municipium di tipo ordinario [5] insieme a Cliternia (probabilmente oggi Petrella Salto). Le colonie latine di Alba Fucens (304 a.C.) e Carsoli (298 a.C.) dovevano aver diffuso l'uso del Latino (o di una variante di esso) per tutto il distretto. Il territorio era attraversato dall'itinerario verso Lucera e l'Italia meridionale (via Valeria). Sicuro insediamento di questo popolo fu anche un villaggio dove oggi sorge Marano Equo, situato nella valle dell'Aniene, nel cui territorio sono presenti, delle sorgenti di acque minerali di 7 tipi diversi, di eccezionale qualità; altra città ricondotta agli Equi è Tora.
Il sito archeologico della colonia latina di Alba Fucens in territorio equo.
Lingua [modifica]
Della lingua parlata dagli Equi prima della conquista romana non abbiamo notizie: poiché le popolazioni confinanti dei Marsi, che vivevano subito ad est, e degli Ernici, loro vicini a sud-ovest, erano di sicura etnia osco-umbra, si può ipotizzare che anche gli Equi facesso parte dello stesso ceppo.
Alla loro lingua originaria doveva appartenere il nome stesso della popolazione, ricordato come Aequi o Aequiculi (con la "i" lunga)[6]. In particolare la forma più lunga del loro nome sembrerebbe collegata ad un locativo derivante dal termine aequum (con il significato di "pianura"), indicando quindi gli "abitanti della pianura": in epoca storica tuttavia furono stanziati in un territorio prevalentemente collinoso.
La presenza della "q" nel nome potrebbe derivare da una "q" indoeuropea: in questo caso si confermerebbe l'appartenenza al gruppo latino, che conserva infatti la "q" indoeuropea originaria, mentre questa diviene una "p" nei dialetti volsci umbri e sanniti (il latino quis corrisponde all'umbro-volsco pis). La "q" del nome potrebbe tuttavia derivare anche da un originario termine indoeuropeo con "k" + "u" (come nel latino equus, corrispondente all'umbro-volsco ekvo). L'aggettivo derivativo Aequicus potrebbe indicare una parentela con i Volsci o i Sabini, ma il termine non sembra essere mai stato usato come un reale etnico.
Equicoli [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Res publica Aequiculorum.
|
Panoramica del Cicolano
Alla fine del periodo repubblicano gli Equi appaiono, sotto il nome di Aequiculi o di Aequicoli, organizzati come un municipium, il cui territorio sembra che abbia compreso la parte superiore della valle del Salto, ancora conosciuta come Cicolano. È probabile, tuttavia, che abbiano continuato a vivere nei loro villaggi come prima. Di questi Nersae presso Nesce, una frazione di Pescorocchiano, era il più considerevole. Le mura poligonali che esistono in considerevole quantità nel distretto, rappresentano una notevole testimonianza della loro cultura.
Note [modifica]
- ^ Diodoro Siculo XI 40
- ^ Diodoro Siculo XIV 106
- ^ Livio IX 45 e Diodoro Siculo XX 101
- ^ Cicerone Off. I, 35
- ^ CIL IX p. 388
- ^ Virgilio, Aen. VII. 744
Voci correlate [modifica]
Collegamenti esterni [modifica]
- Il Cicolano, gli Equicoli ed il tumulo di Corvaro Il Tumulo monumentale di Corvaro.
- Il Tumulo degli Equicoli rinvenimenti località Montariolo nella piana di Corvaro.
- Acheologia Lazio: gli Equicoli insediamenti umani nel Cicolano.
- Rivista trimestrale di studi, ricerche ed indagini storico - culturali sul territorio degli Equi Con diversi articoli su questo popolo.
ARCHEOLOGIA: GLI EQUICOLI I GUERRIERI DELLA MONTAGNA
sul sito WWW.RISERVADUCHESSA.IT
· L'opera
Vai a:
<a href="http://www.histats.com" target="_blank"><img src="http://sstatic1.histats.com/0.gif?1461421&101" alt="statistiche accessi" border="0"></a>
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta
senza consenso scritto della SBAL
© 2004 Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
A cura di
Progetto e coordinamento scientifico
Giovanna Alvino
Testi
Giovanna Alvino, Alessandro De Luigi, Francesca Marzilli
Documentazione Fotografica
Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Giovanna Alvino, Quirino Berti
Archivio Museo Preistorico e Etnografico "L. Pigorini"
Giorgio Bronchi
Alessandro De Luigi, Mario Letizia, Francesca Marzilli,
Fabio Sebasti, Federico Tron
Documentazione Grafica
Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Giulio Carconi, Francesco Graziani
Elisabetta Borgia, Enzo Di Marco, Giuseppe Grossi
Ricostruzione Grafica del Tumulo
Ruggero Morichi, Rosario Paone
Si ringraziano per la preziosa collaborazione prestata
Pietro Di Croce (SBAL), Il personale della Settima Comunità Montana,
Il personale della Riserva Naturale Parziale "Montagne della Duchessa"
Realizzazione Pannelli
Quirino Berti (SBAL)
Stampa Pannelli
M.E.C.A.P.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo
dell'Amministrazione Comunale di Borgorose
Foto e testi
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza consenso
scritto della SBAL
Giovanna Alvino
Testi
Giovanna Alvino, Alessandro De Luigi, Francesca Marzilli
Documentazione Fotografica
Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Giovanna Alvino, Quirino Berti
Archivio Museo Preistorico e Etnografico "L. Pigorini"
Giorgio Bronchi
Alessandro De Luigi, Mario Letizia, Francesca Marzilli,
Fabio Sebasti, Federico Tron
Documentazione Grafica
Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Giulio Carconi, Francesco Graziani
Elisabetta Borgia, Enzo Di Marco, Giuseppe Grossi
Ricostruzione Grafica del Tumulo
Ruggero Morichi, Rosario Paone
Si ringraziano per la preziosa collaborazione prestata
Pietro Di Croce (SBAL), Il personale della Settima Comunità Montana,
Il personale della Riserva Naturale Parziale "Montagne della Duchessa"
Realizzazione Pannelli
Quirino Berti (SBAL)
Stampa Pannelli
M.E.C.A.P.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo
dell'Amministrazione Comunale di Borgorose
Foto e testi
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza consenso
scritto della SBAL
© 2004 Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
Presentazione
Nel presentare questa iniziativa editoriale - culturale, devo sottolineare che la nuova amministrazione comunale fin dal momento in cui si è insediata, ha indirizzato la sua attenzione ai beni culturali e ambientali che sono, e diverranno sempre di più, una risorsa per i cittadini ed una ricchezza per il territorio.
Proprio il fatto che l'Amministrazione Comunale si sia fatta promotrice, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali, della mostra sugli Equicoli, del finanziamento per la realizzazione del "Parco Archeologico" e con altre opere di riqualifìcazione dei centri storici - percorso già iniziato dalla precedente amminitrazione - riguardanti Borgo Collefegato, il centro storico ed il percorso dei vecchi mulini di S. Stefano ed il recupero della Rocca di Corvaro, è testimonianza concreta della nostra volontà di far crescere e sviluppare questo territorio e dargli nuova vita.
Con così tanta storia, cultura e tradizione non potevamo esimerci dal non considerare questo aspetto così importante e al tempo stesso così trainante per il nostro comune e per l'intero Cicolano.
Questa terra è, e può esserlo maggiormente in un futuro molto prossimo, meta preferita per il viaggiatore sempre più esigente ed attratto dalle antiche civiltà, dalle tradizioni popolari, dalla natura rigogliosa, dalla Riserva Naturale Montagne della Duchessa e da una gastronomia legata da sapori antichi e genuini.
L'obiettivo è quello di creare un sistema integrato di recupero e valorizzazione ambientale e culturale garantendo contemporaneamente uno sviluppo delle attività economiche ecocompatibili.
In questo quadro, credo che vada evidenziata anche la proposta del progetto riguardante la realizzazione di un museo che raccolga le testimonianze storiche della vita degli Equicoli e dei Romani insediati in questo territorio.
Nella valorizzazione dei beni culturali e ambientali c'è il passato ed il futuro in mezzo tante scelte.
Il passato è la materia stessa e cioè i beni culturali e ambientali il futuro l'indicazione di metodi di valorizzazione efficaci in mezzo, "l'oggi", la creazione degli strumenti più opportuni per salvaguardare e valorizzare tali ricchezze e in questo modo creare cultura, reddito e occupazione.
E' importante per noi, vincere sfide complesse della modernità e costruire equilibri culturali, economici e sociali senza perdere il valore del nostro passato della nostra tradizione.
Al mio insediamento dissi "proviamo a cambiare" e facciamolo partendo anche dalle tradizioni con metodi di elaborazione e gestione che esaltino vocazioni, storia, cultura, ambiente, avendo una visione non solo locale ma anche europea.
"Per andare avanti bene, bisogna qualche volta voltarsi indietro e vedere dove affondano le nostre radici".
Oltre ad avere un amore per il mio territorio, sono convinto che con le proposte culturali già finanziate e che stiamo realizzando, possiamo guardare con maggiore fiducia e serenità al futuro.
Dott. Michele Pasquale Nicolai
Sindaco del Comune di Borgorose
Sindaco del Comune di Borgorose
Introduzione
Con la mostra "Gli Equicoli. I guerrieri delle montagne ", realizzata in collaborazione con il Comune di Borgorose, la Settima Comunità Montana Salto Cicolano e la Riserva Naturale Parziale "Montagne della Duchessa ", la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio vuol portare a conoscenza dei non addetti ai lavori, i risultati delle indagini archeologiche e delle ricerche territoriali, che da anni sta portando avanti nell'area cicolana
La zona, di suggestiva bellezza paesaggistica ed ambientale, è ricca di presenze archeologiche e storiche che testimoniano l'occupazione del territorio fin dall'età più antica, quando questa terra era abitata dagli Equicoli, fiero popolo delle montagne.
Nella mostra vengono illustrati solo alcuni dei maggiori siti del cospicuo patrimonio archeologico del Cicolano: la Grotta di VaI de' Varri (Pescorocchiano), che conserva testimonianze riferibili al Bronzo Medio (XVII-XIV) le eccezionali necropoli di tombe a tumulo come il Montariolo di Corvaro ( Borgorose) e quella di Cartore (Borgorose), che permettono di conoscere i rituali e la cultura di questo antico popolo. Vengono, poi, presi in esame i luoghi di culto, che si riferiscono ad un periodo di poco successivo alla conquista romana, con particolare attenzione al santuario di S. Angelo di Civitella (Pescorocchiano), l'unico, fino ad ora, ad essere stato parzialmente investigato, che ha restituito una grande quantità di materiali votivi il vicus di Nersae, in piccola parte scavato, ma ricco di documentazione archeologica comprovante la sua importanza come centro principale della Res Publica Aequicolanorum per la prima volta vengono esposti i risultati dello scavo realizzato a Capradosso (Petrella Salto) in località Vicenne, che ha portato all'individuazione di un impianto termale.
La realtà archeologica della Valle del Salto, sebbene sia scarsamente conosciuta, riveste una notevole importanza e meriterebbe maggiore attenzione ed una valorizzazione adeguata. Questa mostra, benché solo fotografica, intende porre l'accento sul potenziale culturale di questa zona, con la speranza che possa, in tempi brevi, veder realizzata una sede museale, dove sia possibile esporre i preziosi materiali rinvenuti in tempi recenti e provenienti da tutto il territorio.
Si auspica inoltre anche la realizzazione di un parco archeologico che metta in evidenza questa importante eredità storica e monumentale che, a nostra volta, dobbiamo trasmettere alle generazioni future.
Dott.ssa Giovanna Alvino
Direttore Archeologo Coordinatore della SBAL
Direttore Archeologo Coordinatore della SBAL
Il Cicolano
1. I monti del Cicolano con il Lago del Salto
Il Cicolano, che costituisce l'appendice sudorientale della provincia di Rieti, rappresenta il cuore del territorio degli antichi Equi. Corrisponde all'alta e media valle del Salto e viene identificato con il territorio ricadente nell'ambito dei comuni di Petrella Salto, Fiamignano, Pescorocchiano e Borgorose.
La regione è caratterizzata dalla larga presenza di aree in quota, con terreni in parte calcarei ed in parte arenari pedologicamente differenziati, coperte in prevalenza da un fitto manto boschivo.
Nel fondo valle si aprono invece alcune piane di origini e di dimensioni diverse, delle quali la più estesa è la piana di Corvaro.Il Cicolano trae la sua denominazione dagli Equicoli, termine riferito alle popolazioni stanziate nella valle del Salto a conclusione delle lotte sostenute contro Roma, entrato in uso nella tarda età repubblicana nelle fonti letterarie greche e latine. La denominazione di Ecyculanus ager, riferita al territorio degli Equicoli, compare per la prima volta nel Liber Coloniarum.
2. La piana di Corvaro e la catena del Velino
La zona, ricca di presenze archeologiche, fu nel XIX secolo oggetto di attenzione da parte di studiosi particolarmente interessati ai numerosi terrazzamenti in opera poligonale esistenti nell'area. Solo nella seconda metà degli anni Ottanta del Novecento sono stati intrapresi studi e ricerche sistematiche, soprattutto in seguito al rinvenimento del tumulo di Corvaro di Borgorose, ma il quadro conoscitivo della zona è ancora incompleto e lacunoso, e solo il prosieguo delle indagini archeologiche e territoriali potrà fornire dati utili per delineare un quadro complessivo dello sviluppo diacronico del territorio.
La romanizzazione della valle del Salto ebbe luogo definitivamente intorno al 290 a.c., quando M'. Curio Dentato occupò la vicina Sabina, anche se la fondazione delle colonie di Alba Fucens e di Carsioli
Nessun commento:
Posta un commento