Non so perché l'mico Pio Martoranana abbia ritenuto di apostrofarmi cos:
non ti ergere come il depositario delle verità assolute sulla storia di Racalmuto . Io ho notato che chiunque scrive su Racalmuto subito arrivano le tue critiche . Perché lo fai ? Magari potresti dare dei suggerimenti , ma tu subito invece inveisci e li deridi
RISPOSI COSI'
perché ignorano le mie ricerche e si abbandonano alle loro cervellotiche congetture che per di più san false. La verità è sempre rivoluzionaria quando però non è reazionaria. Eri con me al caffè Taibi quando l'invecchiato onorevole Federico Martorana si mise a deridere l'on. Bufalini per le sue propensioni alcoliste. Ma appena mi sono permesso di divulgare l'assunto fridericiano eccomi che l'on.le mi disdegna dandomi del "piccolo borghesuccio" in vena di stupidi pettegolezzi. Del resto anche tu ora da virgulto dei celeberrimi galantuomini del Circolo Unione mi stai tacciando di chissà quali mie sicumere riecheggiando colpi di spillo che afferma essere io uno che sta tutto il dì a ridicolizzarsi con l'aforima LA STORIA SONO IO. L'ho scritto e lo ripeto: non sono storico, non sono scrittore, non sono poeta, non sono nulla. Sonio stato solo un buon ispettore della Vigilanza Bancaria della Banca d'Italia (quando la Banca d'Italia era organo egemone giuspubblicistico). E insomma se nacque il caso Sindona me lo ascrivo non so se a merito e a mio demerito (cfr. Lotta Continua dell'ultimo trimestre del 1979 e SOLDI TRUCCATI). Da ispettore non me ne fregava niente della VERITA' mi interessava la FALSITA' e ci riuscivo a beccarla. Stanne certo che se ad ispezionare la tua ex banca popolare ci andavo io, a Racalmuto nessuno sportello a fitto esoso e nessuna assunzione malandrina ci sarebbero stati. Fiorani (mi pare che si chiamasse così) finiva peggio di Sindona. Sì, è vero quello che dici su Genio Ma Genio accanto ad uno scisto di verità quante cazzate poi condisce a fini elettorali? Ti porto un esempio che mi sta ora a cuore a motivo di una rissa feroce con un poeta locale vestitosi da storico locale. Il Messana ebbe a consultare il, Di Giovanni secentesco. E scoprì la vera storia della faccenda di Castronovo. La copiò fedelmente e la pubblicò a fine anni Sessanta, credo. Poi fece finta di niente e da un lato fa venire la Madonna da Trapani (Di Trapani affaccià Maria di Gesu ....) ma poi lascia la versione Catalanotto (come ho scoperto) e si adagia su quella liscia e conveniente di Caruselli. Ma io mi guardo bene dal non dire bravo a Genio che scovò il Di Giovanni quando non aveva la lussuosa pubblicazione di cui ora invece dispongo. Ma al contempo mazzolo i furbetti dell'ultima ora che inventandosi magari improbabili nomi meneghini debbono f
ar diventare storia di Racalmuto una frottola oltretutto irreligiosa sol perché conviene per fini letterari o pittorici. Lo Sciascia s'inventò (come e perché non so) che Bixio venne con bersaglieri a cavallo a Racalmuto. Fece legare i cavalli a San Giuseppe prese una diecina di passanti e li fucilò a San Francesco Scrivo a memoria e quindi mi permetto qualche svolazzo ironico. Niente di tutto questo. Ma Renda sull'autorità sciasciana ne fa un domma storico nei suoi preziosissimi volumi della Storia di Sicilia. Orazio (brevis atque obesus come me) diceva che castigat ridendo mores. Qualche vezzo dadaista me lo permetto anch'io. Non contrabbando verità, solo sbugiardo gli immaginifici pseudostorici racalmutesi. Credo di potermelo permettere. (debbo interrompere, ma riprenderò il discorso)
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Esageravo. Ero stizzito. In effetti preso come sono da altezzosa indifferenza non credo di essere quello che dice colpi di spillo e ribadisce Pio.
Mi facciano un esempio.
Invero neppure il rebuffo fatto di recente all'amico Pippo Picone darebbe ragione al buon Pio. Pippo esagera se va dicendo che in dieci righe ci può raccontare la storia del Mutuo Soccorso.
E' una storia tanto contorta ed intrigata che va ancora depurata dalle tante interessate e distorsive interferenze.
Confondere la società laica di mutuo soccorso con l'associazione cattolica dell'ex gesuita Nalbone è scivolata consueta. Nel salone dell'attuale Mutuo Soccorso vi sono nomi di soci che appartenevano all'altro sodalizio di matrice cristiana. Ho cercato di far fare le debite ripuliture. Niente da fare, un tale Matteliano non me lo permise invocando l'autorevolezza storica di Federico Martorana. Quello che ha scritto Genio è vangelo.
Io mi sono cimentato persino in un convegno all'aperto nella piazzetta antistante il circolo. Vi mostro una foto-testimonianza. La mia palese noia è dovuto al fatto che un ragazzotto che si crede davvero il depositario della storia di paese non ebbe manco ad ascoltarmi quando a parlare ero io. E qui mi pare che ricambio.
Calogero Taverna
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