mercoledì 3 maggio 2017

Mi si segnala ora che in definitiva te mie rimostranze ire blasfeme maledici voti avevano avuto una certa eco. Una cosetta insomma che si riduce ad una illeggibile silloge di 'dispersi'. Dal 1916-1918 è passato diciamo un secolo e mio nonno, il ventenne fratello di mia nonna, Falci Calogero, ed altri 29 figli del popolo racalmutese morti in guerra, maldestramente mandati al macello da Cadorna, restano ancora burocraticamente come DISPERSI, magari sospettati di vile fuga salvifica come per qualche caso della campagna di Russia. E mi dovrei magari adontare perché quest'anno in questo 25 aprile non se n'è fatta pubblicazione cartacea per difetto di fondi. Ben altro io voglio.
Calogero Taverna
Questo è il pannello che avevo dedicato ai dispersi del primo conflitto che avrebbe dovuto essere aggiunto agli altri il 25 aprile scorso. Da notizie di oggi non verrà stampato per motivi di ordine economico. Insieme ad un altro dedicato ai mutilati erano i pannelli conclusivi dedicati ai cittadini combattenti di Racalmuto. Stammi bene. A presto

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