Confermo in pieno quanto pubblicato da Malgrado Tutto. Altre dovevano essere le vie burocratiche. Ma non è colpa mia se si crede di gestire il partito a Racalmuto come una camarilla di paese e non si rispettano le regole del gioco che non sono quelle che un ingegnere o un agente delle tasse si inventano dalla sera alla mattina. E’ solare che le primarie non si possono inventare. Sono stato a Racalmuto sino all’altro giorno, quando potevo di persona presentare la mia richiesta a partecipare a codeste fantasmatiche “primarie”. Non se ne parlava neanche. All’improvviso eccoci messi con le spalle al muro di talché si può dare il via al gioco di escludere chi meritevolmente potrebbe aspirare alla sindacatura di Racalmuto e piazzare sottobanco chi è da un anno che vi trama.
sabato 18 giugno 2016
Racalmuto, Taverna: “Ecco chi era veramente Padre Puma”
Al Circolo Unione di Racalmuto, ieri sera, è stata ricordata la figura di don Alfonso Puma, l’arciprete del paese di Sciascia, scomparso nel 2008, che molto ha inciso nella vita sociale, culturale e, per certi versi, anche politica del paese. A ricordare l’uomo e il religioso, il racconto del dottore Calogero Taverna che, di fronte a una platea attenta, ha tracciato le doti umane, artistiche e religiose di Padre Alfonso Puma.
Un’amicizia durata per ben sessantacinque anni, cominciata in seminario ad Agrigento, dove Alfonso Puma e Calogero Taverna, si incontrarono e stabilirono da subito una empatia, una condivisione di interessi, una sinergia di intelletti che vide i due rinsaldare i rapporti e continuare in seguito, con profonda stima, un interesse comune per la storia e le tradizioni di Racalmuto. Don Alfonso Puma fu uno storico, un artista e uno scrupoloso archivista di tanti documenti, alcuni dei quali messi a disposizione del prete proprio dal dottore Taverna, che hanno permesso la ricostruzione di tante importanti tappe della vita di questo paese.
I soci del Circolo Unione hanno accolto favorevolmente l’iniziativa. Ha catturato l’attenzione di tutti la lettura di parte dell‘intervista fatta dal dottore Taverna a padre Puma nel 1995. Nutrita e interessata la partecipazione del pubblico che ha arricchito l’incontro con interessanti testimonianze e domande.
Una chiacchierata, quella di ieri, che è servita a dare identità a Racalmuto, a ricordarne le figure salienti, significative che hanno lasciato una profonda impronta per una continuazione di un ideale cammino futuro. Ci auguriamo che possano seguire altri incontri su altre figure importanti o meno ma non per questo meno significative che, comunque, hanno contribuito alla vita di questo paese. E che documenti, carteggi o altro possano tornare ad essere custoditi in appropriati luoghi e non affidati a privati cittadini, per essere fruibili da quanti vogliono scoprire radici e tradizioni di una terra tanto nobile e da un passato interessante.
Altri articoli della stessa Rubrica: Non solo foto,Paesi
di Salvatore Alfano | 1 febbraio 2015
Lo storico racalmutese traccia un profilo dell’arciprete di Racalmuto, restituendoci pienamente lo spessore umano e culturale del sacerdote, dell’uomo e dell’artista.
Al Circolo Unione di Racalmuto, ieri sera, è stata ricordata la figura di don Alfonso Puma, l’arciprete del paese di Sciascia, scomparso nel 2008, che molto ha inciso nella vita sociale, culturale e, per certi versi, anche politica del paese. A ricordare l’uomo e il religioso, il racconto del dottore Calogero Taverna che, di fronte a una platea attenta, ha tracciato le doti umane, artistiche e religiose di Padre Alfonso Puma.
Un’amicizia durata per ben sessantacinque anni, cominciata in seminario ad Agrigento, dove Alfonso Puma e Calogero Taverna, si incontrarono e stabilirono da subito una empatia, una condivisione di interessi, una sinergia di intelletti che vide i due rinsaldare i rapporti e continuare in seguito, con profonda stima, un interesse comune per la storia e le tradizioni di Racalmuto. Don Alfonso Puma fu uno storico, un artista e uno scrupoloso archivista di tanti documenti, alcuni dei quali messi a disposizione del prete proprio dal dottore Taverna, che hanno permesso la ricostruzione di tante importanti tappe della vita di questo paese.
I soci del Circolo Unione hanno accolto favorevolmente l’iniziativa. Ha catturato l’attenzione di tutti la lettura di parte dell‘intervista fatta dal dottore Taverna a padre Puma nel 1995. Nutrita e interessata la partecipazione del pubblico che ha arricchito l’incontro con interessanti testimonianze e domande.
Una chiacchierata, quella di ieri, che è servita a dare identità a Racalmuto, a ricordarne le figure salienti, significative che hanno lasciato una profonda impronta per una continuazione di un ideale cammino futuro. Ci auguriamo che possano seguire altri incontri su altre figure importanti o meno ma non per questo meno significative che, comunque, hanno contribuito alla vita di questo paese. E che documenti, carteggi o altro possano tornare ad essere custoditi in appropriati luoghi e non affidati a privati cittadini, per essere fruibili da quanti vogliono scoprire radici e tradizioni di una terra tanto nobile e da un passato interessante.
Salvatore Alfano
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3 Responses to Racalmuto, Taverna: “Ecco chi era veramente Padre Puma”
E satolla la fanciulla se ne torna tutta bella
se ne torna verginella, manco va in camporella
Cosa vuol dire "andare in camporella"?
Alzi la mano chi non è mai andato in camporella!
Il termine "camporella" di derivazione dialettale milanese, indica letteralmente un piccolo campo. Con il tempo, però, ha assunto il significato di appartarsi con la propria macchina in un luogo pubblico (una strada chiusa, un parcheggio, un giardino) per "fare all'ammore" (o in ogni caso per concedersi un po' di intimità di coppia). Solitamente è un'attivita praticata dai giovani che vengono violentemente fustigati dai genitori se beccati in casa a concedersi l'un l'altra, o dalle coppie clandestine che non possono permettersi un motel.
Primarie Pd Racalmuto. Irrompe il “guastatore” Calogero Taverna
Taverna, con una lettera dai toni formali, scrive: “Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934 ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del Pci finché vi fu e poi del Pd a Roma, già dirigente del sindacato USPIE-CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21. Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori”.
Taverna, spiega nella sua lettera, “intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta. A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare i leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del Pd. Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al Pd dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali”.
E così conclude: “Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del Pd e relativa coalizione”.
Altri articoli della stessa Rubrica: Attualita'
di Redazione | 28 marzo 2014
Elezioni. L’ex ispettore di Bankitalia chiede di partecipare alla competizione per la scelta del sindaco. Con una lettera inviata al segretario locale Vincenzo Maniglia pone la sua candidatura, come iscritto al Partito democratico. Quale sarà la risposta?
Ha notificato la sua richiesta attraverso facebook. Calogero Taverna, 80 anni, ex ispettore di Bankitalia, ha chiesto al segretario del Pd di partecipare alle primarie. Entro domani il Pd di Racalmuto renderà noti i nomi di coloro che partecipano alle consultazioni di partito. Al momento i nomi sono tre, quello di Morena Mattina, Emilio Messana e del segretario locale Vincenzo Maniglia, anche se a quanto pare quest’ultimo potrebbe decidere di ritirarsi. E proprio in questa fase irrompe Taverna.Taverna, con una lettera dai toni formali, scrive: “Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934 ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del Pci finché vi fu e poi del Pd a Roma, già dirigente del sindacato USPIE-CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21. Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori”.
Taverna, spiega nella sua lettera, “intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta. A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare i leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del Pd. Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al Pd dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali”.
E così conclude: “Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del Pd e relativa coalizione”.
2 Responses to Primarie Pd Racalmuto. Irrompe il “guastatore” Calogero Taverna
Primarie Pd Racalmuto. Irrompe il “guastatore” Calogero Taverna
Taverna, con una lettera dai toni formali, scrive: “Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934 ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del Pci finché vi fu e poi del Pd a Roma, già dirigente del sindacato USPIE-CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21. Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori”.
Taverna, spiega nella sua lettera, “intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta. A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare i leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del Pd. Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al Pd dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali”.
E così conclude: “Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del Pd e relativa coalizione”.
Altri articoli della stessa Rubrica: Attualita'
di Redazione | 28 marzo 2014
Elezioni. L’ex ispettore di Bankitalia chiede di partecipare alla competizione per la scelta del sindaco. Con una lettera inviata al segretario locale Vincenzo Maniglia pone la sua candidatura, come iscritto al Partito democratico. Quale sarà la risposta?
Ha notificato la sua richiesta attraverso facebook. Calogero Taverna, 80 anni, ex ispettore di Bankitalia, ha chiesto al segretario del Pd di partecipare alle primarie. Entro domani il Pd di Racalmuto renderà noti i nomi di coloro che partecipano alle consultazioni di partito. Al momento i nomi sono tre, quello di Morena Mattina, Emilio Messana e del segretario locale Vincenzo Maniglia, anche se a quanto pare quest’ultimo potrebbe decidere di ritirarsi. E proprio in questa fase irrompe Taverna.Taverna, con una lettera dai toni formali, scrive: “Il sottoscritto dottore Calogero Taverna nato a Racalmuto il 10 maggio 1934 ed ora dal 5 gennaio di quest’anno ivi residente avanza formale istanza a concorrere come candidato a sindaco di Racalmuto di cui alle prossime elezioni del 25 maggio 2014 avendone pieno titolo perché militante semisecolare del Pci finché vi fu e poi del Pd a Roma, già dirigente del sindacato USPIE-CGIL della Banca d’Italia e fiancheggiatore inflessibile dei partiti di sinistra, in ultimo anche come pubblicista di Articolo21. Suggeritore di interrogazioni parlamentari dell’onorevole Garavini, ha contribuito alla messa sotto accusa dell’on.le Berlusconi nelle note faccende fiscali. A tanto poté il sottoscritto contribuire in quanto per sette anni superispettore del SECIT del Ministro Reviglio e successori”.
Taverna, spiega nella sua lettera, “intende presentarsi onde dare pratica attuazione al programma di riequilibrio e di rilancio sociale ed economico del paese di Racalmuto come da allegata lettera aperta. A ridosso della campagna elettorale lamenta che si decida per le primarie quando vi è a Racalmuto un candidato ideale per fare i leader di una coalizione di intelligenti intese sicuramente vincente e questo candidato è l’avvocato Emilio Messana già segretario provinciale del Pd. Balzana risulta quest’idea di indire consultazioni frettolose e senza alcuna preparazione e addirittura in un clima di risse interne che stanno scandalizzando Racalmuto, pregiudicando quindi il successo che Racalmuto tributerebbe al Pd dignitosamente rappresentato e ad una larga ma non difforme intesa con partiti e movimenti collaterali”.
E così conclude: “Avanzo comunque qui formale istanza a partecipare come candidato a sindaco del Pd e relativa coalizione”.
2 Responses to Primarie Pd Racalmuto. Irrompe il “guastatore” Calogero Taverna
- 28 marzo 2014 a 20:27Confermo in pieno quanto pubblicato da Malgrado Tutto. Altre dovevano essere le vie burocratiche. Ma non è colpa mia se si crede di gestire il partito a Racalmuto come una camarilla di paese e non si rispettano le regole del gioco che non sono quelle che un ingegnere o un agente delle tasse si inventano dalla sera alla mattina. E’ solare che le primarie non si possono inventare. Sono stato a Racalmuto sino all’altro giorno, quando potevo di persona presentare la mia richiesta a partecipare a codeste fantasmatiche “primarie”. Non se ne parlava neanche. All’improvviso eccoci messi con le spalle al muro di talché si può dare il via al gioco di escludere chi meritevolmente potrebbe aspirare alla sindacatura di Racalmuto e piazzare sottobanco chi è da un anno che vi trama.
Calogero Taverna, il vicesindaco perfetto – FOTOSATIRA
di Colpi di Spillo | 8 aprile 2014
ELEZIONI E PENSAMENTI. L’ex ispettore di Bankitalia Calogero Taverna è molto attivo nel dibattito politico di Racalmuto. Su Facebook, con commenti a Malgrado tutto e sul suo sito Contra Omnia Racalmuto si è proposto per collaborare con la futura amministrazione comunale. Ma con quale sindaco? Colpi di Spillo lo ha fotografato così.
Io a Malgrado Tutto, malgrado tutto
“Racalmuto, da storico vi dico: adesso pensiamo al futuro”
Se vuoi capire Taverna devi almeno leggere alcune pagine de “La signoria racalmutese dei Del Carretto“, pubblicato nel 2000 e “Racalmuto nei millenni“, uscito nel 2004 (ricerche di una vita condivise per un certo periodo con il professor Giuseppe Nalbone e l’arciprete Alfonso Puma). E poi seguirlo sul suo blog. Ma lui è uomo di cifre e di numeri. E’ stato funzionario della Banca d’Italia occupandosi di vicende scottanti come il caso Sindona. Ma questa è un’altra storia, rispetto ai fatti che riguardano Racalmuto. “Sbagli – mi dice – tutto ruota, in un certo senso, attorno a Racalmuto. La storia spesso passa da qui”. Lo contraddico: forse c’è troppo campanilismo in questa sua considerazione. “Assolutamente – dice – Racalmuto è solo uno scisto della storia ma questa tutta quanta vi si riverbera“. “Oggi però siamo alla svolta – aggiunge Taverna – la storia ci insegna poco. Siamo ad un bivio: o essere un paese dormitorio o, come spero, un grosso centro di sviluppo culturale, sociale, politico, archeologico. La realtà vera ha chiuso con il passato, si proietta verso il futuro”.
Conversare con lui non è facile. Il discorso passa da una punta all’altra dei secoli. Dai sicani alle scoperte archeologiche del 1879 durante i lavori della ferrovia tra Licata e Racalmuto all’attuale situazione del Comune che ancora per poco sconterà un decreto di scioglimento per infiltrazione mafiosa. Eppure c’è una linea che lega tutto, l’essere Racalmutese e cercare di capire il paese. “Sono un racalmutese da dieci generazioni – chiosa – uno che ama questo paese del sale, dello zolfo e del caciummo. Proprio così, un paese dove l’intelligenza è fina, il sale, dove non è mancata la reazione della gente alle ingiustizie attraverso la polvere da sparo, lo zolfo, e dove però c’è stata un’abilità a sfruttare le risorse, a crescere attraverso l’ironia sottile, il caciummo (molto se ne usò nel dopoguerra: accresceva furtivamente il peso dell’astratto di pomodoro. Follia mista a naturale astuzia). Dobbiamo distinguere però la ricerca dal pettegolezzo. Io mi diverto tanto a criticare, a contraddire e a contraddirmi. In questo sono molto sciasciano. L’essere una piccola comunità spesso ci ha fatto vivere di pettegolezzi senza guardare ciò che siamo stati, un grande paese che ha avuto una capacità a risorgere dalle sciagure. La mia passione per i fatti di storia continua e mi rendo sempre più conto che non si può vivere di miti. Guardiamo per esempio gli anni che vanno dal dopoguerra ad oggi. Un miracolo: qui non c’è stata l’aggressione del centro abitato, come è successo in altri importanti centri siciliani, il progresso è stato enorme. Certo è la storia d’Italia. E’ chiaro che c’è chi ha lucrato, ma si sono ottenuti risultati considerevoli. Qualcuno probabilmente pagherà o sta pagando per gli illeciti commessi, ma nel complesso Racalmuto è un paese che può dare ancora tanto. Sono convinto che l’infiltrazione mafiosa si poteva evitare. Ma accetto la decisione dello Stato, ho fede nel controllo del Viminale. Qui però rischiamo una cosa: che la nuova amministrazione comunale torni a casa dopo un breve periodo perché il paese ancora non è sereno. Ecco perché bisogna seppellire il passato, la storia. Purtroppo i faldoni della Commissione prefettizia che ha deciso lo scioglimento faranno la storia di questo difficile periodo. La storia si fa con le carte scritte e questa è la nostra storia recente. Ecco perché dico che bisogna andare avanti, salvare il salvabile”.
Durante la chiacchierata Taverna sprofonda nell’unica poltrona comoda di quella stanza. E’ la sua casa a Racalmuto. In realtà lui vive a Roma e torna qui quando può. “Mia moglie ama il Serrone – dice – ma mantenere questa casetta costa tanto. E’ assurdo pagare un sacco di soldi per la spazzatura, si deve assolutamente cercare una soluzione. Questo deve fare il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale, altro che storia e passato. Dalla storia dobbiamo tirar fuori ciò che può fare oggi ricchezza e dare lavoro. Guarda i beni culturali. Chi si è inventato qualcosa per fare business? Nessuno. Tutti parlano parlano parlano.
Racalmuto non è solo quella che viene fuori dalla rete, dai blog, dai social. Cosa chiede la maggioranza silenziosa? Ci vuole la speranza non l’accusa. In rete molti accusano e attendono di essere accusati per esserci. Il nostro paese sa fare le rivolte e allora bisognerebbe che in primavera qualcuno faccia soffiare venti nuovi e annienti i santoni della politica”.
Ecco, il punto è sempre quello. La politica, l’amministrazione comunale. Gli chiedo cosa salverebbe del passato. “Salvo tutto, ma è l’avvenire che m’interessa. Occorre una nuova gestione, un nuovo nucleo pensante e coinvolgimento dei cervelli racalmutesi che sono nel mondo. Ammiro tante persone attraverso facebook. Anche se qualcuno dirà chi è questo folle, so che in fondo siamo un popolo di gente buona”. Gli chiedo come mai sul suo profilo c’è una sua foto di cinquant’anni fa. Sorride e scherza: “Tanti mi ammirano per le parole difficili che utilizzo quando scrivo: dove lo trovi uno così su facebook? Ma se scoprono che ho ottant’anni mi tolgono l’amicizia”.
di Salvatore Picone | 11 gennaio 2014
Parla Calogero Taverna, autore di numerose ricerche. “E’ l’ora di seppellire il passato. Il paese non è sereno. Racalmuto non è solo quella dei blog e della rete: c’è una maggioranza silenziosa che vuole speranze, non solo accuse”
Che è uno storico lo hanno capito tutti. Di quelli che si sbatte la testa su un documento, un antico diploma, un vecchio registro per cercare la verità sulla microstoria del luogo dove è nato. Da quando è in rete col copia e incolla delizia e annoia tanti: quello che qualche anno fa ha pubblicato in due volumi adesso è sparso qua e la sul suo blog “Contra Omnia Racalmuto“. A che serve la storia, si chiede Calogero Taverna che dal Serrone guarda la sua Racalmuto che conosce attraverso le carte d’archivio della Matrice, della curia arcivescovile di Agrigento e persino del Vaticano. Serve a capire chi siamo, dice. “Con le mie ricerche – afferma Taverna – mi sono persuaso che sulla storia della nostra comunità sono stati fatti tanti errori. Non è detto che la mia è verità, ma sicuramente mi sono accorto degli errori degli altri”.Se vuoi capire Taverna devi almeno leggere alcune pagine de “La signoria racalmutese dei Del Carretto“, pubblicato nel 2000 e “Racalmuto nei millenni“, uscito nel 2004 (ricerche di una vita condivise per un certo periodo con il professor Giuseppe Nalbone e l’arciprete Alfonso Puma). E poi seguirlo sul suo blog. Ma lui è uomo di cifre e di numeri. E’ stato funzionario della Banca d’Italia occupandosi di vicende scottanti come il caso Sindona. Ma questa è un’altra storia, rispetto ai fatti che riguardano Racalmuto. “Sbagli – mi dice – tutto ruota, in un certo senso, attorno a Racalmuto. La storia spesso passa da qui”. Lo contraddico: forse c’è troppo campanilismo in questa sua considerazione. “Assolutamente – dice – Racalmuto è solo uno scisto della storia ma questa tutta quanta vi si riverbera“. “Oggi però siamo alla svolta – aggiunge Taverna – la storia ci insegna poco. Siamo ad un bivio: o essere un paese dormitorio o, come spero, un grosso centro di sviluppo culturale, sociale, politico, archeologico. La realtà vera ha chiuso con il passato, si proietta verso il futuro”.
Conversare con lui non è facile. Il discorso passa da una punta all’altra dei secoli. Dai sicani alle scoperte archeologiche del 1879 durante i lavori della ferrovia tra Licata e Racalmuto all’attuale situazione del Comune che ancora per poco sconterà un decreto di scioglimento per infiltrazione mafiosa. Eppure c’è una linea che lega tutto, l’essere Racalmutese e cercare di capire il paese. “Sono un racalmutese da dieci generazioni – chiosa – uno che ama questo paese del sale, dello zolfo e del caciummo. Proprio così, un paese dove l’intelligenza è fina, il sale, dove non è mancata la reazione della gente alle ingiustizie attraverso la polvere da sparo, lo zolfo, e dove però c’è stata un’abilità a sfruttare le risorse, a crescere attraverso l’ironia sottile, il caciummo (molto se ne usò nel dopoguerra: accresceva furtivamente il peso dell’astratto di pomodoro. Follia mista a naturale astuzia). Dobbiamo distinguere però la ricerca dal pettegolezzo. Io mi diverto tanto a criticare, a contraddire e a contraddirmi. In questo sono molto sciasciano. L’essere una piccola comunità spesso ci ha fatto vivere di pettegolezzi senza guardare ciò che siamo stati, un grande paese che ha avuto una capacità a risorgere dalle sciagure. La mia passione per i fatti di storia continua e mi rendo sempre più conto che non si può vivere di miti. Guardiamo per esempio gli anni che vanno dal dopoguerra ad oggi. Un miracolo: qui non c’è stata l’aggressione del centro abitato, come è successo in altri importanti centri siciliani, il progresso è stato enorme. Certo è la storia d’Italia. E’ chiaro che c’è chi ha lucrato, ma si sono ottenuti risultati considerevoli. Qualcuno probabilmente pagherà o sta pagando per gli illeciti commessi, ma nel complesso Racalmuto è un paese che può dare ancora tanto. Sono convinto che l’infiltrazione mafiosa si poteva evitare. Ma accetto la decisione dello Stato, ho fede nel controllo del Viminale. Qui però rischiamo una cosa: che la nuova amministrazione comunale torni a casa dopo un breve periodo perché il paese ancora non è sereno. Ecco perché bisogna seppellire il passato, la storia. Purtroppo i faldoni della Commissione prefettizia che ha deciso lo scioglimento faranno la storia di questo difficile periodo. La storia si fa con le carte scritte e questa è la nostra storia recente. Ecco perché dico che bisogna andare avanti, salvare il salvabile”.
Durante la chiacchierata Taverna sprofonda nell’unica poltrona comoda di quella stanza. E’ la sua casa a Racalmuto. In realtà lui vive a Roma e torna qui quando può. “Mia moglie ama il Serrone – dice – ma mantenere questa casetta costa tanto. E’ assurdo pagare un sacco di soldi per la spazzatura, si deve assolutamente cercare una soluzione. Questo deve fare il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale, altro che storia e passato. Dalla storia dobbiamo tirar fuori ciò che può fare oggi ricchezza e dare lavoro. Guarda i beni culturali. Chi si è inventato qualcosa per fare business? Nessuno. Tutti parlano parlano parlano.
Racalmuto non è solo quella che viene fuori dalla rete, dai blog, dai social. Cosa chiede la maggioranza silenziosa? Ci vuole la speranza non l’accusa. In rete molti accusano e attendono di essere accusati per esserci. Il nostro paese sa fare le rivolte e allora bisognerebbe che in primavera qualcuno faccia soffiare venti nuovi e annienti i santoni della politica”.
Ecco, il punto è sempre quello. La politica, l’amministrazione comunale. Gli chiedo cosa salverebbe del passato. “Salvo tutto, ma è l’avvenire che m’interessa. Occorre una nuova gestione, un nuovo nucleo pensante e coinvolgimento dei cervelli racalmutesi che sono nel mondo. Ammiro tante persone attraverso facebook. Anche se qualcuno dirà chi è questo folle, so che in fondo siamo un popolo di gente buona”. Gli chiedo come mai sul suo profilo c’è una sua foto di cinquant’anni fa. Sorride e scherza: “Tanti mi ammirano per le parole difficili che utilizzo quando scrivo: dove lo trovi uno così su facebook? Ma se scoprono che ho ottant’anni mi tolgono l’amicizia”.
Salvatore Picone
a GASPARE AGNELLO: ORNELLA E IL SUO ROMANZO IL DISPIACERE SOLITARIO
ORNELLA PENNACCHIONI è LA MIRABILE AUTRICE DI UN ROMANZO ALTERNATIVO DI GRANDE SUCCESSO "il dispiacere solitario - GILDA D- LA STORIA DI VIOLA".
QUI L'AUTRICE SA ANCHE ESSERE COMPOSTA PUR NELLA SUA EXTRAVAGANTE PROSA; I SUOI FOLGORANTI OSSIMORI ROCOCO' BRILLANO MA NON IN ECCESSINO CONTRASTO CON L'ARISTOTELICA ESTETICA GRECA. CAPIRE ED APPREZZARE BASTA LEGGERE LA SPUMEGGIANTE E COLTISSIMA PREFAZIONE DEL NOSTRO CONTERRANEO IL CELEBRE POETA ALESSIO PATTI.
Circolo Unione Racalmuto
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Lillo Taverna ha pubblicato 3 aggiornamenti.
Lillo Taverna ha condiviso la sua foto.
Lillo Taverna a Circolo Unione RacalmutoMi piacerebbe esporre al Circolo Unione di Racalmuto questi doloranti inquieti olii di questa gentile signora.
Loredana Cioffi
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Arc.Puma tutto chiesa e piazza”a contatto con la gente”
Arc.Martorana tutto chiesa e CASA.
A.M
Ho usato Google Trnaslate di comunicare a voi quindi per favore perdonare eventuali errori grammaticali.