Siamo in piena epoca fascista: giunge a Racalmuto l'autore dei Beati
Paoli; un po' rinviene un po' si prefigura la storia di un uomo di "tenace
concetto": fra Diego La
Matina.
Ne verrà fuori un polpettone che Sciascia prima legge
e poi dissolve. Pedalino che bene o male è riuscito a farsi iscrivere negli
elenchi ultra gonfiati di quei quattro scalmanati della prima ora di
Mussolini fascista corre a Racalmuto. Compone altri sonetti in vernacolo, diremmo in lingua letteraria di una inesistente Sicilia. Dietro vi è la bella
facciata del Santissimo, andata in malora in tempi democristiani. Angelo
Collura è ancora chaffeur ma in belli stivaloni molto lucidi. Anche qui una
Racalmuto spoglia di orpelli letterari che adoro, ad onta magari di tanta
dedizione fascista.
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