venerdì 3 novembre 2017

ssimo Gianni, io sono venuto in Sicilia per votare. Il panorama è quello che è. Siamo nel vortice di una palingenesi radicalmente innovativa. Ai miei tempi sembrava che dovessero essere i 'capelloni' a stravolgere il mondo. Oggi neppure ce ne ricordiamo. Sono molto vecchio per additare vie salvifiche, assennate scelte politiche, vie rivoluzionarie magari non del tutto violente. I movimenti contestatari ci sono stati sempre e sempre ci saranno. Sono però il condimento spesso acidulo del teatrino della politica. Ma la politica è altro, è approdo di rovelli culturali sociali etici e persino religiosi. Non sarà A o B o C a stabilire il corso della storia, figurarsi a raddrizzarlo. Per fortuna alla base di tali sommovimenti politici c'è la ragione umana, nella quale ho fede inossidabile, è la crescita sociale è inarrestabile anche se noi chiusi nel nostro meschino rovello esistenziale individuale non ne percepiamo il senso o la direzione. Come stare in treno quando dall'altra parte si muove un convoglio in senso opposto e noi credano che siamo noi a partire. La mia lunga vita spesso al servizio dei poteri colti silenziosi ma operanti mi spinge a non disperare e soprattutto a non dar peso al mugugno anche disfattista anche corrucciato anche moralistico. Ogni regime negli sviluppi storici che spesso mi sono dilettato a studiare il diritto al mugugno dei popoli soggetti non l'hanno mai negato. E tanto più è scervellato, pazzo, falso tanto più fa loro comodo a questi poteri 'colti', che davvero fanno il mio predicato marxistico intellettuale collettivo, o la realtà pensata alla Hegel che diciamo Stato. 

Nessun commento: