Sono stato ieri all'Archivio di Stato di Agrigento; non ho ancora potuto svelare l'arcano, ma son certo che Maraia prima di sposare la bella e ricca vedova Isabella Vinci si era fatto ammirare nell'ardua arte degli affreschi nell'alta volta concava del teatro Regina Margherita di Racalmuto. Se era un modesto ritrattista di incolori galantuomini racalmutesi l'altera famiglia Vinci del superbo don Saverio Vinci padre oltre che di Isabella anche dell'egemone don Calogero Vinci sposato Cacciatore (fratello rinvenuto solo ieri nel mio informatico archivio della matrice) non l'avrebbe neppure ricevuto in casa. Se agli storici locali è sfuggito questa epocale avventura matrimoniale in seno ai galantuomini del Circolo Unione, tanto non depone a loro gloria.
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