Lillo Taverna Il problema
non è fusione sì, fusione no, il problema è come Racalmuto riuscirà a risolvere
i suoi problemi. Questi problemi io credo di conoscerli intus et in cute. Da
ispettore di professione sono almeno trent'anni che tengo la mala gestio locale
sotto osservazione. La cancrena è tale e tanta che sperare che un fondersi con
Grotte sia un toccasana mi pare davvero follia. Non conosco la situazione
amministrativa e finanziaria di Grotte. Sono rimasto affascinato allorché ho
saputo che Grotte sapeva di "derivarti" e ne aveva approfittato. Vedo
che adesso Fantauzzo può vittoriosamente annunciare che lui la lotta del fotovoltaico
l'ha vinta. Faccio il confronto con Racalmuto: per una serie di ingenuità la
possibilità di accaparrare benefici da fotoltaico per 4 milioni di euro è andata dispersa: molta, troppa insipienza
amministrativa e tantissima accidia e noncuranza dei capi politici di questo
glorioso comune. Ci vuol poco a capire che tra Grotte e Racalmuto c'è inconciliabilità
amministrativa (i meriti son di Grotte e i demeriti son di Racalmuto). Pensare
che fondendosi la accorta amministrazione di Grotte possa avere la meglio sulla
pluridecennale mala gestio di Racalmuto può aprire persino le porte alla
speranza. Ma il mio pessimismo e le mie semisecolari esperienze mi portano a
ritenere che la moneta cattiva ha sempre
cacciato quella buona. Mi appare persino patetico che a volere con tutte le sue
forze questo disperato inciucio è un ex sindaco di Racalmuto che essendo mio
cugino sono dannato a dirne in difesa tutto il bene possibile.
La frantumazione delle
strutture comunali è di certo un problema nazionale. Penso a quel che avviene
nel Cicolano, terra che bazzico, ove vi sono comuni autonomi di meno di un
centinaio di abitanti. Sproporzioni plateali. Si arriverà lì a inevitabili
fusioni. Ma pensare che Racalmuto con i
suoi quasi novemila abitanti ha una popolazione uguale all’intero Cicolano che
è esteso più dell’intera provincia di Caltanissetta imporrà ai legislatori del
domani equilibri e assestamenti ben complessi. La soppressione delle province
ha poi determinato caos e disfunzioni tali per cui senza nulla risparmiare si
dovrà sopperre con succedanei di maggior costo. E’ inevitabile che ampie plaghe
come i Monti Sicani imporranno ampie federazioni o confederazioni comunali. Si
tratterà di costi aggiuntivi ma serviranno a riattivare i benefici che le
Province germinavano. Il principio federativo che associa senza distruggere mi
pare via storica commendevole. Ma siamo
nell’empireo delle grandi riforme. In atto Racalmuto non speri in Grotte per
risolvere i suoi drammatici disastri finanziari, amministrativi, e di una molto
vulnerata legalità. Se Grotte ha voglia di subordinarsi a Racalmuto, da
racalmutese non avrei nulla in contrario ad asservirli. Ma per le mie
convinzioni politiche ciò non mi si addice.
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