Io invece vorrei tanti tantissimi "amici" e invece mi devo accontentare di qualche centinaio. Questa è l'unica palestra in cui si può dire, predicare, maldire, benedire, insolentire, deridere a piacimento, senza censure. I preti dicevano bonum est sui diffusivum- Un intelligentone giansenista amico mio invece mi corregge: malum est sui diffusivum. Io che sono nicciano mi va di andare al di là del bene e del male. Se non posso colloquiare a che mi serve blasfemare come spesso faccio. E questo mi fa scemare sempre più il numero dei miei "amici". Da ultimo ho perso l'amicizia di un mio amico d'infanzia divenuto professore dei vermi perché irrido alle sue bigotte superstizioni. Così mi è capitato con una professoressa pingue che dopo libertinaggi è divenuta ultra bigotta. E il guaio è che quando mi tolgono l'amicizia manco me ne accorgo. Me ne accorgo - e non sempre - molto tempo dopo e ci rimango male. Ma per lo spirito di contraddizione io l'amicizia (specie alle donne) la tolgo per un nonnulla.
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