sabato 17 giugno 2017

BACCARECCE aprica landa del Cicolano nella Valle del Salto: il mio passeggiare tra prati e verzure. sotto la boscaglia e sui cigli di compiacenti dirupi, alla ricerca dei fiori spontanei in questa prima metà di giugno 2017





































ma il commercialista oggi non sa neppure fare una dichiarazione dei redditi. E' obsoleto. Obsoleta è anche un visione mercantilistica dell'economia; superata persino l'economia REALE. Siamo persino oltre l'economia postfinanziaria. Oggi ad un Paese opulento (e l'Italia è la settima potenza del mondo) basta avere una scaltra bilancia dei pagamenti. Basta avere un abile GOVERNATORE della sua Banca Centrale.
Banca d'Italia, La casta vuole regalarla alle lobby!
SIAMO ANCORA IN TEMPO PER FERMARLI!
LA PIÙ GRANDE PORCATA DELLA PARTITOCRAZIA ITALIANA ED EUROPEA
VOGLIONO REGALARE IL PATRIMONIO DI CENTINAIA DI MILIARDI DELLA BANCA D’ITALIA AI BANCHIERI PRIVATI ITALIANI E STRANIERI
Dopo il Porcellum di Calderoli, Berlusconi e Casini del 2005, domani 21 gennaio 2014 arriva LA PIU’ GRANDE PORCATA di Saccomanni con Letta, Alfano e Renzi.
Se martedì 21 gennaio 2014 la Camera dei Deputati approverà il Decreto Legge n. 133, il ministro dell’Economia Saccomanni, insieme a Letta Alfano e Renzi regaleranno centinaia di miliardi di euro degli italiani ai banchieri che non hanno alcun diritto sull’immenso patrimonio della Banca d’Italia, oro immobili e diritti di signoraggio inclusi.
Il Decreto 133 è in evidente contrasto con la Costituzione Italiana*
Il Decreto 133 è in contrasto con la legge n. 262 del 2005, che stabilisce il ritorno allo Stato Italiano delle quote della Banca d’Italia**
IL PIÙ GRANDE CONFLITTO D’INTERESSI VIENE DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA FABRIZIO SACCOMANNI, infatti il Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Letta è un banchiere, scelto dai banchieri a rappresentarli, e con questo Decreto Legge regalerà la Banca d’Italia e il suo patrimonio di centinaia di miliardi di euro ai banchieri che lo hanno scelto. Il Decreto Legge 133 è incostituzionale, è contro la legge 262 del 2005, va contro la natura pubblica della Banca d’Italia, va contro l’interesse degli italiani per favorire gli interessi dei banchieri privati e delle assicurazioni private italiane e straniere che hanno scelto Saccomanni prima come Direttore Generale della Banca d’Italia e poi come Ministro dell’Economia del Governo Letta. Fabrizio Saccomanni non è mai stato eletto e da decine d’anni è ai vertici del sistema bancario italiano e internazionale. Per questo Fabrizio Saccomanni non può più fare il Ministro dell’Economia e non deve essergli consentito di regalare la Banca d’Italia ai suoi amici banchieri.
Dal sito della Banca d’Italia: la Banca d’Italia è la banca centrale della Repubblica italiana ed è parte del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e dell'Eurosistema. È un istituto di diritto pubblico.
Nell’esercizio delle proprie attribuzioni la Banca opera con autonomia e indipendenza, nel rispetto del principio di trasparenza, secondo le disposizioni della normativa comunitaria e nazionale.
Coerentemente con la natura pubblica delle funzioni svolte e consapevole dell’importanza dei propri compiti e responsabilità, l’Istituto cura la diffusione di dati e notizie con la massima ampiezza informativa.
Il patrimonio della Banca d’Italia, i suoi immobili, le tonnellate di lingotti d’oro (da soli valgono più di 100 miliardi di euro), le centinaia di miliardi di euro derivanti dalla stampa dei biglietti e delle monete sono degli italiani perché sono il risultato di oltre un secolo di attività pubblica della Banca d’Italia! Le banche e le assicurazioni private non hanno mai tirato fuori un solo euro per acquistare la Banca d’Italia, e quindi non hanno nessun diritto sulla Banca d’Italia!
In tutti i grandi paesi europei, Germania Francia Inghilterra e Spagna per prime, la banca centrale è di proprietà pubblica.
** Il Decreto in discussione martedì alla Camera va contro la Costituzione perché:
- I decreti legge devono avere requisiti di necessità e d’urgenza, altrimenti sono incostituzionali. La norma relativa al capitale della Banca d’Italia è evidentemente priva del requisito della necessità e urgenza, e quindi il Decreto 133 è incostituzionale.
- I decreti legge devono trattare materie omogenee altrimenti sono incostituzionali. Il Decreto Legge 133 tratta della tassazione dell’Imu e delle regole per la cessione di immobili pubblici: sono materie che non hanno nulla a che fare con la proprietà della Banca d’Italia!
- I decreti leggi non possono avere come argomento norme ordinamentali altrimenti sono incostituzionali. La norma relativa al capitale della Banca d’Italia invece è proprio una norma ordina mentale, e quindi non può essere oggetto di decretazione d’urgenza.
- A partire dal 2014, grazie al Decreto Legge 133, ogni anno i banchieri potranno impadronirsi di decine di miliardi di euro, derivanti dalla stampa degli euro che invece spettano a noi italiani, se la Banca d’Italia rimane pubblica.
- Mantenere la proprietà pubblica della Banca d’Italia è l’unica possibilità che abbiamo per potere ridiscutere il debito pubblico italiano e poi pagarlo.
- Per tutti questi motivi, da più parti è stata fatta richiesta al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni di stralciare la parte relativa alla Banca d’Italia dal Decreto 133, ma l’ex Direttore Generale della Banca d’Italia, in grave e evidente conflitto d’interessi, si è opposto!
* LEGGE 28 dicembre 2005, n.262 - Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari. TITOLO IV DISPOSIZIONI CONCERNENTI LE AUTORITA' DI VIGILANZA Capo I PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE E RAPPORTI FRA LE AUTORITA'
Art. 19. (Banca d'Italia) … 10. Con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17 della
legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.
PER SACCOMANNI E LETTA/ALFANO/RENZI DOPO LA BANCA D’ITALIA SARA’ IL TURNO DI POSTE ITALIANE, ENI, SNAM, TERNA, ENEL, FINMECCANICA, RAI, …
Dopo aver regalato la Banca d’Italia ai banchieri che lo hanno scelto, il banchiere Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha già progettato di “vendere” POSTE ITALIANE (inclusi i risparmi di milioni d’italiani) e poi ENI, TERNA, ENEL, FINMECCANICA, RAI, SNAM, che gestisce la rete di distribuzione del gas, mentre stiamo già rischiando di perdere la rete telefonica dopo la svendita di Telecom, più immobili e terreni pubblici. In questo modo il banchiere Saccomanni sta proseguendo la svendita delle migliori aziende italiane già in parte realizzata dai suoi colleghi banchieri che lo hanno preceduto al Ministero del Tesoro, dell’Economia o a capo del Governo, quando sono state privatizzate alcune delle più importanti aziende italiane nel campo alimentare, industriale e bancario a prezzi di saldo, e a tutto vantaggio dei paesi concorrenti dell’Italia.
Se non fermiamo Saccomanni e i banchieri che lo dirigono la rovina dell’Italia sarà completa e probabilmente irreversibile!
Non farti distrarre da Renzi e Berlusconi, difendi la Banca d’Italia da chi vuole rubarla agli italiani.
Giorgio Gustavo Rosso

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1 commento
Commenti
Lillo Taverna Lillo Taverna forse siamo ormai fuori tempo massimo. L'incompetenza dei sindacalisti alla Cottini, l'indifferenza dei sindacati egemonizzati dalla Canusso, occhio glauco, la sciatteria dei portavoce abusivi alla Calandrino o alla Rami, l'inconsistenza degli altri agglomerati sedicenti sindacatini pronubi della BI, il pregiudizio dei politicanti assisi nelle varie cadreghe parlamentari hanno consentìto di trasformare in cloaca privatistica al servizio di banchieri privati alla deriva, quella che anche la legge 28 dicembre 2005, n. 262 in termini che penso ancora imperativi vuole ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO (comma 2), seppure 'parte ingegrante del sistema Europeo di banche centrali' (comma 1) ma riconoscendo alla BI 'l'indipendenza richiesta dalla normativa comunitaria per il migliore esercizio dei poteri attribuiti nonhé per l'assolvimento dei compiti e dei doveri spettanti'. Calogero Taverna
Racalmuto. “L’Amministrazione comunale penalizza gli ultimi”
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E’ quanto sostengono i consiglieri comunali del Gruppo “Racalmuto prima di tutto” che denunciano la “mancata realizzazione” del progetto di sostegno extrascolastico ai bambini bisognosi.


Il presidente del Consiglio comunale Ivana Mantione
Si chiedono per quale motivo è stato “bloccato” dall’Amministrazione comunale un importante servizio come il progetto di sostegno extrascolastico ai bambini bisognosi e “quale proposito si è voluto perseguire”. Interrogativi che i consiglieri comunale del Gruppo “Racalmuto prima di tutto”, del quale fa parte anche la presidente del Consiglio Ivana Mantione,  sollevano in una nota inviata al nostro giornale, nella quale, tra l’altro, sostengono che “l ‘amministrazione ha prodotto l’ennesimo disservizio, e generato delusione e risentimento”.
Di seguito  il testo integrale della nota.
“Il progetto ODS ideato e proposto dai servizi sociali, realizzato nell’anno 2016, era pronto per riprendere il 3 Ottobre 2016, come prosecuzione dello stesso anche per l’anno scolastico 2016/2017. Pronta la delibera con i regolari pareri tecnici e relativa copertura finanziaria, personale già selezionato da bando pubblico, disponibile, con attestati di merito e soddisfazione dei genitori degli alunni e iscrizioni  superiori al numero richiesto dal bando, già acquisite.
Senza un esplicito e plausibile motivo, la nuova giunta decide di fare un nuovo bando per reclutare nuovi docenti. Anche se, se ne sconosceva la motivazione, tuttavia, si poteva accettare se nuovo bando e selezione si fossero espletati entro Ottobre con inizio del servizio i primi di novembre. Invece il bando viene pubblicato il 28 dicembre 2016 con scadenza il 13 Gennaio 2017. Al comune pervengono 23 istanze di partecipanti, ma inspiegabilmente, si arriva alla formulazione di una graduatoria definitiva alla fine dell’anno scolastico. Risultato : sono state private di questo importante servizio, tante famiglie bisognose di Racalmuto, che avevano fatto richiesta per i propri figli.
Quale proposito si è voluto perseguire?
Adesso il sindaco ha messo una pietra tombale sopra il servizio con una direttiva che ne blocca le procedure. I motivi non vanno ricercati nelle lentezze burocratiche, ma  nella insufficienza e nel disinteresse dell’amministrazione comunale. Tranne che qualcuno avesse  interesse a bloccare il servizio, per qualche oscuro motivo.
Ancora una volta l’insediamento della nuova giunta ha portato una cattiva gestione anche per una cosa semplicissima che in passato era stata realizzata con successo.
Se non vogliamo pensare che ci sia stata malafede dobbiamo considerarla incapacità politica. Il risultato di tutto questo accanimento, nei confronti di questo bando è che una fascia molto debole della società, costituita da immigrati e famiglie bisognose è stata penalizzata e privata di un importante servizio,  visto che già le iscrizioni erano arrivate numerose e visto che queste famiglie che hanno fatto richiesta del servizio, non possono permettersi economicamente di rivolgersi ad insegnanti privati, o che essendo stranieri, non sono in grado di aiutare i loro figli nello svolgimento dei compiti.
L’amministrazione ha prodotto l’ennesimo disservizio, e generato delusione e risentimento. Quanto sopra lo portiamo a conoscenza della Chiesa, delle associazioni impegnate nel sociale, che  sostengono  le fasce più deboli della popolazione, per far sentire la loro voce nei riguardi di una amministrazione inadeguata ed insufficiente che penalizza gli ultimi.
Allo stesso tempo chiediamo a tutti i cittadini racalmutesi : tutto questo a chi giova? Chi trae vantaggio da questa situazione?  All’ Amministrazione non sta più a cuore il futuro dei giovani e dei bambini? È questo il servizio reso alla comunità? Se queste sono le premesse ci  chiediamo cosa si intende per bene del paese???”

La disfatta di Raggi a Roma, il sondaggio: bocciata da sette romani su 10

A un anno dalla conquista del Campidoglio, il consenso al Movimento 5 Stelle risulta dimezzato. E il Pd torna il primo partito
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 Sempre più giù. A un anno esatto dallo storico trionfo di Virginia Raggi, avvenuto il 19 giugno 2016, continua inesorabile il calo del gradimento nei confronti della prima donna che è riuscita ad espugnare il Campidoglio e a regalare ai cinquestelle la cloche della capitale d'Italia.

In fondo a dodici mesi di governo piuttosto travagliati - costellati da incidenti, faide interne, assessori sostituiti e inchieste giudiziarie - quasi sette romani su 10 bocciano l'operato della sindaca, 4 su 10 se si considera il solo elettorato grillino, più o meno in linea con i giudizi negativi espressi sull'intera giunta.

Una débâcle che trascina a fondo i consensi tributati al Movimento di Beppe Grillo, che oggi a Roma risulta più che dimezzato.
Chi ci guadagna è il Pd, il quale - anche se di poco - torna a crescere, (ri)diventando il primo partito dopo la batosta subìta alla fine della scorsa primavera.
Se si votasse oggi, al netto di un buon 25 per cento di indecisi, quota fisiologica nelle rilevazioni condotte non a ridosso delle elezioni, i dem prenderebbero infatti 18,2 per cento, i grillini si fermerebbero al 16,7 (contro il 35,3 incassato al primo turno delle ultime amministrative), mentre a sorpresa al terzo posto si piazzerebbe la Lega Nord con l'8,1 per cento: quasi il triplo rispetto al 2,7 di un anno fa, e di poco superiore al 7,5 registrato da Forza Italia.

La radiografia sullo stato di salute dell'amministrazione Raggi al giro di boa del primo anniversario è stata realizzata da Izi spa su un campione di 1.036 romani intervistati tra il 13 e il 15 giugno. Si tratta del quinto sondaggio effettuato per Repubblica nell'arco dei dodici mesi e fotografa l'inarrestabile "sgradimento" che sia l'inquilina del Campidoglio, sia l'amministrazione nel suo complesso riscuotono nella città. Toccando il punto più basso dal giorno delle elezioni, vinte dalla candidata del M5S come mai nessuno prima: 67 per cento dei voti.   
Alla domanda: "A oggi come giudica l'attività della sindaca Raggi?", il 68,2 per cento dei romani risponde "male" (a settembre erano il 56,6), "bene" solo il 21,1 (dal 32,3 di fine estate), con un crollo di oltre 11 punti negli ultimi nove mesi e una percentuale di incerti rimasta costante tra il 10 e il 12.

 Va meglio, ma c'è poco da gioire, tra gli elettori cinquestelle: a promuoverla sono meno della metà dei grillini, il 47,3 per cento, mentre il 41,2 non esita a ritenere il suo operato insufficiente. "Dati che hanno sorpreso anche noi", commenta l'ad di Izi Giacomo Spaini: "Dopo la pessima partenza, che a fine settembre si è tradotta nel 56% di giudizi negativi per la Raggi, e il brusco peggioramento rilevato a marzo con oltre il 67% di bocciature, eravamo convinti di rilevare uno stop o addirittura una leggera ripresa, grazie anche al via libera sullo stadio giallorosso.  Invece assistiamo a una continua emorragia di consenso, che dimostra come la politica degli annunci - sulla raccolta differenziata, le funivie, il superamento dei campi rom - non abbiano portato alcun beneficio ".

Una disfatta che, come detto, si riverbera sui partiti. Se si tornasse alle urne oggi, il M5S crollerebbe al 16,7%; il Pd si piazzerebbe in testa con il 18,2; la Lega (con l'8,1% ) supererebbe Fi (al 7,5); Fratelli d'Italia si fermerebbe al 6%; l'intero arcipelago di sinistra (Mdp, Campo Progressista e Si) unito varrebbe il 6%. Un'emorragia che spiega, anche, la recente virata "legge e ordine" del Movimento, necessaria a intercettare i voti grillini in libera uscita.

Secondo il sondaggio, infatti, solo il 55% dei romani che un anno fa hanno sbarrato il simbolo 5S oggi lo rifarebbe; il 7,2% andrebbe invece
sulla Lega; il 4,9 a FdI; solo l'1,2 a Fi; mentre il 7,2 si orienterebbe (o forse tornerebbe) sul Pd. "La cosa che più impressiona è il successo di Salvini, che a Roma diventa il terzo partito", conclude l'ad di Izi. "Grillo ha capito che sta perdendo voti a destra e ora tenta il recupero su parole d'ordine anti-immigrati e anti- rom". Al prossimo sondaggio sapremo se la strategia salva- Raggi ha pagato.       


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I COMMENTI DEI LETTORI



21 commenti
1 ora fa
veridica
Ma guarda che ingrati questi cittadini! la sindaca si affanna a proporre tre funivie, corsie preferenziali per auto senza conducente, un progetto stadio che alla fine ricadrà sulle nostre tasche, multe per i cani che bevono alle fontanelle (ma si potrà comunque fare shampo e bidet), insomma il meglio del meglio e che fanno i romani? la bocciano
29 minuti fa
neeskens
naturale. Con persone così scadenti è il minimo. Il problema è che non si può fare la stessa cosa per il governo: diventassero (Dio non voglia mai) il primo partito non possiamo permetterci un anno di governo di simili dilettanti!
54 minuti fa
zeus1994
La Raggi è in sala di rianimazione e la tengono in vita per non prendere una debacle di voti I due capi della setta associazione G & C  lo sanno e insistono  con la rianimazione a una morta vivente  (( in politica )) che non - governa  la capitale 
38 minuti fa
enrichetto57
Soprattutto adesso che la giunta si è inventata il limite a 30 km/h su strade a due o tre corsie!!!
24 minuti fa
paolox01
li siamo proprio alle comiche
9 minuti fa
gattogrey
sempre detto, lasciamoli "governare", al resto ci pensano da soli
15 minuti fa
imbarazzante
Vorrei conoscere i 3 su 10 che ancora hanno fiducia in questa impresentabile bugiardona pluri indagata. 
24 minuti fa
paolox01
Un pò tardi mi pare, ormai questa ragazzotta intronata c'è. E crede pure di essere il sindaco.
Ma dov'erano con la testa questi elettori quando l'hanno piazzata in campidoglio un anno fa?
Ma che non lo vedevate chi erano questi?
24 minuti fa
zeta1
LA BOCCIANO SOLO 7 SU 10?   e gli altri 3 chi sono  dei parenti beneficiari amichetti?? 
17 minuti fa
unlettorecomune
Come il gozilla bersaglio mobile al luna park...
Era facile prenderla di mira prima ancora dell'elezione..
E non ha fatto nulla per proteggersi, anzi....
Almeno godzilla si muoveva.
22 minuti fa
attuario01
si direbbe che ricorda un po' la disfatta di renzi vero?....