-R'ACCOLTA-
di Ornella Pennacchioni.
Mi sento come la raccolta prediletta dell'ingiustizia umana, a volte. Capita a chi crede nel bene come antidoto del male. Ma non è così. Una forma di struggenza armata, inutile quanto devastante, mi soccombe e mi salva, come una mareggiata matrigna che mi restituisse tersa. Mi batto nell'ignominia, mi batto nel rifiuto totale di chi fa del male o lo lascia fare, di chi passa e non si ferma, di chi ascolta e chiude le orecchie, di chi vede e s'acceca per non doverti aiutare, di chi disperde veleno come fosse miele. Io mi batto senza fare niente, mi batto solo col cuore, per il resto sono impotente. Sul malfattore del dolore altrui non cresce nemmeno la cicuta. Com'è bello sapersi innocente!
di Ornella Pennacchioni.
Mi sento come la raccolta prediletta dell'ingiustizia umana, a volte. Capita a chi crede nel bene come antidoto del male. Ma non è così. Una forma di struggenza armata, inutile quanto devastante, mi soccombe e mi salva, come una mareggiata matrigna che mi restituisse tersa. Mi batto nell'ignominia, mi batto nel rifiuto totale di chi fa del male o lo lascia fare, di chi passa e non si ferma, di chi ascolta e chiude le orecchie, di chi vede e s'acceca per non doverti aiutare, di chi disperde veleno come fosse miele. Io mi batto senza fare niente, mi batto solo col cuore, per il resto sono impotente. Sul malfattore del dolore altrui non cresce nemmeno la cicuta. Com'è bello sapersi innocente!
-VOYEUR MODERNI-
di Ornella Pennacchioni.
L'Oscar dell'orrore, va a pieno diritto al criminale col telefonino che filma l'efferatezza del male.
di Ornella Pennacchioni.
L'Oscar dell'orrore, va a pieno diritto al criminale col telefonino che filma l'efferatezza del male.
Ornella Pennacchioni ha condiviso la foto di Certe Notti Non Accadono Mai.
Oggi 9/6/2016
Io c'ero, era una notte di pioggia incerta. L'ombrello fu accessorio inutile, perché non piovve per rispetto. Ne sento addosso, ancora oggi, la struggente impotenza, la congestione dell'infamia, la malastoria del silenzio, perché il male, come il dolore, l'ingiustizia, hanno una salute di ferro. Prima o poi si ammalerà anche chi fa del male.
Immensi tutti.
Roma II Festival Visionario Santa maria della Pietà...
Ex Lavanderia 28 luglio 2014
"Sono andata, perché la Compagnia Bolero ha gridato per le voci bianche, per le bocche di catrame dell' O.P.G. Quelle otturate che non hanno suono, non hanno colore oltre l'immobilità del bianco. La Cultura, come sempre, si fa carico di molte cose. Dalla risata all'odio. Dall'amore alla morte. Dall'ingiustizia, all'indifferenza del silenzio che seppellisce i vivi. Ne sono ascese tutte le voci, l'urlo inascoltato dai menefreghisti, opportunisti, perché il male ha i suoi guadagni, le sue indistruttibili presenze dove è inutile partecipare. Lo spettacolo "Certe notti non accadono mai..." Ideato e diretto da Patrizia Masi, è stato l'immensità del non ascolto umano. Impeccabili, hanno colmato quel grande parco, di solitudine, perché quello ho provato: abbandono, disperazione, solitudine. Chi ha bloccato l'ingranaggio della partecipazione, della competenza umana, dell'attenzione, della cura? Strepitosi artisti in scena, tanto bravi, da sembrare tutto vero. A me è sembrato di guardare dallo spioncino. Mi sono sentita come una persona molesta nel loro dolore".
Ornella Pennacchioni.
Altro...
Io c'ero, era una notte di pioggia incerta. L'ombrello fu accessorio inutile, perché non piovve per rispetto. Ne sento addosso, ancora oggi, la struggente impotenza, la congestione dell'infamia, la malastoria del silenzio, perché il male, come il dolore, l'ingiustizia, hanno una salute di ferro. Prima o poi si ammalerà anche chi fa del male.
Immensi tutti.
Roma II Festival Visionario Santa maria della Pietà...
Ex Lavanderia 28 luglio 2014
"Sono andata, perché la Compagnia Bolero ha gridato per le voci bianche, per le bocche di catrame dell' O.P.G. Quelle otturate che non hanno suono, non hanno colore oltre l'immobilità del bianco. La Cultura, come sempre, si fa carico di molte cose. Dalla risata all'odio. Dall'amore alla morte. Dall'ingiustizia, all'indifferenza del silenzio che seppellisce i vivi. Ne sono ascese tutte le voci, l'urlo inascoltato dai menefreghisti, opportunisti, perché il male ha i suoi guadagni, le sue indistruttibili presenze dove è inutile partecipare. Lo spettacolo "Certe notti non accadono mai..." Ideato e diretto da Patrizia Masi, è stato l'immensità del non ascolto umano. Impeccabili, hanno colmato quel grande parco, di solitudine, perché quello ho provato: abbandono, disperazione, solitudine. Chi ha bloccato l'ingranaggio della partecipazione, della competenza umana, dell'attenzione, della cura? Strepitosi artisti in scena, tanto bravi, da sembrare tutto vero. A me è sembrato di guardare dallo spioncino. Mi sono sentita come una persona molesta nel loro dolore".
Ornella Pennacchioni.
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Certe Notti Non Accadono Mai
Roma II Festival Visionario Santa maria della Pietà
Ex Lavanderia 28 luglio 2014
"Sono andata, perché la Compagnia Bolero ha gridato per le voci bianche, per le... bocche di catrame dell' O.P.G. Quelle otturate che non hanno suono, non hanno colore oltre l'immobilità del bianco. La Cultura, come sempre, si fa carico di molte cose. Dalla risata all'odio. Dall'amore alla morte. Dall'ingiustizia, all'indifferenza del silenzio che seppellisce i vivi. Ne sono ascese tutte le voci, l'urlo inascoltato dai menefreghisti, opportunisti, perché il male ha i suoi guadagni, le sue indistruttibili presenze dove è inutile partecipare. Lo spettacolo "Certe notti non accadono mai..." Ideato e diretto da Bolero Patrizia Masi, è stato l'immensità del non ascolto umano. Impeccabili, hanno colmato quel grande parco, di solitudine, perché quello ho provato: abbandono, disperazione, solitudine. Chi ha bloccato l'ingranaggio della partecipazione, della competenza umana, dell'attenzione, della cura? Strepitosi artisti in scena, tanto bravi, da sembrare tutto vero. A me è sembrato di guardare dallo spioncino. Mi sono sentita come una persona molesta nel loro dolore".
Ex Lavanderia 28 luglio 2014
"Sono andata, perché la Compagnia Bolero ha gridato per le voci bianche, per le... bocche di catrame dell' O.P.G. Quelle otturate che non hanno suono, non hanno colore oltre l'immobilità del bianco. La Cultura, come sempre, si fa carico di molte cose. Dalla risata all'odio. Dall'amore alla morte. Dall'ingiustizia, all'indifferenza del silenzio che seppellisce i vivi. Ne sono ascese tutte le voci, l'urlo inascoltato dai menefreghisti, opportunisti, perché il male ha i suoi guadagni, le sue indistruttibili presenze dove è inutile partecipare. Lo spettacolo "Certe notti non accadono mai..." Ideato e diretto da Bolero Patrizia Masi, è stato l'immensità del non ascolto umano. Impeccabili, hanno colmato quel grande parco, di solitudine, perché quello ho provato: abbandono, disperazione, solitudine. Chi ha bloccato l'ingranaggio della partecipazione, della competenza umana, dell'attenzione, della cura? Strepitosi artisti in scena, tanto bravi, da sembrare tutto vero. A me è sembrato di guardare dallo spioncino. Mi sono sentita come una persona molesta nel loro dolore".
Ornella Pennacchioni
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VENGHINO VENGHINO, GRADISCA-
di Ornella Pennacchioni.
Ogni genere di abuso sta diventando parte integrante del comportamento di massa, da quello verbale a quello fisico, e fin qui, la scoperta dell'acqua calda vale meno dei successi del piccolo chimico. Una sorta di patologia da sorpasso a qualunque costo. Anche un podio tarocco va bene, non escluso il ludibrio del peggiore, che è lo stesso, purché primi anche a fare orrore. C'è da farsi alcune domande, laddove il permissivi...smo dilaga assieme all'autoritarismo, al bisogno di prevaricare, di prendersi ciò che si vuole. Il pregevole significato della parola libertà, è precipitato sullo strip da fast food del subito/subito che ogni lasciata è persa. Per gentile concessione, al grido “Io faccio quel che mi pare” alla prima patta disponibile, la donna, (non tutte) concede una visita istantanea alla rinomata Taverna dell'Ormone. Nonostante l'offerta a prezzi stracciati e l'esubero, in ogni dove della stessa ne trovi, c'è da chiedersi il perché gli uomini stuprano. Si, stuprano. Adescano, e stuprano. Ma come mai, se di donzelle dalle profuse grazie è pieno il mondo? Solitamente non mi accodo mai agli effetti, ma risalgo la corrente, perché anche l'abuso, ormai paragonato quasi al pregio da conteggiare manco fosse il pallottoliere dell'inferno, avrà una madre da chiamare in causa. Qualcosa non torna sul mercato delle offerte speciali. Donne in mostra, nuove concessionarie del sesso, vetriniste, scambiste, offerenti, finte reticenti, bocche a cuore, lingue pendenti, botulino dipendenti, svegliaàà donne sveglia!!! Il mercato è crollato, i prezzi al ribasso, hanno smesso il desiderio. L'uomo è ormai abituè dell'andrologo per problemi d'idraulica. Che sia scaduta la sana fantasia, che lui possa decidere uno straccio di approccio? Che sia perseguitato da piatti precotti in cui tutti hanno mangiato e fatto la scarpetta? E se poi non fosse all'altezza di chi dall'aperitivo al dolce, ha fatto una mega figura da gourmet, e tu quella misera del menù fisso da Neno er Zozzone, che succede? Maschio mio, che confusione, tu e il tuo ingombro usuale! Non crederai mica d'essere speciale? Che la donna sia dall'altra parte del fosso da ore intanto che tu pensi come saltare, si sa, allora, non è che per caso, ti eccita la spaventosa idea di prenderti qualcosa da solo, prima che una intraprendente qualunque ti abbia dato il biglietto omaggio per la famosa Taverna senza manco le presentazioni, per poi rifilarti l'insufficienza, che ammolla la baldanza? Lo stupro, no, no, no, ma volta le spalle al botteghino, così, tanto per riequilibrare gli slanci degli accoppiamenti! Magari per una volta arrivi primo! Lo stupro, per sentirti maschio che decide, no. Meditate donne, meditate!
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di Ornella Pennacchioni.
Ogni genere di abuso sta diventando parte integrante del comportamento di massa, da quello verbale a quello fisico, e fin qui, la scoperta dell'acqua calda vale meno dei successi del piccolo chimico. Una sorta di patologia da sorpasso a qualunque costo. Anche un podio tarocco va bene, non escluso il ludibrio del peggiore, che è lo stesso, purché primi anche a fare orrore. C'è da farsi alcune domande, laddove il permissivi...smo dilaga assieme all'autoritarismo, al bisogno di prevaricare, di prendersi ciò che si vuole. Il pregevole significato della parola libertà, è precipitato sullo strip da fast food del subito/subito che ogni lasciata è persa. Per gentile concessione, al grido “Io faccio quel che mi pare” alla prima patta disponibile, la donna, (non tutte) concede una visita istantanea alla rinomata Taverna dell'Ormone. Nonostante l'offerta a prezzi stracciati e l'esubero, in ogni dove della stessa ne trovi, c'è da chiedersi il perché gli uomini stuprano. Si, stuprano. Adescano, e stuprano. Ma come mai, se di donzelle dalle profuse grazie è pieno il mondo? Solitamente non mi accodo mai agli effetti, ma risalgo la corrente, perché anche l'abuso, ormai paragonato quasi al pregio da conteggiare manco fosse il pallottoliere dell'inferno, avrà una madre da chiamare in causa. Qualcosa non torna sul mercato delle offerte speciali. Donne in mostra, nuove concessionarie del sesso, vetriniste, scambiste, offerenti, finte reticenti, bocche a cuore, lingue pendenti, botulino dipendenti, svegliaàà donne sveglia!!! Il mercato è crollato, i prezzi al ribasso, hanno smesso il desiderio. L'uomo è ormai abituè dell'andrologo per problemi d'idraulica. Che sia scaduta la sana fantasia, che lui possa decidere uno straccio di approccio? Che sia perseguitato da piatti precotti in cui tutti hanno mangiato e fatto la scarpetta? E se poi non fosse all'altezza di chi dall'aperitivo al dolce, ha fatto una mega figura da gourmet, e tu quella misera del menù fisso da Neno er Zozzone, che succede? Maschio mio, che confusione, tu e il tuo ingombro usuale! Non crederai mica d'essere speciale? Che la donna sia dall'altra parte del fosso da ore intanto che tu pensi come saltare, si sa, allora, non è che per caso, ti eccita la spaventosa idea di prenderti qualcosa da solo, prima che una intraprendente qualunque ti abbia dato il biglietto omaggio per la famosa Taverna senza manco le presentazioni, per poi rifilarti l'insufficienza, che ammolla la baldanza? Lo stupro, no, no, no, ma volta le spalle al botteghino, così, tanto per riequilibrare gli slanci degli accoppiamenti! Magari per una volta arrivi primo! Lo stupro, per sentirti maschio che decide, no. Meditate donne, meditate!
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-LA PURGA-
di Ornella Pennacchioni.
Prugnasecca cadde dal centrotavola, non fece tombola, ma carambola in zona non derattizzata. Nacquero sorci con dissenteria.
di Ornella Pennacchioni.
Prugnasecca cadde dal centrotavola, non fece tombola, ma carambola in zona non derattizzata. Nacquero sorci con dissenteria.
Ornella Pennacchioni ha condiviso la sua foto.
-THRILLER-
di Ornella Pennacchioni.
La sventura immane dell'area del cerchio: incontrare un compasso seriale.
di Ornella Pennacchioni.
La sventura immane dell'area del cerchio: incontrare un compasso seriale.
Ornella Pennacchioni
-THRILLER-
di Ornella Pennacchioni.
La sventura immane dell'area del cerchio: incontrare un compasso seriale.
di Ornella Pennacchioni.
La sventura immane dell'area del cerchio: incontrare un compasso seriale.
da -UNA MARCHETTA COL CENSORE-
romanzo di Ornella Pennacchioni.
Ipazia, dondolando le gambe lasse di fatalismo, con veggenza innata, si rivolse a Isadora che le curava l'anima da millenni, da prima che nascesse l'idea, la letteratura, il foglio, l'inchiostro. E le disse: Sono la superstite. Sono la Millenaria che vinse gli ogni punti d'eternità. Ho perso il conto degli assassini, dei bugiardi, dei meschini, lo sai? Vinsi parole laminarie, avrei potuto usarle per profetare, p...er allertare, ma le consegnai al futuro della bellacoscienza, ricordi Isadora mia? Il futuro mi fu grato, e mi assegnò un posto d'onore in questo presente. La bocca del vento, quella di corredo al teatro, disse: “ DonnaMillenaria, sei sola, in quella fila dell'onore, sei sola, lo sai? Chissà come mai!? Che fai, resti o te ne vai?” Qua rimano tutti, pensò Ipazia ridacchiando piano. “Resto, devo consegnare il disconoscimento ai vincitori!!! E' allucinante quanto il sembrare possa infinocchiare chi è di turno nella melma credendo sia il firmamento. Che ne pensi tu, Isadora?" " Non posso risponderti, sei tu quella che vede i domani. Io, aspetto che tu mi dia anima, voce, che tu scriva questo romanzo d'onore."
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romanzo di Ornella Pennacchioni.
Ipazia, dondolando le gambe lasse di fatalismo, con veggenza innata, si rivolse a Isadora che le curava l'anima da millenni, da prima che nascesse l'idea, la letteratura, il foglio, l'inchiostro. E le disse: Sono la superstite. Sono la Millenaria che vinse gli ogni punti d'eternità. Ho perso il conto degli assassini, dei bugiardi, dei meschini, lo sai? Vinsi parole laminarie, avrei potuto usarle per profetare, p...er allertare, ma le consegnai al futuro della bellacoscienza, ricordi Isadora mia? Il futuro mi fu grato, e mi assegnò un posto d'onore in questo presente. La bocca del vento, quella di corredo al teatro, disse: “ DonnaMillenaria, sei sola, in quella fila dell'onore, sei sola, lo sai? Chissà come mai!? Che fai, resti o te ne vai?” Qua rimano tutti, pensò Ipazia ridacchiando piano. “Resto, devo consegnare il disconoscimento ai vincitori!!! E' allucinante quanto il sembrare possa infinocchiare chi è di turno nella melma credendo sia il firmamento. Che ne pensi tu, Isadora?" " Non posso risponderti, sei tu quella che vede i domani. Io, aspetto che tu mi dia anima, voce, che tu scriva questo romanzo d'onore."
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