sabato 5 maggio 2018


Ilario Cottini 22 h ... Chiuso il Social Yammer - Pensionati. Forse con virtù di preveggenza rispetto a quanto si è poi verificato, non mi sono mai attivato sul Social Yammer Pensionati. Tra l'altro aggiungo che proprio noi della CGIL in Intersindacale Pensionati, con la nostra contrarietà, facemmo mancare l'unanimità per una richiesta condivisa alla Banca per il rilascio di una piattaforma social aziendale dedicata ai pensionati. Fummo facili profeti. La Banca oggi ha messo fine a Yammer Pensionati, a causa di "un uso inappropriato di taluni partecipanti, con espressioni inadeguate, finalizzate ad alimentare polemiche". Questo il Comunicato della Banca: Da: yammer_pensionati@bancaditalia.it A: Cc: Data: Fri, 4 May 2018 14:47:48 +0000 Oggetto: Yammer pensionati > A marzo 2016 la Banca ha reso disponibile lo spazio c.d. “Yammer – pensionati”, per favorire l’incontro, il dialogo e un civile confronto su temi di comune interesse tra i pensionati. > Nell’ultimo periodo, a fronte di circa 300 iscritti, pochi sono stati gli accessi e pochissime le persone che hanno partecipato attivamente. I dibattiti sono stati spesso caratterizzati da contrasti di carattere personale tra i partecipanti e dall’uso di espressioni inadeguate, finalizzate ad alimentare polemiche. > Nonostante ripetuti tentativi di richiamo a un uso consono del social network e l’avviso che al ripetersi di usi impropri l’Amministrazione avrebbe riconsiderato la scelta effettuata, taluni partecipanti hanno continuato a usare tale ambiente in modo inappropriato. > Preso atto che gli inviti e le raccomandazioni non hanno sortito effetto, a partire da oggi il social non sarà più disponibile. > Cordiali saluti. Mi piace Mi piace Love Ahah Wow Sigh Grrr Commenta. Visualizzato da 42 4Tu e altri 3 . Commenti Assunta Russo Assunta Russo Infatti, l'intrusione dei sindacati non confederali a tutto campo, ed anche di soggetti "interessati" ad intervenire per l'ampliamento del proprio consenso, hanno influenzato le debite discussioni ed estremizzato il dibattito. Caro Ilario mantenere le ...Altro... 1 Gestire Mi piaceVedi altre reazioni · Rispondi · 10 h · Modificato. Ilario Cottini Ilario Cottini Non aggiungo nulla al commento di Tina Russo. Devo dire che il nostro gruppo non usa loghi nè immagini della Banca d'Italia potendo con orgoglio esibire la bandiera della CGIL. Questo non è poco! .... 1 Gestire Mi piaceVedi altre reazioni · Rispondi · 2 h. Claudio Marinelli Claudio Marinelli Ilario, la democrazia non è fatta per chi no se la merita ed approfitta per inquinarla. 2 Gestire Mi piaceVedi altre reazioni · Rispondi · 1 h. Assunta Russo Assunta Russo È vero,, la democrazia si deve difendere ogni giorno si devono combattere coloro che tentano di violarla, in barba a chi l'ha costruita, anche con il sacrificio della vita.

giovedì 3 maggio 2018

yammer va chiuso non perché così vuole Sabatini ma perché trattasi di una imbecillità che la BI non può permettersi, specie in quest'ora che pare essere pronuba della resurrezione di Renzi . Calogero Taverna
Lillo Taverna Non lo so. Forse dovremmo aspettare un paio di giorni per dare un giudizio più fondato. Forse Renzi è un fallito che si arrabatta con la retorica e le imitazioni berlusconiane. Ma forse potrebbe alla fine apparire più lungimirante di quel che si creda. Mettiamo che fallisca l'accordo con Di Maio (cosa più che probabile direi certa). Mettiamo che a Salvini sorrida l'idea di andare a fare il primo come presidente del Consiglio anziché il secondo sia pure egemone del M5S, Mettiamo che l'agognato potere gli faccia cadere le pregiudiziali contro l'affine PD renziano. Una presidenza del Consiglio non vale la pena di una Messa con il Sagrista Tosco? Cervellotiche congetture adesso. Me ne rendo conto. Ma un domani chissà!
Lillo Taverna Così annotavo diversi giorni fa, in tempi non sospetti. Da quel che si vocifera forse ci azzeccai in pieno. Una volta tanto da veridico profeta (spero non di sciagure).

mercoledì 2 maggio 2018

Tra i miei appunti sulla storia di Racalmuto, mi trono queste notizie:

Per il 1797 e 1798 il razionale è Domenico Impellizzeri; i deputati locali sono: il barone d. Girolamo Grillo, Giuseppe Mattina, Raffaele Grillo e Belmonte; i giurati: Salesio Vinci, Vincenzo Bellavia, Paolo Baeri e Giuseppe Matrona. “L’intero civico patrimonio si gabella a d. Raffaele Bisanti, procuratore di d. Felice Cavallaro”.

Il secolo si chiude con queste cariche: razionale, Francesco Pirrone; deputati: Salvatore Gambuto, Giuseppe Mattina. Calogero Farrauto assume la carica di regio proconservatore. I nuovi giurati: Marco Matrona, Gaspare Savatteri, Antonio Bellavia, d. Vincenzo Grillo e Ingrao. Come collettore figura d. Vincenzo Bellavia. Tesoriere è ora don Antonio Grillo ed Alessi.

Interessante quell'accenno al tesoriere don Antonio Grillo ed Alessi. Trattasi evidentemente del padre di don Illuminato Grillo.
Racalmuto del Settecento nelle carte del fondo Palagonia.
Tra le carte del fondo Palagonia – pervenute all’Archivio di Stato di Palermo dalla famiglia dei Gaetani [1] - ricaviamo questo documento che ci pare illuminate per la storia feudale racalmutese, nel suo dteriorarsi settecentesco:
[f. 5]
Ecc.mo Signore
il Ill.mo duca d. Luiggi Gaetano possessore del Stato e terra di Recalmuto N.bus nelle sue scritture dice a V.E. che il sudetto stato si ritrova in deputazione ed amministrazione da più anni, il cui giudice deputato ed amministratore attualmente si ritrova l’illustre Preside d. Casimiro Drago, e con tutto che la gabella corrente di detto stato si trova nella più alta somma che giammai non fu il pagato, tuttavia li creditori suggiogatarij non hanno potuto giammai ottenere l’intera annualità, anziche nemmeno l’intera mezza annualità, tanto perché le suggiogazioni apo.te trascendono di gran lunga l’introiti dello stato sudetto, quando ancora perché consistendo la maggior parte delli introiti da ... molini situati in parte di lavanchi ki ricercano ogni anno spese considerevoli per riparo di esse lavanche oltre le vacature che si bonificano alli gabelloti di detti molini; per quei tempi che non macinano, motivo che riflettendo oggi il supplicante ed anche le grosse spese di salarij ed altri che cagionando da detta deputazione, ed amministrazione onde ha considerato l’esponente come possessore di detto stato di Regalmuto, intervenendo prima che la maggior parte dei creditori suggiogatarij sopra detto stato gradualmente fare abolire che a detta deputazione ed amministrazione in circostanza anche di non potere questa sussistere a tenore degli ordini di S.E. in data 16 agosto 1735 per il quale si stabilì come la deputazione che non possono pagare a creditori l’annualità ed offerire a detti creditori suggiogatarij per conto delle di loro respettive suggiogazioni, di pagarli il 60 per 100 ogn’anno per l’importo di anni dieci; nel qual tempo però si devono consentire che l’amministrazione di detto stato resti e si faccia per l’esponente, con che per il consenso prestando dalla maggior parte di detti creditori suggiogatarij non se li possa dare nè inserire per detti dieci anni dalla minor parte di detti creditori suggiogatarij veruna sorte di molestia talmente che li detti creditori suggiogatarij in siffatta maniera vengono a conseguire ogni anno durante la suddetta decennale amministrazione dell’esponente non solamente l’intiera mezza annualità in due .. di decembre e maggiodi ogni anno, che non hanno mai conseguito, ma anche vengono a conseguire un’altra sesta parte oltre di detti pagamenti, ed inoltre tengono la futura speranza di conseguire doppo la suddetta decennale amministrazione maggior somma; per il che possedendo l’esponente senza deputazione il sudetto stato independentemente d’ogni altro potrà facilmente invigilare all’augumento delli introiti del medesimo in beneficio anche di essi creditori, onde in vista di tutto ciò, considerando l’esponente che abolirsi la sudetta deputazione ed amministrazione e contentarsi la maggior parte di detti creditori suggiogatarij .. samministri su detto stato di Recalmuto per detti anni dieci del .. con l’obbligo di pagare a detti creditori suggiogatarij il 60 per 100 come sopra ogn’anno e durante la sudetta decennale amministrazione dell’esponente viene à resultare anche in beneficio delli sudetti creditori suggiogatarij. Pertanto ricorre a V.E. e la supplica si segni servita provedere ed ordinare che prestandosi prima il consenso della maggior parte delli creditori suggiogatarij, che non solo si abolisca la detta deputazione, ma anche cje la minor parte delli creditori suggiogatarij, che forse non interverrà a prestare il medesimo consenso, fosse tenuta ed obligata a concorrere colla maggior parte di detti creditori suggiogatarij dalli quali si presterà il consenso nel modo e forma di sopra espressati, ed acquiescerà e starà alla decennale amministrazione in persona del supplicante con l’obligazione come sopra per il medesimosenza che dalla detta minor parte di detti creditori suggiogatarij se li possa dare, a riflesso del consenso forse prestando dalla maggior parte di detti creditori suggiogatarij per il spazio di detti dieci anni, nessuna sorte di molestia nè cancellare l’atti fatti per la medesima deputazione seu amministrazione, come s’ha pratticato per l’altre deputazioni fin oggi abolite; vel ... si vorrà ordonare che sopra l’abolizione suddetta interverrà il consenso della maggior parte delli creditori suggiogatarij ed obbligare a detta minor parte delli creditori suggigatarii di concorrere ed acquiescere come sopra, come il tribunale della R.G.C. della Sede Civile, a cui spetta doversi provvedere vocatis creditoribus e in vista del consenso che si presterà per publici documenti della maggior parte dei creditori suggiogatarij, per resultare in beneficio delli medesimi. E ciò non ostante quasivoglia cosa che in contrario l’ostasse o potesse ostare, etiam che fosse tale che .. se ne dovesse farre espressa ed individuale menzione quale s’habbia .. per la sussistenza della presente, qualmente al tutto disponendo V.E. de plenitudine potestatis et ex certa scientia ... Datun Primo Junij 1736 ex parte G.S.d. Joseph Chiavarello .. vocatis creditoribus per sp: de Paternò: Die sexto settembris 1736.
Jesus Maria
Item ista comm.do .., ac consensi maioris partis creditorium, tollatur deputatio de qua agitur, solutis prius juribus officialibus deputationis status .. penes acta
per sp. de Joanni, Xileci, Paternò.
Copia Don Joannes Marchisi ..

Racalmuto del Settecento nelle carte del fondo Palagonia.

Tra le carte del fondo Palagonia – pervenute all’Archivio di Stato di Palermo dalla famiglia dei Gaetani [1] - ricaviamo questo documento che ci pare illuminate per la storia feudale racalmutese, nel suo dteriorarsi settecentesco:
[f. 5]
Ecc.mo Signore
il Ill.mo duca d. Luiggi Gaetano possessore del Stato e terra di Recalmuto N.bus nelle sue scritture dice a V.E. che il sudetto stato si ritrova in deputazione ed amministrazione da più anni, il cui giudice deputato ed amministratore attualmente si ritrova l’illustre Preside d. Casimiro Drago, e con tutto che la gabella corrente di detto stato si trova nella più alta somma che giammai non fu il pagato, tuttavia li creditori suggiogatarij non hanno potuto giammai ottenere l’intera annualità, anziche nemmeno l’intera mezza annualità, tanto perché le suggiogazioni apo.te trascendono di gran lunga l’introiti dello stato sudetto, quando ancora perché consistendo la maggior parte delli introiti  da ... molini situati in parte di lavanchi ki ricercano ogni anno spese considerevoli per riparo di esse lavanche oltre le vacature che si bonificano alli gabelloti di detti molini; per quei tempi che non macinano, motivo che riflettendo oggi il supplicante ed anche le grosse spese di salarij ed altri che cagionando da detta deputazione, ed amministrazione onde ha considerato l’esponente come possessore di detto stato di Regalmuto, intervenendo prima che la maggior parte dei creditori suggiogatarij sopra detto stato gradualmente fare abolire che a detta deputazione ed amministrazione in circostanza anche di non potere questa sussistere a tenore degli ordini di S.E. in data 16 agosto 1735 per il quale si stabilì come la deputazione che non possono pagare a creditori l’annualità ed offerire a detti creditori suggiogatarij per conto delle di loro respettive suggiogazioni, di pagarli il 60 per 100 ogn’anno per l’importo di anni dieci; nel qual tempo però si devono consentire che l’amministrazione di detto stato resti e si faccia per l’esponente, con che per il consenso prestando dalla maggior parte di detti creditori suggiogatarij non se li possa dare nè inserire per detti dieci anni dalla minor parte di detti creditori suggiogatarij veruna sorte di molestia talmente che li detti creditori suggiogatarij in siffatta maniera vengono a conseguire  ogni anno durante la suddetta decennale  amministrazione dell’esponente non solamente l’intiera mezza annualità in due .. di decembre e maggiodi ogni anno, che non hanno mai conseguito, ma anche vengono a conseguire un’altra sesta parte  oltre di detti pagamenti, ed inoltre tengono la futura speranza di conseguire doppo la suddetta decennale amministrazione maggior somma; per il che possedendo l’esponente senza deputazione il sudetto stato independentemente d’ogni altro potrà facilmente invigilare all’augumento delli introiti del medesimo in beneficio anche di essi creditori, onde in vista di tutto ciò, considerando l’esponente che abolirsi la sudetta deputazione ed amministrazione e contentarsi la maggior parte di detti creditori suggiogatarij .. samministri su detto stato di Recalmuto per detti anni dieci del .. con l’obbligo di pagare a detti creditori suggiogatarij il 60 per 100 come sopra ogn’anno e durante la sudetta decennale amministrazione dell’esponente viene à resultare anche in beneficio delli sudetti creditori suggiogatarij. Pertanto ricorre a V.E. e la supplica si segni servita provedere ed ordinare che prestandosi prima il consenso della maggior parte delli creditori suggiogatarij, che non solo si abolisca la detta deputazione, ma anche cje la minor parte delli creditori suggiogatarij, che forse non interverrà a prestare il medesimo consenso, fosse tenuta ed obligata a concorrere colla maggior parte di detti creditori suggiogatarij dalli quali si presterà il consenso nel modo e forma di sopra espressati, ed acquiescerà e starà alla decennale amministrazione in persona del supplicante con l’obligazione come sopra per il medesimosenza che dalla detta minor parte di detti creditori suggiogatarij se li possa dare, a riflesso del  consenso forse prestando dalla maggior parte di detti creditori suggiogatarij per il spazio di detti dieci anni, nessuna sorte di molestia nè cancellare l’atti fatti per la medesima deputazione seu amministrazione, come s’ha pratticato per l’altre deputazioni fin oggi abolite;  vel ... si vorrà ordonare che sopra l’abolizione suddetta interverrà il consenso della maggior parte delli creditori suggiogatarij ed obbligare a detta minor parte delli creditori suggigatarii di concorrere ed acquiescere come sopra, come il tribunale della R.G.C. della Sede Civile, a cui spetta doversi provvedere vocatis creditoribus e in vista del consenso che si presterà per publici documenti della maggior parte dei creditori suggiogatarij, per resultare in beneficio delli medesimi. E ciò non ostante quasivoglia cosa che in contrario l’ostasse o potesse ostare, etiam che fosse tale che  .. se ne dovesse farre espressa ed individuale menzione quale s’habbia  .. per la sussistenza della presente, qualmente al tutto disponendo V.E. de plenitudine potestatis et ex certa scientia ... Datun Primo Junij 1736 ex parte G.S.d. Joseph Chiavarello  .. vocatis creditoribus per sp: de Paternò: Die sexto settembris 1736.
Jesus Maria
Item ista comm.do .., ac consensi maioris partis creditorium, tollatur deputatio de qua agitur, solutis prius juribus officialibus deputationis  status .. penes acta
per sp. de Joanni, Xileci, Paternò.
Copia Don Joannes Marchisi ..
Lo stato dei “naturali” di Racalmuto, e cioè le loro disponibilità in frumento e legumi, ci pare esaustivo in questo quadro statistico:
f. 302
Rivelo de naturali di Racalmuto e di alcuni delle Grotte di tutti i generi e novali della Ricolta X.ma Ind. 1762 prodotti nello Stato e territorio di detta terra, nel fego de’ Gibbellini e feudi d’Aquilìa e Cimicìa de RR. PP. Benedettini de Scalis:
forti
orzi
Fave
lenti
ceci
novali
salme 1123:3
salme 578:2
salme 367
salme 113:19
salme 126:7
salme 133:3
Rivelo fatto da’ Reverendi Sacerdoti di detta terra Jorati della SS.ma Inquisizione del Tribunale del Santo Officio di tutti li prodotti come trova in detto anno:
forti
orzi
Fave
Lenti
ceci
novali
salme 47
salme 36
salme 14:4
salme 0:3
salme 1:8
salme 4:1:3
Riveli de’ Chierici di detta Terra fatto d’ordine di Monsignor Vescovo di Girgenti emanato sotto li 20 Agosto 1762 per li prodotti di detto anno:
forti
orzi
Fave
Lenti
ceci
novali
salme 344:15
salme 154:14
salme 137:18
salme 7:4
salme 28:9
salme 26:9    
A fine secolo i fuochi erano saliti a 1961. In altra sede abbiamo scritto a lungo sull’evoluzione demografica di Racalmuto. Qui ci limitiamo ad osservare che la popolazione si era assestata a fine del Seicento intorno alle cinquemila unità. Dopo sarebbe scesa, ma davvero essa si è notevolmente contratta sino a toccare la quota di 4.757 nel 1713 (o secondo Maggiore-Perni nel 1714)[2]?
Noi francamente pensiamo che quel rivelo sia scarsamente veridico. La documentazione dell’Archivio di Stato di Palermo (Deputazione Regno, Inv. n.° 5 - RIVELI ANNO 1714 vol. n.° 1682) testimonia che a Racalmuto funzionari del censimento operarono dal ventotto maggio ottava ind. 1715 sino al “ primo Junii Millesimo septimo decimo quinto 1715”. Si era dunque in pieno interdetto religioso. Plausibile dunque che, se non il sabotaggio, almeno il disinteresse del clero locale abbia facilitato le diffuse omissioni del censimento di tanti racalmutesi, come sempre preoccupati delle conseguenze fiscali del rivelo.
Nel primo quindicennio del ‘700 non risultano epidemie di rilievo a Racalmuto. Gli indici di mortalità sono quelli della norma (allegato 5). Le nascite come sempre sono cospicue e per di più l’immigrazione è documentabile (famiglie come quelle degli Sciascia, dei Taverna etc., che erano emigrate intorno al 1660, ritornano a Racalmuto proprio a cavallo tra il XVII ed il XVIII secolo). Quella drastica contrazione della popolazione che vorrebbe il rivelo del 1714-15 non appare per nulla attendibile. Quel che è certo è che proprio al tempo del rivelo (1713-1715) il tasso di mortalità di Racalmuto era tra i più bassi della sua storia sino all’unità d’Italia (2,59% della popolazione media di quel tempo). E tale popolazione nel 1714, doveva, secondo le nostre stime, aggirarsi sui 5.370 abitanti (contro gli appena 4.757 che segnala il Maggiore-Perni con un divario del 12,89%).
Il XVIII secolo si chiude con una flessione della popolazione: i dati disponibili (quelli della Matrice e quelli dei censimenti ufficiali confermano) il repentino contrarsi della densità abitativa. Eccone alcuni elementi significativi:
Anno
Popolazione di Racalmuto
fonte
1748
6.063
Maggiore-Perni pag. 352
1795
7.620
Matrice Racalmuto - arc. Mantione
1798
7.630
Maggiore-Perni pag. 352
1801
7.138
Matrice Racalmuto - L’arc. Mantione appone questa annotazione: «terminata detta numerazione a 20 maggio 4^ Ind. 1801 Si vede che il popolo trovasi diminuito considerevolmente rispetto all'anno scorso»
Dagli archivi di Stato di Palermo ricaviamo qualche notizia sull’amministrazione del Comune di Racalmuto, una volta affrancato dal giogo feudale. Negli anni dal 1784 al 1787, il razionaledel luogo è don Francesco Perrone, il notaio ufficiale: d. Antonino Picataggi; manca il tesoriere: in sua assenza c’è un ”collettore ed esattore di tutte le tasse” sostituto; i giurati sono: d. Giuseppe Amella, Francesco Grillo e Pistone, Marco Matrona, Calogero Fucà; il sindaco è il Magnifico don Giuseppe Cavallaro. Vene pagata un’onza a Bonaventura Brutto per il pubblico panizzo; a m° Pietro Castrogiovanni tarì 1 e 8 grani “per avere acconciato la porta della chiesa di S. Rosalia”; altre spese per riparazione e manutenzione dell’orologio cui accudisce m° Vincenzo Terrana. Nel successivo esercizio del 1785-86  abbiamo i seguenti giurati: Bonaventura Lo Brutto, Giuseppe Scibetta Letizia, Salvatore Gambuto e Giuseppe Tulumello. Sindaco: Antonino Grillo. Collettore: don Giuseppe Amella.
Ecco alcune annotazioni relative al 1790: d. Giuseppe Amella è l’arrendatario che paga a m° Melchiorre Lo Cicero onze 11.7.14 “per altrettante dal medesimo pagate e distribuite a diverse persone per la santa solennizzazione della festa della gloriosa S. Rosalia, patrona di questa università, il 4 di settembre e cioè: a m° Francesco Galeano e compagni per n° 3900 maschi che si sparano nel corso della festa, onze 1.28. 0; a don Calogero Grillo per sei rotoli di cera a tarì 10 per rotolo, che si consumò in detta festa,  onze 1; al m° Mariano Busuito per fatiche per avere apparato la chiesa tarì 14; a d. Antonio Grillo per regalia per avere suonato l’organo, tarì 2; al rev. D. Morrino per avere rappresentato il panegirico della Santa, tarì 2; tamburi n° 4, tarì 21; trombi 4, tarì 25; piffaro: tarì 6; per il trionfo nel corso dell’ottavo: tarì 6; messe celebrative n° 13 tarì 19.10; figure n° 200 tarì 2.10; spese a minuto tarì 9,14; corsa: onze 1: che in tutto fanno onze 11.7.14.» Per l’esercizio 1790-91, Giuseppe Amella «pagava per patrimonio urbano per la nona indizione onze 1.126 . 15 - 18
Nel 1791 “arrendatario”  di Racalmuto figura don Giuseppe Amella; d. Calogero Amella risulta il “fisico” locale. I giurati sono: Calogero Tirone, Giuseppe Scibetta, Vincenzo Tulumello e Calogero Fucà. Il 20 gennaio 1791 sono «pagate da Amella al sac. D. Nicolò Pantalone tarì 11.10 per il prezzo di due corde di canape necessarie per la mappera dell’orologio; a m° Lorenzo d’Agrò tarì 2 in prezzo di chiodi e pezzi di tavola necessari per l’acconcio dell’orologio». 21 maggio 1791: «Amella paga tarì 4 per eligersi dai giurati un barbiere più adatto ed abile per apprendere il metodo dell’innesto del vaiolo, giusta la pratica insegnata a diversi barbieri chiamati in Palermo per apprendere la suddetta maniera di eseguire il suddetto innesto a norma delle istruzioni». Il 16 giugno 1791 viene eletto m° Giuseppe Romano.» Il 31 di agosto Giuseppe Amella corrisponde a Nicolò Pantalone “onze 9 per onorario di tutto l’anno per avere la cura dell’orologio di questa Università.
1791-92: «Viene nominato procuratore del tesoriere Giuseppe Tulumello, don Croce di Napoli. A Francesco Restivo onze 4 per loero della bottega della neve e sue fatiche per la vendita di detta neve come da mandato.»
1792-1793: «viene esposta la reliquia di S. Rosalia per la serenità del tempo e penuria della fame. Tarì a Cicero per averli erogati per formare una sepoltura fuori la terra per la quantità di morti in questo sterelissimo anno 11a indizione.»
Nel 1793 cambia il quadro amministrativo: Pietro Scimonelli diviene maestro razionale; giurati sono: Antonio Grillo e Brutto, Francesco Pomo, Girolamo Grillo Alessi. Vengono eletti deputati a norma di una circolare del 1793: Antonino Sferrazza, Salesio Vinci, Angelo Gabriele Mannarà, Antonino Grillo e Mattina, Giuseppe Cavallaro. Don Giuseppe Tulemello è il tesorerie.
L’anno successivo, nel 1794, il razionale è Santo Impellizzeri; deputati: Francesco Vinci (che, se non andiamo errati, deve essere quello che nel 1760 scrisse la storia di M. SS. del Monte e fu chierico nel seminario di Agrigento), Giuseppe e Bernardo Grillo, nonché i magnifici Onofrio d’Amico, Giuseppe Monserrato e don Calogero Amenti. Arrendatore del patrimonio urbano: don Vincenzo Tulumello per la somma di onze 1.126.15.18.
Per l’esercizio 1794-1795, abbiamo: razionale, don Carlo Calabrese; deputati: Calogero Ferrante, notaio Antonino Picataggi, notaio Cristofaro Pomo. I giurati sono: Giuseppe Baeri, Girolamo Gambuto, Raffaele Cavallaro, Raffaele Grillo e Addamo. Collettore è il notaio Ignazio Tulumello.
Per il 1797 e 1798 il razionale è Domenico Impellizzeri; i deputati locali sono: il barone d. Girolamo Grillo, Giuseppe Mattina, Raffaele Grillo e Belmonte; i giurati: Salesio Vinci, Vincenzo Bellavia, Paolo Baeri e Giuseppe Matrona. “L’intero civico patrimonio si gabella a d. Raffaele Bisanti, procuratore di d. Felice Cavallaro”.
Il secolo si chiude con queste cariche: razionale, Francesco Pirrone; deputati: Salvatore Gambuto, Giuseppe Mattina. Calogero Farrauto assume la carica di regio proconservatore. I nuovi giurati: Marco Matrona, Gaspare Savatteri, Antonio Bellavia, d. Vincenzo Grillo e Ingrao. Come collettore figura d. Vincenzo Bellavia. Tesoriere è ora don Antonio Grillo ed Alessi.
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C'è qualcosa che fa più male di una sconfitta storica. Non vederne le ragioni. Ma per capire l'accaduto nessuno basta a sé stesso.L'altra sera da Fazio nel racconto di Matteo ho r...
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Lillo Taverna Non lo so. Forse dovremmo aspettare un paio di giorni per dare un giudizio più fondato. Forse Renzi è un fallito che si arrabatta con la retorica e le imitazioni berlusconiane. Ma forse potrebbe alla fine apparire più lungimirante di quel che si creda. Mettiamo che fallisca l'accordo con Di Maio (cosa più che probabile direi certa). Mettiamo che a Salvini sorrida l'idea di andare a fare il primo come presidente del Consiglio anziché il secondo sia pure egemone del M5S, Mettiamo che l'agognato potere gli faccia cadere le pregiudiziali contro l'affine PD renziano. Una presidenza del Consiglio non vale la pena di una Messa con il Sagrista Tosco? Cervellotiche congetture adesso. Me ne rendo conto. Ma un domani chissà!
Mi si dice che questa giovane donna. appena abbozzata a matita, sarebbe Donna Lucia Nalbone sposata con lo speziale don Calogero MISSANA (sic),

Sarebbe dunque la signora che don Calogero Messana (ancora denominato come Missana) avrebbe sposato nel 1810 come da atto matrimoniale  custodito nella Matrice di Racalmuto.

Donna Lucia ci risulta nata nel 1792; si sarebbe sposata dunque al'età di 18 anni. Era figlia del notaio Francesco Nalbone e di donna Gesuele Busuito. di buona famiglia dunque.

Calogero Missana nasce da Luigi Missana e Pietra Amato, da una famiglia che nel 'Settecento non eccelleva ancora a Racalmuto. Quando Calogero Missana nasce non viene aggettivato in alcun modo dagli amanuensi della Matrice, come può vedersi dal seguente atto di battesimo.






E siamo nel 10 maggio del 1786.  Credibile o meno, così ci ragguaglia su questui suoi antenati Eugenio Napoleone Messana (pag. 202): " Don Calogero Messana era stato fatto speziale dal padre Luigi, borghese arricchito dell'ultimo '700 attraverso il commercio degli zolfi, la amministrazione del conte, che tenne per molti anni, e l'esazione, più tardi, della tassa del macinato".

Lo speziale don Calogero Messana non visse a lungo; morì ad appena 55 anni come dal segunte atto di morte di cui agli Archivi della Matrice.


martedì 1 maggio 2018

Alla Piazzetta facessero almeno un campo di bocce come nella mia infanzia era alla Guardia. Mi ci portava mio padre. Ricordi immarcescibili. Attorno prati verdi e qualche zampillo da incanalare in condutture di 'canali' magari elaborati da PAT e sostenuti da nostre pietre alabastrine. Costerebbe molto di meno e aprirebbe possibilità lavorative ai nostri giovani.




Ritrovato l'antico ritratto di Donna Lucia Nalbone o Narbone da Racalmuto, moglie dell'Aromatario Don Calogero Messana, soltanto che, per portarmelo in Piemonte prima e in Toscana adesso, l'ho dovuto arrotolare creando così delle pieghe. 

Credo sia uno dei ritratti a matita più vecchi di Racalmuto, periodo 700/800, direi periodo Impero! Ti invio l'anteprima.




Questa immagine rende meglio! Mio cugino Nino concorda, anche perché alla base c'è traccia di un nome: leggibile solo NA
Il resto è  cancellato o quasi dal proverbiale "umitu" di Racalmuto

Provenienza, casa di Ciccina Messana, esposto nella "Cammara ditta di lu mezzalinu"
sala d'aspetto dell'ingresso dalla via Sant'Anna, oggi Dr. Francesco Burruano, Don Ciccu!

Questo secondo ingresso fu voluto dall'avo Luigi per potere consentire un accesso diretto alle donne di casa alla prospiciente Chiesa di Sant'Anna e se guardi bene il muro della detta casa  si intravede ancora oggi la sagoma di una porticina laterale... oggi murata



ANNO BATTESIMI RUBRICHE BATTESIMI MORTI MATRIMONI RUBRICHE MATRIMONI SPONSALI NUMERAZIONE ANIME CRESIME
1554 sì (Taverna) no no no no no
1555 no no no no no no
1556 no no no no no no
1557 no no no no no no
1558 no no no no no no
1559 no no no no no no
1560 no no no no no no
1561 no no no no no no
1562 no no no no no no
1563 no no no no no no
1564 parziale (Taverna) no parziale (Taverna) no no no
1565 incompleto (Nalbone) 
1566 incompleto (Nalbone) 
1567 incompleto (Nalbone) 
1568 incompleto (Nalbone) 
1569 incompleto (Nalbone) 
1570 incompleto (Nalbone) 
1571 incompleto (Nalbone) 
1572 incompleto (Nalbone) 
1573 incompleto (Nalbone) 
1574 incompleto (Nalbone) 
1575 incompleto (Nalbone) 
1576 incompleto (Nalbone) 
1577 incompleto (Nalbone) 
1578 incompleto (Nalbone) 
1579 incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1580 incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1581 incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1582 incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1583 incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1584 incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1585 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1586 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1587 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1588 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1589 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1590 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1591 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1592 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1593 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1594 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1595 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1596 manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1597 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1598 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1599 sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1600 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1601 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1602 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1603 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1604 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1605 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1606 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1607 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1608 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1609 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1610 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1611 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1612 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1613 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1614 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1615 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1616 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1617 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1618 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1619 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1620 sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1621 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1622 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1623 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1624 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1625 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1626 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1627 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1628 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1629 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1630 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) 
1631 manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1632 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1633 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1634 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1635 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1636 manca (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1637 manca (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1638 manca (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1639 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1640 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1641 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1642 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1643 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1644 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1645 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1646 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1647 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1648 manca (Nalbone) manca (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1649 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1650 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1651 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1652 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1653 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1654 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1655 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1656 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1657 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1658 sì (Nalbone) sì (Nalbone) incompleto (Nalbone) sì (Nalbone) 
1659 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1660 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1661 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1662 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1663 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1664 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì parziale (Taverna)
1665 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1666 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1667 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1668 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1669 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1670 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1671 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1672 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1673 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1674 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1675 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1676 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1677 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1678 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1679 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1680 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1681 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1682 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1683 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1684 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1685 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1686 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1687 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1688 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1689 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì parziale (Taverna)
1690 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1691 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1692 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1693 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1694 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1695 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1696 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1697 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1698 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1699 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1700 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1701 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1702 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1703 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1704 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1705 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1706 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1707 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1708 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1709 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1710 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1711 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1712 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1713 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1714 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1715 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1716 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1717 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1718 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1719 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1720 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1721 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1722 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1723 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1724 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1725 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1726 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1727 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1728 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1729 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1730 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1731 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1732 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1733 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1734 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1735 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1736 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1737 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1738 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1739 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1740 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1741 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1742 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1743 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1744 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1745 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1746 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1747 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1748 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1749 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1750 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1751 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1752 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1753 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1754 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1755 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1756 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1757 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1758 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1759 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1760 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1761 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1762 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1763 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1764 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1765 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1766 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1767 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1768 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1769 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1770 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1771 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1772 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1773 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1774 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1775 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1776 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1777 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1778 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1779 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1780 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1781 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1782 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1783 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1784 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì - metà - (Taverna)
1785 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) 
1786 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) 
1787 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) 
1788 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) 
1789 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1790 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1791 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1792 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1793 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1794 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1795 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1796 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1797 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1798 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì meno un foglio sctracciato (Taverna)
1799 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1800 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1801 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1802 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1803 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1804 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1805 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1806 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1807 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1808 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1809 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1810 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1811 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1812 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1813 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1814 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1815 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1816 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1817 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1818 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1819 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1820 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1821 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) 
1822 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) si (Nalbone) 
1823 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1824 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1825 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1826 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1827 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1828 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1829 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1830 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1831 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1832 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1833 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1834 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1835 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1836 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1837 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1838 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1839 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1840 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1841 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1842 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1843 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1844 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Taverna)
1845 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1846 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) 
1847 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1848 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1849 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1850 sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1851 sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1852 sì (Nalbone) manca (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1853 sì (Nalbone) manca (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1854 sì (Nalbone) manca (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1855 sì (Nalbone) manca (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
1856 sì (Nalbone) sì (Nalbone) manca (Nalbone) sì (Nalbone) sì (Nalbone)
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