sabato 24 settembre 2016

Rientro alla grande sotto le soglie fatidiche di ALEXA. Le rise mi portan bene.

 

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Audience Geography

FATAL MENTE di Ornella Pennacchioni. Ho attitudine all’infinito, la vocazione d'essere leggenda. E' il caso che mi stravedano in questo carnevale bizzarro. Mascherarsi da fata o essere propriamente fata non è che sia la stessa cosa. Via libera a principi-rospi, agli alter ego seriali di cui sono imprenditrice dell’anima. Mai preoccupata, spesso inc...auta, urgentemente attesa da me oltre il plissé dell’inconscio, oltre la garitta in cui mi sono fatta la guardia da prima d'ogni prima. Ho a che fare col solito problema del -cosa mi metto- distante anni luce dal guardaroba ante quaresima di comuni mortali. Ho bisogno d'altro. Che mai vorrei finire nuda, e fraintesa attorno al mio essenziale come una colf a cui i più testerebbero volentieri il culo. Nuda si, ma come dico io. Vestita si, ma come dico io. Che nessuno indichi progetto e destinatario. Basta leggere il brano per impigliarsi nelle consonanti lunghe e restarci fino al soccorso delle vocali, previo ripasso grammaticale per capirci qualcosa in meno, e menomale. Che una volta capiti, di comprensione si muore. Quindi, ho bisogno di un misto di aromi da cucina buttati su di me alla rinfusa. Senza contese fra teglie, ma come il caso sbanda. Eccomi. Profumata nella cucina del mago, con gli odori addosso aromatizzata dal brano. Io sono il brano. Tanto eccedo, lo so. Quindi, causa esubero d'inventiva, passo l'inciucio all'immaginario, che assolto sarà sempre. Dove eravamo rimasti, ah! Gli aromi, imparentati per noia, incestuosi per passare il tempo, germoglieranno odori bastardi e appetibili dalle caviglie alla gola, come fettuccine al dente. Indisturbata da chef saccenti, approvata da avventurieri rivoluzionari del gusto del pensiero, fatal mente io. Decorata di odori, compresa la coroncina di rustico rosmarino sul capo, nello scontato immaginario di lussuria gastronomica, credeteci il meno possibile. Sono apparsa un attimo solo, qb per affamare. Maghi e gnomi muffiti dentro favole obsolete saranno riabilitati in altra sede. Niente paura, potrei contrastare quando voglio. So che posso, basta che lo scriva. Posso assumere un potere indiscutibile persino contro la volontà di alcuni. Imparate a sapermi. La luce viaggia a tappe alterne col buio. Striscia via lasciandomi in quella specie di trincea di lusso dove vanno a confrontarsi gli elementi invisibili in disservizio dalla norma. Perché laddove dove regna l'estro, abito io. Ma non dovevo fare magie? Non ci penso proprio. Si sa, scialo a deperire le attese. Senza gerarchie stilistiche, dentro un sogno gastronomico da favola, scrivo, non per allungare il brodo, ma per dichiarare che non c'è dolore, ma emergenza. Fatal mente salto oltre gli stereotipi del c’era una volta, col bouquet di mentuccia, peperoncini rossi, un giro di origano al posto del fiocco, senza un bibidibobidibù. E comunque, già non ci sono più.
Altro...
FATAL MENTE di Ornella Pennacchioni. Ho attitudine all’infinito, la vocazione d'essere leggenda. E' il caso che mi stravedano in questo carnevale bizzarro. Mascherarsi da fata o essere propriamente fata non è che sia la stessa cosa. Via libera a principi-rospi, agli alter ego seriali di cui sono imprenditrice dell’anima. Mai preoccupata, spesso inc...auta, urgentemente attesa da me oltre il plissé dell’inconscio, oltre la garitta in cui mi sono fatta la guardia da prima d'ogni prima. Ho a che fare col solito problema del -cosa mi metto- distante anni luce dal guardaroba ante quaresima di comuni mortali. Ho bisogno d'altro. Che mai vorrei finire nuda, e fraintesa attorno al mio essenziale come una colf a cui i più testerebbero volentieri il culo. Nuda si, ma come dico io. Vestita si, ma come dico io. Che nessuno indichi progetto e destinatario. Basta leggere il brano per impigliarsi nelle consonanti lunghe e restarci fino al soccorso delle vocali, previo ripasso grammaticale per capirci qualcosa in meno, e menomale. Che una volta capiti, di comprensione si muore. Quindi, ho bisogno di un misto di aromi da cucina buttati su di me alla rinfusa. Senza contese fra teglie, ma come il caso sbanda. Eccomi. Profumata nella cucina del mago, con gli odori addosso aromatizzata dal brano. Io sono il brano. Tanto eccedo, lo so. Quindi, causa esubero d'inventiva, passo l'inciucio all'immaginario, che assolto sarà sempre. Dove eravamo rimasti, ah! Gli aromi, imparentati per noia, incestuosi per passare il tempo, germoglieranno odori bastardi e appetibili dalle caviglie alla gola, come fettuccine al dente. Indisturbata da chef saccenti, approvata da avventurieri rivoluzionari del gusto del pensiero, fatal mente io. Decorata di odori, compresa la coroncina di rustico rosmarino sul capo, nello scontato immaginario di lussuria gastronomica, credeteci il meno possibile. Sono apparsa un attimo solo, qb per affamare. Maghi e gnomi muffiti dentro favole obsolete saranno riabilitati in altra sede. Niente paura, potrei contrastare quando voglio. So che posso, basta che lo scriva. Posso assumere un potere indiscutibile persino contro la volontà di alcuni. Imparate a sapermi. La luce viaggia a tappe alterne col buio. Striscia via lasciandomi in quella specie di trincea di lusso dove vanno a confrontarsi gli elementi invisibili in disservizio dalla norma. Perché laddove dove regna l'estro, abito io. Ma non dovevo fare magie? Non ci penso proprio. Si sa, scialo a deperire le attese. Senza gerarchie stilistiche, dentro un sogno gastronomico da favola, scrivo, non per allungare il brodo, ma per dichiarare che non c'è dolore, ma emergenza. Fatal mente salto oltre gli stereotipi del c’era una volta, col bouquet di mentuccia, peperoncini rossi, un giro di origano al posto del fiocco, senza un bibidibobidibù. E comunque, già non ci sono più.
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venerdì 23 settembre 2016



Lillo Taverna ha condiviso il post di Calogero Mannino.
Adesso



Calogero Mannino
Se la vita politica fosse caratterizzata dal confronto franco delle idee e dei programmi, oggi bisognerebbe riconoscere che, questa volta, 5stelle merita il ric...onoscimento di una proposta utile. Da discutere e non respingere e demonizzare: l'introduzione nel sistema elettorale della regola proporzionale con la preferenza.
Nella fase in cui il bipartitismo è superato dall'attuale realtà politica,ed elettorale, stando alle previsioni e ad alcuni risultati elettorali, e se vogliamo in questi 23 anni è stato soltanto un artificio dai risultati effimeri, e che se si delinea uno schieramento tripolare, un sistema maggioritario diventa una violenza alla realtà elettorale.Quindi il proporzionale si ripropone come iil sistema che intanto garantisce la corretta rappresentanza, rafforzata dalle preferenze che restituiscono all'elettore il potere di scegliere chi eleggere, di poi verrà la governabilità traverso le alleanze politiche e programmatiche, delle forze elette.
Ha commentato bene un deputato 5stelle quan,do su un quotidiano, stamane, rispondendo al solito giornalist,a che di idee ne ha poche e di pregiudizi molti, ha detto che nella prima repubblica ci sono stati molti governi, ma che l'Italia è andata avanti. Dal 1992 non mi sembra. Anzi mi sembra ferma. Anzi mi sembra tornare indietro.
Allora tutti, non soltanto gli addetti alla politica, ma anche i cittadini aprano la discussione senza pregiudiziali e pregiudizi.La stupidità non porta da nessuna oprate tranne che all'inferno.

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Lillo Taverna Genialissimo e coltissimo Signor Ministro Calogero Manni,no nel salutarla con voti benauguranti mi permetta al contempo di essere in disaccordo con Lei. Appuno perché "la stupidità non porta a nessua parte meno he all'inferno" vedrei come una estrema iattura un improvvido ritorno al proporzionale con voto magari plurimo di preferenza sia pure per rispetto della disastrosa quota rosa. Un ritorno al familiarismo, all'aggregato mafioso, oggi davvero rifiorente e non certo solo in Sicilia, anzi. Il 'partito' è isituzione portante della democrazia.forse inquinato perché non si è saputo o non si è voluto dare attuaione ai principi informatori della Costtuzione Repubblicana che in sé e per sé mi sa essere stata infetta da spirito demo-massonico anziché da rivolta sociale ispirantesi alla cosidetta Resistenza. Non per nulla la cosiddetta "costituzione materiale" l'ha travolta (e Lei che è stato all'apice del Governo del Paese dovrebbe annuire). Movimento Cinque Stelle in modo becero incolto puerile e grillino potrà avere una qualche significatività allorché diventa realtà pensata alla Hegel disciplinata costruttiva. Far politica sbracandosi nell'antpolitica sta per essere un disastro nazionale. Guardiamo Roma- Ad esser contro son tutti bravi: è saper costruire (e Lei ne fu un Titano, dico sapendo) è ben altro. Chi tutto demolisce ha il plauso di una plebe senza mente. Chi ha portato questa nostra Italia dalle miserevli condizioni dell'Italietta contadina del Dopoguerra alle attuali vette di settima potenza del mondo viene messo in croce da un codazzo vociante che sceglie sempre Barabba. Oggi è finito lo stato asisteniale voluto perpetrato realizzato meritevolmente dal duo contrapposto De Gasperi Togliatti e la palingenesi di una Italia mitteleuropea è sotto gli occhi di tutti (se hanno vista per vedere). Sono ferocemente contro il grido "largo ai giovani" e soprattutto a voglie suicide della rittamazione politica. I valori tradizionali son un capiale sociale da usufruirne non da 'rottamare'. Ritorni fra noi egemone e operante. Calogero Taverna
da Ornella Pennacchioni.
ISLAND di LEI.
Preparati Afrodite. Sali l’acqua. Via dallo stato liquido dell’ammollo eterno. Vai, femmina androgina pregna di lui, ordinata a lui senza che nessuno sappia. Sposa per procura dal velo ormai fluido dal ritardo, dalle guance di porpora, gli occhi di maggio, un bouquet di gerani rossi. Sali. Corri a grandi falcat...e l'ultima onda. Rabbercia l’acqua con le mani per non inciampare sull’appuntamento che non avrai. Sistema il velo che il sole sta salendo e diverrà nuovamente mare. Niente velo, neanche di sale. Dai corri, salta Afrodite sull’ippocampo d’oro, vittima d’un ritardo, bella di una malia. Non provarci, ma provaci. Ed è luce di un’alba prenotata che scende nel fondo oscurato d’una superstite, per restarci, simile ad una lampara. Nelle notti di silenzio ordinato dalla morale ordinaria, quella che censura anche il mito rifritto della dea dell’amore, annegherò il corredo nuziale. Giuro. Giuro. Giuro

giovedì 22 settembre 2016

IL CANTO DI SALVATORE. Commemorato a Bologna Salvatore Martorana, giovane promessa della lirica italiana, prematuramente scomparso


Per una involontaria coincidenza ieri pubblicavo la seconda delle interviste contenute in una tesi di laurea, dopo quella a Clemente Casuccio era naturale sotto il profilo politico locale dare voce a quella di Eugenio Napoleone Messana per i collegamenti storici, temporali, dialettici, ma al momento della compilazione della tesi non fu possibile raccogliere la sua testimonianza bensì quella di Federico Martorana suo nipote ed erede politico.

Faccio ammenda per l'involontaria scelta dei tempi perché in questi stessi giorni si celebra l'anniversario della prematura scomparsa del figlio di Federico Martorana, Salvatore, giovane promessa della lirica italiana che aveva incominciato a raccogliere significativi apprezzamenti e consensi.

Al dolore della famiglia noi racalmutesi ci sentiamo compartecipi perché al dolore per la scomparsa di un affetto uniamo il rammarico di non aver visto sbocciare compiutamente una voce che si sarebbe aggiunta a quelle che in passato Racalmuto ha avuto in dono: Luigi Infantino e Salvatore Puma.

Bologna, città nella quale ha studiato, lunedì 19 settembre lo ha onorato con un concerto in sua memoria

A volte, complici i luoghi, i destini si incrociano: ricordo un giovanissimo Salvatore in occasione del Premio Luigi Infantino tenutosi al Cortile di Santa Nicola a Racalmuto, ormai tanti anni fa. Un piacevole ricordo anche se venato di posteriore rammarico.




Lunedì 19 settembre alle ore 21 si terrà il concerto dell'Orchestra Senza Spine in ricordo di Salvatore Martorana. L'evento è previsto presso lo stand dei Giovani Democratici Bologna, all'interno della Festa dell'Unità provinciale.

Re: Tassa rifiuti 2015 (Nessun oggetto)

CT


Calogero taverna



|
Oggi, 20.38
uff.ragioneria.pesco@tiscali.it


Perché questa non l'avete ricevuto o fate gli gnorri?
segreteria@comunepescorocchiano.rieti.it
...

ebbi a suo tempo a fare la doglianza di cui sotto e sinora nessuna risposta. Aggiungo che per  gli otto mesi del 2015, tempo in cui per eredità sono venuta in possesso del vetusto palazzetto di Baccarecce prima in capo ai Benedetti.  mi è stata aggravata la  bolletta dei RIFIUTI SOLIDI URBANI di EURO 100 CHE CREDO DEL TUTTO DESTITUITI di  legittimità. A TUTTO CONCDERE FACCIO PRESENTE CHE IL MIO NUCLEO FAMILIARE era UNIPERSONALE.  HO CORRISPOSTO L'ONERE COME DA VOI PRETESO. Reputo che vada REFUSA AI SENSI DI LEGGE. BENEDETI MARIA.



Re: Tassa rifiuti 2015 (Nessun oggetto)

CT


Calogero taverna



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Oggi, 20.38
uff.ragioneria.pesco@tiscali.it


Perché questa non l'avete ricevuto o fate gli gnorri?
segreteria@comunepescorocchiano.rieti.it
...

ebbi a suo tempo a fare la doglianza di cui sotto e sinora nessuna risposta. Aggiungo che per  gli otto mesi del 2015, tempo in cui per eredità sono venuta in possesso del vetusto palazzetto di Baccarecce prima in capo ai Benedetti.  mi è stata aggravata la  bolletta dei RIFIUTI SOLIDI URBANI di EURO 100 CHE CREDO DEL TUTTO DESTITUITI di  legittimità. A TUTTO CONCDERE FACCIO PRESENTE CHE IL MIO NUCLEO FAMILIARE era UNIPERSONALE.  HO CORRISPOSTO L'ONERE COME DA VOI PRETESO. Reputo che vada REFUSA AI SENSI DI LEGGE. BENEDETI MARIA.



larte-in-banca

L’Arte in Banca d’Italia: dipinti del Barocco napoletano dalla collezione Cappelli al Museo Nazionale d’Abruzzo

E’ stato un incontro di intenti. Da una parte la Banca d’Italia che, sotto la guida di Antonio Carrubba, a L’Aquila, prosegue con rinnovato slancio il percorso di vicinanza e sostegno al territorio segnato dal sisma aprendo le proprie porte alla cittadinanza anche per una funzione non solo istituzionale. Dall’altra la necessità, da parte del […]

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E’ stato un incontro di intenti. Da una parte la Banca d’Italia che, sotto la guida di Antonio Carrubba, a L’Aquila, prosegue con rinnovato slancio il percorso di vicinanza e sostegno al territorio segnato dal sisma aprendo le proprie porte alla cittadinanza anche per una funzione non solo istituzionale. Dall’altra la necessità, da parte del Polo Museale dell’Abruzzo, diretto da Lucia Arbace, di promuovere la conoscenza e diffusione del patrimonio esposto, prima del terremoto, nella sede del Museo Nazionale d’Abruzzo al Castello Cinquecentesco. Sinergia già collaudata con i restauri finanziati dalla Banca dopo il 2009: due tavole di Francesco da Montereale e la tela di fine ‘400 di Cola da Casentino. Legame, in realtà, che parte da lontano se davanti al bellissimo “Cristo alla Colonna” attribuito a Pompeo Cesura del 1570, per anni si sono svolte riunioni nella sede della Banca d’Italia. La statua, sacra, miracolosa, molto venerata dalla comunità aquilana, era trasportata in processione per scongiurare pesti e terremoti e la stessa proprietaria, la monaca Cecilia Porzia, la vide volgere dolcemente il viso verso sinistra nell’atteggiamento che ora possiamo ammirare, stupiti, al MUNDA. Confluenza di intenti che ancora proseguono se venerdì 23 alle ore 12.00 alla presenza di Lucia Arbace, il Dr. Tommaso Giacomino – Capo del Servizio Immobili della Banca d’Italia e il Dr. Antonio Carrubba – Direttore della Filiale di L’Aquila sarà inaugurata l’esposizione “L’Arte in Banca d’Italia. Dipinti del Barocco napoletano dalla collezione Cappelli al Museo Nazionale d’Abruzzo” che arriva dopo il Trittico di Beffi (1410-1415), lì allestito al rientro dalla mostra di New York, meraviglioso ambasciatore dell’arte di questo territorio, prima che il nuovo Museo Nazionale d’Abruzzo aprisse nel 2015. Si vuole, in questo, modo dare continuità ad un dialogo fra Polo Museale, Banca d’Italia e territorio, la cui tutela e valorizzazione è il legante principale della felice azione comune.
Le tre opere esposte sono:
Morte di Santa Barbara di Giuseppe Simonelli 1649/1710;
Il Matrimonio di Tobia e Sara, e Tobia guarisce il padre dalla cecità entrambi della bottega di Bernardo Cavallino (XVII sec.) potranno essere visitabili nella sede della Banca d’Italia negli orari di apertura: lunedì-venerdì 8.15-13.30

ERBA BIANCA

Lillo Taverna ha condiviso la foto di FIORI Spontanei.
7 min
FIORI Spontanei.
ASSENZIO ARBUSTIVO.
ARTEMISIA ARBORESCENS.(ASTERACEAE.)
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Lillo Taverna Dunque per il nostro Linneus Racalmutensis è la botoria a Racalmuto "ERBA BIANCA" (PAG.114 DEL VOLUME di GIOVANNI SALVO: Racalmuto - IL PATRIMONIO STORICO - gli AMBIENTI - La FLORA - la FAUNA - SARCUTO, 2006, UN TESTO CHE TUTTI GLI AMANTI DEI FIORI SPONTANEI DOVREBBERO AVERE NELLA LORO BIBLIOTECA.)

Artemisia

Blogger
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gio 30/05/2013, 07.39
Te
Ma mandando in onda la Giuditta di Artemisia mi hai reso felice. Avevo ragione io: lì il romantico rammarico della fanciulla in fiore ( forse quel fiore che qualcuno prematuramente ha colto) va a farsi benedire. La donna sa anche uccidere. ...E il suo sguardo è chiuso: ha troppo disprezzo di un Oloferne brutto e bruto per degnarlo di un qualunque tipo di sguardo, sia che la donna uccida per commissione biblica sia che
uccida nel ricordo di una violenza patita (se debbo credere alla storiella della vis ingrata puellae).