Carissimo Emilio Messana,
non so come tu la pensi: proprio sotto di me l'ex giornaletto di Leonardo Sciascia ti ha giubilato. Hanno stabilito che il prossimo sindaco sarà il dottore Sardo agente delle tasse di Canicattì.
Non considerano neppure che proprio per una infelice dichiarazione alla Fondazione il dottor Sardo auto qualificatosi pubblico funzionario delle imposte può essere incorso in qualche incompatibilità ambientale per cui la su palude può restare inopinatamente acefala.
Diranno: ma non è mai successo. Ma nelle cose di giustizia c'è sempre una prima volta.
Per il resto come si fa a fare sondaggi quando addirittura sino a questo momento i candidati seri debbono venire canonizzati.
Anche tu caro Emilio non è ancora detto che sarai tu il candidato sindaco del primo partito d'Italia: il PD.
Certo Guagliano ha le traveggole quando afferma noi renziani siamo la maggioranza. Se non sono male informato, ci fu una calata degli unni e oltre duecentoventi sedicenti pdiisti dissero vogliamo all'unanimità Maniglia segretario.
A quel momento chi erano i rensiani e chi gli anti renziani? chi i dalemiani, io per esempio non c'ro, e chi per il pacioso Bersani? erano spariti di colpo?- Boiate insomma.
Una cosa è certa, stasera ci si litigherà ancora e può darsi chissà che alla fine il candidato sindaco sia io. Avrà un bel da dire lo spillatore di turno che sono "un guastatore", ma gli potrei guastare i suoi bei sondaggi uno contro nessuno.
Ma torniao a noi caro Emilio.
Non sono guastatore ma sono tosto e voglio che le mie idee e le mie proposte, le mie opzioni e le mie preclusioni vengano dibattute con serietà. Altrimenti sono costretto a togliere le tende e forse andarmi ad accasare altrove.
Non certo per dare aire alle stronzate fumettistiche di Malgrado Tutto, ma perché a 80 anni se scendo in politica vi scendo per la mia dannata passione politica; non per il bene comune, perché non sono cattolico e questi slogan vuoti da inciviltà cattolica mi lasciano del teutto indifferente.
Chi può negare che manco ventenne mi sono messo a lottare la potentissima lobby casucciana Mi avevano diagnosticata la disoccupazione perenne. Finisco subito dirigente della Banca d'Italia. Lì dovevo fare il gran massone e il laico i destra, mi vado immediatamente ad intruppare nel sindacato rosso dell'Unione e quindi nel glorioso Partito Comunista.
Potevo quindi fare una carriera ancora più brillante ed invece me l'han fatta pagare per quel mio essere comunista, un comunista che fa gridare non più tardi di ieri allo scandalo un corto imbecillotto del mio pase. Ma, pur rischiando e rischiando forte per la mia perenne lotta per la redenzione della classe operaia, a questa sera non ho manco una contravvenzione , una multa a carico.
Esattamente come il compagno il dottore Salvatore Sardo.
Viete parallele le nostre, coerenza massima, impegno politico sommo, visione sociale illuminata.
Arrivano ora certi scarabei ed hanno la pretesa di imporre etiche loro, vado subito a spulciare i miei tabulati dell'AIMA, rampognano illibati professionisti e nelle stralunghe chiacchierate che in questi giorni mi sono fatte con l'ex meritevole sindaco professore Totò Petrotto quello mi dice che costoro lo hanno servito come remissivi assessori o portaborse per tre anni e mezzo. E se la memoria non mi inganna proprio nel periodo più malfamato (in stretto senso lessicale, cioè). Ciarlataneria dunque.
Non basta, reduce dagli insuccessi nella direzione del Margherita, nell'indebito utilizzo delle carte Tortora ed altro che non so, qualcuno si mette a cirlare nel solito ex giornaletto di Sciascia sbracciandosi in peana in pro' dell'antipolitica.
Io sono un fanatico della politica, della contesa democratica quindi e penso che senza partiti non vi è politica seria ed impegnata alcuna.
Sono portato a pensare he ogni partito è un intellettuale collettivo. Non so concepire elezioni democratiche senza codesto tipo di intellettuali collettivi.
Rinnegare i partiti è quindi per me INCOLTURA. Da rifuggire senza tentennamenti. E
Ecco quini per scendere al sodo uno dei miei quattro punti che caro Emilio preannuncio qui e vorrò da te una risposta nella prossima settimana per vedere se restare in politica o ritornarmene a Roma o peggio iniziare colloqui. invero già in corso, con chi pensa che non dico cose da guastatore ma da ingegnere politico quale mi sento e credo che sia.
Il PD deve rendere chiaro all'elettorato attivo (oltre sei mila perone) e non al centinaio di nulla facenti che bighellonano tra l'Agorà e il BS. che quello che sta facendo non è un inciucio al pari di certe paludi escrementizie.
Siccome questa è una drammatica impellenza amministrativa, sta mettendo su una responsabile cooperazione di necessitate intese, non diciamo fra simili ma certo non contrapposti, una operazione in altri termini che rispecchia il momento politico romano.
Quindi si faccia una lista il cui simbolo sia quello dei quattro partiti che lo compongono e cioè quello del partito di Alfano, quello del partito che una volta era di Mastella, quello glorioso dei socialisti di Craxi attono al nostro gloriosissimo simbolo del PD.
Diciamo cioè, noi crediamo nella politica facciano politica sappiamo che senza politica non c'è salvezza per Racalmuto e ci adoperiamo per una intesa non per una massacrante lotta tra singoli con ben noti conflittuali interessi.
Secondo punto: è bestemmia, ne resto offeso, la mando al mittente (oai giornalisti o loro giovanili accoliti o fiancheggiatori) l'affermazione secondo cui questo è un pase mafioso, amministrato mafiosamente, infiltrato. Due amministratori si dimisero per fatti loro, due non hanno colpa alcuna, solo esser fidanzati o parenti strertti, ma niente di personale, due tanto innocenti i per cui il VIMINALE è stato condannato alle spese per manifesta fallacità accusatoria.
Quelli che questo inghippo hanno creato a danno del paese abbiano il pudire del silenzio, stiano muti.
Altri che si limitano all'ultimo anno allorché responsabili consiglieri decisero di non dimettersi difendendo meritevolmente gli interessi del comune contro un disattento commissario, sono troppo in malafede per dare loro spazio o ascolto.
Quindi coloro che so davvero intemerati e per altri versi molto meritevoli come il dottore Salvatore Sardo si mettano con gli onori in lista. Nessuna preclusione quindi per chi ha servito il paese nelle passate amministrazioni. Anzi. Il paese necessita della loro esperienza, la serietà del PD non può permettere ricatti e volgari calunnie.
Terzo. Si proceda subito alla redazione di un programma che abbia le caratteristiche di un "progetto industriale". Un programma del fare non del promettere, non un libro dei sogni, non una cantilena di scemenze e di non sensi.
Ho già reso noto il mio programma. Credo che corrisponda alle caratteristiche progettuali testé adombrate. Di altri prorammi del genere non ho notizia. Ogni apporto costruttivoi - ma non ostativo- sia il ben venuto.
Quarto: il PD voleva le primarie; solo per stringatezza dei tempi non si sono fatte codeste primarie. Cinque eravamo i candidati: uno è candidato a Sindaco e nulla quaestio; tre si sono ritirati per fare un passo indietro, non sono stato manco interpellato. Bene anzi benissimo per Emilio Messana, Ma gli altri quattro, tutti e quattro, debbono essere scelti come facenti parte della squadra del sindaco, candidati dunque alla giunta assessoriale del sindaco Messana.
Esigo risposta esaustiva per tutti questi quattro punti. Se mi si daranno risposte convincenti mi adeguerò; ma se non mi verranno date risposte o anche se verranno eluse in tutto od anche in parte, tirerò le somme. Mi sentirò svincolato. Forse troverò altrove fortuna. Credo anche per merito delle salici sortite di Malgrado Tutto di essere divenuto una risorsa aggiunta. Ma di certo diverrei un disvalore afflittivo. Come dire io non vincerei ma certi inciuci che mi dovessero risultare indigesti, da parte di chiunque orditi, forse potrei contribuire pesantemente a vanificarli.
non so come tu la pensi: proprio sotto di me l'ex giornaletto di Leonardo Sciascia ti ha giubilato. Hanno stabilito che il prossimo sindaco sarà il dottore Sardo agente delle tasse di Canicattì.
Non considerano neppure che proprio per una infelice dichiarazione alla Fondazione il dottor Sardo auto qualificatosi pubblico funzionario delle imposte può essere incorso in qualche incompatibilità ambientale per cui la su palude può restare inopinatamente acefala.
Diranno: ma non è mai successo. Ma nelle cose di giustizia c'è sempre una prima volta.
Per il resto come si fa a fare sondaggi quando addirittura sino a questo momento i candidati seri debbono venire canonizzati.
Anche tu caro Emilio non è ancora detto che sarai tu il candidato sindaco del primo partito d'Italia: il PD.
Certo Guagliano ha le traveggole quando afferma noi renziani siamo la maggioranza. Se non sono male informato, ci fu una calata degli unni e oltre duecentoventi sedicenti pdiisti dissero vogliamo all'unanimità Maniglia segretario.
A quel momento chi erano i rensiani e chi gli anti renziani? chi i dalemiani, io per esempio non c'ro, e chi per il pacioso Bersani? erano spariti di colpo?- Boiate insomma.
Una cosa è certa, stasera ci si litigherà ancora e può darsi chissà che alla fine il candidato sindaco sia io. Avrà un bel da dire lo spillatore di turno che sono "un guastatore", ma gli potrei guastare i suoi bei sondaggi uno contro nessuno.
Ma torniao a noi caro Emilio.
Non sono guastatore ma sono tosto e voglio che le mie idee e le mie proposte, le mie opzioni e le mie preclusioni vengano dibattute con serietà. Altrimenti sono costretto a togliere le tende e forse andarmi ad accasare altrove.
Non certo per dare aire alle stronzate fumettistiche di Malgrado Tutto, ma perché a 80 anni se scendo in politica vi scendo per la mia dannata passione politica; non per il bene comune, perché non sono cattolico e questi slogan vuoti da inciviltà cattolica mi lasciano del teutto indifferente.
Chi può negare che manco ventenne mi sono messo a lottare la potentissima lobby casucciana Mi avevano diagnosticata la disoccupazione perenne. Finisco subito dirigente della Banca d'Italia. Lì dovevo fare il gran massone e il laico i destra, mi vado immediatamente ad intruppare nel sindacato rosso dell'Unione e quindi nel glorioso Partito Comunista.
Potevo quindi fare una carriera ancora più brillante ed invece me l'han fatta pagare per quel mio essere comunista, un comunista che fa gridare non più tardi di ieri allo scandalo un corto imbecillotto del mio pase. Ma, pur rischiando e rischiando forte per la mia perenne lotta per la redenzione della classe operaia, a questa sera non ho manco una contravvenzione , una multa a carico.
Esattamente come il compagno il dottore Salvatore Sardo.
Viete parallele le nostre, coerenza massima, impegno politico sommo, visione sociale illuminata.
Arrivano ora certi scarabei ed hanno la pretesa di imporre etiche loro, vado subito a spulciare i miei tabulati dell'AIMA, rampognano illibati professionisti e nelle stralunghe chiacchierate che in questi giorni mi sono fatte con l'ex meritevole sindaco professore Totò Petrotto quello mi dice che costoro lo hanno servito come remissivi assessori o portaborse per tre anni e mezzo. E se la memoria non mi inganna proprio nel periodo più malfamato (in stretto senso lessicale, cioè). Ciarlataneria dunque.
Non basta, reduce dagli insuccessi nella direzione del Margherita, nell'indebito utilizzo delle carte Tortora ed altro che non so, qualcuno si mette a cirlare nel solito ex giornaletto di Sciascia sbracciandosi in peana in pro' dell'antipolitica.
Io sono un fanatico della politica, della contesa democratica quindi e penso che senza partiti non vi è politica seria ed impegnata alcuna.
Sono portato a pensare he ogni partito è un intellettuale collettivo. Non so concepire elezioni democratiche senza codesto tipo di intellettuali collettivi.
Rinnegare i partiti è quindi per me INCOLTURA. Da rifuggire senza tentennamenti. E
Ecco quini per scendere al sodo uno dei miei quattro punti che caro Emilio preannuncio qui e vorrò da te una risposta nella prossima settimana per vedere se restare in politica o ritornarmene a Roma o peggio iniziare colloqui. invero già in corso, con chi pensa che non dico cose da guastatore ma da ingegnere politico quale mi sento e credo che sia.
Il PD deve rendere chiaro all'elettorato attivo (oltre sei mila perone) e non al centinaio di nulla facenti che bighellonano tra l'Agorà e il BS. che quello che sta facendo non è un inciucio al pari di certe paludi escrementizie.
Siccome questa è una drammatica impellenza amministrativa, sta mettendo su una responsabile cooperazione di necessitate intese, non diciamo fra simili ma certo non contrapposti, una operazione in altri termini che rispecchia il momento politico romano.
Quindi si faccia una lista il cui simbolo sia quello dei quattro partiti che lo compongono e cioè quello del partito di Alfano, quello del partito che una volta era di Mastella, quello glorioso dei socialisti di Craxi attono al nostro gloriosissimo simbolo del PD.
Diciamo cioè, noi crediamo nella politica facciano politica sappiamo che senza politica non c'è salvezza per Racalmuto e ci adoperiamo per una intesa non per una massacrante lotta tra singoli con ben noti conflittuali interessi.
Secondo punto: è bestemmia, ne resto offeso, la mando al mittente (oai giornalisti o loro giovanili accoliti o fiancheggiatori) l'affermazione secondo cui questo è un pase mafioso, amministrato mafiosamente, infiltrato. Due amministratori si dimisero per fatti loro, due non hanno colpa alcuna, solo esser fidanzati o parenti strertti, ma niente di personale, due tanto innocenti i per cui il VIMINALE è stato condannato alle spese per manifesta fallacità accusatoria.
Quelli che questo inghippo hanno creato a danno del paese abbiano il pudire del silenzio, stiano muti.
Altri che si limitano all'ultimo anno allorché responsabili consiglieri decisero di non dimettersi difendendo meritevolmente gli interessi del comune contro un disattento commissario, sono troppo in malafede per dare loro spazio o ascolto.
Quindi coloro che so davvero intemerati e per altri versi molto meritevoli come il dottore Salvatore Sardo si mettano con gli onori in lista. Nessuna preclusione quindi per chi ha servito il paese nelle passate amministrazioni. Anzi. Il paese necessita della loro esperienza, la serietà del PD non può permettere ricatti e volgari calunnie.
Terzo. Si proceda subito alla redazione di un programma che abbia le caratteristiche di un "progetto industriale". Un programma del fare non del promettere, non un libro dei sogni, non una cantilena di scemenze e di non sensi.
Ho già reso noto il mio programma. Credo che corrisponda alle caratteristiche progettuali testé adombrate. Di altri prorammi del genere non ho notizia. Ogni apporto costruttivoi - ma non ostativo- sia il ben venuto.
Quarto: il PD voleva le primarie; solo per stringatezza dei tempi non si sono fatte codeste primarie. Cinque eravamo i candidati: uno è candidato a Sindaco e nulla quaestio; tre si sono ritirati per fare un passo indietro, non sono stato manco interpellato. Bene anzi benissimo per Emilio Messana, Ma gli altri quattro, tutti e quattro, debbono essere scelti come facenti parte della squadra del sindaco, candidati dunque alla giunta assessoriale del sindaco Messana.
Esigo risposta esaustiva per tutti questi quattro punti. Se mi si daranno risposte convincenti mi adeguerò; ma se non mi verranno date risposte o anche se verranno eluse in tutto od anche in parte, tirerò le somme. Mi sentirò svincolato. Forse troverò altrove fortuna. Credo anche per merito delle salici sortite di Malgrado Tutto di essere divenuto una risorsa aggiunta. Ma di certo diverrei un disvalore afflittivo. Come dire io non vincerei ma certi inciuci che mi dovessero risultare indigesti, da parte di chiunque orditi, forse potrei contribuire pesantemente a vanificarli.
Nessun commento:
Posta un commento