venerdì 29 gennaio 2016

sette mila anni fa a Racalmuto

queste due importanti testimonianze me le ha fornite il maresciallo di Pozzo di Gotto sig. Orazio Calderone, sposato ad una racalmutese.
Appassionato di archeologia e da dilettante buon conoscitore di reperti antichi, veniva ogni autunno a Racalmuto dietro i trattori e ne raccoglieva giarmaliddri  e cuti ed altre cianfrusaglia di cui  lui ben sapeva riconoscerne le peculirità archeologiche.
 
Portava poi tutto o ai Beni Culturali o alla locale caserma dei carabinieri. Talora lo accompagnava il ragionier Mulè, quello dell'Archeoclub.
Che fine hanno fatto quei reperti non sono mai riuscito a saperlo, nonostante le mie visite e richieste ai luoghi deputato alla conservazione.
Le due zone di preminente importanza archeologica (Gargilata e San Bartolomeo) vengono qui documentate. Qualcuno oggi, nel duemila, saprà rivenire ciò che a me hanno detto irrimediabilmente perduto? Cosette antiche di nessun valore venale, oggi, ma testimonianze inconfutabili della Racalmuto di oltre 7 mila anno fa.


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