venerdì 20 settembre 2013

LA VERITA' E' SEMPRE RIVOLUZIONARIA

Calogero Taverna
 

  • Calogero Taverna A queste cinque signore non proprio più in fiore, in cerca di scrittori ben noti, avrei voglia di chiedere, scusi sapete nulla di PIER MARIA, bel nome no? (il cognome ? ROSSO DI SAN SECONDO, fascistissimo sì ma aristocratico)? Se sì, perché allora non avete fatto la domandina semplice semplice: Rosso perché no? Avete notato che la stradina di una sessantina di chilometri è divenuta una mangia soldi da fare invidia ai tempi faraonici della più bella dc andreottiana? Voi credo che nulla sapete di Vito Soldano (è lì vicino sapete). Certo che se alla Cultura c'era qualche efebico canoro siculo-meneghino, questo lo sapeva tutto. Non vi hanno mai detto che invece di girare lontano, codesta stradina mangiasoldi spazza via la zona più archeologica di Racalmuto. Voi dite: ma non vi è alcun vincolo! Sì, il rispetto all'arte scrittoria o agli accoliti nocini rende ciechi (a senso unico). Voi io manco so chi siete, vivo a Roma; mi giunge eco che rappresentate il nuovo, il colto e l'onesto. Allora fate cassare questa foto e fate una inchiesta! LA VERITA' E' SEMPRE RIVOLUZIONARIA

Ma visto che qui l'autostrada è lontana e solo si tratta di semplice raccordo Agro-nissa, che dissolve stationes romane e sprofonda in bacini acquiferi e che dissemina fondi cui credo di contribuire con i miei massacranti rilievi fiscali (che non mi sembra si eguaglino con quelli che hanno potere di allargare e stringere nelle laiche commemorazioni scrittorie), allora mi auguro che la 640 abbia due poppe una per il locupletante romano Camilleri e l'altra per il negletto nisseno Rosso di San Secondo

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  • A Antonio Perna piace questo elemento.
  • Calogero Taverna A Castello Chiaramontano Racalmuto piace questo elemento..

    Gaspare Agnello Senza Antonio Russello la strada è assolutamente monca. Favra è il cuore dela strada degli scrittori. Quindi Racalmuto-Favara-Agrigento-Porto Empedocle con deviazioni a Ciancia
    na e Sambuca di Sicilia dove sono nati Alessio Di Giovanni e Navarro della Miraglia. Così i conti tornano alla perfezione.

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    Roberto Salvo Più che una strada mi sembra un groviglio sempre più complicato.

    9 ore fa · Mi piace..

    Gaspare Agnello No. si tratta di un'autostrada dritta che parte da RACALMUTO, ATTRAVERSA FAVARA-AGRIGENTO E ARRIVA A PORTO EMPEDOCLE. LA 640 DIVENTA VERAMENNTE LA VIA DEI GRANDISSIMI SCRITTORI ITALIANI ED EUROPEI. POI NON VOGLIAMO DIMENTICARE ALESSIO DI GIOVANNI E NAVARRO DELLA MIRAGLIA CHE IMPREZIOSISCONO LA NOSTRA GRANDE PROVINCIA.

    4 ore fa · Mi piace..

    Calogero Taverna E intanto ci si scorda di Rosso di San Secondo che gli ignari credono persino relitto fascista. Sì, fu fascistissimo purtroppo; svetta, però, su tutti anche su Pirandello. Ma che ne vogliono capire i Nocini nostrani?

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    Gaspare Agnello Parlavamo di scrittori agrigentini. Se ci allarghiamo possaiamo fare tante autostrade con i grandi scrittori siciliani.

    37 minuti fa · Mi piace..

    Calogero Taverna Ma visto che qui l'autostrada è lontana e solo si tratta di semplice raccordo Agro-nissa, che dissolve stationes romane e sprofonda in bacini acquiferi e che dissemina fondi cui credo di contribuire con i miei massacranti rilievi fiscali (che non mi sembra si eguaglino con quelli che hanno potere di allargare e stringere nelle laiche commemorazioni scrittorie), allora mi auguro che la 640 abbia due poppe una per il locupletante romano Camilleri e l'altra per il negletto nisseno Rosso di San Secondo
  • Calogero Taverna sabato 9 marzo 2013

    Viva Rosso di San Secondo

    Lettera aperta a Tano Savatteri:


    paga il tuo fio, collabora con me per il recupero di Pier Maria Rosso di San Secondo a Caltanissetta, al teatro Regina Margherita di Racalmuto.

    Se, quando deceduto, trovassero qualche mio scritto, celiante la tua famiglia, cosa diresti?
    Se lo facessi tu con me, mi incazzerei di brutto. Io inizierei con un prete squinternato da Sciascia, l’arrendatario don Savatteri e Brutto. E magari ci metterei la tua stazza fisica, richiamando qualche episodio di nonni maneschi. E ovviamente sarei lieve e quasi giocoso.
    Tu, metteresti in berlina la mia statura non eccelsa. Ma noi siamo uomini d’onore, disdegniamo entrambi i fanciulli discoli di una evanescente Regalpetra e passeremmo oltre. Non così fece un certo Orio Vergani che a babbo morto , nel 1956 (Rosso di San Secondo o era morto o stava per morire nel novembre del 1956) si mise a scorticare vivo il letterariamente già defunto suo vecchio direttore Rosso. Tu, caro Tano, nel 2005, quasi mezzo secolo dopo gli vai dietro e risillabi: piccolo, olivastro, il colletto duro stretto attorno al pomo di Adamo … con certi astratti furori, sguardi straniti, dolori cupi, e una specie di nera solitudine: Aggettivi a iosa insomma. “Aveva conosciuto il dolore: un fratello morto suicida”. E non parli di Sciascia, ma di Rosso di San Secondo . Ancor oggi mi chiedo: chi scrisse per la tomba del diletto fratello quegli strazianti versi latini? Sciascia o la prof.ssa Andronico?

    Ma noi non facciamo erudizione, vero Tano?

    Ma emendiamoci. Quanto a Rosso di San Secondo io vetero comunista mi porto dentro l’infamia rossa di un seppellimento di un grande genio siciliano sol perché fu un grande fascistone. Ma sempre genio resta, ad onta dell’estetica desunta da Gramsci ad onta del realismo lukacsiano, ma tu caro Tano pecchi in prima persona. Redimiamoci. Portiamo nel teatrino (che ormai così angusto niente altro è) col suo desueto nome monarchico “Regina Margherita” (così vollero i racalmutesi) la rivisitazione di tanto grandissimo autore. Facciamo un’operazione culturale. Facciamo recitare a qualche giovane promessa del teatro, con ascendenze racalmutesi, passi sparsi della enorme produzione teatrale del Nisseno; costruiamo una sorta di antologia sulla gracilità dell’esser donna secondo Pier Maria nella Sicilia dell’inizio del secolo scorso. Penso ad eroine strambe, vaghe, ingenue e peccatrici quali ad esempio la LOTTE del Segno Verde. Ho conosciuto ieri una catanese produttrice cinematografica e teatrale NELLA CONDORELLI che per pochi denari ben si presterebbe a iniziative del genere. A Catania c’e quel nume nascente che ti voleva fare questa estate Podestà di Racalmuto in taluni suoi spunti sul Foglio. Fascista lui, fascista Rosso di San Secondo … io non ho prevenzioni. Un teatrino come quello di Racalmuto a questo è deputato .. ad operazioni culturali senza ritorno economico. E’ il suo vanto, è il mio orgoglio.

    Una attrice che scende piumata tra suoni e proiezioni allucinate, ricche di cromatiche sublimità quali ad esempio il mio amico Agato Bruno saprebbe ben dipingere, sempreché il nostro grande Nicolò Rizzo non voglia collaborare, e adeguatamente inquadrata da una scena estrapolata dal testo e magari recitata da una filodrammatica quale io ravviso in quella diretta da Turiddu Bellavia di Grotte , avrebbe l’estro di diffondere ambigue domande quali “Chi mi cullava? Faceva il lago dondolare il battello? O c’era altro?" come dire la gioia dell’amore. Il dolore della vita.

    Racalmuto fa riscoprire Pier Maria Rosso di San Secondo, emulo di Pirandello, grande “nella sua linea fantastica” … che si proietta e ci proietta “ nell’avventura colorata, nella dimensione onirico-metafisica, quella del delirio, quella del mito” echeggiando lo scritto incisivo e sagace di Andrea Bisicchia. Altro che Orio Vergani e, permettimi, altro che il SICILIANO ad uso di Gaetano Savatteri.

mercoledì 18 settembre 2013

Vox clamantis in deserto.Mi ripeto. Forse qualcuno lo troverò che ha orecchie per intendere

mercoledì 15 maggio 2013

MPS BS BI CRVE INTERFINANZA DI MACALUSO-SINDONA E NTURALMENTE IO


A Racalmuto l'agguerrito ex sindaco si strappa le vesti per una vicenda (non centrale) del MPS. Quell'ex sindaco che poi è mio amicisimo ovviamente non mi legge. E fa bene. Non certo perché io scrivo "desueto" a dire di un meneghino targato nissa-racalmutese, Totò l'italiano lo insegna e me lo insegna. Certo quello che ora vi ripropongo è arte bancaria sopraffina, di difficilisima percezione, figuriamoci comprensione. Come faccio a dire a Totò che se il MPS è come è lo deve per avere ubbidito ai sotterranei impulsi della Banca Centrale Italiana on sede sociale in via Nazionale 91! E tra questi "impulsi" a quello che era il suo "banchiere occulto" il dottor Geronzi, vi rientra pure il salvataggio del dissennato Banco di Sicilia, spappolatosi - banco di emissione e di Stato sin dai tempi della celebre nostra virago Don Aldonza del Carretto - per avere dovuto salvare la politicamente disastrata Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele. E scendi scendi arriviamo alla Interfinanza di Racalmuto del patetico e pingue Joe Macaluso, portaborsa di don Michele Sindona.
Come è piccolo il mondo direte: dalla senesità del Monte Paschi, targato pci-psi-pri alle piacevolezze (finanziarie) di tre realtà banco-finanziarie di Sicilia volte a polverizzare i fondi di solidarietà nazionale pilotati e dirottati da sommi statisti siciliani, ad uno dei quai hanno intestato persino una grande piazza qui a Roma vicino casa mia.
Purtroppo le cose della finanza non sono facilmente deglutibili: le volgarizzazioni alla Dagospia, Travaglio, Grillo, Rizzo, Stella delizieranno una ventina di milioni di elettori ma non scalfiscono neppure a scorza di un mondo i cui due canoni principali sono ferreo segreto bancario anche ex art. 10 L.B. e fuge rumores.


Un giornalista è riuscito ad approfittare di un momento di debolezza confessoria di Geronzi e qualche agghiacciante verità è trapelata. Si chiama MUCCHETTI; ora il PD l'ha acquartierato in Parlamento. Il silenzio è d'obbligo. Sarebbe comico ma tanto bello che lui traducesse alcune criptiche ma orriplanti pagine del suo Confiteor estorto (giornalisticamente parlando s'intende) al banchiere Geronzi per tramutarle in tambureggianti interrogazioni parlamentari. Ma se non lui, perché non altri?
Dal CONFITEOR all’EGO TE ABSOLVO

di Calogero Taverna


Il grande banchiere Geronzi (o meglio mefistofelico "cambista” diabolico regista di fusioni, fusioni per incorporazione, incorporazioni fondenti, acquisizione di attività e passività nette, dismisssioni et similia ma pessimo ragioniere e soprattutto ignaro di pandette codici e leggi sovranazionali) ci confessa a pag. 143-144 che sì per risanare la BNA la Banca di Roma vende Interbanca "e lascia il ricavato alla controllata", che il bischero che compra è il defunto Pontello (quello che viene dalla Banca Privata Finanziaria) "padre-padrone -- molto rispettato non solo nelle Tre Venezie" (chi ha da tremare, tremi). Pontello non si ferma: compra anche la BNA "per 1350 miliardi di lire". Il banchiere realizza "una plusvalenza di mille miliardi. In meno di quattro anni”. Il povero mortale, quello che voi dite che non riesce a sbarcare il lunario, si fa il segno della croce (ammesso che abbia voglia di leggere queste cose di altissima finanza: ma quel Pontello lì i soldi li stampava? Ma quel banchiere come faceva a fare tutti quei marchingegni che manco Tanu Bamminu ci riusciva con le carte?

La Banca di Roma chiude in utile per 909 miliardi di lire. Certo si dirà con tutto quel ben di Dio! E no! Oltre 840 miliardi di lire discendono da una provvida legge modificativa di un principio contabile per cui le imposte di oggi si possono imputare domani. Il banchiere si stizzisce: “non dica effetto positivo: la legge consente il differimento, gli amministratori la devono applicare”. Non mi pare che possano chiudersi in attivo bilanci ope legis. Il rischio è sempre dell’imprenditore che può rinviare alle calende greche oneri abnormi solo se il quadro generale dell’impresa lo permette. Ma bazzecole. Sì c’è Basilea, BI ed altre superfetazioni del capitalismo odierno che vorrebbero addirittura –almeno per le banche – bilanci “prudenziali”. Ma ciò si sa è come non commettere atti impuri da parte di impuberi sani e forti e normali. Roba da preti insomma. Qui a Roma, una perdita –secondo rigidi revisori pagati come società di certificazione dei bilanci –sono costretti a dire che applicando questa legge qui, quella legge là si ovatta una perdita certa di “circa 1400 miliardi di lire” (cfr. pag. 144) con una ammiccante e distribuibile risultanza positiva di “909 miliardi di lire”atta ad esempio a frantumarmi il valore delle mie (solo dieci) azioni della Mediterranea.

Perché siffatto bailamme? Chiaro: per consentire lo SBARCO IN SICILIA (vedi pagg. 144-145 146 e 147 e risparmiami ad ottant’anni il pedante ed ozioso compito di far sintesi giornalistiche).

Sono sornione: lo ammetto. Ma qui ho voglia di chiedere spiegazioni all’illustre facoltà di economia dell’Università del tempo perso di Racalmuto. Perché mai quel putiferio? C’entra Racalmuto? Non ci fu a Racalmuto una INTERFINANZA ove allocchi depositarono centinaia di milioni di loro risparmi, sia per avere assurde ricompense reddituali ma sia anche per infiltrare propri virgulti di non eccelsa levatura almeno scolastica. Già, dopo finita la crisi della Baia dei Porci; pacificatisi America e Russia magari per il provvido intervento di Papa Giovanni (che grande papa quello ed io di sinistra l’adoro più di Bersani con buona pace dei moderni censori tutto sommato nati Grotte); squagliatasi l’iniziativa edilizia “amaricana”del pingue Joe racalmutese in quel di Lampedusa; racalmutesi (e non solo) corsero davvero il rischio di perdere soldi e i loro figli i posti che credevano bancari ma tali non erano. Sovvenne il Banco di Sicilia, La Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele e“salvarono” i depositanti (ma qualcuno dopo dovette pagare: Geronzi, appunto). Sovvenne Di Prima Canicattinese ed altri persino di Castrofiippo e con tanti soldi (in tasca a loro) cedettero banche e banchette al MPS e BPL di Fiorani che quei “derelitti” tutti assorbirono. Ed alla fine pagammo tutti noi, anche quelli che non c’entravamo. Politicanti avveduti a Racalmuto che seppero bene pilotare ‘ste faccende ce ne furono. Io non li cito per non farmi querelare. Ma di grazia oggi non mi facciano la morale (politica). Mi arrabbio davvero.

forse qualche rappresentante del gentil sesso


Da storico coscienzioso (quale dovrei essere e non sono) dischiaro il mio disorientamento. Trovo nell'archivio di un dirigente fascista racalmutese questa foto con didascalia. Quella data, quell'agosto scombussola tutto. Racalmuto fu "liberata" credo il 16 luglio 1943. Queste dovrebbero essere guerrigliere PICCOLE ITALIANE racalmutesi. Sono sicuro che qualche mio lettore saprà meglio trasmettere la foto, ingrandendola, e forse qualche rappresentante del gentil sesso del paese di Sciascia la si potrà riconoscere, ma se vive deve aver superato l'ottantesimo genetliaco. Ecco comunque un altro squarcio della Racalmuto fascistissima, sino al midollo, come riconobbe sua eccellenza Benito Mussolini.



MIO NONNO CALOGERO TAVERNA disperso nella guerra del 1015-18

ONORIAMO I NOSTRI DISPERSI IN GUERRA SENZA AVELLO NATI A RACALMUTO
sabato 2 marzo 2013

ONORIAMO I NOSTRI DISPERSI IN GUERRA SENZA AVELLO NATI A RACALMUTO
Almeno Eugenio Napoleone Messana - che anche sindaco fu - un ricordo lo spese nel suo rigonfio volume sulla storia (rectius fantasie cronachistiche in elogia del suo allargato gruppo familiare) nell'elencare i DISPERSI del 1915-18. Però manco si curò di specificare chi era quel TIRONE re...
iterato ai nn. 32 e 33. Grazie al Messana comunque sappiamo chi furono questi MILITARI DISPERSI che dopo 40 anni tanto dispersi non potevano essere: Erano racalmutesi CADUTI nella criminale guerra del 1915-18. Se ben leggiamo furono trentadue giovani racalmutesi che partirono sani e salvi da Racalmuto. Presero il treno alla ancora fiammante stazione ferroviaria allo sbocco di quella che dopo trionfalmente si chiamerà Viale della Vittoria, alberato dal don Cesare, il benemerito fratello del fascistissimo don Enrico Macaluso, e non se ne seppe più nulla. Morirono, sì morirono tre nel 1916 fra cui il fratello di mia nonna
FALCI CALOGERO NATO A RACALMUTO IL 12 GENNAIO 1895 ad appena 20 anni .... e undici mesi preciseranno i fastidiosi statistici, ma non vide l'anno del suo ventunesimo genetliaco. Era un gran bel giovane: bello come tutti i Falci di Racalmuto ed anche quelli che nacquero e prosperarono a Montedoro o magri dopo in Continente. Un bell'ingrandimento luccicava nell'anticamera vasta dell'alcova all'antica della casa di mio bisnonno Caliddru, casa sotto strada che quando pioveva dovevi immettere una lastra lignea per non fare trasiri l'acqua intra. Fin dai primi vagiti dovetti mirare quella bella foto, accanto ad un'altra.
L'altra foto era quella di mio nonno Calogero nato a Racalmuto l'11 aprile 1880. Il Messana lo annota al n.° 28. Burocraticamente soggiunge: "disperso il 24 maggio 1917". No, signor Messana: morto in località mai comunicataci, solo un numero di quota. Ne abbiamo parlato altra volta. Certo, signor Messana, un disperso la sua gloriosa famiglia non ce l'ha e manco quella dei suoi parenti Savatteri e manco quella dei dominanti Matrona e manco quella dei signori Grillo o dei signori Tulumello o dei signori Vinci e manco quella di qualsiasi dei galantuomini che bivaccavano al Circolo dei Galantuomini. E sa perché? perché quelli alla visita di leva tutti riformati risultano. Non mi crede? Poteva consultare i begli archivi municipali, benissimo tenuti dalla famiglia Tulumello. Allora mica era come ora. Io li ho consultati e vidi e fremetti. Un'inchiesta farei. Lo sa perché il grande oculista Cucco finì in ultimo in disgrazia alla fine del fascismo? Perché cavava un occhio a pagamento per evitare la chiamata in guerra. Aveva cercato di perseguirlo il nostro tenentino dei carabinieri don Salvatore Burruano con il prefetto Mori. Traditore dei carabinieri lo considerarono e dovette subitre le umiliazioni le più avvilenti. Pare che nessuno a Racalmuto ne abbia mai saputo niente. Ad ogni modo tra i dispersi non trovo nessun Burruano. Anche i figli di don Ciccu erano "galantuomini". Eroi e fascisti post bellum.
Nessun cippo, nessuna lapide per questi insignificanti figli del popolo, morti in guerra ma senza avello per strafottenza delle nostre superiori forze armate. Non posso dirlo a voi commissari o ai vostri caudatari che son capaci di magnificarvi per una lettera scritta a Crocetta, abilmente a scarico delle vostre responsabilità amministrative.
Ma qui almeno grido:
Famiglia Agrò - onoriamo il vostro LEONARDO - PRESENTE;
Famiglia Arnone - onoriamo il vostro GAETANO - PRESENTE;
Famiglia Avanzato- onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Campanella - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Campanella - onoriamo il vostro EDUARDO - PRESENTE;
Famiglia Casuccio - onoriamo il vostro FRANCESCO - PRESENTE;
Famiglia Catalano - onoriamo il vostro MICHELANGELO - PRESENTE;
Famiglia Ciminnisi - onoriamo il vostro BIAGIO - PRESENTE;
Famiglia Cipolla - onoriamo ilvostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Esposto Pettinato - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Falci - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Falco Abramo - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Ferlisi - onoriamo il vostro MATTEO - PRESENTE;
Famiglia Licata - onoriamo il vostro ANGELO - PRESENTE;
Famiglia Lombardo - onoriamo il vostro DIEGO - PRESENTE;
Famiglia Manta - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE,
Famiglia Matteliano - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Mendola - onoriamo il vostro GIUSEPPE - PRESENTE;
Famiglia Miceli - onoriamo il vostro GIACOMO - PRESENTE;
Famiglia Ricottone - onoriamo il vostro RAFFAELE - PRESENTE;
Famiglia Salemi - onoriamo il vostro PIETRO GAETANO - PRESENTE;
Famiglia Salvo - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Sardo - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Sciascia - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Scibetta - onoriamo il vostro SALVATORE - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Taverna - onoriamo il vostro CALOGERO - PRESENTE;
Famiglia Taibi - onoriamo il vostro NICOLO' - PRESENTE;
Famiglia Todaro - onoriamo il vostro GIOVANNI- PRESENTE;
Famiglia Volpe - onoriamo il vostro ANGELO - PRESENTE;
Famiglia Tirone, vi onoriamo; non sappiamo altro per ora; solo che per due volte siete citati con identici dati: Cor.le Garibaldi, disperso nella guerra 15-18
Se qualche interessato dovesse leggermi e dovesse comunicarmi precisazioni e indicazioni sarei felice di farne tesoro.

 
MIO NONNO CALOGERO TAVERNA disperso nella guerra del 1015-18

martedì 17 settembre 2013

A prescindere da altri ricercatori, questa è una mia originale elaborazione.

ANNO 1847
1 1847 SALVATORE PUMA A.63 ARCIPRETE
2 1847 FRANCESCO RIZZO A.87 CONFESSORE PRO UTROQUE
3 1847 PIETRO MATTINA A.58 BENEF.CONFES.PRO UTROQUE
4 1847 GIUSEPPE TIRONE A.66 CONFESSORE PRO UTROQUE
5 1847 CALOGERO CURTO A.66 CONFESSORE PRO UTROQUE
6 1847 STEFANO SCIBETTA A.62 CONFESSORE PRO UTROQUE
7 1847 GIUSEPPE ELIA CAVALLARO A.62 CONFESSORE PRO UTROQUE
8 1847 CALOGERO CAVALLARO A.60 CONFESSORE PRO UTROQUE
9 1847 IGNAZIO CAVALLARO A.58 CONFESSORE PRO UTROQUE
10 1847 BERNARDO CAVALLARO A.57 CONFESSORE PRO UTROQUE
11 1847 ALBERTO FIGLIOLA A 52 CONFESSORE PRO UTROQUE
12 1847 DIEGO SCIASCIA ROSA A.54 EX CONFESSORE MONASTERO
13 1847 GAETANO MANTIONE A 52 
14 1847 SALVATORE TIRONE A,5O CONFESSORE DEL COLLEGIO
15 1847 CAMILLO CAMPANELLA A.52 CONFESSORE PRO UTROQUE
16 1847 CALOGERO BARTOLOTTA A.50
17 1847 CARMELO GIANCANI A.40
18 1847 FILIPPO BUSCARINO A.49 CONFESSORE MONASTERO
19 1847 SALVATORE ACQUISTA A.49
20 1847 GIUSEPPE FRANCO A.46
21 1847 LUIGI BARTOLOTTA A.43
22 1847 VINCENZO CHIODO A.   CONFES.UOMINI E DONNE AMMALATE
23 1847 SALVATORE MANTIA A.33
24 1847 FRANCESCO MATTINA A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
25 1847 IGNAZIO CHIODO A.28 CONF.UOMIN. E DONNE AMMALATE
26 1847 GIUSEPPE SCIME' A.31
27 1847 FRANCESCO GRILLO A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
28 1847 ANTONIO PICATAGGI A.29
29 1847 NICOLO' CACCIATORE A.27
30 1847 DIEGO SCIASCIA (MINORE) A.29
31 1847 GIOVANNI MANTIA A.27
32 1847 VINCENZO BIONDI A.29 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
33 1847 ANTONINO BURRUANO A.31
34 1847 GIROLAMO TIRONE A.27 CONF.UOM.E DONNE MORIBONDE
35 1847 CALOGERO GIUDICE A  CONF.UOMINI MUNITI  SACRAMENTI
36 1847 SALVATORE FALLETTA A   DEL NADORE
37 1847 PIETRO ALFANO A.67    CARMELITANO PRIORE
38 1847 ELISEO SAVATTERI A.70 CARMELITANO CONF.UTROQUE
39 1847 ANTONINO BUSUITO A.49 CARMELITANO BACCELLIERE
40 1847 SERAFINO DA CANICATTI' A.   MINORE OSSERVANTE
41 1847 GIUSEPPE  DA GROTTE A.   MINORE OSSERVANTE
42 1847 BONAVENTURA CHIODO A.46.CONVENTUALE MINORE S.FRANCES
43 1847 ANTONINO LAURICELLA (CANICATTI') A.42 CONV.MIN.S FR. PR.GUARDIANO
44 1847 FRANCESCO MULE' A.42 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.
45 1847 LUIGI ARNONE A.39 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.
1 1848 Diego don Sciascia sacerdote 9.000
2 1848 Giuseppe sac. Franco sacerdote 45
3 1848 Carmine sac. Giancani  sacerdote 200
4 1848 Luigi sac. Bartolotta sacerdote
5 1848 Antonino sac. Picataggi sacerdote 200
6 1848 Giuseppe Cavallaro parroco di Bompensiere 2584
7 1848 Carmelo sac. Troisi Vicario Foraneo 1292
8 1848 Giuseppe fra Alfano Priore del Carmine
9 1848 Vincenzo sac. Biondi sacerdote
10 1848 Salvatore sac. Puma Arciprete
11 1848 Ignazio sac. Cavallaro sacerdote
12 1848 Bernardo sac. Cavallaro sacerdote
13 1848 Luigi sac. Scibetta sacerdote
14 1848 Nicolò sac. Cacciatore sacerdote
15 1848 Calogero sac. Curto sacerdote
16 1848 Gaetano sac. Mattina sacerdote
19 1847 SALVATORE ACQUISTA A.49
8 1848 Giuseppe fra Alfano frate
37 1847 PIETRO ALFANO A.67    CARMELITANO PRIORE
45 1847 LUIGI ARNONE A.39 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.
16 1847 CALOGERO BARTOLOTTA A.50
21 1847 LUIGI BARTOLOTTA A.43
4 1848 Luigi sac. Bartolotta sacerdote
32 1847 VINCENZO BIONDI A.29 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
9 1848 Vincenzo sac. Biondi sacerdote
33 1847 ANTONINO BURRUANO A.31
18 1847 FILIPPO BUSCARINO A.49 CONFESSORE MONASTERO
39 1847 ANTONINO BUSUITO A.49 CARMELITANO BACCELLIERE
29 1847 NICOLO' CACCIATORE A.27
14 1848 Nicolò sac. Cacciatore sacerdote
15 1847 CAMILLO CAMPANELLA A.52 CONFESSORE PRO UTROQUE
10 1847 BERNARDO CAVALLARO A.57 CONFESSORE PRO UTROQUE
12 1848 Bernardo sac. Cavallaro sacerdote
8 1847 CALOGERO CAVALLARO A.60 CONFESSORE PRO UTROQUE
6 1848 Giuseppe Cavallaro parroco di Bompensiere
7 1847 GIUSEPPE ELIA CAVALLARO A.62 CONFESSORE PRO UTROQUE
9 1847 IGNAZIO CAVALLARO A.58 CONFESSORE PRO UTROQUE
11 1848 Ignazio sac. Cavallaro sacerdote
42 1847 BONAVENTURA CHIODO A.46.CONVENTUALE MINORE S.FRANCES
25 1847 IGNAZIO CHIODO A.28 CONF.UOMIN. E DONNE AMMALATE
22 1847 VINCENZO CHIODO A.   CONFES.UOMINI E DONNE AMMALATE
5 1847 CALOGERO CURTO A.66 CONFESSORE PRO UTROQUE
15 1848 Calogero sac. Curto sacerdote
40 1847 SERAFINO DA CANICATTI' A.   MINORE OSSERVANTE
41 1847 GIUSEPPE  DA GROTTE A.   MINORE OSSERVANTE
36 1847 SALVATORE FALLETTA A   DEL NADORE
11 1847 ALBERTO FIGLIOLA A 52 CONFESSORE PRO UTROQUE
20 1847 GIUSEPPE FRANCO A.46
2 1848 Giuseppe sac. Franco sacerdote
17 1847 CARMELO GIANCANI A.40
3 1848 Carmine sac. Giancani  sacerdote
35 1847 CALOGERO GIUDICE A  CONF.UOMINI MUNITI  SACRAMENTI
27 1847 FRANCESCO GRILLO A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
43 1847 ANTONINO LAURICELLA (CANICATTI') A.42 CONV.MIN.S FR. PR.GUARDIANO
31 1847 GIOVANNI MANTIA A.27
23 1847 SALVATORE MANTIA A.33
13 1847 GAETANO MANTIONE A 52 
24 1847 FRANCESCO MATTINA A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
16 1848 Gaetano sac. Mattina sacerdote
3 1847 PIETRO MATTINA A.58 BENEF.CONFES.PRO UTROQUE
44 1847 FRANCESCO MULE' A.42 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.
5 1848 Antonino sac. Picataggi sacerdote
28 1847 ANTONIO PICATAGGI A.29
1 1847 SALVATORE PUMA A.63 ARCIPRETE
10 1848 Salvatore sac. Puma Arciprete
2 1847 FRANCESCO RIZZO A.87 CONFESSORE PRO UTROQUE
38 1847 ELISEO SAVATTERI A.70 CARMELITANO CONF.UTROQUE
1 1848 Diego don Sciascia sacerdote
30 1847 DIEGO SCIASCIA (MINORE) A.29
12 1847 DIEGO SCIASCIA ROSA A.54 EX CONFESSORE MONASTERO
13 1848 Luigi sac. Scibetta sacerdote
6 1847 STEFANO SCIBETTA A.62 CONFESSORE PRO UTROQUE
26 1847 GIUSEPPE SCIME' A.31
34 1847 GIROLAMO TIRONE A.27 CONF.UOM.E DONNE MORIBONDE
4 1847 GIUSEPPE TIRONE A.66 CONFESSORE PRO UTROQUE
14 1847 SALVATORE TIRONE A,5O CONFESSORE DEL COLLEGIO
7 1848 Carmelo sac. Troisi Vicario Foraneo
29 1848 Giuseppe mastro Agulino mastro
48 1848 Giuseppe fra Alfano frate
43 1848 Salvatore Argento
17 1848 Luigi Bartolotta sacerdote
52 1848 Vincenzo sac. Biondi sacerdote
26 1848 Alfonso fu Giovanni di Giubertino Priore Botera
5 1848 Giuseppe  Busuito
63 1848 Nicolò sac. Cacciatore sacerdote
61 1848 Bernardo sac. Cavallaro sacerdote
3 1848 Felice Cavallaro
35 1848 Giuseppe Cavallaro Parroco di Bompensiere
60 1848 Ignazio sac. Cavallaro sacerdote
6 1848 Luigi Cavallaro
64 1848 Calogero sac. Curto sacerdote
9 1848 Luigi D. De Caro
37 1848 Calogero Di Giglia
23 1848 Salvatore  Di Naro
18 1848 Alfonso Farrauto
58 1848 Gaspare Farrauto
57 1848 Giuseppe D. Farrauto
7 1848 Santo Florio
15 1848 Giuseppe Franco sacerdote
16 1848 Carmine Giancani sacerdote
1 1848 Antonio Grillo
51 1848 Gaetano Grillo
67 1848 Raffaele Grillo
49 1848 Antonio Grillo Cavallaro
34 1848 Calogero Gueli
25 1848 Calogero La Mantia
39 1848 Nicolò La Tona
30 1848 Calogero Lazzano
28 1848 Gioacchino Lo Brutto
10 1848 Pietro Lo Giudice
38 1848 Calogero Lombardo
46 1848 Ferdinando Martino
65 1848 Gaetano sac. Mattina sacerdote
41 1848 Giuseppe Mattina
4 1848 Biagio Messana
12 1848 Luigi Messana
33 1848 Serafino Messana
8 1848 Ludovico Morreale
44 1848 Luigi Mulé
40 1848 Melchiorre  Nicolini
32 1848 Antonino sac. Picataggi sacerdote
56 1848 Francesco Picataggi
2 1848 Giuseppe Picataggi
13 1848 Nicolò Picataggi
36 1848 Alessandro Picone
31 1848 Alfonso Picone
55 1848 Carmelo Pomo
27 1848 Angelo Presti
59 1848 Salvatore Puma Arciprete
11 1848 Gaspare Ristivo "con tutto il cuore"
19 1848 Giovanni Ristivo
45 1848 Carmelo Romano
42 1848 Vincenzo Saldì
54 1848 Vincenzo Salvo
24 1848 Gaetano Savatteri
68 1848 Giuseppe d. Savatteri
14 1848 Diego D. Sciascia sacerdote
62 1848 Luigi sac. Scibetta sacerdote
53 1848 Giovanni Scibetta Giudice
21 1848 Michelangelo Scimé
20 1848 Salvatore Sferrazza
66 1848 Pietro Taibi
22 1848 Vincenzo Tinebra
47 1848 Carmelo sac. Troisi Vicario Foraneo
50 1848 Francesco Vinci
2 1847 FRANCESCO RIZZO A.87 CONFESSORE PRO UTROQUE
3 1847 PIETRO MATTINA A.58 BENEF.CONFES.PRO UTROQUE
4 1847 GIUSEPPE TIRONE A.66 CONFESSORE PRO UTROQUE
6 1847 STEFANO SCIBETTA A.62 CONFESSORE PRO UTROQUE
8 1847 CALOGERO CAVALLARO A.60 CONFESSORE PRO UTROQUE
11 1847 ALBERTO FIGLIOLA A 52 CONFESSORE PRO UTROQUE
13 1847 GAETANO MANTIONE A 52 
14 1847 SALVATORE TIRONE A,5O CONFESSORE DEL COLLEGIO
15 1847 CAMILLO CAMPANELLA A.52 CONFESSORE PRO UTROQUE
16 1847 CALOGERO BARTOLOTTA A.50
18 1847 FILIPPO BUSCARINO A.49 CONFESSORE MONASTERO
19 1847 SALVATORE ACQUISTA A.49
22 1847 VINCENZO CHIODO A.   CONFES.UOMINI E DONNE AMMALATE
23 1847 SALVATORE MANTIA A.33
24 1847 FRANCESCO MATTINA A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
25 1847 IGNAZIO CHIODO A.28 CONF.UOMIN. E DONNE AMMALATE
26 1847 GIUSEPPE SCIME' A.31
27 1847 FRANCESCO GRILLO A.28 CONF.UOMIN.E DONNE AMMALATE
31 1847 GIOVANNI MANTIA A.27
33 1847 ANTONINO BURRUANO A.31
34 1847 GIROLAMO TIRONE A.27 CONF.UOM.E DONNE MORIBONDE
35 1847 CALOGERO GIUDICE A  CONF.UOMINI MUNITI  SACRAMENTI
36 1847 SALVATORE FALLETTA A   DEL NADORE
37 1847 PIETRO ALFANO A.67    CARMELITANO PRIORE
38 1847 ELISEO SAVATTERI A.70 CARMELITANO CONF.UTROQUE
39 1847 ANTONINO BUSUITO A.49 CARMELITANO BACCELLIERE
40 1847 SERAFINO DA CANICATTI' A.   MINORE OSSERVANTE
41 1847 GIUSEPPE  DA GROTTE A.   MINORE OSSERVANTE
42 1847 BONAVENTURA CHIODO A.46.CONVENTUALE MINORE S.FRANCES
43 1847 ANTONINO LAURICELLA (CANICATTI') A.42 CONV.MIN.S FR. PR.GUARDIANO
44 1847 FRANCESCO MULE' A.42 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.
45 1847 LUIGI ARNONE A.39 CONVENTUALE MINORE S.FRANC.