sabato 27 dicembre 2014
silenzio di vetro (poesia di Calogero Restivo, poeta racalmutese)
Cosa è poesia? e Piero Carbone ci impone di rispondere. Io caro Piero non so, non sono poeta. Solo però che leggendo Restivo preso dal "silenzio di vetro" nella sua "erba maligna" mi rispondo ecco la poesia, ecco il poeta. Parole che sono immgini, immagini che scorrono tra un silenzio e l'altro. Invito al ricordo, allo strazio della memoria di cose perdute. Già anch'io ho sentito tocchi allentarsi nel regolare ritmare delle ore. Ma il poeta mi suggerisce tentazioni raffinate, soavi, intime come io non avrei mai saputo modulare. Quando in paese e pioveva e nella prima mattina a stretto sentire con l'acciottolato io mi disperdevo, mi alienavo, ecco perché: non eran muli con l'aratro di legno che uno smunto villano portava in campgna, erano "passi cadenzati/ su percorsi di pioggia.".
Il poeta sa parlare per te, ti dà il suono dei ricordi lontani infantili che la vita ora ti ha aggrovigliato, distorto, frantumato. il poeta Calogero Restivo nell'erba maligna interrompe: il conteggio "di ore/ nella notte di silenzio di vetro/ fragile".
Il poeta sa parlare per te, ti dà il suono dei ricordi lontani infantili che la vita ora ti ha aggrovigliato, distorto, frantumato. il poeta Calogero Restivo nell'erba maligna interrompe: il conteggio "di ore/ nella notte di silenzio di vetro/ fragile".
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