sabato 4 luglio 2015

Ovviamente mi riferisco alle ciuche; i dotati compagni al macello. Compiuto l'atto innominabile non servono più. Che saporita mortadella produrrebbe il regalpetrese paese di Sciascia.



Vediamo un po' perché ho in gran dispitto o magari non amo o forse mi è indifferente la festa di la Beddra Matri di lu Munti. La festa insomma della prima EFFE ammannitaci a tacitazione questo nostro beneamato sindaco avv. Emilio Messana.

Semplice: un cumulo, un chiarchiaro di patacche religiose storiche sociali e civili.

Monaci in contrasto fra loro, rettori che finiscono col darsi sberle in pubblico  pur di arraffarsi le prebende, gli oboli, le rimesse americane che fanatismi mariani fanno piovere   sulla pretenziosa chiesa del Signorini dal campanile in cemento postbellico inspiegabile 

Basterebbe questo, ma vado oltre.  Una volta tanto concordo con Sciascia

 almeno quello della prima ora come dire parrocchiale. 

"Pampilonia nel dialetto dei regalpetresi  vuol dire confusione infernale chiasso panico smisurata allegria. .... Suggestiva apparirà l'ipotesi che la parola scaturisca dalla Fiesta  di Pamplona invece che dalla Babilonia civitate infernali dei predicatori; e all'ipotesi si accompagna una pampilonia di festa che nell'ultima settimana di maggio qui esplode insonne e violenta".

Ed ora manco a maggio si celebra più.   Specioso il motivo  che bisogna trasportarla a metà luglio per ossequio ai nostri emigranti, che solo allora decidono di fare un salto nel paesello natio. Contra facta non valet argumentum: quei vecchi emigranti o sono morti o sono tornati stanziali. I loro figli e nipoti o non son più emigranti o disertano il paesello natio dei loro progenitori di cui spesso non parlan più la lingua.

Tornasse a maggio quella festa - come dovrebbe se conosciamo gli argomenti dei nostri padri - mi sommergerebbe l'onda dei miei sentimenti e dei miei primi tremori romantici e forse mi diverrebbe meno repellente.

Ripensare a quei firrioli a la Baruna che potevo godermi dal mio astraco intenerirebbe il mio arido cuore. Ma quella cerulea fanciullina dalla trizza fulva è scomparsa e l'astracu non mi appartiene più peraltro chiuso dai novelli proprietari incuranti di ogni divieto edilizio.
Simpatico allora quel raglio perenne che ispirò persino il mio modesto romanzetto a sfondo giallo: LA DONNA DEL MOSSAD.

Se certi  contemporanei sindaci in vena di tappar i malumori popolari con una bella festa avessero cervice e anche un pizzico di inventiva imprenditoriale, quella fiera degli asini a Maggio nello spiazzo dell'ignota Baruna ripristinerebbero. Come invito ad allevar asini a Racalmuto il cui latte si vende a Roma a prezzi stratosferici. Ovviamente mi riferisco alle ciuche; i dotati compagni al macello. Compiuto l'atto innominabile non servono più. Che saporita mortadella produrrebbe il regalpetrese paese di Sciascia. 
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il pianto indebito

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La truffa degli aiuti europei alla Grecia spiegata molto chiaramente da D'Alema tra una risata e l'altra. Queste sono state - e continueranno ad essere - manovre CRIMINALI. Ascoltatelo
‪#‎11luglio‬ tutti a Parma !!!
  • Lillo Taverna Una volta tanto non sono d'accordo con il compagno D'Alema. Se non fosse il figlio del mio compagno di lotte contro le banche che dicevano di Sindona, saprei forse essere persino beffardo. (Un inciso solo: quando i volpini speculatori tedeschi prendono soldi in Germania a tasso zero - a tasso negativo non credo - e sottoscrivono i titoli greci, la contropartita monetaria di quella sottoscrizione dove va?)-
    Mi piace · Rispondi · 1 · 34 min
  • Lillo Taverna Questo per dire: in una società borghese i debiti si pagano. E chi non paga o fallisce o va in galera. E gli Stati? Anche loro subiscono sanzioni gravissime se diventano insolventi. La Grecia che ne ha fatto di tutti quei soldi presi a prestito dagli Stati amici? Gozzoviglie, corruzioni, opulenze esagerate? Mi dispiace non riesco a piangere per loro

reprint


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La truffa degli aiuti europei alla Grecia spiegata molto chiaramente da D'Alema tra una risata e l'altra. Queste sono state - e continueranno ad essere - manovre CRIMINALI. Ascoltatelo
‪#‎11luglio‬ tutti a Parma !!!
  • Lillo Taverna Una volta tanto non sono d'accordo con il compagno D'Alema. Se non fosse il figlio del mio compagno di lotte contro le banche che dicevano di Sindona, saprei forse essere persino beffardo. (Un inciso solo: quando i volpini speculatori tedeschi prendono soldi in Germania a tasso zero - a tasso negativo non credo - e sottoscrivono i titoli greci, la contropartita monetaria di quella sottoscrizione dove va?)-
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  • Lillo Taverna Questo per dire: in una società borghese i debiti si pagano. E chi non paga o fallisce o va in galera. E gli Stati? Anche loro subiscono sanzioni gravissime se diventano insolventi. La Grecia che ne ha fatto di tutti quei soldi presi a prestito dagli Stati amici? Gozzoviglie, corruzioni, opulenze esagerate? Mi dispiace non riesco a piangere per loro

landiniski

frasi così e mi viene il voltastomaco. Per fortuna sono un vetero comunista tutt'altro che pentito. Ancora per me come per Paietta LA VERITà è SEMPRE RIVOLUZIONARIA. La Grecia se vuol stare in Europa deve darsi alla austerità come diceva un certo nostro Enrico; se no fa la fame e le mancherà la benzina per sollazzarsi come successe a noi una ventina di anni fa. Vorrei capire perché se la penso così - e conosco la politica economica e monetaria e so dei travagli valutari per pensarla così - sarei "corrotto, ladro ed evasore". Lasciamolo a quelli della destra un linguaggio così screanzato ed irresponsabile. Hanno cacciato Berlusconi perché gli investitori esteri avevano fatto sapere che non avrebbero rinnovato 500 miliardi di nostri tutoli pubblici. Hanno mandato Monti per aggirare Basilea con Draghi. Abbiamo onorato i nostri debiti e Monti ci ha fatto versare lagrime e sangue ... ma siamo risuscitati. Ora tocca alla Grecia. Si può essere contro il capitalismo (ed io lo sono) ma non se ne può ignorare la lucida ferrea razionalità. E tutti noi ormai drogati di opulenza abbiamo bisogno di codesta razionalità. Lasciamo a Papa Cicciu l'illusione che si possa nel terzo millennio in questa Italia ritornare a San Francesco del Dugento.

le tre effe monche ... terza parte

Le tre effe monche... parte seconda

Pare che le tre effe monche abbiano urtato la sensibilità di tanti e soprattutto tante racalmutesi. Ho detto male altro che di Garibaldi, ma di la Beddra Matri di lu Munti che brutta assai  (artisticamente) come è spinge purtuttavia oggi un mio blog concorrente ad erompere  (e rompere): bella tu sei ...più del sole.

Io racalmutese di più di centomila generazioni  ho troppo sangue pagano nelle vene per commuovermi per una tarchiata statua  emula magari della casta Minerva dei miei precorsi tempi della Magna Grecia, anche se in prosaica veste romana. A dire il vero, non mi fermo lì, vado  molto più indietro. Riaffiora nelle mie vene qualche goccia dei preistorici miei antenati di sette mila anni fa, abitatori da buoni trogloditi nella mistificata (da Sciascia) Grotta di Fra Diego. Superstiziosi, col terrore dei morti, anche dei loro morti che seppellivano in tombe scavate nella roccia dopo essersi cibati della loro carne.  Per paura che tornassero  vindici in vita, li legavano e li sigillavano con grandi  massi sulle imboccature di quegli angusti avelli.

Follia e crudeltà, cannibali e accorti, racalmutesi veraci cioè come adesso anche se allora non erano individuabili con nomi e toponimi arabi o  sciasciani. Nè paese dei morti né paese della ragione, ma paese di iniqui con tante corde pazze da strimpellare.

Mille ragioni (o torti) dunque per non infatuarmi di Madonne più o meno belle o più o meno incoronate  e di feste paganeggianti più o  meno carboniane (anche perché a me piacciono gli originali, le superfetazioni specie se ingenue e incolte mi irritano).

Ma ecco che il mio beneamato Sindaco Messana, pur squattrinato,  ai suoi malgovernati cittadini propina a tacitazione una opulenta festa del Monte. Una prima EFFE, quella delle feste, tutta assolta. Per la seconda EFFE ci ha pensato nella Villa Grisafi il vicario consiliare del Comune, Guagliano. La FARINA, la seconda Effe, ce l'ha offerta lui sia pure in moderna foggia carnezziera (allusione voluta) e cioè sotto forma di SANZIZZA.

Certo  a questo punto la terza EFFE resta monca. Non vedo chi possa propinarci la Effe della Forca, e in questo momento per questo  paese un po' di forca ci vorrebbe.

Per un tale vulnus ebbi ieri a litigare con il mio caro amico rag. Calogero Cacciato,  sempre brillante, dal tono  sibilante, onnisciente. Mi voleva dare lezioni di diritto, di storia sindoniana ed anche di finanza locale. Il desso è preparato e sa quello che dice ma io sono rimasto della mia idea: mandare tutti a casa questi nostri amministratori e sindaci  in quanto contigui al Comune di un tempo e inidonei a risolvere il benché minimo problema. Per lapsus  parlano di conti alla fimminina pur essendo donne.

Rintuzzai che l'avere per autotutela (alla rovescia) ridotto l'IMU sui terreni da 10,60 per mille a 4,60 per mille comporta gravissimi danni all'erario e fa sorgere conflitti di interessi da ripostulare interventi giudiziari e quindi ripristinare i commissariamenti  per infiltrazioni mafiose. Del resto i "giochi di potere" continuano sia pure per deleghe a fratelli, nipoti, cognate e forse nuore.

Ho gridato che se Guagliano nell'informarci che per l'IMU sui terreni dell'anno scorso si sono incassati 100.000 euro soltanto a fronte dei 400.000 euro che io calcolo per approssimazione  mentre lui a questo punto ha il dovere di fare i debiti incroci con i dati catastali, deve lasciare i calcoli alla femminina, e quindi procedere all'immediato recupero magari contro se stesso, perché diversamente scattano sanzioni, al limite per omesso rapporto all'autorità giudiziaria, SENZA INDUGIO.

E lui allora mi grida alla popo': tu vuoi distruggere l'economia del paese. Rispondo - vorrei soltanto da una parte recuperare i latrocini degli agricoltori racalmutesi che ho riscontrato all'AIMA e dall'altra cercare giustizia ed equità. "Allora, perché non denunci"? mi controbatte.  - Io non sono  delatore, rispondo, non ho mai denunciato una persona singola, ma le grandi fattispecie penali le ho perseguito e come!


"Ma va là, soggiunge tu non hai mai ardito fare alcunché". Leggiti SOLDI TRUCCATI, ribatto e sapresti. Il mio caro amico Cacciato allora si rivolge al Presidente del Circolo Unione e gli domanda: ma abbiamo questo libro? "No! risponde, Cicciu. "Allora compralo, impone il rag. Cacciato. [ A dire il vero quel libro è stato ritirato dalle librerie dalla Feltrinelli tre giorni dopo che era uscito il primo gennaio 1980. ]

Certo non è colpa mia se ancora la mia proposta di interrogazione parlamentare sui fatti anche monnezzari di Racalmuto giace sui tavoli della senatrice Bertorotta. Questo ed altri episodi mi vanno convincendo che M5S molto solerte nel parlare diventa renitente nell'agire. 

Le tre effe monche... parte seconda

Le tre effe monche... parte seconda

Pare che le tre effe monche abbiano urtato la sensibilità di tanti e soprattutto tante racalmutesi. Ho detto male altro che di Garibaldi, ma di la Beddra Matri di lu Munti che brutta assai  (artisticamente) come è spinge purtuttavia oggi un mio blog concorrente ad erompere  (e rompere): bella tu sei ...più del sole.

Io racalmutese di più di centomila generazioni  ho troppo sangue pagano nelle vene per commuovermi per una tarchiata statua  emula magari della casta Minerva dei miei precorsi tempi della Magna Grecia, anche se in prosaica veste romana. A dire il vero, non mi fermo lì, vado  molto più indietro. Riaffiora nelle mie vene qualche goccia dei preistorici miei antenati di sette mila anni fa, abitatori da buoni trogloditi nella mistificata (da Sciascia) Grotta di Fra Diego. Superstiziosi, col terrore dei morti, anche dei loro morti che seppellivano in tombe scavate nella roccia dopo essersi cibati della loro carne.  Per paura che tornassero  vindici in vita, li legavano e li sigillavano con grandi  massi sulle imboccature di quegli angusti avelli.

Follia e crudeltà, cannibali e accorti, racalmutesi veraci cioè come adesso anche se allora non erano individuabili con nomi e toponimi arabi o  sciasciani. Nè paese dei morti né paese della ragione, ma paese di iniqui con tante corde pazze da strimpellare.

Mille ragioni (o torti) dunque per non infatuarmi di Madonne più o meno belle o più o meno incoronate  e di feste paganeggianti più o  meno carboniane (anche perché a me piacciono gli originali, le superfetazioni specie se ingenue e incolte mi irritano).

Ma ecco che il mio beneamato Sindaco Messana, pur squattrinato,  ai suoi malgovernati cittadini propina a tacitazione una opulenta festa del Monte. Una prima EFFE, quella delle feste, tutta assolta. Per la seconda EFFE ci ha pensato nella Villa Grisafi il vicario consiliare del Comune, Guagliano. La FARINA, la seconda Effe, ce l'ha offerta lui sia pure in moderna foggia carnezziera (allusione voluta) e cioè sotto forma di SANZIZZA.

Certo  a questo punto la terza EFFE resta monca. Non vedo chi possa propinarci la Effe della Forca, e in questo momento per questo  paese un po' di forca ci vorrebbe.

Per un tale vulnus ebbi ieri a litigare con il mio caro amico rag. Calogero Cacciato,  sempre brillante, dal tono  sibilante, onnisciente. Mi voleva dare lezioni di diritto, di storia sindoniana ed anche di finanza locale. Il desso è preparato e sa quello che dice ma io sono rimasto della mia idea: mandare tutti a casa questi nostri amministratori e sindaci  in quanto contigui al Comune di un tempo e inidonei a risolvere il benché minimo problema. Per lapsus  parlano di conti alla fimminina pur essendo donne.

Rintuzzai che l'avere per autotutela (alla rovescia) ridotto l'IMU sui terreni da 10,60 per mille a 4,60 per mille comporta gravissimi danni all'erario e fa sorgere conflitti di interessi da ripostulare interventi giudiziari e quindi ripristinare i commissariamenti  per infiltrazioni mafiose. Del resto i "giochi di potere" continuano sia pure per deleghe a fratelli, nipoti, cognate e forse nuore.

Ho gridato che se Guagliano nell'informarci che per l'IMU sui terreni dell'anno scorso si sono incassati 100.000 euro soltanto a fronte dei 400.000 euro che io calcolo per approssimazione  mentre lui a questo punto ha il dovere di fare i debiti incroci con i dati catastali, deve lasciare i calcoli alla femminina, e quindi procedere all'immediato recupero magari contro se stesso, perché diversamente scattano sanzioni, al limite per omesso rapporto all'autorità giudiziaria, SENZA INDUGIO.

E lui allora mi grida alla popo': tu vuoi distruggere l'economia del paese. Rispondo - vorrei soltanto da una parte recuperare i latrocini degli agricoltori racalmutesi che ho riscontrato all'AIMA e dall'altra cercare giustizia ed equità. "Allora, perché non denunci"? mi controbatte.  - Io non sono  delatore, rispondo, non ho mai denunciato una persona singola, ma le grandi fattispecie penali le ho perseguito e come!


"Ma va là, soggiunge tu non hai mai ardito fare alcunché". Leggiti SOLDI TRUCCATI, ribatto e sapresti. Il mio caro amico Cacciato allora si rivolge al Presidente del Circolo Unione e gli domanda: ma abbiamo questo libro? "No! risponde, Cicciu. "Allora compralo, impone il rag. Cacciato. [ A dire il vero quel libro è stato ritirato dalle librerie dalla Feltrinelli tre giorni dopo che era uscito il primo gennaio 1980. ]

Certo non è colpa mia se ancora la mia proposta di interrogazione parlamentare sui fatti anche monnezzari di Racalmuto giace sui tavoli della senatrice Bertorotta. Questo ed altri episodi mi vanno convincendo che M5S molto solerte nel parlare diventa renitente nell'agire. 

odio essere amato

Io se non litigo muoio e preferisco vivere. C'è troppa incultura in giro soprattutto nelle residue classi egemoni. Mi va di dimostrare quanto insipienti sono. C'è troppo bigottismo in giro, mi va si sogghignarci sopra; c'è troppa sessuofobia in giro; mi va di dimostrare che che  ed amarsi è bello, piacevole ed anche sollazzevole (se si ha l'età ed io non ce l'ho più'). C'è troppo pessimismo in giro, si deve piangere per salvarsi l'anima quando invece si potrebbe e si dovrebbe gioire perché la vita - finché c'è - è bella e a me va di fare il missionario: goditi gli istanti felici di questa terra perché dopo non c'è nulla. Anche papa Ratzingher si è convinto che "l'anima è mortale".

[così ho scritto ad una cara signora con la quale il litigio è d'obbligo e questo anche perché io "odio essere amato". 

vengo accusato di essere un depravato vecchio retrogrado per non dire peggio

Promemoria per me.
Ricordarsi di dare un'occhiata pe straveccia. Quanto alla vecchiaiù che approfondita al diario di una persona, prima di accettarne l'amicizia. Potrebbero capitarti vecchi retrogradi che ancora pensano che le sedicenni violentate se la siano andata a cercare.

Sì signora Manuela, proprio così. Le ragazze d'oggidì si vergognano di essere vergine e cercano il drudo. Io a Roma viaggio sugli autobus. Sono un vecchio di 81 anni ma ho una intelligenza che lei manco se la sogna. Lei è mentalmente bacata e decrepita. Quanto alla vecchiaia fisica non gliel'auguro di tutto cuore. Perché lei è veramente retrograda. Per me esiste il motto siciliano: cu futti futti, diu pirduna a tutti (anche a Berlusconi, beato lui).  Che figura di stronza ci farà quando emergerà che la sedicenne (dico 16 anni) si è staccata dal clan, volontariamente per avere un'avventura ed aveva le mutandine ultra sexy etc (non proseguo perché non voglio scandalizzarla visto che è bacatamente bigotta) . Visto che lei legge i diari, anche il mio quindi, sappia che io sono un vetero comunista tutt'altro che pentito. Ma sono della scuola di Pajetta  e C. Quindi per me la verità è sempre rivoluzionaria.  Certo io non gioirò quando un aspirante marines trasteverino e papalino verrà prosciolto con le scuse. Come sostanzialmente non sto gioendo adesso che un siffatto figuro è stato messo alla gogna per avere subito quella che i latini chiamavano vis grata puellis. Cazzo ma lei ha scritto che entro trenta giorno costui dovrebbe essere "evirato fisicamente". E il retrograde sarei io?  Mi ha tolto l'amicizia ed ha fatto bene. Non è alla mia altezza, all'altezza di un vecchio di lucidissima intelligenza e che come diceva Omero le sue battaglie le ha combattute e cazzo se ho preso mazzate e legnate (da Ciampi in testa, Marcinkus e compagnia bella) capace di strafottersene di ogni segreto bancario e di scrivere i due terzi di SOLDI TRUCCATI.
[spero che questa magari per vie sororiali le giunga alle orecchie].
  

Ma come scrissi ieri: odio essere amato.

Da qualche tempo non parlo più di Alexa. E' perché vado darrieri come la corda di lu curdaru. Ho diradato la mia presenza nel blog ed ecco le nefaste conseguenze. Ma visto che Alexa mi segue solo per  le visitazioni italiane mi consolo pensando a come invece sono seguito in mezzo mondo. Ieri ad esempio ho avuto questi indici di gradimento nonostante nemici e soprattutto nemiche si stiano moltiplicando a dismisura. Tocco troppo il sedere mentale di tanta gente; ovvio che non posso venire amato. Ma come scrissi ieri: odio essere amato.

Italia
141
Germania
87
Stati Uniti
54
Ucraina
13
Federazione Russa
11
Austria
10
Portogallo
10
Francia
3
Polonia
2
Belgio
1

Il sindaco Fantauzzo comincia la retromarcia su Racalmare

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO PER INTERO DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI GROTTE PAOLINO FANTAUZZO

“Ho detto che il Premio è in “stand-by” perché abbiamo grosse difficoltà a chiudere il bilancio, non ho detto che non voglio fare il premio “Racalmare” come non ho detto che non voglio fare nessun altro tipo di premi.
Ho detto soltanto che abbiamo grosse difficoltà; stiamo cercando nel migliore dei modi di potere chiudere il bilancio – che è la carta d’identità del Comune, che io rappresento – e quando vanno inserite poste in entrata, devono essere poste certe perché – lo ha affermato categoricamente la Corte dei Conti – non possono esservi incluse entrate ipotetiche ma soltanto entrate certe.
L’amico – continuo a definirlo amico -  Gaetano Savatteri usa frasi come “omicidio a Grotte”, “ucciso il premio”, “ammazzare il premio”, “uccidere il premio”, “far morire il premio”, “sopprimerlo”.
Io non appartengo sicuramente alla cultura né dei killer, né tantomeno alla cultura di coloro i quali fanno i mandanti. Queste frasi e questa modalità non appartengono alla cultura del Comune di Grotte, non appartengono ai grottesi, non appartengono a me.
Non ho mai detto che chiudo questo Premio; sono preoccupato perché mancando i fondi, lo ribadisco. Ci sono 28 padri di famiglia che sfamano onestamente le loro famiglie, che dignitosamente vanno a lavorare  non perdendo la loro identità, quindi la loro dignità, e che vanno tutelati. Non voglio privare i cittadini grottesi dei servizi; farò sforzi enormi affinché i piccoli servizi  che il Comune di Grotte dà alla comunità possano continuare nel tempo.
Non passerò sicuramente alla storia per avere chiuso il premio Racalmare ma passerò alla storia perché sono stato un fautore dell’istituzione del premio Racalmare. Come ben giustamente diceva la giornalista nell’articolo riportato sul Giornale di Sicilia il 24 giugno scorso, nel 1980 ero all’epoca Consigliere comunale e sono stato tra i fautori, tra coloro i quali hanno voluto che questo Premio si realizzasse. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il Maestro “Nanà” il quale, in diverse occasioni, disse che questo Premio, celebrato a Grotte, era una “cosa diversa” e che lui stesso scelse il nome “Racalmare” perché una contrada di Grotte guarda proprio il mare. E ne sono stato tra i fautori, anche contro una cultura di pseudo-sinistra che non voleva, all’epoca, che questo premio si istituisse.
Questo Premio l’abbiamo fatto crescere, tutti i grottesi senza esclusione di nessuno, dei Sindaci che si sono succeduti nel tempo; l’abbiamo fatto crescere perché è stata ed è, e sarà, per tutta la collettività, un’immagine trainante di quello che il nostro piccolo, ma bello, Comune.
Questa amministrazione, presieduta dal sottoscritto, ha avuto sempre un occhio particolare per quello che è stato il mondo della cultura; ma la cultura si fa innanzitutto a scuola. Si fa a scuola rendendo gli ambienti gradevoli ed idonei; gradevoli perché lo scolaro, lo studente, vada di buon grado a scuola ad apprendere. Il sottoscritto è stato attento a quelli che erano i problemi della scuola, rinnovando le suppellettili, i mobili, le sedie ed i banchi, che non erano mai stati rinnovati. Questa amministrazione, siccome punta soprattutto sui giovani, ha fatto sì che si realizzasse il premio Racalmare Scuola perché sono convinto fortemente che dei giovani che si accingono a studiare, e che sono scolarizzati, possono così aprirsi a nuovi orizzonti. A loro diamo la possibilità di leggere e quindi di approfondire ed allargare la propria cultura.
Per quanto riguarda l’accusa di avere speso delle somme per la festa di Pasqua, la rimando al mittente, in quanto la festa di Pasqua è l’unica festa che ha la città di Grotte, è l’unico momento di incontro e di ritorno dei nostri concittadini, e non solo, che nel periodo della Settimana Santa ritornano in paese. La festa di Pasqua è ogni anno l’occasione in cui vengono rispolverate le antiche tradizioni e dove il sacro si mescola al profano; tutto questo sicuramente fa crescere la nostra comunità e la fa conoscere oltre quelli che sono i confini cittadini. La nostra tradizione pasquale è antica di oltre 200 anni. Non sto dicendo che preferisco un’attività all’altra ma che sono due realtà diverse e che questa ha 200 anni di tradizione alle spalle ed una data precisa – non rinviabile – nella quale deve essere celebrata, nonostante difficoltà di bilancio.
Su questa vicenda sono stato contattato anche da emittenti e testate nazionali ed ho ribadito che Premio è in “stand-by”, e di non aver mai affermato che non si farà; invece di farlo a fine agosto si potrà fare a settembre o ad ottobre. Non ho mai detto che non si farà. L’anno scorso ho avuto 5mila euro dall’Italkali, che ho contattato personalmente; quest’anno per problemi finanziari lo stesso finanziamento non può essere concesso. La CMC paga soltanto 5mila euro che vanno interamente ai 3 autori finalisti, mentre occorre fare fronte a tutte le altre spese.
Savatteri ha contatti col mondo giornalistico e riesce a trasmettere un messaggio che è diverso da quelle che sono state le mie reali affermazioni; io non ho questi mezzi, posso fare dichiarazioni alle testate giornalistiche regionali, ma non ho i suoi contatti. Ogni qualvolta si è parlato di difficoltà di bilancio, anche se io non ho mai detto di “chiudere il premio”, il Presidente ha minacciato dimissioni.
Io prendo atto che si è dimesso, dopo tante minacce.
Il Premio troverà altre persone altrettanto valide affinché possa continuare a vivere nel suo splendore”.

 

E allora le profezie di Guagliano che fine fanno?

giovedì 2 luglio 2015


Racalmuto, notevole riduzione costo rifiuti per il 2015. Il consiglio comunale approva il nuovo piano per il servizio di igiene ambientale


Nota stampa di
Giuseppe Guagliano
Vice presidente consiglio
comunale di Racalmuto



Nella seduta del  30 Giugno il consiglio comunale ha, finalmente, approvato il piano economico e finanziario relativo alla gestione del servizio di igiene ambientale per il solo territorio comunale.
Contestualmente si è preso atto della fuoriuscita dal bacino ARO dei comuni di Grotte e Castrofilippo, rideterminando il territorio dell’ARO coincidente con quello di Racalmuto.
L’atto deliberativo approvato dovrà ora essere inviato alla Regione che avrà il compito di esaminarlo ed esprimere un parere, speriamo positivo, in particolare sul piano economico e finanziario.
Con questa nuova proposta di gestione i costi scenderanno notevolmente rispetto agli anni scorsi, per come si evince dalla tabella che segue.
* * * 


Quanto sopra l'ho  "rubato" all'avverso Regalpetra Libera. Divertente. Basta uno sguardo appena appena critico (ed io sono stato pagato lautamente per fare ispezioni) e vien da ... ridere.

Dunque si dichiara che ci sono stati tre anni di dissennato sperpero;
Anno  2012


€ 1.500.000



Anno  2013



€ 1.950.000



Anno  2014



€ 1.640.000



ma ecco arrivare l'anno santo 2015


Anno  2015

€  890.000  euro 

E con 890.000 euro ce la caviamo. 

Quest’anno anno di grande crisi, siamo in grado di risparmiare 610.000 euro (40,66%) aconfronto con il 2012; rispetto al 2013 1.060.000 (54,36%); meno bene ci va rispetto al 2014 (metà commissariato e metà gestito dai nostri eletti): solo un risparmio di 750.000 euro (45,73% comunque).




Certo io comincio a storcere il muso; nell'ARO di prima Messana non sosteneva che la monnezza sarebbe costata ai racalmutesi solo  un milione di euro? Mi hanno dato carte false? 



Solo che non è credibile che in anni di micidiale crisi e di forte lievitazione dei costi, solo i costi previsti per la raccolta della monnezza del 2015 possano scendere e scendere di tanto.

A MENO CHE NON SI E’ SPERPERATO NEGLI ANNI PRECEDENTI.

Se è così si proceda ai debiti controlli e chi ha sbagliato paghi. A cominciare dai Commissari (e perché no?).

Ma se sono fallaci le calcolazioni previsionali dei nostri amministratori, non facciano i furbi e non le sparino grosse. Intanto è un passato mezzo anno: quanto è costata la monnezza in questo mezzo anno? Solo 445.000 euro?

Invero se mi dessero l’appalto sarei capace di espletare l’intero servizio per meno di mezzo milione di euro all’anno e ci guadagnerei a strafottere,

utilizzando non solo i sette volontari di cui parla Guagliano ma tutti e venticinque di dipendenti (a qualsiasi titolo, inquadrati tra gli operatori ecologici del nostro allegro Comune.)


Provare per credere.

Alla Regione sono tanto scemi da credere alle cazzabubbule che si affastellano  in questa municipale babele racalmutese? Mi si parla invero che non  è che brillino manco là e quindi cane non mangia cane.


L’allargamento della base imponibile.

Non so? hanno accertato la Fondazione, o l’Italkali o la stessa CMC. Devo parlare del Castelluccio? I dirigenti comunali e simili sono poi diligenti nell’assolvere i loro oneri tributari locali?

Ma ci sarà il momento della verità quando si dovrà decidere il riparto tra i tartassati racalmutesi.  E allora le profezie di Guagliano che fine fanno?
Calogero Taverna