sabato 11 giugno 2016

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Lillo Taverna
Lillo Taverna Questo l'insegnamento accademico: la realtà altra; la poetica opposta, la didattica noiosa, la linguistica poderosa. Diciamolo senza pudori o remore riverenziali: ogni parola è un mondo unico non intercambiale.-Non esistono due parole che abbian lo stesso significato. Posso accedere ad una teorica che ammetta la tautologia: dire cone diverse parole l'identica cosa. Arduo poi a concepirla nel concreto. Già colocare una parola in punti diversi di un periodo camba senso e musicalità. Il parlare come lo scrivere è precipuamente musica. Musica di varia rilevanza,. dal romantico al dodecafonco, dalla sinfonia alla melodia e al monodico salmodiare del divino canto gregoriano. Arriviamo alla prosa di Ornella Pennacchioni. Un critico serio che all'epoca si diceva "commediografo e scrittore", Alessio Patti di Sicilia, uomo rigoroso di tosta cultura, pretendeva che in Ornella Pennacchioni "i contenuti non sono asserviti alle parole, ma sono le parole a venir dietro ai contenuti" arditezze maliarde ma a mio avviso non convincenti. . Se restiamo nella teoriaca catoniana del "rem tene, verba sequentur", Ornella è bruciata. Non ha "res" alcuna da proporre o imporre o deporre o supporre. Lei ha solo l'imperativo categorico del dire per dire ma con eleganza, in modo barocco persino e spesso rococò. Lei vuol solo apparire.E' narcisista: si ammira e si sdilingua. E non le basta nè la paratassi e neppure l'ipotassi. Il suo dire esplosivo, poetico, avviluppato, concorde nella totale discordia è il suo eros, la sua femminilità concupiscente, il suo gioco amoroso, il suo mefistofelico diniego. Il suo perdersi e il suo ritrovarsi. Maniaca e saggia, giocanda e triste. Secondo Alessio Ornella impudenteente, altezzossamente amandosi e in fondo disprezzandoci direbbe "imparate a sapermi".
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Lillo Taverna
Lillo Taverna Quindi deduzione inelittabile? Sotto il vestito il nulla, come sotto l'estrosità cretiva dei grandi abiti degli stilisti d'italico ingegno le silfidi che quegli abiti mostrano ondeggianto in lubriche passerelle non hanno nulla sotto? E no! Sotto gli abiti alla moda degli stilemi scrittori della Pennacchioni, c'è lei con la sua anima, con il suo corpo, con i suoi amori (se mai ne ha avuti), i suoi silenzi espressivi le sue rabbie esistenziali, il suo mondo piccolo borghese, la sua terra periferica, le sue ambizioni tradite, il suo teatro mancato, le sue estasi incompiute, il suo novecentesco secolo senza grandi gioie, senza grandi passioni, senza perdizioni depravanti, tutto disciplinato pur nell'indisciplina nell'andare fuori riga nei balletti della Masi, con le sue belle cosce affusolate, appetitose, invitanti al peccato, ma solo quello di pensiero, con il suo atterrirsi per l'occaso incombente, il suo intenerirsi per la figlia, per i due nipotini, per l'amico di tetatro che muore anzitempo, con il suo dover tornare a casa ad accudire allo sposo o compagno che sia. E lei grida, ciarla, colloquia, sperduta ma compunta non capendo non tollerando avendo ripulsa della avvilente quitidianità.

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-IL RIVERBERO-
di Ornella Pennacchioni.
Ogni giorno, come fosse battesimo e funerale, nasco e muoio di parole. Sento l'odore, il sapore, ne rinnego la retorica, mai ne contengo l'emorragia fino all'estasi dell'anemica. Dissanguo e nutro, lucido e oscuro, dormo l'insonnia contando i rovesci del mio tempo neonatale. Che la parola sia spesso una sorta di vanvera col fiato da compari, lo sanno tutti, ma non mi riguarda. Non copio, non trasporto il pensiero altrui in giro per bacheche, non mi interessa. Sono una produttrice di parole, una sorta d'imprenditrice del pensiero espresso: il mio, e il mio va ovunque, a bene dire fino al disturbo della mal santità dei falsari dell'anima. E ne è ingombro il mondo dalla mal digestione al rutto del pensiero, si sa, quanto è vero che è vero, nulla supera la volgarità dell'anima. Un'architettura teorica con maschera da passeggio come una pochette? A volte, si. La mia parola non è mai astemia, ma sobria. Avvolgo e srotolo gomitoli d'ipotesi, sono ubriaca già fuori dell'osteria, perché bramo l'accesso all'eccesso. Una insegna bianca quanto un foglio, rossa quanto un figlio: mi libero. Di mia passione sono l'idea, la dea, il fastidio, il premio, la verità, la libertà.
VostraNONmente Ornella.
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Commenti: 20
Commenti
Concetta Ciccarelli ..si sente ..si sentee che tu ti esprimi d'impulso o' pulsaica logorrea.. sei la produttrice delle tue paroli sempre a.d.o.c ..mi piaci
Brigida Liparoti Amata e odiata, il buco nel pozzo e l'acqua che esso contiene... chi mai potrebbe dire che tu non sia tu? Nemmeno tu
Essere è vantaggio, dirlo è sincerità ...e poi? Poi vi è quella so-stanza che contraddistingue l'uno dall'ognuno. Tu
Pier Luigi Alberto Poli cantami sempre, o diva, dell'ubriaca Ornella la parola richiesta. Non immaginata nè confezionata se non in una mente talmente lucida da apparire sgangherata. Chè il piacer non è di viver come bruti ma di seguir virtute e mai apparenza.....
Miria Miccoli E perche' no la libreria quella che alimenta la mente mia.e da ragione alla parola che forte fragile che sia expande il cuore e l'anima mia.
Marina Rumich Io vivo di parole e apprezzo le Tue..cosi' vere..spontanee e prive di ritegno..sentite e cosi' espresse..grazie di cuore.
Rosalba Di Vona Sei verbo, sei anima, sei mente, sei parola, sei fantastica, sei raffinata. Leggerti è un privilegio.
Paola Maria Leonardi Mi sembra di capire che rivendichi l'appartenenza di tutto ciò che hai scritto e scrivi. Chiunque ti abbia copiata o vagamente ingannata rubandoti la creatività , resterà una persona meschina e senza personalità .
Lillo Taverna non so se posso ascrivermi a questa razza dannata; nel caso perché meschino? perchè "senza personalità?. Mi sa che le donne hanno troppppi complessi e scrivono con lasciva verbosità.
Smeralda Fagnani Impossibile copiarti ,sei unica!💐
Giovanni Francomacaro Tutti i libri tutti gli scritti del pianeta parlano in sostanza delle stesse cose: amore, guerra, lavoro, Dio. La parola Ornella è l'infinita possibilità dell'esistere che ruota attorno a questi quattro elementi. chi scrive può creare il mondo che vuol...Altro...
Lillo Taverna Cara Cuncittina dimmi prima la tua età e il tuo luogo di nascita e quindi ti svesto per le feste. Io mi sono già confessato. Maschilista assoluto. Adoro Saffo ma mi impressionano le novelle cultrici della sacerdotessa dell'isola di Lesbo, cui peraltro...Altro...
Lillo Taverna Lillo Taverna

Lillo Taverna Questo l'insegnamento accademico: la realtà altra; la poetica opposta, la didattica noiosa, la linguistica poderosa. Diciamolo senza pudori o remore riverenziali: ogni parola è un mondo unico non intercambiale.-Non esistono
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Lillo Taverna Lo ammetto soffro di satiriasi senile. Sono andato a guatare il profilo della mia adorabile nemica, la mia Cuncittina, e quando ho visto una splendida pat...cca mi son detto ma questa bisogna corteggiarla non dileggiarla. Invero è stata lei che dissenn...Altro...
Lillo Taverna "E i compagni di Priamo, e Pàntoo e Timete/ e Lampo e Clitio e Icetaone rampollo di Ares/, Ucalègonte e Antenore, l'uno e l'altro prudenti/ sedevano - gli Anziani - presso le porte Scee;/ per la vechiaia avevano smesso la guerra, ma parlatori/ nobili erano, simili alle cicale, che in mezzo al bosco/ stando sopra una pianta mandano voce fiorita:/ così sedavano i capi dei Troiani presso la Torre.
Lillo Taverna Ma csa mai era successo? "Dicendo così, la dea le mise in cuore dolce desio/
Lillo Taverna del suo primo marito, dei genitori, della città.../ Subito di bianchi veli coprendosi, /mosse dalla stanza, versando una tenera lacrima;/ non sola, ma la seguivano anche due ancelle,/ Etra figia di Pitteo e Climene occhi grandi./ Giunsero in fretta dov'erano le porte Scee."
Lillo Taverna Già, Elena passa da un marito all'altro come oggi le caste fanciulle passano da un marito all'altro o meglio da un marito ad un amante giovane e baldo. Ma il marito novello o l'amante prestante, ha da andare alla guerra, o al lavoro, o a far teatro o f...Altro...
Piero Biancardi Dirò solamente questo prima di ritirarmi tra le lenzuola domestiche nella speranza di non creare inutili polemiche.
A volte il riverbero è persin troppo esagerato e quando la parola è orfana di sobrietà bisognerebbe poterla soffocare invece di spanderla in eccesso. Poveri noi.
Un caro saluto a Ornella e a Concetta.
Lillo Taverna la parsimonia dell'incolto!
Piero Biancardi Solitamente non spreco il mio tempo prezioso. Mi spiace ma il mio intervento finisce qui.
Lillo Taverna Oddio quando addirittura si finisce col volere economizzare il proprio nulla!
Gabriella Cortese Ornella. . . che succede al coltissimo Lillo Taverna? Una forma diarroica -verbale? Mi auguro non sia virale. . . .
Lillo Taverna Cara Gabriella se no intendi sii prudente e non parlare. Chi parla si spoglia. Ma se non niente sotto il vestito come te mi pare arriviamo alla banale cacarella. Che schifo!
Piero Biancardi Mi farò odiare...ma sinceramente non me ne può fregar de meno! Impari a misurare le parole e ad essere meno maleducato e cafone.
Avrà solo da guadagnare, mi creda.
Lillo Taverna se qualche imbecille si intrufola là ndone non deve,e lo fa con scurrilità, idiozia, banalità cerco di adeguarmi alle sue bassezze, ma con che stile, con quale eleganza,con quale cultura con quale raffinatezza! Mi dovrei però ricordare il motto evangelico che sintetizzo così: nolite projcere margaritas ante porcos.