Lettera aperta al criminologo con l’amore sociale nel cuore
Gentile Professor Nils Christie,
non sono sicuro se riuscirò a farle avere questa lettera, se
riuscirò a tradurla in inglese e non so neppure se lei mi risponderà, ma ci
provo lo stesso perché mi piacciono le imprese impossibili. Innanzitutto mi
presento: sono un “uomo ombra”, così si chiamano fra di loro in Italia gli
ergastolani ostativi a qualsiasi beneficio penitenziario.
Sono un “cattivo e colpevole per sempre” destinato a morire
in carcere se al mio posto in cella non ci metto qualcun altro, perché sono
condannato alla “Pena di Morte Viva”, infatti in Italia una legge prevede che
se non parli e non fai condannare qualcun altro al tuo posto, la tua pena non
finirà mai e si esclude completamente ogni speranza di reinserimento sociale.
Questa condanna è peggiore, più dolorosa e più lunga, della pena di morte,
perché è una pena di morte al rallentatore, che ti ammazza lasciandoti vivo.
Professor Nils Christie, un amico sconosciuto, (le amicizie
con gli sconosciuti sono le più belle), Tommaso Spazzali, che ha fatto la
postfazione al suo libro nella versione italiana, mi ha inviato e donato il suo
saggio. L’ho letto in un solo giorno e condivido molto i suoi pensieri e tutto
quello che ha scritto. Anch’io penso che la mafia e la criminalità organizzata
come tutti i poteri nascono dall’alto e non dal popolo e dai poveracci, ma
piuttosto dai potenti e dai ricchi. Poi quando lo Stato-Mafia è in difficoltà
manda in catene le persone che ha usato per raggiungere e mantenere il potere.
Spesso in Italia sono proprio i mafiosi che urlano di lottare contro la mafia,
per far credere che non sono mafiosi. Lo so, non ho prove per dimostrare queste
affermazioni, ma io non sono un giudice (e neppure un criminologo) e non ho
bisogno di prove perché non devo condannare nessuno, tento solo di pensarla
diversamente da come lo Stato-Mafia vuole farmi pensare. Non so cosa accade
negli altri Paesi, ma il carcere in Italia non ti vuole solo togliere la
libertà, ti vuole anche possedere. Credo che sia impossibile “rieducare” un
uomo che ha commesso un crimine se questo non si sente amato e perdonato dalla
società.
Professor Nils Christie, a questo punto lei si domanderà
perché le sto scrivendo.
Ebbene, sono tanti anni che lotto contro i mulini a vento,
quasi da solo, per l’abolizione dell’ergastolo ostativo in Italia. Leggendo il
suo libro mi sono fatto un’ idea della sua coscienza sociale e penso che lei
non sia d’accordo che una persona possa essere cattiva e colpevole per sempre e
murarla viva fino all’ultimo dei suoi giorni, senza neppure la compassione di
ucciderla.
Per questo ho pensato di scriverle per chiederle di aiutarmi
a fare conoscere all’estero la “Pena di Morte Viva” che esiste in Italia, unico
Paese al mondo che se parli esci e se no stai dentro, come nel Medioevo.
Se vuole sapere qualcosa di me e dell’ergastolo ostativo,
potrà trovare i miei scritti sul sito www.carmelomusumeci.com, curato dalla figlia che il cuore ha
adottato e dal mio angelo (anche i diavoli a volte ne hanno uno).
Le invio un sorriso fra le sbarre
Carmelo Musumeci
Carcere di Padova, marzo 2013
Il Professore Nils Christie, nato a Oslo nel 1928, docente
all’Università di Oslo, uno dei più noti criminologi a livello mondiale, ha
avuto la mia lettera e mi ha scritto:
Caro Carmelo, innanzitutto grazie per la tua lettera. L'ho
ricevuta in un ottimo inglese. Avrei dovuto rispondere molto tempo fa ma ho
avuto dei problemi di salute. Ora sto di nuovo bene e mi preparo per un viaggio
in Italia.
Dunque il sistema ostativo mi pare orribile. Non riesco a capire come può essere in accordo con le norme e le regole internazionali. Contatterò degli esperti di diritto internazionale e chiederò, poi cercherò di farti avere la loro risposta. Certamente parlerò di questo durante il mio viaggio in Italia.
Indipendentemente da quanto gli esperti possono dire, io voglio dire da uomo normale che questo sistema, per come l'hai descritto, è in contrasto con le regole dei rapporti che le persone normali hanno. Se capisco bene ciò che dici, il sistema ti chiede di dare informazioni su una altra persona, spesso un amico, per avere dei benefici. Nelle torture delle dittature questo sistema è talvolta usato perché uno denunci un altro. Il sistema di cui ho sentito in Italia è come una tortura.
Dunque il sistema ostativo mi pare orribile. Non riesco a capire come può essere in accordo con le norme e le regole internazionali. Contatterò degli esperti di diritto internazionale e chiederò, poi cercherò di farti avere la loro risposta. Certamente parlerò di questo durante il mio viaggio in Italia.
Indipendentemente da quanto gli esperti possono dire, io voglio dire da uomo normale che questo sistema, per come l'hai descritto, è in contrasto con le regole dei rapporti che le persone normali hanno. Se capisco bene ciò che dici, il sistema ti chiede di dare informazioni su una altra persona, spesso un amico, per avere dei benefici. Nelle torture delle dittature questo sistema è talvolta usato perché uno denunci un altro. Il sistema di cui ho sentito in Italia è come una tortura.
Ho risposto al Professor Nils Cristie:
Le sue parole sono state per me come gocce di vita perché
lei mi ha confermato che è moralmente sbagliato il ricatto della delazione in
cambio di benefici: scambiare qualcosa o qualcuno per tornare in libertà.
Penso che bisognerebbe uscire dal carcere perché uno lo
merita e non certo perché si usa la giustizia per uscire dalla prigione.
Spero con e di cuore di poterla incontrare in carcere nella
Redazione di “Ristretti Orizzonti”.
A parte documentarla dell’esistenza in Italia della “Pena di
Morte Viva”, ci terrei a parlarle del rivoluzionario e illuminante progetto
“Scuola Carcere” dove i cattivi educano al bene i ragazzi.
Questo progetto è stato creato e pensato dalla giornalista,
e direttrice storica di “Ristretti Orizzonti”, Ornella Favero.
A mio parere sarebbe un’iniziativa da esportare in tutto il
mondo per sconfiggere qualsiasi criminalità.
Il mio cuore aspetta d’incontrarla.
………………………………………..
Commento di Calogero Taverna
Innanzitutto gli elogi più sperticati a Carmelo Musumeci per
il suo alato saper scrivere. Ma subito
qualche riserva su quello che scrive.
Sono diventato Hegeliano di ferro. Credo nello Stato Etico.
Spesso prendo i LINEAMENTI DI FILOSOFIA DEL DIRITTO, ne leggo qualche pagina;
non ci capisco un cazzo e butto via il libro. Ma ora, da vecchio, ho scoperto
(o credo di avere scoperto) che Hegel il grande buco nero del diritto quanto
allo Stato Moderno l’ha tutto circoscritto anche se non totalmente investigato.
Arrivo ad una conclusione: lo STATO-MAFIA non esiste, non può esistere, non è
etico. Chi afferma che esiste lo Stato-Mafia dice una minchiata. Può tornare
consolatorio, ma è falsità E le falsità non giovano a nessuno, specie a che si
reputa (e purtroppo lo è) VITTIMA. L’Italia è uno Stato, uno Stato ETICO, uno
Stato con fondamenta inattaccabili.
L’ostatività è un provvedimento che lo Stato in certe
circostanze può e deve prendere. L’ostatività in uno stato etico non può mai
essere un ricatto: tu mi fai entrare un altro come te qui e io ti levo da qui. Una
simile scimmiottatura delle titaniche concezioni giuspubblicistiche italiane
(Moro, Buttiglione, per citare i minori)non ha a quanto vedo convinto manco
l’arrendevole Nils Cristie che in Italia può venire solo per apprendere.
E allora? Il provvedimento può divenire iniquo nel caso
concreto. Ho mille ragioni per sostenere che è ormai oltremodo iniquo nel caso
concreto di Alfredo Sole. Ho mille motivi che sia iniquo anche nel caso
concreto di Carmelo Musumeci. Se è così – e diamine! è proprio così – il
difetto è non nello Stato Etico ma in quei giudici forse non all’apice della
loro consorteria che trascurano la attenta vigilanza e non correggono le
storture applicative di un istituto provvedimenziale ineccepibile in astratto.