Ognuno ha la grandezza della sua miseria ed ha la cultura che più gli si addice
Ovviamente non vi sono scale né scalini né podii né altari né suburre, né chiese né lupanari in questo mondo: vi è solo un grande immenso fiume che scorre vorticoso e tanti piccoli insignificati esseri che come frattaglie vi vengono trascinate: per quanto? per pochi per molti per moltissimi anni come sta capitando a me. E la parte finale di ognuno di noi è la parte immonda, ci si piscia addosso, ci si defeca addosso, ci si ingobba, ci si ammoscia, a loro tanto arroganti e tanto indisponenti e tanto piagnucolose quella loro rosa si indurisce sino a non essere più penetrabile. Nessuno è più grande dell'altro, nessuno è più colto dell'altro. Ognuno ha la grandezza della sua miseria ed ha la cultura che più gli si addice. Bianchi azzurri nerri siculi italici normanni massoni cattolici protestanti ebrei arabi musulmani delle Indie o asiatici o altro: tutti miseramante uguali. E tanti quasi tutti cercano di crearsi un Dio in contrasto con la loro miseria. Ma si viene dal nulla e si finisce nel nulla. Così sta scritto nelle stelle. Calogero Taverna
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