sabato 28 maggio 2016

A te sembra un giochetto venire incastrati nell'  AS 1 e non passare manco all'AS2- Per me la questione Sole è molto angosciante, Credi tu davvero che sono state le tue lettere piagnone a spingere quel tuo amico capitano  non so chi fosse e la signorina saccente e stronza a sboccare dopo dieci giorni la corrispondenza INNOCUA di Sole? No, bella, Sono state le mie insolenze e scritte e recapitate a quel Direttore del Carcere Opera. E la dovranno pagare. Cavolo. Siamo in uno stato di diritto ancora. Sentirmi dire in PUBBLICO che le mie lotte a favore di Alfredo sole sono "menate" è imperdonabile.  Sono giudizi che vanificano l'efficacia delle mie battaglie.

A te sembra un giochetto venire incastrati nell'  AS 1 e non passare manco all'AS2- Per me la questione Sole è molto angosciante, Credi tu davvero che sono state le tue lettere piagnone a spingere quel tuo amico capitano  non so chi fosse e la signorina saccente e stronza a sboccare dopo dieci giorni la corrispondenza INNOCUA di Sole? No, bella, Sono state le mie insolenze e scritte e recapitate a quel Direttore del Carcere Opera. E la dovranno pagare. Cavolo. Siamo in uno stato di diritto ancora. Sentirmi dire in PUBBLICO che le mie lotte a favore di Alfredo sole sono "menate" è imperdonabile.  Sono giudizi che vanificano l'efficacia delle mie battaglie.

A te sembra un giochetto venire incastrati nell'  AS 1 e non passare manco all'AS2- Per me la questione Sole è molto angosciante, Credi tu davvero che sono state le tue lettere piagnone a spingere quel tuo amico capitano  non so chi fosse e la signorina saccente e stronza a sboccare dopo dieci giorni la corrispondenza INNOCUA di Sole? No, bella, Sono state le mie insolenze e scritte e recapitate a quel Direttore del Carcere Opera. E la dovranno pagare. Cavolo. Siamo in uno stato di diritto ancora. Sentirmi dire in PUBBLICO che le mie lotte a favore di Alfredo sole sono "menate" è imperdonabile.  Sono giudizi che vanificano l'efficacia delle mie battaglie.

Così vanno le cose a Racalmuto. Caro Pio Martorana, e tu davvero sei convinto che il protervo e supponente intellettuale a Racalmuto sono io? Calogero Taverna

Il Carbone di Racalmuto nel suo eterno dannarsi per dimostrare che ciò che  di buono avviene a Racalmuto quanto a cultura e storia è merito suo, INVOLONTARIAMENTE e a suo discredito finisce per testimoniare a mio favore che già avevo smantellato tutta la fola sulla Madonna del Monte di derivazione Caruselliana.

Dunque nel 2003 avevo ridimensionato codesto querulo frate francescano- In quell'anno la cricca Savatteri - Picone - Cutaia - Nalbone sgraffignano chissà quanti fondi e stampano "una Madonna venuta da lontano";  confezionano una antologia che voleva essere esaustiva su quella frottola della Venuta di la Beddra Matri di lu Munti. Invero pretermisero il Carbone che ancor oggi ne va facendo un casus belli, Naturalmente il sottoscritto che aveva licenziato nel 1999 La Signoria Racalmutese dei Del Carretto, ove aveva scritto cose molto intrgiganti su questa fola paesana  (vedi ad es. pag. 49 e segg.) viene del tutto ignorato-
Dominava il Savatteri e questi a tutto concedermi mi fa autore di una polemica controstoria-
Era comunque successo che mio fratello l'ing. Angelo Taverna, rovistando tra libri accatastati nel soffitto della casa della moglie la quale pare appenuta al canonico Mantione trova un libricino di trenta pagine stampato a Palermo nel 1764 (ovviamente scritto molto tempo prima) ove si parla della nostra "Maria Vergine".
Finito il libretto in mie mani ne faccio una esegesi critica e storica e là la versione caroselliana integrata dai versi filomeneghini del Carbone salta tutta per aria.
Il Carbone inviperito per l'esclusione dall'affare del 2003 ne viene a conoscenza per averne io fatto un post in un mio blog di cui avevo perso la memoria.
Ambiguamente dà delle sciabolate alla cricca di Malgrado Tutto ma per il suo tornaconto  rabbercia e ridimensiona il succo della mia ricerca storica come potete constatare voi stessi scorrendo la fotocopia che vi ripropongo.

Il Carbone che mi mette in risalto quando gli posso essere utile nella sua eterna lotta contro Malgrado Tutto poi tende a ridimensionarmi ignorandomi ed evitando ogni apprezzamento storico e figurarsi letterario in relazione ad ogni mio scritto o post. 
Così vanno le cose a Racalmuto. Caro Pio Martorana, e tu davvero sei convinto che il protervo e supponente intellettuale a Racalmuto  sono io?
Calogero Taverna
Le frottole di Sciascia



Nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO, questo mio post su Petrotto ha avuto un successo strabiliante. Che significa? Intanto ho preso un diploma di riconoscimento dei miei meriti storici firmato proprio dal prof. Salvatore Petrotto e l'ho messo in bella mostra nella mia Villa Merycal. L'ho invito a istituire sin d'ora una lista elettorale per rinnovargli la carica sindacale di Racalmuto e lo prego di mettermici come suo candidato a consigliere comunale. Calogero Taverna   mercoledì 25 maggio 2016


Totò Petrotto nel Comitato promotore regionale di Sinistra Italiana
Image 
 
Si è costituito anche in Sicilia, nel corso di una riunione ad Enna, il comitato promotore regionale di Sinistra Italiana. Ai siciliani che già partecipano al comitato promotore nazionale, i senatori Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Corradino Mineo, il deputato Erasmo Palazzotto e Luca Canarini, si sono aggiunti anche Ottavio Navarra, Raffaele Gentile e Ludovica Ioppolo. Del comitato promotore regionale, che lavorerà in Sicilia fino al congresso nazionale del nuovo partito che si svolgerà a dicembre, è parte anche l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, in rappresentanza del territorio agrigentino, e che afferma : “Si tratta di dare un nuovo strumento di lotta offerto a tutti coloro che subiscono ogni giorno la violenza di un neoliberismo che produce disuguaglianza ed esclusione sociale”. (25.05.2016)
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Nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO, questo mio post su Petrotto ha avuto un successo strabiliante. Che significa? Intanto ho preso un diploma di riconoscimento dei miei meriti storici firmato proprio dal prof. Salvatore Petrotto e l'ho messo in bella mostra nella mia Villa Merycal. L'ho invito a istituire sin d'ora una lista elettorale per rinnovargli la carica sindacale di Racalmuto e lo prego di mettermici come suo candidato a consigliere comunale. Calogero Taverna

Nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO, questo mio post su Petrotto ha avuto un successo strabiliante. Che significa? Intanto ho preso un diploma di riconoscimento dei miei meriti storici firmato proprio dal prof. Salvatore Petrotto e l'ho messo in bella mostra nella mia Villa Merycal. L'ho invito a istituire sin d'ora una lista elettorale per rinnovargli la carica sindacale di Racalmuto e lo prego di mettermici come suo candidato a consigliere comunale. Calogero Taverna   mercoledì 25 maggio 2016


Totò Petrotto nel Comitato promotore regionale di Sinistra Italiana
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Si è costituito anche in Sicilia, nel corso di una riunione ad Enna, il comitato promotore regionale di Sinistra Italiana. Ai siciliani che già partecipano al comitato promotore nazionale, i senatori Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Corradino Mineo, il deputato Erasmo Palazzotto e Luca Canarini, si sono aggiunti anche Ottavio Navarra, Raffaele Gentile e Ludovica Ioppolo. Del comitato promotore regionale, che lavorerà in Sicilia fino al congresso nazionale del nuovo partito che si svolgerà a dicembre, è parte anche l’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, in rappresentanza del territorio agrigentino, e che afferma : “Si tratta di dare un nuovo strumento di lotta offerto a tutti coloro che subiscono ogni giorno la violenza di un neoliberismo che produce disuguaglianza ed esclusione sociale”. (25.05.2016)
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Carissimo Pio Martorana, a futura memoria visto che il futuro ad onta di Sciascia, ha memoria se si lascia traccia documentata, questa nostra polemica l'hai iniziata tu. Sei partito a spiovere ponendomi maliziosamente un quesito inconsistente. I miei approfonditi studi, specie a proposito del Falconcini, mi hanno portato a fare chiarezza su quella tua storia "degli eroi briganti", una storiella fabbricatavi in famiglia; ma alla luce di quel che annotava il celebre avvocato Picone nato a Racalmuto ma egemone ad Agrigento mi è risultata fantasiosa. Che dovrei fare retromarcia per rispetto all'oggi onnipotente famiglia MESSANA-MARTORANA nel mio grande e schietto ed unico Racalmuto?
-----------
Pio Martorana

Perché non fai una ricerca sugli eroi briganti del nostro paese ? Solo tu puoi scoperchiare le stragi che Racalmuto sicuramente avrà subito , almeno io credo
Carissimo Pio Martorana, a futura memoria visto che il futuro ad onta di Sciascia, ha memoria se si lascia traccia documentata, questa nostra polemica l'hai iniziata tu. Sei partito a spiovere ponendomi maliziosamente un quesito inconsistente. I miei approfonditi studi, specie a proposito del Falconcini, mi hanno portato a fare chiarezza su quella tua storia "degli eroi briganti", una storiella fabbricatavi in famiglia; ma alla luce di quel che annotava il celebre avvocato Picone nato a Racalmuto ma egemone ad Agrigento mi è risultata fantasiosa. Che dovrei fare retromarcia per rispetto all'oggi onnipotente famiglia MESSANA-MARTORANA nel mio grande e schietto ed unico Racalmuto?
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Pio Martorana

Perché non fai una ricerca sugli eroi briganti del nostro paese ? Solo tu puoi scoperchiare le stragi che Racalmuto sicuramente avrà subito , almeno io credo


Quanti sono gli ergastolani ostativi in Italia?



E' legale una pena perpetua, che non POSSA MAI tenere conto che molti fra loro hanno dimostrato che il loro "riscatto" è avvenuto,
e come è avvenuto?

Assunta Russo Mi iscriverò al Partito Radicale... che, come il Buddismo, accoglie la coesistenza tra "religioni" diverse.

______________________

Lillo Taverna Non credo che vi sia una figura giuridica denominabile "ergastolano ostativo" cui appioppare quella classificazione tremenda: fine pena mai. Il mio figliolo "selettivo" Alfredo Sole ora professore in filosofia alle volte ci prova a spiegarmi le tante differenze tra 41bis e 4 bis, tra ostatività e pentitismo collaborativo. Non mi ci raccapezzo. Al tempo di Sofri e di Veronesi se ne face un gran parlare ma si aggiunse confusione a confusione. Io mi sono fatta questa strana idea. Ti condannano all'ergastolo (fine pena mai) ma ti giudicano particolarmente pericoloso perché i tuoi crimini vengono considerati delitti di mafia. Quindi ti incarcerano in carceri durissimi in regime di 41bis. Se sei furbo ti dichiari "pentito" ti consegni ad un ambizioso giovane giudice dell'Antimafia. Gli firmi tutte le dichiarazioni che a lui servono per acquisire meriti nella lotta alla Mafia e finisci "funzionario di Stato" con alta remunerazione, con casa a tua disposizione e ti corrispondono anche le retribuzioni per ferie. Al magistrato serve che tu sia ad esempio il capo mafia di Racalmuto e hai compiuto o ordinato gli efferati crimini che quel giudice sta perseguendo. Stavi magari a lu Chiuppo ove manco i denti riuscivi a curarti e nel frattempo non vi fu omicidio nel raggio di cento chilometri che tu non hai commesso o commissionato. Se invece non sei furbo ti lasciano marcire nel 41 bis oltre i limiti massini stabiliti dalla legge. Fai ricorso nei tribunali oltre confine dei diritti dell'uomo, ti danno ragione, Sornionamente allora ti passano al 4 bis. Il 4 bis prevede una serie di benefici, ad esempio come quelli concessi al non pentito Sofri. Solo che ti devono riconoscere la caratteristica di "pentito collaborativo" ma una collaborazione saliente fattiva infame. E giudici distratti che manco ti rispondono se gli scrivi di tanto in tanto valutano se davvero sei divenuto "collaborativo attivo". Se non fai l'infame quella bella caratteristica non te la riconoscono. Allora ti scordi i benefici del 4 bis e nel frattempo continuano i rigori del 41 bis, fine pena mai. Calogero Taverna






1Giulio Maria Giannico






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Commenti






Giulio Maria Giannico






Giulio Maria Giannico Carissimo, ricorda che dire la verita' e' l'unico peccato - soprattutto in Italia - che non viene mai perdonato. E' triste, ma e' cosi'





Assunta Russo E Carmelo Musumeci?










Lillo Taverna E' tutta una storia particolare. Certo se il mio figliolo selettivo Alfredo Sole continua ad essere considerato "ostativo" nel senso gesuitico detto sopra ben più grave dovrebbe essere la situazione di Musumeci, Sole è davvero pentito; scrive efficacemente: "di un solo omicidio non son pentito: la soppressione del mio vecchio io"; per faide feroci tutto il suo entourage mafioso racalmutese è stato spazzato via, la sua famiglia (moglie figlio e fratello vivono dignitosamente ma quasi in ristrettezze economiche e son ben lungi da ogni contiguità mafiosa. Musumeci può vantare minor titoli di redenzione sociale e certamente di collaborazione attiva ne ha fornita meno di Sole, tuttavia, previa una abile pubblicità scrittoria gli si son concessi tutti ed altri i benefici del 4 bis. Alfredo ha avuto la disavventura d'incontrare lungo la via del suo calvario carcerario il compaesano Tano Savatteri che ne ha fatto vent'anni fa un agghiacciante ragazzo di Regalpetra e nel febbraio di quest'anno riedita con la compiacenza dell'altro compaesano Garlisi di Melampo quella vecchia creazione giornalistica come se nulla fosse nel frattempo mutato. Per un distratto giudice dell'ANTIMAFIA di Palermo quindi SOLE resta indiscutibilmente e a gran voce del duo Savatteri-Garlisi eternamente OSTATIVO.

I racalmutesi se lo mettano bene in testa: nessuna statua di marmo gaginesca o di scuola gaginiana è mai venuta dal mare a Racalmuto nel 1503.


Quarant'anni dopo il vescovo Tagliavia  ci attesta inequivocabilmente che nessuna chiesetta di Santa Lucia c'era o c'era stata in quel cocuzzolo del Monte a Racalmuto. C'era stata da vecchia data la Chiesa di Maria Santissima del Monte come dimostrabile dalle Visite pastorali. Il santuario settecentesco di padre Signorino ha una sua storia non tutta commendevole, vi è persino puzzo di ravvedimento da lussuriosa convivenza in contrasto con il sacerdotale voto di castità. Cose da me studiate anche se non divulgate molto più e meglio del Nalbone. Pronto a tutte le sfide di questo mondo. I soloni dei miei stivali di Racalmuto han da cianciare quanto par loro: io attesto (e non contraddico) per tabulas, forte della mia mentalità ispettiva inculcatami dalla Banca d'Italia, mica dalle scuole serali, o dal precariato magistrale, o da qualche miracolo di padre Scimè S.J. (Calogero Taverna)

Quando ho scritto qieste note, fuori dai gangfheri epr l'eterna gaffe dilegiante del signor Carbone , andavo a memoria e la memoria mi ha ha un po' tradito. Quindi rettifico.

Mi accorgo ora che il defunto signor Nalbone della novella famiglia crestomantica di fine Ottocento, si mise a pubblicare, a suo esclusivo nome, nel luglio del 2003, i risultati delle mie ricerche sulla Madonna del Monte cui ad un certo punto aveva partecipato ma in subordine.

Possedevo già la trascrizione della prima visita partorale che sotto la guida dell'eccellente paleografo mons. Collura aveva fatto una laurenda molto tempo prima. Mons. Noto ne aveva fatto degna réclame.

E là vengono fuori noterelle storiche su questa statua marmorea della Madonna del Monte.

Nel 1543, l'11 giugno (la prima delle particolari indizioni siciliane) tocca al vicario generale, don  Bartolomeo de Perinis, del vescovo aristocratico di Girgenti, Mons. Pietro Tagliavia ed Aragona , far previsita pastorale in quel di Racalmuto e tra l'altro si mette a d ispezionare quella che si chiamava ed era già a quell'epoca "Chiesa di Santa Maria di lu Munti". Si respira aria concililiare tridentina, ma l'interesse dell'alta gerarchia ecclesiastica agrigentina è per le cose di carattere economico. Al Monte operava come in altre chiese racalmutesi una di quelle ambigue confraternite laiche che molto lucravano curando le sepolture in quelli che erano i veri cimiteri dell'epoca, le chiese. Scattava un complesso interesse finanziario. Quelle sepolture costavano. Ogni singolo tributo si quadripartiva, nel linguaggio dell'antenato dell'ufficio tributi di Vittorio Lauricella si parlava di quartuarie: un quarto al vescovo, un quarto all'arciprete, un quarto al cappellano che aveva curato la buona morte e un quarto appunto a codeste forme di laica  fratelallaza, medievalmente dette "confraternite". L'ultima a residuare è quella dell'Itria, la "mastranza".  Vien poi il Vescovo e suggella la visita e quindi abbiamo interessanti inventariazioni. In quella del 1543 mi colpisce questo inciso che accenna ad : "una figura di nostra donna di marmaro, con sopra un Pavigliuni di cuttuni cum una frinza di sita russa ... et una cultra vecha".

Ne ho scritto e riscritto tante volte e per diversi frangenti molto prima del Nalbone come potrei ampiamente documentare se Pio Martorana continua a contestarmi.

Era il 18 giugno 1995 (ventuno anni fa), sotto l'illuminato  sindaco Prof. Salvatore Petrotto (l'unico a Racalmiuto che un riconoscimento "con ammirazione, riconoscenza e stima" me l'ha tributato) si svolse la cerimonia della concessione di quattro cittadinanze onorarie ad un Casuccio, a codesto Nalbone, al meritevole dottor Burruano ed a un medico padovano di eccelsa statura fisica.

Il Nalbone si credette obbligato  a fare una lectio magistralis di storia paesana. Ma era molto depresso e appena apriva bocca si metteva a piangere. Allora mi chiama a Roma per tenere  io quella lectio magistralis. Io la redigo e gliela passo in anteprima. Il signor Nalbone ha paura che vi possa essere qualche mia stecca antisciasciana. Ne sussurra notte tempo a tale Aldo Scimé. Alla Fondazione mi invitano a leggere quella Lectio. Inizio a parlare. Istantaneamente mi lasciano solo sul Palco. Anche il Nalbone mi abbandona. Solo lo storico di Grotte prof. Calogero Valenti resta ad ascoltarmi con religiosa attenzione. Giù inscenano una immonda chiassata per impedire all'uditorio di ascoltarmi. Io imperterrito continuo. E' una lectio lunghetta assai. Adiratosi uno dei fratelli Picone, che doveva recitare i suoi versi pitocchi in gloria della sua famiglia,  sale sul palco per invitarmi a chiudere. Lo mando letteralmente a fare in culo. Quella mia LECTIO MAGISTRALIS sta dattiloscritta negli armadi del  Circolo Unione e con dedica stava nella Biblioteca Comunale  (se c'è ancora non saprei). Non sta ovviamente ove dovrebbe stare e cioè alla Fondazione Sciascia. L'ostracismo nei miei confronti continua.

Caro Pio Martorana anche là sai quante scoperte vere sull'avvicendarsi storico della vita di questa Racalmuto! Altro che ammonimenti esortazioni collaborazioni o e non che altro tu pretenda che io dia ai tanti sedicenti poeti dell'inesistente storia racalmutese.

Calogero Taverna



E.N. Messana, mio nonno e il dormiente sindaco comunista Messana

E.N. Messana, mio nonno e il dormiente sindaco comunista Messana


Pio Martorana così mi rimbrotta a proposito dell'Opera Magna della storia paesana di suo zio Eugenio Napoleone Messana.

Appare chiaro che di me ha letto svogliatamente e distrattamente qualche chiosa polemica ed ha trascurato il profluvio di miei scritti storici, taluni stampati sia pure a mie spese.

Vi avrebbe trovato tanti tantissimi riconoscimenti al microstorico locale Eugenio Napoleone Messana, non ultimo il merito di avere trascritto l'elenco dei 32 "dispersi in guerra", quella del 15-18 ove fu disperso il 24 maggio 1917 (sic!) da un cecchino austriaco  ad Hudi Log in Slovenia mio nonno Calogero Taverna,

Certo Pio non ha voglia di seguirmi nella polemica che vi ho fatto sgorgare.

Nonostante tutte le mie pressioni anche l'accidioso sindaco Comunista Messana si guarda bene dal ricordarli tutti e 32 quei popolani "dispersi" magari con una lapide in flex a Santa Maria (mentre nel centenario dell'anno scorso il Messana non arrossì nel cingersi di fascia tricolore per esaltare  per par condicio i martiri racalmutesi della fascistissima Repubblica Sociale di Salò - che non mi risultano esistere - o le famiglie che avevano lucrato con taluni falsi dispersi in Russia).

Già, la Verità è rivoluzionaria, caro Pio, ma certamente giammai a senso unico.
-----------------------------
Cosi riservatamente mi scrive Pio Martorana

Perché usi questi termini se fossero vissuti ai giorni nostri e con i mezzi informatici di cui tu ora sei dotato tu sicuramente non avresti niente da raccontare mi ricordo che Genio andava a Palermo a Catania e in altri posti con la sua seicento e non aveva L' archivio microfilmato e scriveva con un dito nella sua Olivetti
Almeno apprezza il sacrifico che ha fatto















E. N. Messana, mio nonno e il dormiente sindaco comunista Messana

E.N. Messana, mio nonno e il dormiente sindaco comunista Messana


Pio Martorana così mi rimbrotta a proposito dell'Opera Magna della storia paesana di suo zio Eugenio Napoleone Messana.

Appare chiaro che di me ha letto svogliatamente e distrattamente qualche chiosa polemica ed ha trascurato il profluvio di miei scritti storici, taluni stampati sia pure a mie spese.

Vi avrebbe trovato tanti tantissimi riconoscimenti al microstorico locale Eugenio Napoleone Messana, non ultimo il merito di avere trascritto l'elenco dei 32 "dispersi in guerra", quella del 15-18 ove fu disperso il 24 maggio 1917 (sic!) da un cecchino austriaco  ad Hudi Log in Slovenia mio nonno Calogero Taverna,

Certo Pio non ha voglia di seguirmi nella polemica che vi ho fatto sgorgare.

Nonostante tutte le mie pressioni anche l'accidioso sindaco Comunista Messana si guarda bene dal ricordarli tutti e 32 quei popolani "dispersi" magari con una lapide in flex a Santa Maria (mentre nel centenario dell'anno scorso il Messana non arrossì nel cingersi di fascia tricolore per esaltare  per par condicio i martiri racalmutesi della fascistissima Repubblica Sociale di Salò - che non mi risultano esistere - o le famiglie che avevano lucrato con taluni falsi dispersi in Russia).

Già, la Verità è rivoluzionaria, caro Pio, ma certamente giammai a senso unico.
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Cosi riservatamente mi scrive Pio Martorana

Perché usi questi termini se fossero vissuti ai giorni nostri e con i mezzi informatici di cui tu ora sei dotato tu sicuramente non avresti niente da raccontare mi ricordo che Genio andava a Palermo a Catania e in altri posti con la sua seicento e non aveva L' archivio microfilmato e scriveva con un dito nella sua Olivetti
Almeno apprezza il sacrifico che ha fatto















Assunta Russo

8 h ·

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Quanti sono gli ergastolani ostativi in Italia?

E' legale una pena perpetua, che non POSSA MAI tenere conto che molti fra loro hanno dimostrato che il loro "riscatto" è avvenuto,

e come è avvenuto?

Assunta Russo Mi iscriverò al Partito Radicale... che, come il Buddismo, accoglie la coesistenza tra "religioni" diverse.

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Lillo Taverna

Lillo Taverna Non credo che vi sia una figura giuridica denominabile "ergastolano ostativo" cui appioppare quella classificazione tremenda: fine pena mai. Il mio figliolo "selettivo" Alfredo Sole ora professore in filosofia alle volte ci prova a spiegarmi le tante differenze tra 41bis e 4 bis, tra ostatività e pentitismo collaborativo. Non mi ci raccapezzo. Al tempo di Sofri e di Veronesi se ne face un gran parlare ma si aggiunse confusione a confusione. Io mi sono fatta questa strana idea. Ti condannano all'ergastolo (fine pena mai) ma ti giudicano particolarmente pericoloso perché i tuoi crimini vengono considerati delitti di mafia. Quindi ti incarcerano in carceri durissimi in regime di 41bis. Se sei furbo ti dichiari "pentito" ti consegni ad un ambizioso giovane giudice dell'Antimafia. Gli firmi tutte le dichiarazioni che a lui servono per acquisire meriti nella lotta alla Mafia e finisci "funzionario di Stato" con alta remunerazione, con casa a tua disposizione e ti corrispondono anche le retribuzioni per ferie. Al magistrato serve che tu sia ad esempio il capo mafia di Racalmuto e hai compiuto o ordinato gli efferati crimini che quel giudice sta perseguendo. Stavi magari a lu Chiuppo ove manco i denti riuscivi a curarti e nel frattempo non vi fu omicidio nel raggio di cento chilometri che tu non hai commesso o commissionato. Se invece non sei furbo ti lasciano marcire nel 41 bis oltre i limiti massini stabiliti dalla legge. Fai ricorso nei tribunali oltre confine dei diritti dell'uomo, ti danno ragione, Sornionamente allora ti passano al 4 bis. Il 4 bis prevede una serie di benefici, ad esempio come quelli concessi al non pentito Sofri. Solo che ti devono riconoscere la caratteristica di "pentito collaborativo" ma una collaborazione saliente fattiva infame. E giudici distratti che manco ti rispondono se gli scrivi di tanto in tanto valutano se davvero sei divenuto "collaborativo attivo". Se non fai l'infame quella bella caratteristica non te la riconoscono. Allora ti scordi i benefici del 4 bis e nel frattempo continuano i rigori del 41 bis, fine pena mai. Calogero Taverna

1Giulio Maria Giannico

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Giulio Maria Giannico

Giulio Maria Giannico Carissimo, ricorda che dire la verita' e' l'unico peccato - soprattutto in Italia - che non viene mai perdonato. E' triste, ma e' cosi'
Assunta Russo E Carmelo Musumeci?


Lillo Taverna E' tutta una storia particolare. Certo se il mio figliolo selettivo Alfredo Sole continua ad essere considerato "ostativo" nel senso gesuitico detto sopra ben più grave dovrebbe essere la situazione di Musumeci, Sole è davvero pentito; scrive efficacemente: "di un solo omicidio non son pentito: la soppressione del mio vecchio io"; per faide feroci tutto il suo entourage mafioso racalmutese è stato spazzato via, la sua famiglia (moglie figlio e fratello vivono dignitosamente ma quasi in ristrettezze economiche e son ben lungi da ogni contiguità mafiosa. Musumeci può vantare minor titoli di redenzione sociale e certamente di collaborazione attiva ne ha fornita meno di Sole, tuttavia, previa una abile pubblicità scrittoria gli si son concessi tutti ed altri i benefici del 4 bis. Alfredo ha avuto la disavventura d'incontrare lungo la via del suo calvario carcerario il compaesano Tano Savatteri che ne ha fatto vent'anni fa un agghiacciante ragazzo di Regalpetra e nel febbraio di quest'anno riedita con la compiacenza dell'altro compaesano Garlisi di Melampo quella vecchia creazione giornalistica come se nulla fosse nel frattempo mutato. Per un distratto giudice dell'ANTIMAFIA di Palermo quindi SOLE resta indiscutibilmente e a gran voce del duo Savatteri-Garlisi eternamente OSTATIVO.

E' tutta una storia particolare. Certo se il mio figliolo selettivo Alfredo Sole continua ad essere considerato "ostativo" nel senso gesuitico detto sopra ben più grave dovrebbe essere la situazione di Musumeci, Sole è davvero pentito; scrive efficacemente: "di un solo omicidio non son pentito: la soppressione del  mio vecchio io"; per faide feroci tutto il suo entourage mafioso racalmutese è stato spazzato via, la sua famiglia (moglie figlio e fratello vivono dignitosamente ma quasi in ristrettezze economiche e son ben lungi da ogni contiguità mafiosa. Musumeci può vantare minor titoli di redenzione sociale e certamente di collaborazione attiva ne ha fornita meno di Sole, tuttavia, previa una abile pubblicità scrittoria gli si son concessi tutti ed altri i benefici del 4 bis. Alfredo ha avuto la disavventura di'incontrare lungo la via del suo calvario carcerario il compaesano Tano Savatteri che ne ha fatto vent'anni fa un agghiacciante ragazzo di Regalpetra  e nel febbraio di quest'anno riedita con la compiacenza dell'altro compaesano Garlisi di Melampo quella vecchia creazione giornalistica come se nulla fosse nel frattempo mutato. Per un distratto giudice dell'ANTIMAFIA di Palermo quindi SOLE resta indiscutibilmente e a gran voce del duo Savatterii-Garlisi eternamente OSTATIVO.   

venerdì 27 maggio 2016


Sempre a Bovo, sempre in villa Merycal, sempre in questo fine Maggio 2016- Ricordate la troffa di fiori viola che cercai di testimoniare? Ora col modesto cellulare mentre dietro il sole discende nel suo antro notturno dietro la Montagna cerco di ritrarre quei fuori ora racchiusi su quegli steli pelosi.