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mercoledì 12 dicembre 2012
Sciascia, Guttuso e Infantino
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Pagina fotografica di storia racalmutese - Natoli e Pedalino a Racalmuto
Siamo in piena epoca fascista: giunge a Racalmuto l'autore dei Beati
Paoli; un po' rinviene un po' si prefigura la storia di un uomo di "tenace
concetto": fra Diego La
Matina.
Messaggio a Ferdinando Imposimato
Ho osato scrivere questo messaggio all'ex giudice Ferdinando Imposimato:
non dico che mi aspettassi una esaustiva
udienza, ma almeno un cenno cortese che avrei tanto gradito. Nulla.
I grandi
uomini parlano e non ascoltano. Credono persino che così salvaguardino il loro
alato prestigio.
Calogero Taverna
E' un vero peccato che con Lei non si possa qui dialogare. Noblesse oblige! Certo a distanza di oltre trentadue anni mi piacerebbe avere un colloquio con Lei circa quell'interrogatorio - non troppo formale - che mi impose nei sotterranei dell'EUR. Riguardava il caso Sindona. Ella fu con me un gran signore. Non lo fu invece Falcone con Sciascia per identico episodio. Sciascia si spaventò troppo; la minaccia di imputazione non tanto di falsa testimonianza quanto di contiguità con la mafia, lo intimorì tanto da fargli scemare le difese immunitarie e morire quindi di leucemia (per quel che ne so). Sto oggi scrivendo e parlando in eccesso per dimostrare che la magistratura (Colombo in testa) nulla capì delle banche milanesi (io ne ispezionai una) che molto giornalisticamente si chiamarono le Banche di Sindona. Vicende come quella di Fazio ripropongono il problema sia pure a condanne rovesciate.
Calogero Taverna
E' un vero peccato che con Lei non si possa qui dialogare. Noblesse oblige! Certo a distanza di oltre trentadue anni mi piacerebbe avere un colloquio con Lei circa quell'interrogatorio - non troppo formale - che mi impose nei sotterranei dell'EUR. Riguardava il caso Sindona. Ella fu con me un gran signore. Non lo fu invece Falcone con Sciascia per identico episodio. Sciascia si spaventò troppo; la minaccia di imputazione non tanto di falsa testimonianza quanto di contiguità con la mafia, lo intimorì tanto da fargli scemare le difese immunitarie e morire quindi di leucemia (per quel che ne so). Sto oggi scrivendo e parlando in eccesso per dimostrare che la magistratura (Colombo in testa) nulla capì delle banche milanesi (io ne ispezionai una) che molto giornalisticamente si chiamarono le Banche di Sindona. Vicende come quella di Fazio ripropongono il problema sia pure a condanne rovesciate.
lunedì 10 dicembre 2012
Dal CONFITEOR all’EGO TE ABSOLVO
di Calogero Taverna
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Pontello non si ferma: compra anche la BNA "per 1350 miliardi di
lire".
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Perché siffatto bailamme? Chiaro: per consentire lo SBARCO IN SICILIA
(vedi pagg. 144-145 146 e 147 e risparmiatemi ad ottant’anni il pedante ed
ozioso compito di far sintesi giornalistiche).
Sono sornione: lo ammetto. Ma qui ho voglia di chiedere
spiegazioni all’illustre facoltà di economia dell’Università del tempo perso di
Racalmuto. Perché mai quel putiferio? C’entra Racalmuto? Non ci fu a Racalmuto
una INTERFINANZA ove allocchi depositarono centinaia di milioni di loro
risparmi, sia per avere assurde ricompense reddituali ma sia anche per
infiltrare propri virgulti di non eccelsa levatura almeno scolastica? Già, dopo
finita la crisi della Baia dei Porci; pacificatesi America e Russia magari per il
provvido intervento di Papa Giovanni (che grande papa quello ed io di sinistra
l’adoro più di Bersani con buona pace dei moderni censori tutto sommato nati a
Grotte); squagliatasi l’iniziativa edilizia “americana”del pingue Joe
racalmutese in quel di Lampedusa; racalmutesi (e non solo) corsero davvero il
rischio di perdere i soldi; e i loro figli, i posti che credevano bancari ma
tali non erano. Sovvennero il Banco di Sicilia, La Cassa di Risparmio Vittorio
Emanuele e “salvarono” i depositanti (ma qualcuno dopo dovette pagare: Geronzi,
appunto).
Sovvenne
Di Prima Canicattinese ed altri persino di Castrofiippo e con tanti soldi (in
tasca a loro) cedettero banche e banchette al MPS e BPL di Fiorani che quei
“derelitti” tutti assorbirono. Ed alla fine pagammo tutti noi, anche quelli che
non c’entravamo. Politicanti avveduti a Racalmuto che seppero bene pilotare
‘ste faccende ce ne furono. Io non li cito per non farmi querelare. Ma di
grazia oggi non mi facciano la morale (politica). Mi arrabbio davvero.
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