mercoledì 29 marzo 2017

Cassa sovvenzioni e risparmio fra il personale della Banca d'Italia

"Per esempio le cause civili di ex consiglieri e dell’ex presidente Punzo sulle nomine del cda; o i sospetti su vendite speculative di azioni operate da un consigliere."


Questo passo del Corrierone è tropppo sfuggente per darvi peso.

Eppure credo che ne abbia da schiacciare.

Ecco perché ho iniziato a soffermarmi sulla voce 190 del bilancio stitico e mai relazionato della CSR.

Ressto allibito di fronte alla decurtazione delle voci del passivo e del patrimonio netto  ex voce 190 (unica con segno - meno).

Guardiamone un po' l'evoluzione:
anno 2012: - (meno) 774.872 euro;
anno 2013: - (meno) 1.438.076 euro;

anno 2014: - (meno)  1.096.770 euro
anno 2015: - (meno) 1551.817 euro


Cosa significa? Penso di non sbagliare: è la voce decurtativa del patrimoio netto che registra tutta l'intera politica della compravendita di proprie azioni della CSR.

Chi l'ha decisa? Chi ne ha usufruito? Chi l'ha autorizzata?  e soprattutto chi l'ha mai controllata.

Nell'estate dell'anno scorso esondarono voci e risse ma tanto criptiche ragion per cui alla quasi totalità degli ignari e timidi soci (specie di genere femminile) sfuggì la gravità.

Sappiamo però che l'anno scorso, pur con tutti gli obnubilamenti del caso, ben  n.° 713 voratono contro l'approvazione del bilancio CSR.

Non pochi, ma vox clamantis in deserto.


E quest'anno? E' già il 29 marzo ed a me socio eretico e maldicente deve ancora arrivare il pur striminzito schema contabile di cui  da tempo il Corrierone dispone.

Calogero Taverna

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