domenica 26 novembre 2023

Alla Chiesa del Carmelo di Racalmuto, entrando subito a destra, vi è un sarcofago mirabilmente descritto da Leonardo Sciascia come incipit del suo capolavoro LE PARROCCHIE DI REGALPETRA. Dentro vi era un cartiglio, un tempo in carta pecora, e dopo trascritto in un foglione di quattro facciate in carta velina; o meglio in 'carta frolla' secondo Tinebra Martorana, lo storico locale che ebbe a visitare il sarcofago il 5 luglio 1895. Riguarda la sepoltura del Conte di Racalmuto Girolamo Secondo Del Carretto. Girolamo II del Carretto giunse a Racalmuto nel 1608 ad appena nove anni. Era nato a Palermo nel 1599. Era figlio di Giovanni IV del Carretto, personaggio alquanto facinoroso e trucidato nel 1608 con due schioppettate nel quartiere del Ferraro in Paalermo. Il cartiglio, sia quello in carta pecora sia quello in carta frolla, è andato smarrito. Se ne è parlato scritto e travisato da vari autori, dal Caruselli nel 1848 allo stesso Tinebrea Martorana in un testo pubblicato nei primo anni del '900, alo stesso Sciascia e vi innestano le loro romanzesche superfetazioni il medico Silvano Messsna e il nipote di Sciascia Vito Catalano- Noi abbiamo avuto la fortuna di avere le foto del cartiglio in carta frolla che nel 1956 aveva scattato il nostro amico Giuseppe T;roisi. Le aveva scattate per fornirle allo scrittore Sciascia che voleva servirsene per corredare di foto locali il suo notissimo "La Morte dell'Inquisitore" edito da Laterza di Bari. Pubblichiamo qui le testimonianze fotografiche di quello storico cartiglio, e ne faremo una rilettura critica.