venerdì 20 febbraio 2015

la Fondazione della famiglia Sciascia, quella che ancora inspiegabilmente può disporre, compiacente pare un certo Galeani, delle ignote carte Tortora, non merita più nulla. Chiuda e il Comune riprenda quello che è suo e utilizzi un bene comune tutto intero per il bene della collettività. Altro che nomine all'unanimità verso chi ci ha regalato tramite una annuente ministra piangente tre anni di disastroso commissariamento per punirci di inesistenti infiltrazioni mafiose. Grave obbrobrio di ciò che si vuol qualificare ANTIMAFIA.

Mi aveva indotto in errore Malgrado Tutto con quel settario proclama di un Cavallaro eletto padrone ella Fondazione senza se e senza ma. Ma ben quattro consiglieri non se la sono sentita di reggere il moccolo ad  un signore che venuto da lontano presto se ne tornerà lontano. Intanto tutta la minoranza non lo reputa codesto cavaliere dell'ultima ora che magari sa dispensare prossenetici richiami cui tanti già abboccano,  come il salvifico  TESORIERE di una Fondazione che invero non credo abbia più tesori in cassaforte: scialacquati. Ma invero anche l'osannante Malgrado Tutto ammette che in Consiglio tante sono state le critiche, profonde le riserve, pregiudiziali i consensi. Allora che senso ha proclamare Cavallaro eletto alla UNANIMITA' . E' stato eletto con un voto coatto, con quattro assenti, e con riserve che hanno costretto poi il Cavallaro  a tanti remissivi riconoscimenti. Ma senza sordi un si nni canta missa. E quali soldi ha ormai la Fondazione? Dal Comune non può pretendere altro, deve semmai corrispondere gli oneri tributari dovuti. Guai a Messana se si induce a condoni o a letture delle norme fiscali indulgenti; la Fondazione della famiglia Sciascia, quella che ancora inspiegabilmente può disporre, compiacente pare un certo Galeani, delle ignote carte Tortora, non merita più nulla. Chiuda e il Comune riprenda quello che è suo e utilizzi un bene comune tutto intero per il bene della collettività. Altro che nomine all'unanimità verso chi ci ha regalato tramite una annuente ministra piangente tre anni di disastroso commissariamento per punirci di inesistenti infiltrazioni mafiose. Grave obbrobrio di ciò che si vuol qualificare ANTIMAFIA. 

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